Game 23: Charlotte Hornets Vs Golden State Warriors 106-91

Intro

Sarà un classico ma semmai un giorno gli Charlotte Hornets diverranno campioni (sembra un ossimoro allo stato attuale) come colona sonora probabilmente metterei una banale ma sempre splendida “We Are The Champions” dei Queen.

Proprio nella Queen City nella notte scenderanno i campioni in carica il cui trasferimento a San Francisco non sembrerebbe aver portato fortuna vista la batteria d’infortunati più ampia di quella batteria di pentole venduta da Giorgio Mastrota.

“No time for losers” è però il messaggio per i ragazzi in teal & purple che, dopo la pesante sconfitta a Milwaukee e l’inopinata rimonta (la seconda) subita dai Suns nel minuto finale, questa sera devono cercare una prestazione convincente.

Se non si battono questi Warriors allo Spectrum Center c’è poco da stare allegri…

Vedremo come andrà a finire, sperando che per una volta gli Hornets riescano a portare a casa la serie con i Guerrieri.

Analisi

Ci sono Green e Russell nelle fila dei Warriors, ovviamente sempre out gli Splash Brothers.

Charlotte parte bene come chiedeva Borrego e mantiene per tutto il primo tempo il vantaggio anche se non con gap grandissimi.

Nel secondo tempo, dopo un buon finale di primo, Russell per GWS, dopo aver mancato qualche occasione di vantaggio, segnando da tre a 9:05 mandava avanti i suoi (63-65) per la prima volta in serata.

Gli Hornets però avevano un lampo finale e chiudendo sull’86-76 il periodo speravano di non soffrire nell’ultima frazione.

Così era, i Warriors cedevano d’incanto di schianto.

L’allungo di Charlotte era netto, le triple di Graham lievitavano sino ad arrivare a pareggiare quelle di Kemba, ben 10!

Il confronto si faceva impari con la difesa di Charlotte a limitare molto gli attacchi avversari.

Finiva 106-91.

Hornet vittoriosi a rimbalzo 44-37, negli assist 30-18 e nelle rubate 11-7.

Pochi i FT concessi (5/8) contro i 10/15 avversari.

GSW leggermente meglio dal campo (46,0% CHA, 46,2% GSW) ma da tre è sinfonia Hornets con il 43,8% contro il 39,1% ospite.

Non vittoria stagionale per Charlotte.

La partita

Hugo con i guanti eccezionalmente pink per la serata contro il cancro femminile al seno.

Starting five

Warriors che agli ordini di Steve Kerr schieravano: Russell (18 pt.), G. Robinson III (8 pt.), Paschall (16 pt.), Dr. Green (5 pt.) e Cauley-Stein (8 pt.). Burks dalla panchina sarà l’unico in doppia cifra, a chiuder con 15 punti.

1° quarto:

Borrego chiamava alla partenza decisa e i ragazzi rispondevano con la tripla dalla diagonale destra di Bridges a 11:42 alla quale si sommavano la stoppata dello stesso Miles su Robinson III, l’entrata unstoppable di Rozier frontale con appoggio di dx e un fade-away dal mid-range del nostro numero 3 per un parziale di 7-0…

Gli Hornets però non trovavano più varchi in attacco facendosi rimontare da un esatto contro-parziale che a 7:57 riportava gli ospiti in parità dopo la tripla di Paschall dal corner sinistro.

Gli Hornets riprendevano a macinar punti con Rozier che prima la metteva dalla media, poi su assist all’indietro di Graham arrivava per il catch n’shoot impressionante dalla diagonale sinistra per altri tre punti (12-7).

Un tiro libero pro Warriors per tre secondi in area e un fallo mal speso da Batum su Paschall a 3 decimi dai 24, consentivano al numero 7 di riportare i suoi a -2 a 6:45.

Da un raddoppio in area su P.J. nasceva il passaggio verticale del rookie sulla linea di fondo destra nei pressi del canestro, Batum spingeva al volo il pallone sulla sinistra e Zeller, più libero, schiacciava.

Cauley-Stein a rimbalzo aveva la meglio e mandava dentro da pochi passi sfruttando i cm.

Charlotte rispondeva con il pick and roll tra Rozier e Cody che mandava alla schiacciata a una mano il centro che poco dopo correggerà lestamente su un errore di Bridges in gancio trascinando sul 18-12 la squadra.

