Game 21: Charlotte Hornets Vs Minnesota Timberwolves 133-115

Intro

Per una volta mi limiterò a scrivere solamente di basket tralasciando le enormi contraddizioni e i problemi al di fuori della palla a spicchi.

Non che non ve ne siano anche in NBA ma i fan degli Hornets vorrebbero che la squadra ottenesse un nuovo record stagionale di vittorie (record a 5, 7 W nelle ultime 8 partite) continuando il periodo felice.

Con una striscia aperta di due e i prossimi due impegni contro Minnesota in casa e Houston in trasferta, i tifosi si augurano di riportarsi sulla soglia delle 5 W (occorrerà vincere a Chicago in una partita dove la determinazione farà la differenza) e poi sarà il turno di Milwaukee prima di una sosta di quattro giorni.

Ieri la NBA è rimasta ferma per il thanksgiving (ogni quarto giovedì di novembre) e a proposito di ringraziamenti, chissà se qualcuno abbia pensato a motivi irrazionali per spiegare l’attuale successo di Charlotte.

Tra le tradizioni, le credenze più antiche c’è quella di scrutare e dare un’interpretazione agli astri ed è così, per divertimento, che oggi ho voluto nelle pagelle associare a ogni giocatore il segno zodiacale corrispondente ma non quello del nostro zodiaco ma dei nativi americani che contemplavano anche il lupo tra i loro 12 segni.

Andamento della partita

Gli starting five. Negli Hornets assente Plumlee per un problema a un polpaccio.

La perdita di Plumlee non costava agli Hornets la palla a due vinta e la partita iniziava in maniera veloce: tripla volante di Hayward sul ferro, passaggio di Towns in post dietro la schiena per il taglio di Edwards e lo 0-2 in velocissimo appoggio, risposta degli Hornets con ottima circolazione di palla e alzata di Hayward in area, tripla di Edwards su P.J. e risposta dello stesso Washington con un open 3 quindi Russell segnava da fuori ma festeggiava quel tanto di troppo per abbandonare Rozier che lanciato in transizione si vendicava affondando prima una jam e rubando palla su un passaggio orizzontale di Edwards per appoggiare il 9-8.

Arrivava il primo time-out dei Timberwolves che parevano più solidi fisicamente ma meno collegati e dopo l’elbow di Russel su Rozier, la tripla di Hayward su scarico di Ball (12-10), altri due pt. di Russell in jumper e risposta in transizione di Rozier dalla diagonale sinistra da oltre l’arco a 7:11 (15-12) gli Hornets vedevano il loro vantaggio ridursi a un punto (17-16) ma due TO provocati da Towns portavano a 6 i totali per i visitor.

Charlotte ne approfittava con la tripla di Oubre Jr. e mentre Edwards a 4:40 usciva per il secondo fallo commesso seguito di lì a poco da Jaden McDaniels, entrava Jalen per gli Hornets che segnava da tre punti il 24-16.

la risposta dei Lupi passava per le mani di Beasley che accorciava da fuori, da Towns che stoppato da Richards riprendeva e segnava quindi Prince in entrata costringeva al time-out i Calabroni che sul 24-23 si trovavano esattamente sullo stesso vantaggio della prima pausa ma a 3:04.

McDaniels realizzava tre punti ma Beasley rispondeva alla stessa maniera mentre il floater di Russell serviva agli ospiti per tornare avanti ma l’ultima parola del primo quarto era di Oubre Jr. che scoccava un’altra sagitta da oltre l’arco (30-28) e poi rallentava Beasley bravo a trovare la tripla ma dopo aver visto illuminarsi la tabella.

I Timberwolves trovavano comunque il pari in avvio di seconda frazione, Oubre Jr. rispondeva con due punti con una drive con appoggio ad accarezzare il plexiglas mentre la tripla di Beasley arrivava ed era buonissima, i Lupi godevano di un vantaggio che riprendevano dopo lo scambio perfetto di liberi tra Bridges e Prince (34-35).

