Game 2: Charlotte Hornets Vs Minnesota Timberwolves 99-121

Scivolhornets

8/9 aprile 1940.

Le forze naziste a sorpresa attaccano la Norvegia.

Re Haakon VII di Norvegia, nato a Charlottenlund (in Danimarca) è il primo re dello stato dei fiordi dopo la separazione avvenuta dalla Svezia nel 1905.

Suo fratello maggiore, Cristiano X, è Re di Danimarca e deve cedere sotto le pressioni di Hitler.

La flotta tedesca si “incaglia” metaforicamente a Oscarsborg, la fortezza attaccata, questo consente al Re di prendere un treno insieme ai parlamentari per organizzare le scelte future.

Il sovrano è in fuga e rimette le decisioni al parlamento sul lasciare nelle mani di un simpatizzante nazista inviso al popolo la nazione e di arrendersi poiché questo andrebbe contro i suoi principi di libertà nonostante il re non voglia assolutamente far spander di rosso sangue l’immacolata neve.

Il re è “nudo” e con le spalle al muro, qualsiasi decisione sofferta non sarà ottimale.

La scelta del re (se volete dargli un’occhiata lo trovate sul sito di RAI Film) è una pellicola che racconta la sua avventura; l’attacco subito dall’aviazione tedesca e la fuga in un bosco, l’incontro con un giovanissimo soldato… difensori armati di buonissima volontà ma non adeguatamente di fronte alla furia degli invasori.

Nei boschi ovattati di neve si respira un’atmosfera tranquilla apparentemente ma minacciata dai da Timberwolves.

Famelicamente i lupi avanzano cercando di aver la meglio sulla preda ma anche se sia il re che il soldato sanno che sarà disperata la resistenza, il fine ultimo che riunisce lo zenit e il nadir è chiuso in un motto: “Alt For Norge””, “Tutto per la Norvegia”.

Questo dovrebbe racchiudere il senso per una squadra sulla carta meno forte rispetto a quasi tutti gli altri team NBA.

Spirito di sacrificio per arrivare all’obiettivo in comune, anche se l’alt dovesse essere inteso come uno stop momentaneo ma avendo dato tutto, avendo progredito tatticamente, tecnicamente e avendo preso più decisioni giuste possibili.

Analisi

Sapevamo che questa squadra è giovane e ha delle lacune.

La partita contro i Bulls è stata per certi versi straordinaria in percentuali al tiro, questa sera Charlotte non si è ripetuta e l’assenza improvvisa di Zeller ha finito per pesare perché Towns ha chiuso con 37 punti, 15 rimbalzi e 8 assist aiutato da 16 punti di Wiggins e 14 di Okogie.

Non tanto per colpa di Biyombo che tra aiuti, falli e buona prestanza fisica l’ha subito poco ma perché Williams e Willy si sono dimostrati inadeguati quando è stato il loro turno.
La partita non è stata tutta lì e Charlotte ha sofferto anche i tagli di Okogie in difesa ma anche le folate di Wiggins, tuttavia la squadra di Borrego è rimasta in gara fino a qualche minuto dall’inizio del terzo quarto quando, un quintetto probabilmente mal assortito, ha incassato un parziale di 14-0 che ha lanciato Minnesota in fuga, quella decisiva.

La squadra pattina sul ghiaccio instabile in difesa e il permafrost senza Biyombo o Zeller sembra ceder di schianto…

Di buono c’è un Devonte’ Graham che, al contrario di una panchina dalla serata negativa, si conferma a livelli stratosferici al tiro da tre punti ma che ha lasciato giù 3 palloni in TO (nemmeno troppi per uno dal quale passano tutte le disperate azioni) che sono ancora un problema per questo young team.

Quanto incida il ritmo forsennato dei primi minuti è un dato da non sottovalutare…

Comunque sia da segnalare tra le “varie ed eventuali” i primi canestri di Caleb Martin e Cody Martin, ottenuti incredibilmente alla stessa maniera in alley-oop con il lancio dei componenti di Graham e Rozier rispettivamente e al primo canestro di McDaniels nel finale.

