Game 25: Charlotte Hornets Vs Atlanta Hawks 107-122

Intro

Ciò che accomuna Atlanta a Charlotte, oltre la vicinanza geografica e un animale come simbolo è che questi due team negli anni ’90 avevano due buone squadre, abili a frequentare i piani medio alti della NBA, oggi invece sono decadute, salvo sporadiche buone annate.

Gli Hawks, dopo l’era Budenholzer stanno cercando di ricostruire, sebbene la loro scia positiva in regular season sia più lunga di quella degli Hornets che nell’unica stagione nella quale centrarono i playoffs a livello di Calabroni 2.0 arrivarono appaiati ai Falchi con un record di 48-34.

Lontano ricordo ormai, Lee e Lin sono ormai ex giocatori e anche quest’anno Charlotte vedrà i playoffs dalla TV.

Forse viaggiando vi sarà capitato di percorrere sentieri che portano a paesaggi dove si stagliano imponenti colonne spezzate di templi e simili, castelli in rovina, antiche strutture diroccate, città fantasma nel Far West, ecc., posti un tempo pieni di vita oggi abbandonati, i quali oggi possiamo solo immaginare pullulanti e brulicanti di storie intrecciate tra loro.

In provincia di Lecco, sul Lago di Como, su un promontorio sopra Varenna, da circa mille anni si erge il Castello di Vezio (foto fatta una quindicina d’anni fa) dove il retaggio medioevale e le esigenze economiche hanno portato oggi a proporre anche spettacoli di falconeria.

Il castello, parzialmente ristrutturato ma a pezzi, pare fu fatto erigere dalla Regina Teodolinda dei Longobardi e d’estate trasmette da lontano una strana sensazione, come se l’uso militare non più necessario e quello scorgerlo dall’alto con la torre a stagliarsi sulle azzurre acque (senza foschia) dessero un senso di benessere.

Probabilmente una W degli Hornets avrebbe lo stesso effetto momentaneo sebbene non ci siano prospettive immediate di successo, in fondo perdere non piace a nessuno anche se potrebbe essere condizione necessaria per un rilancio via Draft…

La partita

Alle 17:00 locali, sotto un promettente cielo infuocato al tramonto, andava in scena allo Spectrum Center una partita da vincere, invece…

Pesante sconfitta con una squadra alla portata sulla carta con lo Spectrum Center ancora una volta violato.

Tre delle ultime quattro partite alla portata hanno visto la squadra di casa uscir sconfitta malamente come se il buon basket non abitasse più qui da un pezzo.

Borrego prova a rimediare all’assenza di Williams inserendo a sorpresa MKG che come le statuine del presepe di Natale viene rispolverato per l’occasione.

Si sta in partita sino alla fine del terzo quarto, nell’ultimo Rozier, forse un po’ frenato da un colpo preso al braccio, è negativo per noi in almeno 4 occasioni, Carter e un impavido Young spingono insieme ai triplisti occasionali gli Hawks verso la vittoria in poco tempo.

Dall’83-88 finale di terzo quarto si passa all’85-110 quando Crabbe a 9:35, buttando giù una tripla fa il vuoto.

Succede ancora… Charlotte si disfa da sola ma questa volta dal mio punto di vista anche per colpa di rotazioni cervellotiche di Borrego e accoppiamenti inadatti (Rozier su Carter diverse volte a render cm) e raddoppi lenti nel rientrare, puniti sistematicamente con il tiro da sotto o quello da fuori.

Il confronto tra le panchine è andato nettamente a favore di Atlanta (come scrivevo nell’ultimo pezzo, è inconsistente la panchina di Charlotte) 36-57…

Il gioco farragginoso fa rimpianger quasi Batum…

Non vinceva da un po’ Atlanta allo Spectrum Center e nell’occasione ha trovato a proprio favore anche la serata negativa di Graham che ha sparacchiato malamente per tutta la gara chiudendo con un 4/17 dal campo.

A proposito di cifre si nota come Charlotte nel secondo tempo ha peggiorato quasi in tutto mentre Atlanta è salita quasi in tutto.

