Game 20 – Charlotte Hornets Vs Indiana Pacers 108-105

Intro

Un’altra duplice sfida dopo lo 0-2 rimediato prima a Philadelphia poi a Tampa Bay contro Toronto e infine un discreto 1-1 ottenuto a Orlando.

Questa volta saranno i Pacers a completare il doppio game.

Gli Hornets sono sul poco invidiabile record di 1-6 in questo particolare contesto ma chissà che l’aria di casa stimoli i ragazzi di Borrego a imitare Orlando e a strappare una vittoria che ci consenta di rimanere agganciati all’orbita Playoff sebbene la missione sia difficile come abbiamo già visto due giorni fa in un ultimo quarto andato alla deriva sul più bello dopo un ottimo recupero.

L’orfeica Charlotte deve scendere nell’Ade per recuperare Euridice (la vittoria) ma non deve voltarsi prima di uscire dall’oscuro tunnel, pena perdere la partita.

Gli Hornets devono resistere alla tentazione di deconcentrarsi rimanendo per 48 minuti sul pezzo tirando dritto se vogliono avere chance d’impattare la serie con i Pacers.

Analisi

Charlotte non si volta ingenuamente come Orfeo appena uscito dal tunnel dell’Ade (la storia vuole che l’amata Euridice avrebbe dovuto rimanere negli inferi se lui si fosse voltato a guardarla prima che i due fossero usciti ma lei che deceduta a causa di un serpente che le aveva morso un piede si era attardata dolorante e non aveva ancora varcato la soglia della luce) riuscendo a uscire da un infernale rimonta Pacers nell’ultimo quarto.

L’ingenuità commessa da Orfeo fu l’ineluttabilità personificata, perdere l’amata però non è stata questa volta prerogativa di Charlotte che ha faticato per recuperare una situazione che si andava compromettendo.

I Pacers sono sembrati sì una squadra più completa ma gli Hornets a lunghi tratti sono riusciti a dare il ritmo alla partita affidandosi soprattutto al tiro da tre punti che questa volta è arrivato con buone percentuali.

Le invenzioni di Ball hanno prodotto sì qualche TO ma scosso anche la difesa avversaria inoltre P.J. per la prima parte della gara è sembrato redivivo.

A decider la partita guidata per molto tempo, oltre lo sforzo difensivo che ha portato a dei buoni stop (bravo Zeller), dopo il secondo sorpasso (nel finale) di Lamb, sono state le triple no fear di Rozier e Graham che hanno spostato il match a nostro favore.

Se pensiamo a molte caselle simili (17-16 nei TO, 5-4 nelle stoppate, 7-7 nelle rubate, 46-47 a rimbalzo oltre a un 50,6% dal campo per gli Hornets contro il 48,3% avversario) a decider la partita sono stati i 35 assist contro 30 degli Hornets e le percentuali da tre punti con il 43,2% per la squadra in teal contro i 31,4% ospite.

Una difesa più attenta sul perimetro con delle rotazioni miglior alla quale si può imputare solo un po’ di fiacchezza in alcune situazioni a difender nel pitturato.

Un attacco più bilanciato a imitare i Pacers ha battuto la zona nel rematch.

I Pacers hanno perso McDermott (11 pt.) per un colpo alla mano anche se ha resistito per un po’ sul parquet ma tra i bianchi il miglior è stato ancora Sabonis con 22 punti e 11 rimbalzi, tuttavia niente tripla doppia, fermatosi a 6 assist con gli Hornets che l’hanno controllato meglio questa volta nonostante a tratti sia apparso immarcabile.

21 punti di Brogdon, 20 di Turner oltre ai 12 dell’ex Lamb per completare i giocatori in doppia cifra.

La partita

I quintetti:

1° quarto:

Come nella prima partita tra i due team Turner vinceva la palla a due e i Pacers partivano subito a suon di triple con Brogdon abile a colpire due volte e Turner un’altra per un perfetto 3/3 intervallato però dai canestri di Hayward, P.J. Washington e infine di Zeller che facendo saltar via con la finta Lamb e J. Holiday sulla baseline sinistra, toccava ravvicinatamente per il 6-9.

