Game 26: Charlotte Hornets Vs Philadelphia 76ers 124-127 (OT)

Intro

Embiid e i 76ers dopo Atlanta navigano sull’isola immaginaria di Lilliput.

I piccoli Hornets sono riusciti senza quattro giocatori fondamentali a battere gli Hawks in trasferta (impresa riuscita anche a Phila di soli due punti) venerdì scorso.

Charlotte rientra alla base con più fiducia sfidando in un back to back un avversario che ha sempre vinto contro di noi negli ultimi anni ma qualcosa pare essere cambiato quest’anno a Charlotte.

Le imprese impossibili sono all’ordine del giorno o quasi, il gruppo è unito e i sostituti stanno cercando di mettere in mostra le loro qualità.

“Devono essere pronti lunedì notte perché il loro numero verrà chiamato di nuovo”, ha detto Borrego.
I 76ers hanno molte armi a disposizione anche da oltre l’arco (Set Curry a esempio) ma è chiaro che, come i lillipuziani abili ad eccellere in matematica e meccanica, gli Hornets debbano destreggiarsi in tattica e dinamicità, catturando a terra i lunghi avversari legandolo con corde per cercare di creare un gioco che li irretisca portandoli dalla nostra parte.

E se Gulliver si univa ai lillipuziani per catturare tutte le micro navi avversarie chissà che li Hornets diano filo da torcere a questi 76ers nonostante le assenze.

Non sarà facile anche perché i 76ers sono la squadra che commette meno TO e la difesa avversaria è tosta ma in attacco Charlotte ha le armi giuste per poter colpire gli avversari e le transizioni rapide potrebbero dare una spinta in più al team.

Before the game.

Andamento della partita

Starting five.

Gli Hornets vincevano la palla a due con Richards e segnavano il 2-0 grazie al fade-away di Oubre Jr..

Embiid pareggiava con un turnaround oltre Richards dalla baseline sinistra quindi Harris portava in vantaggio Philadelphia prima di una rollata di Richards servito da un bound pocket pass di martin, utile per farlo agganciare e schiacciare.

Embiid mancava un jumper contro Bridges che dall’altra parte alzava la sfera per l’alley-oop di Richards e quando Oubre penetrava appoggiando a destra con la sinistra li Hornets si portavano sull’8-4.Il canestro di Curry (passato Richards sulla linea di fondo) e il jumper di martin alzavano il punteggio, Embiid raddoppiato da Martin non riusciva a segnare mentre Hayward forniva con un extrapass sotto canestro a Richards materiale per un canestro un po’ fuori equilibrio ma utile per il 12-6.

Green da tre dall’angolo dx tagliava il divario quindi le triple seguenti di Martin e Milton alzavano le cifre sul 15-12 prima che un tiraccio di Oubre Jr. non a segno e Milton (a segno) portassero la partita sul 15-14.

Thybulle commetteva fallo sul principio di terzo tempo di Miles a 5.22, Rivers allargava le braccia chiedendo un fallo non sul tiro ma l’interpretazione era corretta e il numero zero portava a casa due punti.

Phila passava comunque avanti quando Embiid da sotto appoggiava oltre il subentrato P.J. Washington (17-18) ma gli Hornets non mollavano segnando con un’entrata a ricciolo di Oubre Jr bravo poi a mettere anche una tripla da sinistra per il 22-18.

Da una palla persa da Miles in entrata arrivava la bomba di Milton in angolo destro ma Thor a 1:55 decideva di segnare i suoi primi due punti NBA con una mega dunk di potenza mancina che posterizzava Drummond e lo ribaltava a terra.

Per gli arbitri c’era fallo (contatto un po’ generoso forse) e l’americano/sudanese portava a casa anche il punto extra con perfetto FT.

A 1:36 Korkmaz rispondeva con due liberi per fallo di Bouknight sul tiro ma il nostro numero 5, dopo aver sbagliato il tiro recuperava il suo rimbalzo e quello sull’errore di un compagno seminando il panico in corsa e offrendo con la drive l’assist per l’open 3 di Thor a segno per il +5.