Cifre di Charlotte (le prime si riferiscono al primo tempo e le seconde sono le totali ovviamente):

CHA: Rb: 24/44, assist: 13/22, FG: 41,3%/40,0%, 3 FG: 44,4%/35,5%, FT: 7/9-24/29, TO: 5/11.

ATL: Rb: 23/48, assist: 11/28, FG: 42,9%/48,4%, 3 FG: 38,1%, 40,0%, FT: 7/8-16/17, TO: 7/13.

La terna di serata che è andata piuttosto bene dal mio punto di vista.

Starting five

Atlanta scendeva sul parquet di Charlotte con: Young (30 pt.), Huerter (9 pt.), Reddish (5 pt.), J. Parker (19 pt.), D. Jones (2 pt.).

Dalla panchina diversi componenti della squadra proveniente dalla Georgia hanno chiuso in doppia cifra: V. Carter con 17, Len con 13 pt. e 10 rimbalzi, Crabbe con 11 pt. e Hunter a 10.

Charlotte con i soliti 5: Rozier, Graham, Bridges, P.J. Washington e Biyombo.

1° quarto:

Partita rapida da subito e un raddoppio su Young era pagato con il lob dello stesso per Jones che da sotto schiacciava lo 0-2.

Per Charlotte rispondeva Bridges con lo spin utile a liberarsi della pressione eccessiva dell’avversario e l’appoggio e ancora la nostra ala, su invito laterale di Graham, arrivava sino al ferro per schiacciare il 4-2.

Una serie di stoppate da una parte e dall’altra non consentiva di andare a segno alle due squadre ma alla fine sulla controtransizione Young da tre portava in vantaggio i Falchi prima che Biz vendicasse la stoppata subita precedentemente con una dunk grazie al servizio corto in penetrazione di P.J..

Young andava a vuoto da fuori grazie a una buona difesa di Rozier e Graham in attacco correggeva sé stesso dal pitturato per l’8-5.

Atlanta però indovinava una serie di triple consecutive (J. Parker, Young e Huerter) lanciavano sull’8-14 la squadra di Pierce che tuttavia a 7:23 era avvisata dal primo squillo da tre punti di Graham.

Monk mancava una tripla ma Reddish trascinando Biz concedeva un’ulteriore possibilità offensiva a Charlotte dalla rimessa e nonostante un cortissimo hook di Biyombo, da sotto finiva per raccogliere Rozier e segnare ai 24.

Carter dalla baseline destra faceva secco Zeller ma a 4:51 finalmente gli Hornets pervenivano al pari con la bomba di P.J. Washington.

Dopo qualche colpo a vuoto, compreso un fing and roll in transizione di MKG, il recupero della sfera sulla stessa azione di Graham consentiva la ricollocazione di MKG nell’angolo destro per la tripla del sorpasso.

Crabbe da sinistra con spazio silurava da fuori e Len sul cambio di Zeller con Bridges, da sotto mancava l’appoggio facile facendo ruotar la palla sull’anello per poi vederla uscire.

Occasione mancata e punizione di Monk con l’atletico appoggio di sinistro proprio su Len che ne mancava un altro mentre Monk ai 24 andava a prendersi una tripla che finiva dentro modello game winner contro Detroit.

Due triple mancate da Huerter conservavano il +5 ma su un errore di MKG in entrata il recupero di Hunter per la ripartenza era fermato da terra da MKG che a tenaglia sgambettava il n° 12.

Due FT e palla in mano agli Hawks: Liberi a segno e tripla di Crabbe per il pari…

Per fortuna Bridges da sinistra sparava l’ultimo fuoco d’artificio del quarto con il petardo da tre per il 27-24.

MKG in entrata contro Vince Carter. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

2° quarto:

P.J. in post basso destro tirava fuori un mezzo fade-hook sulla spinta non regolare di Fernando mandando a segno il tiro ma non l’addizionale, Fernando sul taglio dentro rispondeva a una mano posterizzando Monk che poi andava in area a commetter fallo su J. Parker prima schiacciasse.