Paschall in old style con il jumper dalla media provvedeva per il -4 ma gli Hornets a 2:38 con Rozier e a 1:14 con Graham su assist di Williams, interpretavano il gioco moderno infilando due triple che spostavano il punteggio sul 24-15.

Alla tripla di risposta di Burks appena dentro l’ultimo minuto replicava Marvin Williams con il tiro da due punti a 42 esatti dalla fine, toccava quindi a Graham dalla lunetta chiudere il quarto (fallo Bowman) per il 28-20.

Rozier carica in sospensione da fuori… Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Chrlotte Hornets.

2° quarto:

Botta e risposta da oltre l’arco in avvio di secondo quarto con Paschall e Graham (11:25), Charlotte ne metteva ancora uno pesante a 11:01 con P.J. che non si faceva pregare con spazio a disposizione, quindi ancora scambio di cortesie con due punti di Bowman ma Guerrieri che si facevano trovar scoperti con la rimessa dal fondo di Charlotte: Monk correva dall’altra parte e l’alzata due contro uno per P.J: si trasformava in morbido, volante appoggio per il 36-25.

Spellman da tre dal corner destro e Bowman a 9:03 infilando due siluri da dietro l’arco portavano al time-out Borrego che conservava comunque 5 punti di vantaggio (36-31).

Un tentativo di alley-oop di Chriss si incastrava tra vetro e ferro (leggero e involontario tocco cercando la palla di P.J. sul bicipite dell’attaccante), andava bene e sulla palla a due a metà campo Biz era bravo a portarla a casa così come Bridges sulla second chance ad andare nell’angolo sinistro e a sparare una tripla sotto pressione per il +8.

All’ennesimo rimbalzo offensivo che portava punti ai Warriors con Spellman, rispondeva P.J. che sullo slancio a pochi cm dal ferro arrivava a contatto con il difensore per appoggiare senza scomporsi.

Bridges in difesa stoppava Paschall oltre il fondo ma sulla rimessa, dopo l’errore da sotto di Bowman, Looney non perdonava l’ennesima occasione concessa.

Bridges continuava ad esser positivo realizzando in entrata con appoggio un po’ forzato ma vincente al vero quindi toccava a Paschall in jumper metter il 43-37.

Hornets che conservavano sempre un margine di sicurezza m i giri a vuoto di P.J. in lunetta e l’1/2 di Bacon favorivano i Warriors che schiacciando in transizione con Robinson III ripristinavano il -6 prima della tripla di Graham che a 3:29 valeva il 50-41.

Nel finale si accendeva D’Angelo Russell, assente all’andata: 2+1 (fallo di Graham), tripla a 2:49 dopo un tentativo di passaggio respinto da Rozier e tornato tra le mani e appoggio da sotto con finta su Rozier per il 50-49…

Gli Hornets si salvavano dal primo possibile sorpasso quando un pallone transitato nel pitturato per Green era perso malamente da Green che non aveva una buona maniglia sulla sfera, così Graham a 1:43 puniva l’errore difensivo dei californiani che lasciandolo libero lo invitavano al tiro pesante del 53-49.

Paschall in appoggio faceva girar la palla sul ferro che usciva, Rozier piazzava due punti quindi a :55.2 si vedeva ancora Russell metter dentro due punti prima e una tripla dalla destra su Batum poi per il 55-54 (13 i suoi punti) prima dell’elevazione che portava Graham a salire da ben oltre la top of the key per sfornare la pagnotta indigesta alla squadra di Kerr da tre punti che chiudeva il quarto sul 58-54.

3° quarto:

Primi due punti per Glenn Robinson III nel secondo tempo e sul mancato appoggio di Biyombo da sotto (dopo essersi liberato mancava la cosa più semplice non saltando) arrivava la transizione con allungo per Cauley-Stein che pareggiava.

A 10:54 da tre Graham dal corner sinistro evitava il sorpasso ma su un altro passaggio dentro questa volta era Robinson ad alzar da vicino il ferro il -1 (61-60).

L’open 3 di Bridges saltava via così come Cauley-Stein in hook sotto la spinta di Biyombo.

Due FT splittati e sorpasso rimandato ancora, Bridges con un reverse layup plastico, dopo aver percorso tutta la linea di fondo destra metteva dentro contrastato dal nuovo ½ del centro avversario (reaching di Zeller) per il 63-62.

Russell a 9:05 dal corner sinistro con la tripla trovava “finalmente” il primo vantaggio per i campioni in carica ma in transizione Rozier ci riportava sopra lo un dardo avvelenato da tre per il 66-65.