Un back-door di Hayward era servito con i tempi giusti da un no look pass di Oubre Jr.: azione da tre punti con FT replicata poco dopo quando la stoppata di P.J. Innescava Oubre Jr. bravo a metter dentro nonostante il fallo.

Altra giocata da tre punti per il 34-23 conservato da una stoppata a due mani di P.J. Washington su Gianni che falliva anche una tripla.

Il secondo quarto però vedeva l’attacco dei Sixers girare a meraviglia anche se lo scambio Drummond/P.J. Washington portava due punti ai primi e tre ai secondi con un allungo dei Calabroni sul +12 (37-25).

Korkmaz dalla baseline infilava dalla media e Joe cominciava a mostrare le prime crepe esterne della difesa di Charlotte che incassava tre punti dal panchinaro ospite.

Bouknight provava a dare punti dalla panchina per rispondere con un cambio direzione senza palla, taglio e appoggio al vetro a destra seguito inutilmente dal suo difensore (primi due punti su azione NBA per il n° 5), Niang replicava da tre mentre P.J. metteva dentro un tap-in (41-33) nato da un suo appoggio corto.

Drummond alzava su P.J. così come P.J. Alzava un lob per Hayward che marcato in anticipo dal difensore si staccava appoggiando facilmente ma in attacco i Sixers continuavano ad aver vita facile e due dalla media di Korkmaz e tre dalla destra ancora di Joe portavano a un possesso gli ospiti prima che Oubre Jr. splittasse due FT per il 44-40.Un gioco da tre punti completato da Harris (anche qui generoso fallo fischiato contro Miles) faceva da ponte al sorpasso avvenuto con un pull-up di Curry dalla media (44-45).

C’era tempo per una rabbiosa dunk di Bridges e per il pari a metà quarto esatto di Embiid dalla lunetta (fallo di Bouknight in aiuto) prima che Green trovasse il fondo della retina ed Embiid portasse a casa un gioco da tre punti (goaltending) a 4:24 dando un +6 ai Sixers che non arrestavano il loro parziale segnando lo 0-9 temporale con un altro tiro da fuori di Milton.

Martin mancava un layup fallato in partenza da Curry ma riprendeva segnando toccato ancora da Harris.

Peccato per il FT mancato ma anche Steph mancava un libero per tre secondi difensivi di Charlotte, tuttavia Embiid con due liberi affossava Charlotte sul -9 (48-57) a 3:22.

L’entrata di Oubre con fallo di Milton a 2:40 era linfa per i Calabroni (gioco da tre punti) che tornavano a 6 pt. ma dopo un doppio scambio di cortesie i ragazzi di Rivers toccavano il +10 a 1:34 con due liberi di Embiid.

A tirar fuori dalle secche gli Hornets nel finale erano una tripla di Miles dalla destra e una steal a metà campo di Oubre Jr. che avanzava sparando da tre su Curry anticipando la luce rossa per un buzzer beater pesante che faceva chiudere il primo tempo agli Hornets sul 62-67 dando qualche speranza in più per rientrare nel secondo tempo.

Harris e Bridges erano i primi marcatori per le rispettive squadre nella ripresa, Green passava palla in orizzontale a Triano che tuttavia di mestiere fa l’aiuto coach a Charlotte ma Harris si rifaceva con un two and one.

Per Charlotte Oubre Jr. alzava un perfetto lob per la rollata di Richards abile a chiudere in alley-oop dinamitardo e sempre Oubre Jr. poco più tardi andava ad appoggiare al vetro il 70-74.

Embiid dalla destra dava problemi ma sullo stesso lato, in attacco Martin trovava la bomba complice la difesa di Philadelphia che lasciava km nell’occasione (73-76).

Hornets a -1 con il 2/2 di Richards a 7:05 (al suo career-high) ma il jumper di Embiid dava ancora punti alla squadra in blu che volava sull’82-87 con due triple di Harris piuttosto frontali e sul +9 quando Bouknight in close-out a 3.35 commetteva fallo su un altro tentativo dello stesso Harris (2/3 in lunetta).