Lamb a 9:26 infilava due FT quindi gli Hornets trovavano il loro primo canestro da tre con P.J. Washington dal corner destro per il 9-11.

Su un extra possesso (il terzo consecutivo) Charlotte indovinava la tripla dallo stesso angolo, questa volta era Rozier a fornire i punti per il sorpasso (12-11) prima di essere colpiti e scavalcati nel pitturato da Turner benché il nuovo controsorpasso dei Calabroni avvenisse abbastanza agilmente con un runner di Zeller.

Uno scarico in corsa di Hayward per il solissimo Rozier consentiva al nostro numero tre di colpire con un catch’n shoot pesante a 6:14 (17-13) prima di veder Sabonis pareggiare grazie a due canestri da due punti.

Da un errore dei Pacers nasceva il rimbalzo Hornets con LaMelo abile ad aprir lungo oltre tutta la difesa gialla: baseball pass per Rozier veloce ad appoggiare il nuovo +2.

Era ancora Sabonis – questa volta a mezzo lunetta – a pareggiare a 4:18 quindi un passaggio verticale di McConnell per McDermott che aggirava le nostre linee riportando avanti i ragazzi di Bjorkgren mettevano in difficoltà i Calabroni che cedevano anche su una tripla di McDermott a 2:28.

Sul -5 (19-24) P.J. portava a casa due FT e un punto ma Monk sfruttando l’amato angolo destro infilava la tripla del -1.

Brogdon inventava per la facile dunk di Bitadze ma gli Hornets resistevano con il jumper di Graham a 1:09,andando oltre i Pacers con LaMelo che prima intercettava un passaggio e poi dopo essersi arrestato si allungava oltre A. Holiday per metter in scoop il 27-26.

Altro sorpasso Pacers ma ancora Ball inventava un two and one subendo allo da McConnell per il 30-28 ritoccato dal nostro numero due in transizione con una jam grazie alla steal di P.J. Washington.

32-28 alla fine dei primi 12 minuti.

Bridges attacca Sabonis. Foto di Jared C. Tilton/Getty Images.

2° quarto:

Charlotte sfruttava la prima palla segnando con P.J. in schiacciata su pocket pass di Bridges ma la difesa di Charlotte tenuta a distanza forse magneticamente intorno all’anello, concedeva la put-back dunk al solissimo McDermott.

Gli Hornets entravano nel quarto infiammandosi da tre punti con Monk a 11:01 (37-30) quindi un dangerous pass di Ball dietro la schiena era intercettato e usato dai “gialli” per chiuder la transizione con Bitadze.

Un turnaround di Hayward lasciava Bitadze inebetito di fronte al tiro del nostro numero 20 che aggiungeva due punti ma i Pacers recuperavano 4 punti tuttavia Monk si rivelava un buon passatore per Bridges bravo a prendere il suo tempo per il reverse layup.

Hayward a 8:0 lanciava dalla lunetta gli Hornets sul +7 (43-36) ma un mumbo 3 di Turner tagliava il divario.

Non c’era problema se Monk con un twist pass nell’angolo destro trovava dietro di sé un preciso Graham per la bomba da tre nemmeno se Turner aveva la meglio fisicamente su Biz in appoggio.

Turner stoppava Biyombo in attacco ma la palla cadente verso l’angolo sinistro era usata per una tripla fuori equilibrio di Rozier che si esaltava vedendola “flipperare” tra i bordi del ferro e inabissarsi per il 51-43.

I Pacers mettevano a segno 3 punti iniziando con un ½ di Sabonis (finta con Biz a cascargli addosso abboccando) ma altri tre arrivavano per Charlotte dalla diagonale destra con la torcia umana Rozier (54-46).

Hockey pass di LaMelo e tripla di Graham a 4:07, alzata di Ball per Bridges in strabordante alley-oop e tripla di Bridges che da destra usava la scarsa attenzione del proprio difensore per realizzare un quasi impensabile tre punti.