Cody allungava dopo lo spin con l’alzata ravvicinata ma un coast to coast di Paschall valeva il -1.

Green in lunetta splittando riportava in equilibrio la situazione ma Rozier buttandosi dentro apriva sulla destra per Batum che liberissimo non falliva la tripla del 71-68.

Il francese sulla linea di fondo degli Hornets contrastava Cauley-Stein convincendo gli arbitri che il possesso fosse per Charlotte (da rivedere)…

Comunque sia un fallo offensivo a Rozier restituiva palla ai bianchi che segnando due punti con Burks si riportavano al minimo svantaggio prima che a Rozier venisse assegnato un lungo due (poi corretto successivamente come tre punti).

A 5:02 un perfetto assist orizzontale verso il centro dava al nostro numero 3 di esibirsi in una imperiosa schiacciata che unita al ripristino della tripla di Rozier e a quella successiva di Graham a 4:38 davano una spinta ai Calabroni sino a portarli sul 79-70.

Out anche Zeller per il 4° fallo (offensivo), nonostante si utilizzasse con successo Williams come centro, i Warriors si riavvicinavano sul 79-74 prima che a Monk venisse chiamata un’interferenza da parte di Chriss sul tiro e a Marvin, impegnato i area in girata contro Bowman, venisse assegnato un canestro per goaltending (ancora Chriss, in seconda battuta).

Una buona difesa arrangiata di Batum su Looney e una stoppata del transalpino in recupero su Poole e la tripla di Monk a :49.0 facevano girare sul doppio vantaggio la squadra della Buzz City (86-74) prima di due punti di Chriss dalla lunetta a chiudere il quarto sul +10 Hornets (86-76).

Devonte’ da tre punti dopo una delle sue dieci realizzazioni… Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Chrlotte Hornets.

4° quarto:

Charlotte cominciava con il più semplice dei canestri quando due difensori Warriors si ostacolavano sulla linea di fondo per recuperar la sfera, la palla, buttata dentro era preda di un incredulo P.J. Washington sotto il ferro e, dopo un momento di esitazione, metteva dentro.

A 11:07 Graham metteva dentro altri 3 pepati punti (8/13 da oltre l’arco) su assist no look di Monk con bound pass “disinteressato” ravvicinato all’indietro.

Un peccato che Williams mancasse l’open 3 dal corner sinistro dopo tutto il giro perimetrale e che Monk, lanciato da solo in fuga esagerasse con la windmill schiacciando sul ferro, il quale punendo l’arroganza, spediva lontanissima la spicchiata…

Malik però era favorito dalla restituzione dell’assist da parte di Graham cosicché il suo buttarsi dentro in appoggio costituisse giocata valida per il two and one.

94-76, partita teoricamente in ghiaccio quando su un air-ball di P.J. la palla recuperata sotto l’anello da Monk si trasformava in assist per la dunk del 97-78 di Biz (+19, massimo vantaggio avuto nell’annata).

A 7:25 Graham con la nona tripla di serata faceva 100-81, quindi dopo qualche difficoltà offensiva a 5:11 entrava sul parquet Williams al posto di P.J..

A sbloccare la situazione offensiva ci pensava Graham che con un tiro catapultato dalla periferia infilava la decima tripla di serata pareggiando il record di Walker per numero di tiri da tre a segno in una singola gara.

103-85… peccato che sui due tiri da fuori seguenti Devonte’ esagerasse sul primo e si rilassasse tropo sul secondo mentre Rozier ai 24 secondi con un escape dribble metteva la sua conclusione da fuori per il 106-89 a 1:27 dalla fine.

Bowman sull’ultima azione appoggiava per il 106-91 finale.

Le pagelle

Terry Rozier: 7,5

25 pt., 6 rimbalzi, 7 assist, 3 rubate. 10/20 dal campo con 5/14 da 3 pt. 2 TO, +14 in +/-. Bella partita di Terry che ha da fare su Russell prendendogli alla fine le misure dopo aver un po’ sofferto la classe offensiva dell’avversario. In attacco da tre salta un po’ come una puntina su un vecchio disco ma graffia di tanto in tanto con punti pesanti e mette 5 dei 6 tentativi da due punti mostrando un buon e confidente jumper. Aggiungiamoci tre palloni rubati e un discreto numero di assist…