½ e Hawks sul -2 respinti da una transizione Hornets con P.J. a passar dietro per il rimorchio tripla di Rozier.

J. Parker schiacciava veramente dimenticato sulla baseline destra con l’ausilio di un passaggio semplice verticale di Young ma Rozier a 9:24 si esibiva nella seconda tripla di serata trascinando i Calabroni sul 35-29.

P.J. commettendo fallo ancora su Parker favoriva due punti a gioco fermo dell’ex Bulls poi una stoppata lanciata di Bembry su MKG e il ribaltamento dell’azione con lo stesso Bembry in alley-oop e nei fast break si andava sullo 0-7…

P.J. innescato in area subiva fallo e dalla lunetta riallungava unitamente al coast to coast vincente di Bacon (39-33) prima di una botta e risposta tra il floater di Young e la Cody dunk.

Bembry da sotto accorciava ma Cody lanciato subiva un blocking consistente di Jones; alzata all’indietro a una mano, canestro, fallo e realizzazione del two and one per il 44-37.

Carter e Hunter con due punti a testa andavano a caccia degli Hornets e dopo lo spin con palla persa di MKG, Huerter urtava la squadra di Borrego con i tre punti del 44 pari a 3:50.

Graham a 3:33 splittava due FT ma poi faceva da uomo assist per un fast break iniziato da un no look di Rozier e chiuso da Bacon con un two and one (48-44).

Bastava lasciar libero Carter dalla top of the key per subir tre punti e ancora il veterano inventando un fade-away in svitamento dal mid-range su Rozier andava a segno per il 48-49.

Il vantaggio di Atlanta durava sino alla tripla sganciata da Bridges dal corner destro poi Young a :49.1 perveniva al pari a mezzo FT ma P.J: sempre a gioco fermo chiudeva il quarto sul 53-31.

3° quarto:

Charlotte partiva bene con un doppio passaggio verticale che portava alla schiacciata Biz.

Reddish da due e J. Parker da tre ribaltavano tuttavia la situazione e se a Biz riusciva un impensabile hook da una distanza notevole per un gancio, un bad pass di P.J. favoriva la transizione con schiacciata di J. Parker in più Charlotte si perdeva con un fallo di Biz con palla ancora in rimessa.

1/1 di Young e con Rozier dolorante a un braccio ci si salvava dall’attacco ma si perdeva palla da soli nella nostra metà campo…

Reddish sull’azione seguente con un jab step da tre mandava a segno il 57-62…

Miles recuperava due FT, Parker però dopo esser stato fermato da Biz recuperava andando a segno.

Piccolo riavvicinamento con l’1/2 di Biz dalla lunetta e consistente riduzione del gap con la seconda tripla di Graham per il 63-64 a 7:33.

A 7:12 il sorpasso con due liberi di Biyombo, il controsorpasso Hawks e il nuovo vantaggio Hornets con la tripla di Graham per il 68-66.

J. Parker schiacciava nuovamente trovando il pari mentre Monk in fuga veniva abbrancato da Young a 5:38.

Due FT splittati e sull’attacco Hawks l’appoggio elegante volante di Len valeva il 69-70.

Young da tre grazie al palleggio su Cody e la risposta di Zeller a 4:45 in schiacciata davano il 71-73.

Len stoppava P.J. in entrata ma contemporaneamente al fallo di Carter.

Il pari del nostro principale rookie (a livello di scelta) ci portava a 4:08 a potersela giocare ma un assist di Young dietro la schiena per la tripla di Carter mandava sopra i Falchi e la squadra di Borrego cominciava a non capirci più nulla anche se in entrata Graham correggendo sé stesso su un floater banalmente fallito teneva il passo.

A 3:14 fallo di Monk alle spalle di Young e 2/2 poi Len prendendo il tempo a Graham lo stoppava a sinistra a un secondo e un decimo dai 24…

Mancava anche l’open 3 frontale di Len a sparigliare le carte e dopo un tiro al vetro di Monk ibridato che finiva addosso al secondo ferro ecco l’ennesima bomba Carter che faceva saltar P.J. arretrava in palleggio e poi faceva saltar la propria panchina dopo aver segnato il 75-84.