62-50, sul +12 gli Hornets si arrestavano cercando giocate imprecise o troppo difficili, qualche TO sugli scarichi e i Pacers andavano a sfruttare le nostre debolezze riportandosi a fine quarto sul -4 dopo aver infilato con Sumner dall’angolo sinistro l’ultimo tiro.

3° quarto:

P.J. Washington trascinava Charlotte in avvio quarto colpendo da tre punti dopo 16 secondi, Zeller vinceva la doppia sfida con Sabonis contenendolo e battendolo in floater, una tripla di Brogdon non andava a segno anche per lo sforzo di P.J. di mettere la mano in close-out oltre il blocco quindi P.J. A 10:32 dall’angolo sinistro P.J Washington rischiava un’altra tripla realizzando e rimanendo perfetto dal campo.

I Calabroni riprendevano il +12 (72-60) ma i Pacers rientravano sino al -7 dopo un ½ di Sabonis dalla lunetta a 8:15.

Hayward mancava un tiro da due punti ma allontanandosi riceveva sul rimbalzo medio di P.J. per esplodere una bazookata da tre punti per il 75-65.

La terna dava contro Zeller un blocking foul su una penetrazione selvaggia di McDermott dalla baseline sinistra ma Borrego chiamando il challenge riusciva a farsi assegnare il fallo a favore anziché subire un possibile two and one.

Bridges schiantava sul ferro una schiacciata oltre Sabonis e LaMelo si metteva le mani nei capelli per aver sbagliato una tripla dopo aver fatto saltare il difensore ed essersi ricollocato in solitaria ma non c’era tempo per disperarsi poiché era subito trovato per due punti facili in transizione.

Un parziale di 2-9 concluso da Brogdon con due liberi a segno (fallo di Bridges) a 3:48 trascinavano Indiana al -5 ma un turnaround di P.J. che senza panico lavorava prima sul raddoppio e poi in avvicinamento ci dava più tranquillità grazie al suo 7/7 aggiornato dal campo.

McConnell con il giro/tiro nel pitturato infastidiva Charlotte (81-76) ma da un errore di Graham, ancora impreciso in penetrazione nasceva la LaMelo put-back dunk con il rookie a sorgere sopra Sabonis per una dunk aggressiva.

La tripla di Graham a 1:54 ci regalava un margine di 10 punti da difendere ma a fine quarto i point scemavano a 8 grazie anche u un bel reverse alley-oop di Bridges.

4° quarto:

Cominciava bene Hayward che realizzava due punti per salire a 11 con un tocco su Turner ma il cuscinetto di 11 punti si assottigliava con Lamb in floater e con Sabonis che trovato da Holiday metteva dentro da sotto toccato da Monk.

Two and one a 8:58 per il 92-86.

La connessione tra fratelli Holiday portava a tagliare il divario (passaggio Aaron, tripla Justin) e gli Hornets in difficoltà andavano in time-out a8:31 ma non cambiava la solfa perché Sabonis metteva da sotto il -1.

Charlotte riusciva a mettere un freno momentaneo a Indiana avvantaggiandosi sul contropiede con un preciso teardrop di Rozier nel pitturato per il 94-91.

Hayward dava un altro stop a Lamb ma mancava la tripla e a 6:38 era Bjorkgren a chiamare la pausa.

Il pari era nell’aria e arrivava puntuale a 5:26 con la tripla di Brogdon quindi a 5:15 rientrava Hayward dopo un breve riposo ma l’azione che portava Charlotte avanti era targata LaMelo che trovando il taglio diagonale di Zeller lo serviva con un no look dai tempi perfetti per vedere l’appoggio del compagno.

Zeller ci riprovava ma Turner lo fermava e sull’altro fronte Sabonis da sotto risultava difficile da fermare (96-96).

Brutto segnale quando palla in mano a LaMelo nessuno degli Hornets schierati larghi si muoveva, accenno di blocco Hayward ma LaMelo andava dentro a depositare di sinistra con personalità.

Un passaggio nel pitturato per Sabonis spalle a canestro era prolungato dal lungo che favorita la schiacciata d Turner.