Charlotte tornava alla ribalta con Hayward bravo a segnare un lungo due in jumper e a estrarre dal cilindro un circus shot svitando la destra in appoggio nonostante il fallo di Jaden McDaniels a 9:08.

Gordon realizzava il settimo and one stagionale e a 8:45 anche Oubre Jr. continuava a dare una mano per partecipare alla fuga con un pull-up 3 che invogliava Rozier a imitarlo al tiro da oltre l’arco così la realizzazione della nostra SG trascinava Charlotte sul +10 (45-35) velocemente.

Succedeva ancora che Jaden uscisse mentre Jalen entrava in campo e accadeva ancora che il 6 degli Hornets inaugurasse la sua entrata bagnandola con la tripla, questa volta per il 50-39.

L’entrata di Ball con abbraccio al ferro e tocco avvolgente oltre lo stesso di destra svegliava LaMelo che si ripeteva in entrata per segnare il 57-42.

Il +15 faceva scattare un campanello d’allarme per la squadra venuta dal nord che si scaldava recuperando punti e a 3.20 l’off. rebound di Towns era seguito da una dunk per il 57-48.

Charlotte vedeva P.J. tirare male, ne usciva un air-ball dalle profondità ma Hayward credeva al recupero e in salto lanciava un pallone preda di McDaniels che in corsa metteva dentro prima che la luce gialla dei 24 illuminasse il vetro.

Hayward faceva incassare anche una tripla agli avversari per mandare gli Hornets sul 62-48 e mentre Towns sbagliava un paio di volte da sotto, ball a 1:44 si infilava nella difesa dei Lupi subendo la manta di Russell per un two and one che faceva il 65-50.

Towns finiva anche giù dopo aver tentato di fare il bullo agli autoscontri con P.J. Bravo ad alzare solo l braccia sotto canestro ma Edwards spingendo via Rozier segnava subendo il fallo di P.J. In aiuto in chiusura.

Two and one più tecnico a Terry per proteste, tripla di Edwards e altro punto aggiunto dagli ospiti in lunetta che tornavano a soli 8 punti dimezzando lo scarto.

Hayward rimediava a un lob impreciso di Ball verso di lui con una stoppata su Russell e il lancio verso Miles serviva alla nostra ala per appoggiare il +10 prima del suono della sirena (68-58).

Gli Hornets rientravano sul parquet un po’ intorpiditi dal riposo e a 10:48 era Edwards dalla lunetta a segnare il primo punto mentre Jaden mancava un tiro da tre ma recuperava il rimbalzo in corsa infilando il fing and roll del 68-61.

Il divario di 7 punti resisteva con gli Hornets capaci di infilare qualche colpo come la transizione sulla quale Rozier alzava per Hayward un alley-oop (70-61) o quando da un hand-off (palla consegnata a Hayward da P.J.) arrivava lo scarico a sinistra per il colpo di Rozier da tre punti (73-63).

Quando Rozier, ottimo spin, falliva di poco ecco spuntare Hayward che rubava il tempo a tre difensori, scaricava a Miles che ringraziava martellando con un altro open 3 (76-65) ma sull’altro fronte, P.J. O Richards, Towns dava problemi e dopo un two and one contro Richards, il centro giamaicano ricorreva a un altro fallo mandando in lunetta il numero 32 che si vestiva anche da passatore fornendo l’assist perfetto in verticale per Vanderbilt lasciato sotto canestro tutto solo.

80-74 che diventava 82-74 grazie a un reverse di Miles scendendo con ottimo spin per superare Towns.

L’assist di Ball (nelle intenzioni un alley-oop) era preso dal giamaicano e convertito in due tempi in schiacciata vista la presenza di tre difensori attorno a lui.