Oubre tirava fuori dal cilindro uno step back 3 contro l’arcigno Thybulle e P.J. Washington con due rapide triple dalla diagonale di centro-sinistra battezzava due volte Embiid aiutando Charlotte risalire sino al 91-95.

Sulla sirena Hayward vedeva rimbalzare più volte la sfera una sua alzata sul ferro per finire dentro (pocket assist dal fondo di Oubre Jr.) e arrivare così al -2 (93-95).

A 11:51 P.J. pareggiava mancando il libero aggiuntivo quindi Niang (mollato da Bouknight) segnava da tre con a stretto giro la risposta di Hayward da oltre l’arco per il 98-98.

Phila accumulava vantaggio grazie a un raddoppio di Drummond con steal su Oubre Jr. ma la palla era portata avanti con il piede, nonostante ciò il canestro era dato per buono e dopo due punti di Korkmaz pioveva anche il tecnico a Oubre Jr. così lo 0-7 di parziale tramutava il punteggio in 98-105.

La risalita degli Hornets passava per la tripla di Bouknight e da altri suoi due liberi ottenuti in reverse dopo il crossover su Drummond che lo chiudeva fallosamente sulla linea di fondo (105-108 a 7:59).

Arrivava anche una dunk esplosiva da iperuranio per James che in mezzo a tre difensori raccoglieva dall’errore da fuori di Gordon per piombare a schiacciare a una mano portando gli Hornets ormai sul -1 ma a 5:58 Martin in coast to coast realizzava in transizione il sorpasso atteso (109-108).

Milton dall’angolo destro ricacciava indietro lo sciame ma si arrivava comunque punto a punto al finale con Miles in scoop nel traffico per il 114-115 e il pull-up dello stesso numero zero valido per il 116 pari.

Quando Hayward raddoppiava Embiid sottraendogli palla e lanciando il contropiede finalizzato da Oubre Jr. con una tripla a 1:01 pareva che l’inerzia fosse dalla parte di Charlotte grazie anche al rumore di un pubblico scatenato.

Il 119-116 garantiva buon margine anche perché Embiid mancava uno dei due FT (gli Hornets chiedevano passi non dati al centro avversario che sembrava effettivamente commetterli però) assegnati a favore.

Troppo veloce il tentativo di Oubre di chiuder la partita con la tripla e con un leggero fade-away, grazie ai cm, Embiid trovava il cotone tirando sopra P.J..

Il pari dava un’occasione a testa ai due team ma la tripla di Bridges non funzionava con Hayward lanciatosi per recuperarla che non aveva buon gioco nel chiamare per tempo il time-out mentre sull’ultima occasione il raddoppio provvidenziale di Miles sul tiro di Embiid valeva l’OT perché la palla sbatteva su tabella e sul ferro che dopo un’incertezza decideva di farla uscire.

La palla a due era vinta facilmente da Embiid su Bridges ma Oubre Jr. si inseriva mancando però clamorosamente l’appoggio da sotto così Embiid continuava a far ruotar la palla dal mid range con tiro da fermo portando in vantaggio gli ospiti.

Harris in entrata perdeva palla ma la rimessa dal fondo era assegnata erroneamente a Phila che si avvantaggiava segnando due punti ancor con l’inarrestabile centro.

Oubre Jr. segnava da fuori il 122-123 ma Charlotte subiva ancora Embiid per il 122-125.

Oubre in entrata restituiva al centro appoggiando di forza con la sinistra dopo aver zigzagato sul lungo e mentre P.J mancava due triple e una drive, Embiid metteva due punti per il 124-127.

Nel finale Phila perdeva anche un pallone sulla rimessa con ultimo tocco di Harris sul raddoppio di Oubre più Bridges, Borrego andava in time-out a una decina di secondi dalla fine ma tutti capivano che l’uomo designato sull’ultimo tiro sarebbe stato Oubre. Jr. che aveva difficoltà a liberarsi, alla fine riceveva palla ma sparava un deep 3 che rimbalzando sul bordo destro toglieva le residue speranze di un secondo OT a Charlotte.