Si allontanava decisamente Atlanta ma Charlotte grazie a un fallo di Crabbe fuori tempo subiva un two and one da Monk in banker.

Len e Zeller andavano per la schiacciata e a :04.6 Bridges indovinava la tripla assistita anche se ben staccato dalla linea dei tre punti per l’83-88 parziale.

Biyombo schiaccia in faccia alla difesa degli Hawks. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

4° quarto:

Partiva in maniera intelligente la squadra di Pierce che sfruttava i cm di Carter su un Rozier che faceva il possibile per contrastare il tiro dal pitturato ma non poteva stoppare il veterano per l’83-90.

Rozier poi andava a commetter fallo su Young in veloce entrata: altri due pt. a mezzo lunetta.

Bad pass di Rozier e dunk di Crabbe per completare il trittico dell’orrore del nostro numero 3.

Atlanta sull’83-94 tornava al vantaggio in singola cifra dopo il secondo tentativo nel traffico di Biyombo.

Long 3 di Young e stoppata presa da Rozier da Jones per il poker a 9:59 consigliava a Borrego di provar a far uscire Monk per rimetter in campo Graham.

Niente da fare, un passaggio volante dall’area all’indietro di Biz era TO e su una seconda possibilità Crabbe da fuori mirava bene a 9:36 per l’85-100 che chiudeva di fatto la partita nonostante P.J. a 9:23, 8:09 e 6:44 andasse in lunetta a metter 6 punti dovendo però uscire subito dopo per un problema alla caviglia procuratogli dalla resistenza con spinta da parte di Jones sull’ultima entrata del rookie.

Era solo 93-107, un punto recuperato a causa di una difesa pessima…

L’ultima breve fiammata Charlotte l’aveva con un passaggio verticale per il taglio di MKG sulla linea di fondo chiuso dal reverse layup e da una steal alta di Cody che lo portava a schiacciare.

La tripla di Hunter dall’angolo destro chiudeva sul 97-110 le speranze.

Entravano anche i gemelli Martin che nel finale ritoccavano un punteggio dilatatosi enormemente.

107-122 per una L pesante.

Le pagelle

Terry Rozier: 4,5

8 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 3/13 dal campo e 4 TO. Non parte male ma alcune difese gli sono impossibili e poi dal campo è in serata no. Forse qualche alieno fan degli Hawks in stile Space Jam ha rubato il talento in serata ai “Buzz Brothers”? Entra nell’ultimo quarto collezionando almeno 4 errori/orrori tra TO, difesa non buona, un fallo su Young e una stoppata presa. La novità della headband teal per esser più concentrati stasera non funziona.

Devonte’ Graham: 4,5

12 pt., 6 rimbalzi, 8 assist, 2 rubate. 4/17 dal campo con 2/8 da tre e -22 in +/-. Diversi gli assist buoni come quello per MKG nell’angolo destro a dargli fiducia o lo scambio con Biyombo per l’hook dalla media ma è troppo timido in serata. Preferisce il passaggio e se va dentro spesso sbaglia correggendo sue floater con due tocchi vincenti. Gli altri due canestri arrivano da tre e in lunetta il 2/4 è la cartina tornasole della serata no. Sfiduciato.

Miles Bridges: 7

20 pt., 6 rimbalzi, 1 rubata. 7/14 dal campo, perfetto da tre punti e dalla lunetta con un doppio 3/3. Buona partita di Miles che gioca fisicamente come chiede Borrego e si lancia anche in qualche close-out impossibile. Trova dalla distanza buona mano anche se staccato dalla linea. Da subito vivace, gioca 37:41, massimo minutaggio di serata per gli Hornets.

P.J. Washington: 7

20 pt., 8 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 2 stoppate. 12/13 ai liberi. Nonostante la tripla di Carter che gli fa venir il mal di testa, P.J. mette un paio di pezze difensive, sforna un buon assist per Rozier a rimorchio da tre e va al record in carriera dalla lunetta (era basso in stagione nella percentuale) con 12/13 poiché gli avversari faticano a fermarlo sotto il loro tabellone. Peccato che la caviglia destra si giri in entrata a meno di 7 minuti dalla fine. Speriamo di averlo per la prossima partita.