A 4:10 l’ennesimo fallo su Towns provocava altri due punti per gli ospiti che resistevano (84-77) ma l’entrata di Oubre Jr. spaccava la partita anche perché Minnesota prendeva il lusso di perderselo spesso: prima tripla appena entrato da catch n’shoot, seconda tripla open per il 91-77 dalla diagonale sinistra, terza tripla dal corner destro per il 94-77 e granata esplosiva dall’angolo opposto per il 99-80…

Il big 3 di Prince oltre il close-out di Martin dall’angolo destro non dava un senso diverso alla partita, gli Hornets chiudevano sul +16 a 12 dal termine.

Il 7/11 di Oubre Jr. da fuori dava i suoi frutti e anche Miles da tre in step-back su Reid faceva centro mentre la corsa degli Hornets non si arrestava con il coast to coast di McDaniels bravo a trovare anche l’and one per il 107-86.

21 punti che si dilatavano per effetto di tre bombe da parte di P.J. Washington che senza pressione del risultato e spesso dell’avversario, faceva centro anche a 5:02 realizzando i1 122-98.

Dentro Ish Smith che segnava il 124-100 e poco più tardi Borrego lanciava anche Bouknight e Jones.

Il primo mandava ancora a segno da tre P.J., il secondo, su assist di Bouknight nel finale trovava i suoi primi due punti NBA, in schiacciata.

Points che Bouknight aveva appena ottenuto in precedenza a :42.8 grazie a due liberi.

Nonostante i Lupi mangiassero qualche punto con l’affamata panchina travolgendo un po’ d’insieme gli Hornets un po’ scollati difensivamente, la squadra di MJ portava a casa la vittoria con più ampio margine di stagione grazie a una prestazione convincente.

Una schiacciata appesa di P.J.. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Gli Hornets travolgono i Minnesota Timberwolves con l’apoteosi del gioco moderno voluto da Borrego tanto che nell’ultimo quarto parte a sorpresa anche la ola allo Spectrum Center da un pubblico esaltato che sperava di veder tornare a casa un team vincente (7-2 a Charlotte ora il record).

I Lupi spesso fanno buona guardia alla loro tana cercando di metterla subito sul fisico per intimorire i Calabroni che tuttavia con agili manovre a inizio match tengono botta riuscendo ad allungare nel secondo quarto.

L’icona del match e del perché gli Hornets abbiano vinto la partita è Kelly Oubre Jr., autore di 27 punti, 21 dei quali ottenuti al tiro da fuori.

Charlotte con un 23/30 da oltre l’arco (57.5%) ha trovato il modo di scavalcare il recinto della squadra guidata da Chris Finch limitando un po’ la potenza di Towns sotto canestro e le scorribande di Edwards e Russell.

Per Towns alla fine arrivano 25 punti ma solo 7 rimbalzi, 18 punti a testa per la copia Russell/Beasley e solo 11 per Edwards che ha chiuso con 4/9 in 27:32.

Nonostante il 7-15 nei rimbalzi Offensivi ( i T.Wolves sono fortissimi in questa statistica), i Calabroni sono stati soltanto sotto di 2 alla fine (50-52) sopperendo alla sconfitta nella casella con un 32-23 negli assist a dimostrazione di un gioco bilanciato con un parco di tiratori pericolosi che ha messo in crisi la buona difesa dei Lupi mostrata sino a oggi.

12-15 i TO per le più svariate e stravaganti interpretazioni arbitrali (criminali i due su Hayward ma anche Minnie ne ha un paio su cui si potrebbe molto discutere per non dire “generosi”).

Ad ogni modo Charlotte ottiene una vittoria convincente per portarsi sul 13-8 in classifica rimanendo davanti anche a Milwaukee in super striscia positiva.