26-30 negli assist, una statistica limitata ma il 42-52 della sfida a rimbalzo si è dimostrato pesante, specialmente nel momento decisivo.

24 i punti di Graham con 6/9 da fuori, 17 quelli di Bridges mentre P.J. Ha chiuso con un 10 punti e 10 (rimbalzi) da doppia doppia.

La Partita

1° quarto:

Inizio sfolgorante degli Hornets che sorprendevano Minnie: 11:42 snap back pass per Bridges che calava la tripla da fermo trovando il momento giusto, quick drag screen per Rozier che prendendo il mezzo beffava il lungo in floater e poi andando a destra in entrata ad appoggiare, gli ospiti con una dunk di Wiggins interrompevano il parziale ma Bacon con un’entrata caracollante e P.J. Washington in schiacciata consigliavano a Saunders il time-out a 9:06 sull’11-2.

Graham commetteva fallo su Bridges che splittando ci mandava in doppia cifra, poi Rozier dall’angolo destro del pitturato metteva il 14-2.

Gli Hornets mettevano energia in campo rischiando anche la chiamata arbitrale contro, così accadeva per un fallo su Wiggins che a 7:56 ringraziava in lunetta.

Biz in post basso e un letale catch n’shoot 3 di P.J. Dalla diagonale sinistra in transizione e gli Hornets scacciavano i problemi lanciandosi sul 21-6 dopo il canestro in entrata di Bacon a contatto autoscontri con il difensore.

9/10 FG per Charlotte, dall’altra parte faticava a ingranare Towns che partiva sì con due canestri più due and one che falliva ma aggiungeva un altro 0/2 dalla lunetta prima di centrare i suoi primi FT a 4:40 portando la partita sul 24-14.

A 4:23 Graham segnando da fuori faceva 3/3 per Charlotte che andava sul +13 ma il fresco Layman mettendo dentro la prima bomba di serata per Minnesota (1/8) recuperava.

Caleb stoppava Okogie che commetteva passi ma poi iniziava a carburare con un taglio sulla linea di fondo e reverse layup.

Towns nel frattempo aveva la meglio sul cambio Biz per Marvin e i Lupi si ritrovavano sul -2 (27-25) prima che Bridges sorprendesse la difesa con un’altra saetta da fuori.

Il quarto si chiudeva sul 32-30 dopo i canestri di Graham in rapido pull-up e la tripla di Layman.

Bacon tenta la conclusione sotto gli occhi del compagno Biyombo e degli avversari Towns e Teague.

2° quarto:

Minnesota interpretava meglio l’inizio di quarto e Okogie con un two and one portava per la prima volta in vantaggio gli ospiti 32-33 estendendo il vantaggio con Wiggins in layup dopo il nono TO di Charlotte.

La partita cominciava a diventare punto a punto con sorpassi e contro-sorpassi come quello ottenuto da Charlotte a 8:17 grazie al fulmine da 3 punti di Graham dalla diagonale destra per il 39-37Un alley-oop per Caleb Martin e una dunk esaltante di Willy a 7:13 galvanizzavano Charlotte (anche troppo lo spagnolo che si prendeva giustamente un tecnico per aver esultato in faccia a Vonleh che tuttavia Teague falliva) che a 6:48 andava sul 45-39 con l’entrata a ostacoli di Bacon.

Towns con un circus shot cercando il contatto con Biz trovava la retina ma non il congolese mentre Covington in transizione pescava anche il vantaggio con l’eurostep incorporato.

A 4:44 Biz in lunetta splittando agganciava così la parità a quota 46.

Towns dal corner destro metteva dentro un’altra conclusione difficilissima visto il movimento rapido e ballerino ma Graham direttamente dagli spogliatoi era cecchino implacabile.

Una dunk di Towns con risposta ancora da fuori di Graham erano due giocate da menzionare poiché rimarchevoli, ancor di più se si pensa che il nostro Gamberone andava sul 10/11 totale da 3 in due partite, meglio di Steph Curry…

Biz mancava 3 FT su 4 e gli Hornets a 2:00 dall’intervallo si ritrovavano ancora in parità sul 53 pari e un pessimo 4/13 dalla linea contro il 13/18 ospiti.

