Game 22: Charlotte Hornets Vs Washington Wizards 117-116

Nick Richards, 12 punti e 9 rimbalzi in serata.

Gli Hornets dopo la night-off a Boston tornano alla vittoria battendo per la prima volta i Wizards in stagione.

Il “nuovo The Hive” vede la partenza decisa e lanciata di Charlotte che a fine primo quarto si trova sopra di 5 punti.

L’attacco di Charlotte funziona e gli Hornets nel secondo quarto grazie alla panchina e all’attacco al ferro riescono ad arrivare ad un vantaggio di 18 punti ridotti a 15 (74-59) all’intervallo.

Fattori chiave il 38-24 nel pitturato (ottimo Plumlee), i rimbalzi offensivi (13-6) e la miglior percentuale ai liberi grazie anche alle concessioni di Gafford che finirà il primo tempo con un 1/5 ai FT.

Il ritmo degli Hornets ed un attacco bilanciato che ha permesso anche alla panchina di sviluppare le proprie attitudini al meglio sono stati fattori fondamentali di gioco.

Washington ha tentato di aumentare il ritmo nel terzo quarto riducendo inizialmente lo svantaggio ma Charlotte tornando a macinare gioco saliva al massimo vantaggio (+20, 99-79) a 3:20 dalla fine del terzo quarto chiuso sul +19.

Gli Hornets però nell’ultimo quarto – come spesso accade, complice a mio avviso anche qualche scelta di Clifford non azzeccata come il mancato utilizzo di alcuni giocatori – collassano letteralmente non trovando più la via del canestro e a 3:59 dalla fine vanno in time-out dopo aver subito un parziale da 8-24.

P.J. Washington in entrata con contatto riusciva a metter dentro due punti per il 117-112 ma Beal con uno step-back 3 con passo laterale si vedeva atterrare sul piede un disastroso McDaniels che nel tentativo di contrastare il tiro riusciva a perdere mezza scarpa…Per fortuna la stella avversaria mancava una delle tre occasioni ma non il reverse a 2:30 dalla fine che fissava il 117-116.

Nel finale le squadre partecipavano al festival delle occasioni mancate così sul fronte Washington Beal commetteva due TO (ottima la rubata di Oubre Jr. sulla seconda persa della star di Washington) e poi, dopo l’errore di P.J. Washington nel pitturato era ancora Beal alla disperata a prendersi un pull-up dal mid range.

Questa volta McDaniels disturbava a sufficienza e il tiro andava sul secondo ferro, Gafford andava corto in tap-in in mischia e gli Hornets con due decimi da giocare e una rimessa la sfangavano in un finale da brividi ottenendo la terza vittoria consecutiva all’Alveare in attesa dei Bucks tomorrow.

Alla fine l’importante 3-9 nelle stoppate che nell’ultimo quarto (specialmente) ha limitato l’efficienza dell’attacco dei Calabroni e un 50-67 a rimbalzo (senza Richards nell’ultimo quarto i Wizards si sono fatti sentire sotto le plance) Charlotte ha beneficiato del 4-14 nei TO (24-7 i punti da TO) e del 13-8 nei fast break.

Plumlee ha chiuso in doppia doppia con 17 punti (buona mano in lunetta) e 10 rimbalzi, Richards in poco più di 12 minuti ha messo insieme 12 punti e 9 rimbalzi.

Rozier 25 punti, Oubre Jr. 22 pt. E P.J. Washington 21 sono state le assi portanti offensive della squadra anche se nell’ultimo quarto hanno tutti e tre abbassato le loro percentuali al tiro andando in apnea.

Per i Wizards saranno 33 i punti di Beal, 21 per Porzingis, 14 a testa per Porzingis e Kispert mentre Gafford chiuderà con 10 punti e 6 stoppate ma con un 4/10 ai liberi, parte fondamentale del 26/35 alla lunetta per gli ospiti che avrebbero potuto anche vincere con un po’ di precisione in più.

Dopo due sconfitte stagionali contro i Wizards, gli Hornets decidevano di affrontare la partita con piglio deciso per “vendicarsi” e alzare il numero di vittorie in stagione.

Game Recap

Charlotte aveva voglia di sfatare il tabù dei Maghi in questa stagione così Oubre Jr. e Plumlee partivano bene segnando due punti a testa ma Kuzma prima pareggiava e poi realizzava da tre dall’angolo destro concedendo l’unico vantaggio ai Maghi (4-5) prima che i Calabroni tornassero a pungere con continuità con P.J. Washington da tre o con l’entrata partita dal crossover di Kelly Oubre Jr. per il 13-5 che a 9:01 mandava i capitolini alla prima interruzione da time-out della partita.

Gli Hornets continuavano a comandare anche se ad elastico, ad esempio una tripla di Kispert riavvicinava sensibilmente i biancorossi (24-22) ma la squadra di Clifford trovava le contromosse anche con la panchina: Richards con un two and one a 3:22 e la tripla di Maledon che si aggiustava dietro lo schermo-passaggio di Plumlee ne erano due esempi.

Charlotte chiudeva il primo quarto sopra di 5 punti (36-31) per cercare di scappare con la tripla di McGowens e con il momento parossistico di Richards che in corsa schiacciava su Gafford una power dunk poi correggeva a rimorchio McGowens spostando sul 47-38 una partita che vedeva montar l’onda bianco-turchese velocemente fino a travolgere di squadra gli opposti.

Plumlee metteva un fing and roll, Maledon al volo su alzata di Rozier aggiungeva due punti in transizione e Rozier da tre segnava comodamente dalla diagonale destra per il 60-47 ma non era finita perché il reverse di Plumlee (pass diagonale di Maledon intelligente) a 4:02, l’appoggio di Maledon in entrata e il 2+1 di Mason che realizzava ancora con evidente fallo di Porzingis non chiamato, lanciavano la Queen City sul +18: 69-51.

Washington, a lungo quasi a secco, realizzava due triple con Beal riducendo lo scarto ma P.J. All’intervallo portava a 74 i punti di Charlotte e al +15.

Nel terzo quarto i Calabroni tenevano botta alla veemenza di Washington e contrattaccavano andando anche sul +22 mentre a fine quarto il +19 sembrava essere garanzia di partita chiusa.

Il mare della tranquillità lunare degli Hornets però era scosso dai meteoriti lanciati dai capitolini che chiudevano molto meglio intorno all’anello.

Charlotte mancava diverse occasioni da tre e Gafford e soci bloccavano qualche incursione.

Beal trascinava fino al -1 i Wizards a 2:30 dalla fine ma il 117-116 non si schiodava più tra TO e tiri mancati così Charlotte, impastatasi in attacco (quarto chiuso a 10 punti) sopravviveva miracolosamente incamerando la terza vittoria consecutiva allo Spectrum Center.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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