Sul 98 pari Hayward chiedeva a gran voce il fallo per il contatto disegnato su Sabonis ma la furbata del numero 20 non era premiata e il tiro corto consisteva in un TO che si trasformava successivamente nel vantaggio Pacers con il tocchetto dalla linea di fondo di Turner.

Charlotte sfibrava la difesa avversaria con passaggi dentro/fuori e sul finire Graham scavalcava il marcatore regalando a Zeller l’appoggio facile.

Brogdon mancava il tiro, Zeller in corsa non aveva riguardi per Sabonis andando a metter dentro nonostante Domantas lamentasse un colpo al volto.

102-100, finale teso con la beffa di una tripla dell’ex: Lamb lasciato con spazio non ricordava i suoi trascorsi pensando al presente.

Il sorpasso era però storia già vecchia quando Rozier su una seconda possibilità abbatteva senza paura il primo dardo avvelenato oltre la barriera gialla: 105-103.

Zeller stoppava Lamb e a :52.6 un Graham no fear intingeva la punta della seconda freccia avvelenata nel curaro, scoccando dall’arco la tripla che mandava sul 108-103 la partita.

A portare ulteriore tensione arriva l’entrata di Brogdon del -3 e un pick and roll tra Graham (giocando con il cronometro) e Hayward con quest’ultimo a perder palla sul fondo.

Sulla rimessa Brogdon sparava oltre Rozier ma troppo lungo, palla vagante e ultimo tocco proprio della guardia di Indiana.

Fallo su Hayward sopo la rimessa di Ball a :02.1, nessun FT perché non si era in bonus, seconda rimessa e qui Ball combinava la “lamelata” tirando palla sulla schiena di Sabonis sapendo di avere 9 decimi da giocare sul cronometro, assicurando la vittoria de facto.

Devonte’ Graham: 8

14 pt. (5/14), 3 rimbalzi, 10 assist, +12 in +/-. 3 TO. 4/9 da tre punti è un ottimo dato, se poi consideriamo che nel finale mette la freccia: sua la tripla coraggiosa che risolve la partita ma anche l’assist per la precedente di Rozier si capisce come finisca clutch ma i numeri rivelano anche l’altra faccia della medaglia…

1/5 da due punti, quasi tutto in entrata tra appoggi e floater, ancora non ci siamo, non ha coordinazione e ritmo per essere preciso, eppure a volte di spazio ne avrebbe. Va comunque in doppia doppia risultando anche più utile in difesa con più aggressività e attenzione, una determinazione che usa per catturare tre rimbalzi e non gettare la spugna nel finale dopo il controsorpasso.

Terry Rozier: 7,5

19 pt. (7/12), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 0 in +/-. 1 TO. Altro protagonista offensivo che si scalda con un paio di triple nel primo tempo: una in fade-away e fuori equilibrio dall’angolo sinistro sfruttando lo schermo di Biyombo, l’altra da destra ma quella che fa male è quella nel finale dopo aver fallito un paio di tiri (per la verità gli mancano due liberi su un contatto netto ma la terna ha fischiato pochissimo falli su shooting motion nella notte) senza essersi demoralizzato. Prendere e tirare, prendere e tirare dritto fino all’occasione di riscatto successiva. Conferma le sue doti realizzative dando una mano

Gordon Hayward: 6

11 pt. (4/12), 8 rimbalzi, 6 assist, 2 stoppate. -7 in +/-. 2 TO. Serata un po’ deficitaria per i suoi livelli ma mette su comunque numeri. Nel finale non segna più nulla pareggiando il minimo stagionale in punti. Prova a disegnare un contatto con Sabonis, niente fallo e lui si lamenta parecchio. Un errore al tiro da due e una persa nello scambio con Graham in momenti decisivi ma anche una stoppata da dietro a canestro fatto e 6 assist. Una sufficienza la merita.

P.J. Washington: 8

19 pt. (7/8), 9 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata, +5 in +/-. 3 TO. Ottima prima frazione e inizio secondo tempo. Parte con un 7/7 da campo poi dopo l’errore si ferma. La notizia è il ¾ da oltre l’arco che finalmente da una dimensione perimetrale ai lunghi di Charlotte. Molto attivo (steal e assist per LaMelo ad esempio) e preciso al tiro è colui che è spesso mancato agli Hornets. A Un pass dalla doppia doppia, peccato abbia rallentato nel finale.