Gordon Hayward, altro protagonista di serata. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

LaMelo Ball: 7

10 pt. (4/10), 6 rimbalzi, 13 assist, 1 steal. Orso bruno (22 agosto). Per i nativi americani l’orso è l’animale sacro, guardiano delle foreste. Il potere dell’orso è quello di essere all’apparenza placido ma se si trova nei guai il loro power interiore si risveglia accompagnato da ardimento, tenacia se non vera e propria testardaggine. Per togliere le castagne dal fuoco a Charlotte chi meglio di un orso (ma contro i Grizzlies come siamo messi?) può guidarci nei momenti difficili e clutch della partita? In serata, nonostante il duello da superstar con Edwards (entrambi rimangono apparentemente cheti) che vince anche se i 10 punti sono il minimo per la doppia cifra, svolge il ruolo di facilitatore smistando ancora assist utilizzando anche ottime drive. Quando noto cifre come i 13 assist del tabellino odierno mi ricorda CP3 a New Orleans, due giocatori differenti ma fa brillare gli occhi mentre lui fa brillare la difesa avversaria innescando tiratori o schiacciatori.

Terry Rozier: 7

15 pt. (6/9), 3 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Lupo (17 marzo). L’animale considerato come cattivo nelle fiabe per antonomasia per il suo aspetto, Terry ne ricalca qualche tratto essendo rispetto ai compagni più taciturno a prima vista. Emotivo, generoso e appassionato, caratteristiche che lo descrivono sul parquet. Un po’ eccessivi sino alla vendetta, si tratta di incanalare quell’energia a livello sportivo per battere gli avversari. Proprio lui che è del Lupo ha spesso sfoderato prestazioni ottime contro i Timberwolves. D’altra parte il totem o il segno del Calabrone non esiste tra i nativi americani. In serata sbaglia poco concedendosi ancora un mezzo numero come quello riuscitogli a Washington con quel trattamento di palla particolare dallo spin interessante. Non gli va bene come su un’altra conclusione (probabilmente un lungo due poiché viene segnato con un 3/3 da oltre l’arco) che serve però a Hayward per catturare un rimbalzo. Tira piuttosto bene in serata e all’inizio è utile per contrastare la voglia di Minnesota anche se rende in cm a Russell che lo batte un paio di volte ma si rifà con gli interessi schiacciando su Russell che se lo dimentica per festeggiare un suo canestro e intercettando una palla a Edwards segnando in transizione cosa che replica nel secondo tempo con un’altra brillante steal. Prende un paio di spintoni netti da Edwards che sarebbero sfondamento (visti anche i due fischi contro Hayward in attacco per aiuti minori con il braccio) del giocatore avversario va bene sul primo chiuso con and one per fallo di P.J., male sul secondo quando sbaglia il tiro con Rozier che si allontana meno.

Gordon Hayward: 8

18 pt. (7/13), 6 rimbalzi, 6 assist, 3 stoppate. Falco (23 marzo). Tra le caratteristiche attribuite ai falchi abbiamo ottime capacità di osservazione e saggezza per questo possono essere dei leader naturali. L’allenatore in campo degli Hornets gode del rispetto dei compagni e sa quando prendersi le sue giocate anche se non eccede. Ultimamente ha capito anche quando non insistere benché vada più spesso per conto suo ma eccolo che in questa partita torna a smazzare per i compagni, è sul pezzo sia a rimbalzo (quello catturato in mezzo a tre T.Wolves con apertura per il 3 di Miles è ottimo) che in stoppata, goduriosa quella su Russell. Se poi, nonostante un paio di triple fallite all’inizio, rimane in fiducia (vedi il recupero in salto fuori dal campo che serve a due punti di McDaniels), difficile fermarlo con un 2/5 da tre e conclusioni portate in ogni maniera, dal tiro in fade-away al circus shot sbendo fallo da sotto (settimo and one della stagione per lui). 5 TO ma due gridano vendetta per il metro di giudizio arbitrale (falli offensivi molto opinabili, specialmente il secondo, sempre per l’uso del braccio a spingere il difensore, considerato eccessivo).