Bouknight a canestro passa Thybulle. Fotto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Gli Hornets sfiorano l’impresa ma perdono sul filo per inesperienza e assenze all’OT (0-4 ora il record nei supplementari).

Perso anche Smith prima del match, gli Hornets mandano in campo anche i dilettanti allo sbaraglio che nella “Corrida” rumorosa di Charlotte, nonostante mostrino qualche lacuna tattica, fanno bene e aiutano la squadra a competere per tutta la partita con un team più attrezzato e praticamente al completo escluso Maxey.

Nonostante l’8-15 nei TO e il 31-28 negli assist condito da un 23-10 nelle second chance e più punti realizzati nel pitturato (58-46), Charlotte non riesce a fermare il tiro di Embiid salvo poche volte come quando raddoppiato sull’ultima sirena regolamentare manda sul ferro il tiro.

43 punti e 15 rimbalzi per il centro di Phila seguito da Harris a 21 punti e 11 rimbalzi più Milton, altro unico Sixers in doppia cifra con 16.

Partita tutto cuore di Charlotte vanificata da un po’ di inesperienza nel finale quando sul +3 di poteva gestire meglio.

Nel mezzo anche un paio di errori degli arbitri su passi di Embiid e una palla toccata da Harris per ultimo ma riconsegnata alla squadra di Rivers costata due punti.

Philadelphia continua così la lunga striscia positiva contro Charlotte che avrà una difficile occasione di riscatto tra due giorni sempre tra le mura amiche.

Un peccato perché dei soli 7 uomini impiegati da Borrego ben 7 sono andati in doppia cifra con Thor arrivato comunque a 8 punti.

Probabilmente il coach non avrebbe dovuto rinunciare a un centro come Richards che potesse contenere meglio Embiid nel finale avvantaggiato dai cm su P.J. Washington che per quanto riuscisse a evitare la penetrazione doveva concedere un tiro mortifero dal mid range.

Vedremo cosa riusciranno a fare i Calabroni nella prossima partita sospinti dal pubblico grazie al quale Oubre Jr. stasera ha tratto energia finendo a 35 punti, peccato per l’ultima tripla finita sul ferro ma più che su quel tiro si potrebbe recriminare su un suo tiro troppo affrettato nel finale dei regolamentari.

Cody Martin: 5,5

14 pt. (6/13), 6 rimbalzi, 4 assist, 4 TO. -13 in plus/minus. Parte da titolare ma come PG vista la contemporanea assenza delle uniche PG schierabili sul parquet. Anche se non fa gioco primariamente perché ci si affida a una manovra corale sembra un po’ fuori posizione. Il suo flottare a raddoppio contro i lunghi lo sfianca un po’ forse ma non è efficace come il solito. Nessuna rubata o stoppata, un po’ in sofferenza trova comunque la maniera di rendersi utile in attacco segnando una open dalla sinistra e un coast to coast per il sorpasso (109-108) nel finale. Un suo slittamento su Harris potrebbe produrre uno sfondamento ma la terna gli assegna un fallo contro per blocking che ci poteva anche stare essendo un’azione al limite. Sicuramente generoso, si rifà su Curry con lo sfondamento.

Kelly Oubre Jr.: 7,5

35 pt. (13/24), 5 rimbalzi, 3 assist, 4 rubate, 1 stoppata. Imputabile solo di aver scelto di provare una tripla nel finale quando si poteva far altro per portare a casa punti (ne aveva appena segnata una, quella del 119-116), mette in piedi una serata da 35 punti con un 6/13 da oltre l’arco ed entrate di forza anche leggermente fuori equilibrio talvolta come nel caso sul contatto con Embiid. Gran partita in attacco con qualche sbavatura come l’appoggio facile mancato in avvio OT e il tiro fallito (l’ultimo deep 3) per il pari ed è anche molto più attivo in difesa con qualche rinuncia ma in generale da fastidio riuscendo anche a rubare 4 palloni. Servirà ancora un Kelly in formato maxi per la prossima sfida.