Cody Zeller: 7

12 pt. (6/11), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata, -4 in +/-. 1 TO. Qualche volta si fa tagliare fuori oppure nel finale si fa influenzare e stoppare d Turner ma in difesa i alcune occasioni, pur opponendo poco atletismo fa valere l’esperienza mantenendo una buona posizione difensiva che fa sbagliare Sabonis e non solo lui. In attacco prende posizioni interessanti e aiuta nell’ultima frazione Charlotte con due punti dalla baseline su pass di Graham e con una schiacciata senza riguardi andando oltre Sabonis. Più veloce e sveglio, meglio anche in reattività.

Miles Bridges: 6,5

9 pt. (4/9), 4 rimbalzi, 3 assist, -1 in +/-. 1 TO. Qualche sbavatura difensiva anche se ci prova, un po’ fuori equilibrio a volte. Entra nel gioco degli Hornets facendo girar palla ed arrivano 3 assist. Una tripla arguta considerando rapidamente la disattenzione del difensore in chiusura su di lui e un reverse alley-oop da highlight anche se nei pressi non c’era nessuno.

LaMelo Ball: 8

16 pt. (7/13), 6 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate, 0 in +/-. 5 TO. 0/6 da tre punti con due lunghissimi tiri sconsigliati, uno in una fase delicatissima sono l’eccesso come alcuni passaggi (5 TO), vedi quello dietro la schiena su una transizione in superiorità numerica e su qualche azione difensiva deve essere più consistente ma per il resto mostra personalità. Ruba un paio di palloni, fornisce assist spettacolari come quello no look sul taglio di Zeller, baseball pass o traccianti per alley-oop. Segna in put-back dunk sorgendo sopra Sabonis ed eclissandolo, nel finale va dentro da solo appoggiando di sinistro congelando la difesa dei Pacers poi nel finale combina la lamelata a nove decimi scagliando palla sulla schiena di Sabonis per imitare Belinelli qualche anno fa con Detroit (all’italiano serviva però la tripla che arrivò ma fuori tempo massimo) e assicurarci la partita.

Malik Monk: 6,5

6 pt. (2/4), 2 assist, 1 rubata, +5 in +/-. 1 TO. Buona prima parte con canestri e passaggi per mettere in ritmo i compagni. Nella seconda si spegne commettendo anche un paio di falli, uno per un two and one inutile. I minuti sono quelli che giocava Caleb ma le prestazioni sono migliori. Se riesce a rimettersi in carreggiata anche al rientro nei secondi tempi potrebbe essere il valore aggiunto. Alla fine in serata probabilmente lo è poiché i Martin non avrebbero messo un 2/4 da oltre l’arco probabilmente.

Bismack Biyombo: 6

2 pt. (1/2), 1 rimbalzo, 1 assist, 1 stoppata +5 in +/-. 5:40 in campo, due punti con un tocco ravvicinato, una buona stoppata e un canestro preso da Turner non riuscendo a fermarlo fisicamente. Fa rifiatare Zeller senza lasciarlo rimpiangere. Limitatissimo nel tempo ma la prestazione finalmente è migliore delle ultime.

Coach James Borrego: 7

Finalmente si vede qualcosa di diverso. Più attenzione sul perimetro tanto che Indiana prova 5 tiri meno dell’ultima partita e scende di circa del 9%… Ancora da registrare qualche meccanismo di copertura sui passaggi nel breve ma gli Hornets riescono finalmente a giocare come si dovrebbe: con grinta e portando un po’ di pressione. Gira bene anche l’attacco benché i basi spesso su soluzioni da fuori come sappiamo ma i quasi 30 minuti di Ball sul parquet danno quel pizzico d’imprevedibilità in più necessaria a disorientare le difese avversarie e a non farle chiudere agilmente sull’arco. Vince un altro challenge, alla fine importantissimo perché da un two and one si passa allo sfondamento di McDermott.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.