Covington al vetro appoggiava mentre nel mezzo gli arbitri punivano la caduta di Biz e Vonleh con il contemporaneo fallo fischiato al congolese.

Il FT supplementare era buono, il nostro Graham chiudeva a :09.5 con un ½ e Charlotte andava a riposo sul -2 (56-58).

3° quarto:

Biz apriva stoppando Wiggins ma a partire bene era Minnesota che raccoglieva con Towns e alzava il gap di altri due punti.

Rozier con il pick and roll trovava il corridoio facile per la P.J. Dunk, Teague rispondeva e Rozier fornendo il bounced pass corto a Biz per la schiacciata portava a casa un altro assist.

Charlotte però non riuscendo a fermare gli attacchi dei Lupi incassava il 62-66 di Covington sebbene Rozier sorgesse sul lato destro per la tripla ma Minnesota sparava benissimo e l’ex Graham, Treveon, colpendo a 9:21 lanciava sul 65-71 la squadra di Minneapolis.

Bridges con la tripla a 9:09 provava a fermare la fuga ma nonostante due FT di Rozier consentissero a Charlotte di andare sul 70-73, le triple di Towns, Okogie e due FT di Towns mandano fuori ritmo Charlotte che trovandosi sul 72-83 si sente sfiduciata.

Il quintetto e la pessima serata di qualche interprete non aiutano e Minnesota continuando a spingere pesca un parziale totale di 0-14 per la fuga sul 72-89…

Graham, chi altri, da tre lo interrompeva ma Wiggins sotto il canestro sfruttava il mismatch proprio con la nostra point guard ottenendo il two and one a 3:59.

La fuga si rivelava quella vincente perché i frastornati Hornets non opponevano con Willy adeguata resistenza a Towns che prima segnava da tre, poi andando a prendersi il rimbalzo offensivo schiacciava incrementando il vantaggio.

Layman e Vonleh replicavano gli stessi punti precedentemente descritti/ascritti a Towns e Graham poteva solo opporsi con un’altra bomba (6/8) a :39.7 per il 79-103 prima che Willy fissasse la fine del quarto sull’81-103…

I gemelli Martin entrambi in campo. Distingueteli voi se ci riuscite…

4° quarto:

Nel garbage time segnano in alley-oop Martin (Cody) e nel finale nel pitturato anche McDaniels.

Charlotte non riesce più a riavvicinarsi seriamente e la prima schiacciata di Graham in NBA è un altro flash da ricordare nonostante la sconfitta.

Le Pagelle

Terry Rozier: 6,5

Doppia doppia da 11 punti e 10 assist con un ottimo inizio e assist semplici ma pregevolmente utili. Sbaglia poco al tiro ma gioca poco più di 17 minuti con Graham in realtà a prendere il suo minutaggio nonostante parta nello starting five e bene. Molto meglio rispetto alla gara contro Chicago, Borrego lo propone poco per la small ball anche perché il limite di serata consiste nei falli spesi, l’ultimo in aiuto e quando esce è un po’ fuori fase insieme alla squadra.

Dwayne Bacon: 5

Day Off per le sue possibilità. 8 punti, 4 rimbalzi e un 4/11 al tiro con 0/1 nelle triple. Da lui ci si aspetta arrivi almeno sulla dozzina di punti in serate no. Certo, gioca poco più di 20 minuti e il discorso minutaggio influisce ma manca troppe occasioni compreso uno 0/3 clamoroso ai liberi.

Miles Bridges: 6

Miles chiude con 17 punti iniziando con due bombe ninja che tolgono il tempo al difensore piantato davanti a lui. Poco altro e viene tritato senza particolari colpe specifiche nel tourbillon che avvantaggia la squadra di Saunders.