Bismack Biyombo: 6

11 pt., 4 rimbalzi. 4/8 dal campo e 1 TO in 14:47. Tutto sommato nonostante si prenda subito una stoppata ci prova. Lotta in attacco trovando alcuni ganci buoni mentre uno diventa un air-ball clamoroso ma anche assist per Rozier. Bisogna lavorare con lui sulle posizioni e con la squadra tutta. Bisogna migliorarlo nel modo di affrontare gli avversari sotto canestro talvolta ma una sufficienza la strappa.

Malik Monk: 5,5

9 pt., 2 rimbalzi. 3/7 dal campo.1/4 da tre e 4 falli. Da fuori sparacchia ma mette una bomba ai 24 caricandola all’indietro, simile a quella vincente con Detroit per il resto non vede bene le situazioni difensive, compie falli inutili e ben presto ha problemi di falli, appunto. Buono il banker per il two and one ma ingenuo Carter mentre l’appoggio di sx oltre Len è merito del suo atletismo.

Cody Martin: s.v.

2 pt. (1/1 FG) negli ultimi 3 minuti. Segna un canestro nonostante la faccia entusiasta nell’entrare a partita già finita.

Michael Kidd-Gilchrist: 5

7 pt., 3 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. 3/8 dal campo. 4 falli. Tirato fuori dalla scatola delle statuine per il presepe (causa assenza Williams) pare lento e goffo in diverse circostanze, anche in difesa quando lo si vede saltare di netto un paio di volte. Ricorre a qualche fallo, uno inutile sgambettando Hunter. L’azione successiva tra liberi e possesso costa 5 punti. Dopo aver fallito un facile appoggio (non l’unico) si ricolloca in angolo e segna da tre su invito di Graham ma finisce con il tirare male.

Cody Zeller: 6

11 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. 5/7 dal campo in 20:58. Gioca più del “titolare” e fa vedere qualcosa di buono nel primo tempo andando sicuro un paio di volte a rimbalzo pur contrastato. Un bel two and one sul blocco irregolare di Jones e una steal con dunk nel finale dopo un bel passaggio sotto per MKG. Anche lui però è poco reattivo sui raddoppi e troppo molle sotto le plance. Un solo fallo speso e un -11 di plus/minus ne sono la riprova.

Dwayne Bacon: 5

5 pt., 3 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. 2/6 dal campo. Sulle entrate Bacon continua a sbagliar molto. Gliene riesce una con un two and one solo perché in superiorità numerica e raggiunto da un no look pass di Graham ma se fa da solo la storia diventa prevedibile e triste. 16:32 in campo che non convincono.

Willy Hernangomez: s.v.

0 pt. con 0/2 dal campo in 3:00. Garbage time, si fa passare un pallone per la tripla dall’angolo ma tira sul primo ferro. +6 in plus/minus non certamente meritato.

Caleb Martin: s.v.

2 pt., 1 rimbalzo. Anche per lui tre minuti con un 1/1 dal campo e si spende giocando come fosse 0-0…

Coach James Borrego: 4,5

Squadra piena zeppa di problemi difensivi e offensivi lontana parente di quella vista a inizio stagione. Terza sconfitta su quattro gare casalinghe abbordabili. Attacco poco lucido spesso e nonostante le due ali titolari combinino 40 punti non azzecca le rotazioni. Batum stranamente in panchina non fa testo ma Martin in campo (Cody) l’avrei voluto. Vuole fisicità ma poi Biz in campo anche se parte da starter ci sta poco. La squadra non è esattamente da titolo ma può giocar meglio di così. Il fitto calendario può aver dato un colpo alle energie dei migliori (Graham e Rozier a tirar la carretta) ma la panchina è preoccupante.

https://www.youtube.com/watch?v=0tmnDFhJGyw
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.