Devonte’ Graham: 8,5

33 pt., 7 rimbalzi, 9 assist, 2 rubate. 10/22 al tiro con 10/16 da tre. Come si evince dai numeri, Graham manca tutti i tiri e le penetrazioni da due al contrario del compagno. Molto più confidente da oltre la linea si inventa almeno 3 canestri difficili in uno contro uno. Al momento giusto piazza un paio di triple per evitare che la gara prenda una brutta piega e contribuisce nel break decisivo. Pareggia il numero di triple (10) in una sola serata di Walker arrivando a un passo dal battere il record ma l’undicesima non arriva nonostante gli ultimi due tentativi con il secondo troppo rilassato. Altra grande prestazione anche se l’avversario non era dei più ostici.

Miles Bridges: 7

10 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate. Due ottime stoppate e un inizio travolgente. Mette anche una bella tripla dall’angolo rischiando. 4/6 dal campo in 18:35. Mezzo voto in più per l’atteggiamento anche se si va un po’ perdendo un po’ nel suo finale sul parquet ma la prestazione è positiva.

P.J. Washington: 6,5

9 pt., 5 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 4/10 dal campo con svariati tentativi di arrivare al ferro alternati da successi e insuccessi. Da fuori fa ¼ (compreso un air-ball nel finale) e 0/2 ai liberi (può e deve far meglio di così) più due TO. Nel complesso si salva e ha un +9in plus/minus.

Bismack Biyombo: 6

2 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. 1/3 dal campo in 17:34. Limitato dai falli (5 alla fine) si siederà in panca forse più del previsto ma garantirà qualche rimbalzo nel finale assicurando la partita contro letali seconde chance. Si nota quanto è lento non rispondendo in reattività all’entrata di Burks e manca delittuosamente n canestro già fatto.

Malik Monk: 6

8 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 3/8 al campo con 1/5 da fuori dove sparacchia ben lunge dall’esser preciso. 2 TO, uno banale su un passaggio schiacciato troppo telefonato per Cody che produce il fast break mentre la solidità in attacco come tiratore non c’è. Compensa alla mancanza con l’unica tripla di serata in un momento importante e con un bell’assist no look bound pass in diagonale all’indietro per la tripla di Graham. Quando Devonte’ restituisce il favore e lui si butta dentro prendendo l’and one dimostra di saper far meglio. Clamorosa la schiacciata mancata da solo in fuga esagerando con il windmill ma quello capitò anche a un certo MJ, tuttavia l’esagerazione fa brutti scherzi…

Marvin Williams: 6,5

4 pt., 3 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 2/4 al tiro con 0/2 da fuori e un +12 in +/-. Un goaltending lo priva del secondo canestro vero e manca un open aperto sul lavoro dei compagni ma migliora la squadra tanto che smuove tutte le principali caselle. 27:21 sul parquet, appena viene impiegato come centro, sale subito in mischia a stoppare con tempismo ed è generoso in difesa anche in tuffo su un pallone diretto a Russell, lo manca ma il tiratore sbaglia.

Cody Zeller: 6

8 pt., 5 rimbalzi in 17:38. 4 TO e 4 falli che lo portano fuori dal campo prima. 4/9 con un paio di errori da sotto ma buona predisposizione ad attaccare e lo si vede con una bella dunk in pick and roll con Rozier e sull’assist spinto da Batum dove aspetta sotto per salire in jam.

Nicolas Batum: 6,5

3 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, 2 stoppate. Prende due triple dagli angoli, la prima dal corner destro, la seconda anche ma sul primo tentativo va a tentare un catch n’shoot da marcato ai quasi 24 e non va l’open sulla seconda è l’ultimo tiro della sua partita. Più propenso a fare gira la palla a inizio match sembra il solito Batum ma in difesa è più solido (peccato per un fallo speso male all’inizio) tanto che va in corsa a stoppare Pool sicuro di aver già fatto canestro.

Dwayne Bacon: 5,5

4 pt., 1 rimbalzo in 13:10. Mette una tripla e fa poco altro. Cade, spinto, tentando una bella drive avvolgente sulla linea di fondo, in un primo momento danno la rimessa dal fondo ali avversari ma poi la terna si corregge dopo aver capito l’errore (spinta sul passaggio, contatto sull’anca).

Coach James Borrego: 6,5

Graham aiuta ma non è malvagia la squadra in serata. Parte bene e nonostante le difficoltà, sprinta nel finale ottenendo la più larga vittoria stagionale contro Green e Russell.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.