P.J. Washington: 6,5

10 punti, 10 rimbalzi 4/8 dal campo. ¼ da fuori limitato dall’esperto Covington, un buon pick and roll per la sua dunk. Come non ci si sarebbe dovuti esaltare nella scorsa partita, non ci si deve deprimer per questa (riguardo al calo dei punti e al tiro da fuori) dove comunque porta a casa una doppia doppia e con un plus/minus dallo scostamento positivo ndando buona mano in difesa.

Bismack Biyombo: 6

Parte titolare per l’indisponibilità di Biyombo con il preciso intento di fermare fisicamente Towns e nonostante qualche aiuto dei compagni e fallo speso di troppo è quello che lo limita meglio tanto che il numero 32 avversario parte piuttosto lentamente. Qualche problema di falli e la necessità di qualche aiuto non è vergogna. Esce di scena un po’ in difficoltà, fa impazzire i tifosi non riuscendo a trattenere in mano palloni che ormai paiono suoi, in compenso trova qualche canestro dalla buona fattura. 8 punti e 4 rimbalzi in 17:37. Deve migliorare nei liberi…

Devonte’ Graham: 6,5

24 punti, 4 assist. Dal mio punto di vista stecca un po’ proprio in regia incassando un brutto plus/minus (-26) ma anche stasera è micidiale da fuori con un 6/9 fantastico. Gioca 27:56 come fosse il titolare. Propensione anche a qualche passaggio rischioso ma se può far da se al tiro è una delle migliori soluzioni per noi attualmente. Prima schiacciata in NBA per lui.

Malik Monk: 4

A parte 3 assist dal buon tempismo e un rimbalzo telefonate a chi l’ha visto. Se questo dovesse essere l’anno del suo lancio reale è meglio che si sbrighi a decollare perché anche se ha messo su massa si fa spingere da Okogie, tagliare fuori, difende piuttosto male e chiude con un glaciale -31 di plus minus oltre a 2 palle perse e uno 0/3 al tiro che per uno scorer non è il massimo, per la squadra è fatale in 19:35.

Marvin Williams: 4,5

Una dozzina di minuti, 0 punti,0/2 dal campo, -20 di plus/minus con 1 rimbalzo. Eclissato da Towns ma anche dal resto degli avversari vive una serata difficile. Da dimenticare, alla prossima…

Caleb Martin: 5,5

4 punti, 3 rimbalzi, 2 assist. Pasticcia parecchio non riuscendo a trattenere palloni o a finalizzare andando oltre la sua velocità d’esecuzione/coordinazione ma mostra qualche buono spunto personale anche se in difesa è acerbo come un bergamotto verde (provate a sbucciarlo e vedrete quanta fatica). Primo canestro in alley-oop staccando come un canguro con le ali. Non ci si aspettava molto di più anche se il 2/8 dal campo non è cifra esaltante.

Willy Hernangomez: 4,5

6 punti, 6 rimbalzi con 3/6 dal campo. Fatto a fette da Towns, realizza qualche floater nel pitturato tagliando il tiro ma ne sbaglia anche uno semplice. Tecnico per la troppa esultanza in faccia a Vonleh dopo una sua schiacciata. La sua inabilità nel fermare il 32 avversario costa cara.

Cody Martin: 5

4 punti, 4 rimbalzi. Comprimario, segna e tira esattamente la metà del fratello (¼ contro 2/8). Anche per lui è un alley-oop ad aprire la sua carriera NBA, poi però manca tre tiri e pazienza ma lo vorrei vedere più in ritmo.

Michael Kidd-Gilchrist: 6

5 punti, 4 rimbalzi con una tripla. Non gli riesce tutto ma parte bene, entra quando è già tardi. Stoppato si va a riprender palla e a segnare percorrendo la linea di fondo oltre buttare giù una tripla a 5:55

Jalen McDaniels: s.v.

2 pt., 1 rimbalzo in 2:44. Lo vedremo forse meglio la prossima volta. Stanotte due pt. in area.

Coach Borrego: 6,5

La squadra smette di muoversi e non va più a segno proprio quando anche in difesa lascia spazi e non riesce a opporsi ai kg avversari… Fino ad allora non eravamo andati male. Partita a due facce, c’è da capire quanto possa aver inciso la seconda partenza sparata…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.