Gordon Hayward: 5

12 pt. (5/19), 5 rimbalzi, 9 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Ottimo nel far girare la squadra questa volta ma a parte una tripla nel secondo tempo sbaglia le altre 7 occasioni dall’arco e anche troppi tiri facili dalla media con un evidente fuori ritmo. Troppi errori per un giocatore così esperto per sperare di vincere. Non riesce a chiamare time-out sull’ultimo possesso CHA nei regolamentari ma lì era stato generoso buttandosi fuori dal parquet e finendo per terra. 43:57 sono troppi per lui probabilmente.

Miles Bridges: 6

16 pt. (6/16), 6 rimbalzi, 6 assist. Meno convincente del solito perché forse paga un po’ la big night ad Atlanta però toglie le castagne dal fuoco qualche volta quando in entrata riesce a segnare uno scoop o a prendere liberi come nel quarto periodo. Anche lui in struggle da fuori (1/6) compresa la tripla mancata nel finale dei regolamentari in uno contro uno, esagerazione pagata poi. Sull’ultima azione dei regolamentari il suo raddoppio è utilissimo perché costringe Embiid a modificare la parabola.

Nick Richards: 7

12 pt. (5/5), 5 rimbalzi, 2 assist in 18:17. Non sbaglia nulla Richards in attacco e fa il suo career-high arrivando a quota 12 grazie ad alley-oop e gioco ravvicinato a canestro. Non sembra male nemmeno su Embiid talvolta potendo opporre il corpo ma Borrego insiste nelle sue rotazioni togliendolo nel finale quando avrebbe potuto essere più utile di Washington che sbaglia troppo da tre e concede cm al camerunese. Errore strategico di Borrego che deve dare ancora più fiducia a questo ragazzo nel prossimo match.

P.J. Washington: 5,5

16 pt. (6/17), 8 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 3 stoppate. Segna due bombe in faccia a Embiid per la rimonta ma poi eccolo qua, quello descritto… quando la palla si fa pesante non riesce a segnare finendo a 4/11 da tre punti. Due triple a vuoto (una anche super aperta) e un’entrata sciagurata nei momenti che contano influenzano la partita negativamente. In difesa prova d’anticipo riuscendo qualche volta a toccar palla al centro avversario. Tiene benino nell’uno contro uno ma è poco reattivo sul pull-up dell’avversario.

James Bouknight: 7

11 pt. (4/8),5 rimbalzi, 1 assist in 22:06. Qualche errore tattico come lasciare a Niang sul suo lato tutto lo spazio per il tiro da tre andando verso la palla e qualche fallo di troppo per ingenuità (3 FT concessi a Harris). Segna i suoi primi punti NBA poi mette anche una tripla oltre a una putback dunk spaziale a una mano sull’errore di Hayward da fuori. Utile a guidare la rimonta degli Hornets concretamente nella ripresa.

J.T. Thor: 6,5

8 pt. (3/5), 2 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Parte con una gran schiacciata su Drummond con and one e nel secondo tempo batte anche Embiid in floater subendo fallo, peccato per il FT sprecato senza concentrazione che gli costa il second and one del match. In difesa è utile anche se in 20:24 qualche rimbalzo in catturato avrebbe potuto esser importante.

Coach James Borrego: 6

Buona l’intensità, bene il gruppo e il gioco in attacco. Da 7 o 7,5 ma tatticamente Embiid ci massacra per tutta la partita. Vanno bene i raddoppi rapidi sui quali certe volte Phila riparte per uscire e impegnare con un gioco di passaggi la difesa di Charlotte, va bene cercare di giocare d’anticipo (come fa P.J.) ma deve trovare una rotazione equilibrata contenente un big man su un uomo strutturato con Embiid perché altrimenti concediamo tafazzianamente troppo…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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