Miles Bridges: 7

18 pt. (5/9), 7 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Falco (21 marzo). Terzo natio marzolino nel quintetto e secondo rapace della squadra. Il falco simboleggia il potere e il cielo. Coraggiosi, creativi e determinati a superare gli ostacoli. Curioso che – come Rozier – il segno di Miles sia legato a un altro team NBA al quale rifila spesso poderose dunk che dimostrano il potere di Miles sui cieli NBA. In questo caso l’oroscopo sembra aver “azzeccato” le caratteristiche del numero zero. Il difetto è che non sa scendere a compromessi, lo vediamo anche quando prende tiri da tre sconsigliabili da fuori. In serata tuttavia torna a colpire con precisione da fuori (¾) e attaccando il canestro ottiene un 5/6 dalla lunetta. Accompagna la buona prestazione dei nostri.

P.J. Washington: 6,5

17 pt. (6/12), 6 rimbalzi, 1 assist. Orso (23 agosto). Un po’ testardi, forse è più Borrego che insiste nel farlo giocare alla Kaminsky con un ruolo moderno e in una posizione dove è sottodimensionato, comunque P.J. pare il lato oscuro di Ball che reca lo stesso segno. Più che altro speriamo che le prestazioni altalenanti di P.J. Possano lasciare il segno anche se credo che se non raddrizzerà un po’ la mano da fuori, non sia quello di cui Charlotte ha attualmente bisogno. 5/7 da fuori è la sua risposta nella notte (anche se i primi sono due tiri da tre indegni) ma con triple da garbage time, per quanto siano belle e utili statisticamente e servano a passare un finale tranquillissimo. Fatica un po’ come normale a tratti su Towns. Appena rientrato, gioca a posto di Plumlee infortunato. Qualche buona difesa in uno contro uno ma in generale prestazione tra lo scarso e il sufficiente dietro, sicuramente meglio di Richards nel tenere il 32 avversario e anche una bella dunk appesa.

Kai Jones: 6

2 pt. (1/1), 1 rimbalzo in 3:05. Oca (19 gennaio). Si dice che quelli dell’oca (non quelli della contrada senese) siano persone che cerchino con forza e impegno di raggiungere i propri obiettivi ma non siano molto comunicativi. Va beh… vallo a dire a Paperino… comunque, battute a parte, ecco finalmente l’energia di Jones sprigionata in due punti in schiacciata entrando nel finale dalla panchina.

James Bouknight: 6

2 pt. (0/1), 2 assist in 3:55. Orso bruno. Abbiamo già detto di Ball, il difetto dell’orso è però di mancare talvolta in fiducia nei propri confronti. Chissà se Borrego gliene affiderà di più in futuro. In serata cerca di penetrare con i suoi crossover ma trova la strada sbarrata mancando un reverse layup quando riesce a infilarsi ma ottenendo anche due liberi che realizza nell’ultimo minuto per i suoi primi due punti NBA. Benvenuto Sid.

Kelly Oubre Jr.: 9

27 pt. (10/17), 1 rimbalzo, 1 stoppata, +21 in plus/minus. Gufo (9 dicembre). Chi ha il gufo come totem è ricettivo e interessato al è nuovo. Onesto ma in una società come la nostra qualcuno lo definirebbe ingenuo, è capace di sacrificarsi e ha forza di volontà ma può essere disordinato in alcuni ambiti della vita ed è orgoglioso. Kelly è sicuramente un’icona dell’apertura mentale verso il nuovo. Deve trarre la sua forza con ragionamenti laterali e non essere sempre troppo schematico sul parquet. Gli manca un po’ di buon disordine nelle spaziature di Charlotte dove spesso gioca molto largo il che in serata è però mossa ottima perché i Lupi se lo dimenticano per tre quarti e lui ringrazia con un 7/13 da tre punti con due errori nell’ultimo quarto che non lo portano a quota 30 ma in 26:53 cambia il volto alla partita spaccandola in due come una noce. Si infervora e tiene particolarmente alla vittoria “sentendo l’energia con il pubblico di casa” come ha detto lui. Non fa molto altro a parte ritardare alcuni tiri o incursioni che servono a far segnare fuori tempo o a far rientrare compagni che piazzano un paio di stoppate ma basta e avanza per trasformare in platino i palloni che passano dalle sue mani.

Ish Smith: 6

2 pt. (½) in 5:37. Picchio (5 luglio). Il picchio non riesce a trattenersi, le sue azioni sono guidate dai sentimenti. Anche in campo le scorribande di Smith sembrano più dettate dal sentimento che dalla logica. Il piccolo martellatore degli Hornets è però (come da caratteristica da segno) anche altruista con gli assist ma un picchio di quelle dimensioni nel mondo NBA fatica. Fiducioso rientri grazie alla testardaggine, in serata coglie l’occasione per segnare un buon canestro nel pitturato e più tardi manca un tiro. Fatica un po’ come prima barriera ma nel finale saltano tutti gli schemi con le panchine sul parquet.

Cody Martin: 6,5

6 pt. (3/5), 3 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata. Corvo (28 settembre). Al corvo vengono attribuite capacità curative. Un po’ restii a tutto ciò che possa limitare la loro libertà, cono caratterialmente un po’ timidi in ambito lavorativo. Martin sul parquet dovrebbe quindi trovarsi a suo agio potendo spaziare e rincorrere gli avversari anche usufruendo dei cambi sui pick and roll avversari e dovendo flottare tra giocatori per occupare le linee di passaggio talvolta. Sicuramente ha spesso curato la mancanza difensiva degli Hornets con ottime prestazioni che hanno portato a cambiare il volto della partita. Questa notte non è lui che modifica la partita ma una stoppata rientrando la piazza, gioca intelligentemente sfornando 6 assist (ottimo swing pass per Miles da 3) e trova qualche punto come con la buona entrata veloce con appoggio esibita senza paura. Buon collante.

Jalen McDaniels: 7,5

14 pt. (5/7), 8 rimbalzi, 1 assist. 31 gennaio (Lontra). Ottimiste e creative le lontre possono tirar fuori qualcosa di buono da situazioni intricate ma sono un po’ egoiste. ¾ da tre punti. Il confronto con il fratello è vinto anche partendo dalla panchina. Non si incrociano inizialmente due volte perché Borrego lo mette e Finch toglie il fratello Jaden. Un suo buon close-out su Jaden, infilate letali come quella su recupero di Hayward e il coast to coast con and one nel secondo tempo anche se non sembra molto contento di dover battere proprio il fratello fa una bella partita prendendo anche rimbalzi e segnando un ¾ da fuori.

Nick Richards: 5,5

2 pt. (½), 3 rimbalzi, 1 stoppata in 14:31. Secondo gufo in panca. Probabilmente giovane, a vedere i suoi messaggi social non ha ancora molta saggezza come sul parquet non ha ancora padronanza delle situazioni ma sta migliorando in fretta sebbene tecnicamente non sia esattamente ciò che nella NBA cerchino ma la sua fisicità e l’attitudine alla protezione del ferro. I gufi sono sognatori ma il dream di Richards si sta avverando. Giocare in NBA con continuità per anni (anche in un ruolo minore), se mostrerà i progressi fatti vedere ultimamente e continuerà a lavorare potrebbe non essere una remota impresa. Il voto probabilmente è sintomo di mancanza di maturità. Deve lavorare di più sulle gambe e cercare di acquisire esperienza. Ricorre al fallo un paio di volte su Towns e gli va male anche con un and one. Almeno ci prova, nel primo tempo mura proprio Towns ma nessuno l’aiuta e il lungo avversario riprende la sfera segnando.

Coach James Borrego: 7

Serpente (12 novembre). Simbolo di saggezza e intuizione per i nativi americani. Onesti e diretti, in genere non amano compromessi o scuse ma non hanno una zona grigia di mezzo tendendo a vedere tutto bianco o tutto nero e questo ultimo aspetto può rivelarsi un handicap per un coach. Tenaci ma lunatici, va a nozze grazie al fatto che i Timberwolves si concentrino troppo dalle parti del pitturato lasciando talvolta agli Hornets spazio per il tiro. Non sposta il suo play-book generale anche perché i tiratori di Charlotte sembrano tutti uomini in missione in serata…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.