Game 26: Charlotte Hornets Vs Washington Wizards 114-107

Intro

“Il dolce profumo di un grande dolore rimane sospeso sulla terra
Pennacchi di fumo si innalzano sul cielo plumbeo
Un uomo é disteso e sogna di prati verdi e fiumi
Ma si sveglia un mattino senza un motivo per svegliarsi
É ossessionato dal ricordo di un paradiso perduto
Nella propria gioventù o in un sogno non sa dirlo di preciso
É incatenato per sempre ad un mondo svanito
non é abbastanza non è abbastanza
il sangue gli si é gelato e coagulato per la paura
le ginocchia gli hanno tremato e nella notte gli hanno ceduto
la sua mano si é indebolita nel momento della verità
il suo passo ha vacillato
un mondo, un’anima
il tempo passa, il fiume scorre
ed egli parla al fiume del suo amore perduto e della consacrazione
e mute risposte mulinano inviti
corrono fluendo oscure ed agitate verso un mare oleoso
una sinistra premonizione di ciò che sta per accadere
c’è un vento incessante che soffia in questa notte
e c’è della polvere nei miei occhi che mi acceca la vista
e un silenzio che parla più forte delle parole
di promesse infrante”.

Avrei potuto anche non proporre l’introduzione del pezzo lasciando solo il testo di Sorrow, capolavoro dei Pink Floyd, poesia in movimento per descrivere le sensazioni dei fan di lunga data (chi è giovane può avere dalla sua speranze, utopie, entusiasmo resiliente e tutto il tempo per vedere che andrà ad accadere) degli Hornets.

Svaniti i Calabroni 1.0, questi ne sono pallidi parenti.

In una stagione (in senso largo) priva di sogni, il vento fisico che soffia da queste parti si unisce a quello metaforico che ha spazzato via quel briciolo d’entusiasmo a inizio stagione.

A parte la ventilata cessione di Marvin Williams le ultime prestazioni sono state pessime e non c’è uno spiraglio per diventare una contender allo stato attuale.

Passare attraverso l’inferno di dolorose sconfitte per cercare di ottenere di più dal domani sembra inevitabile condizione.

Cosa faranno i ragazzi di Borrego nella rivincita contro i Maghi è difficile dirsi ma di certo si spara in una vittoria e di tornare a vedere passi avanti nel gioco per un discorso di crescita futura degli elementi basilari della squadra.

Analisi

Confesso che alla vigilia di questa partita ero entusiasta come un eremita portato in un centro commerciale a fare shopping.

Sarà per il lungo momento no, per l’appeal della gara, l’avversario che nonostante le sfide degli ultimi anni “tese” non mi stimola particolarmente, la stanchezza personale da lavoro e stress dicembrina o l’inizio tutto di marca Hornets che come spesso capita era fuoco di paglia con gli avversari a recuperare molto velocemente ma il finale da giostra con annessa vittoria ha reso la partita molto avvincente.

Queste due squadre sono come due pugili che più che difendersi se le danno di santa ragione ed è così che si arrivava ad un finale punto a punto in attesa del colpo del K.O. decisivo.

Questa immagine tratta da uno stacchetto delle Honey Bees nel primo tempo da l’idea di che cosa sia andato in scena nel finale…

Il braccio armato principale dei due team in un saliscendi da indomito vomito da montagne russe era stato Graham per gli Hornets e il lettone Bertans per i Wizards ma dopo tantissimi sorpassi, sul +2 Charlotte, i raddoppi dei Wizards sfioravano solamente la palla rubata, l’assist nell’angolo corto per l’open 3 di Miles a :07.7 valeva il +5 e la W n° 10 in una partita tiratissima…

Charlotte chiuderà sopra nei rimbalzi complessivi 48-45 anche se nel finale di gara concederà troppi preziosi rimbalzi offensivi ai Wizards, al tiro con il 44,7% contro il 42,2% ospite (un paio di tiri in più 85/90) con un 39,0% da tre punti vs il 31,4% dei Wizards, penalizzante complessivamente nonostante un cecchino come Bertans (8/12 da tre punti) ma con un Beal non in serata con un 6/19 al tiro complessivo con 0/7 da tre…

13 i TO per Charlotte e 10 per i Wizards che hanno chiuso sopra negli assist 22-27 e nelle stoppate 4-7, battendo però meno liberi: 22/28 CHA, 20/25 WAS.

La partita

Starting five

Washington partiva con: Ish Smith (13 pt.), Beal (16 pt.), Bonga (0 pt.), Hachimura (18 pt. +12 rimbalzi) e Wagner (9 pt.).

Dalla panchina Bertans chiuderà con 32 punti (massimo in carriera) e 9 rimbalzi…

Hornets con: Rozier, Graham, Bridges, P.J. Washington e Zeller.

1° quarto:

Charlotte partiva lasciando alle spalle la mia presentazione e agendo con determinazione si portava subito in vantaggio con un jumper di Rozier dalla media, Wagner dimenticato da Biyombo era raggiunto da un passaggio di Beal sulla linea di fondo per il pari in schiacciata ma Charlotte a 10:58 armava nell’angolo sinistro P.J. Washington per la tripla vincente.

A 10:43 Graham andava dentro ottenendo due tiri liberi e un punto e dopo un errore da sotto di Hachimura toccava a Bridges, sempre dall’angolo sinistro, metter dentro sul passaggio di un P.J. raddoppiato nel pitturato.

Hachimura a sotto correggendo la mira realizzava il 9-4 e Beal ne aggiungeva due per gli ospiti ma a 8:41 su un lob nel pitturato, Biyombo resisteva al raddoppio e agganciando usava il fisico per farsi spazio e schiacciare.

Piccolo problema a una mano sanguinante dopo la dunk e Beal a 8:28 atteneva sul time-out ufficiale la medicazione al congolese.

½ per Beal, 2/2 per il centro africano che su un pick and roll era ancora toccato (7:47).

Beal in attacco andava a segno sfondando su Graham e il suo blocco regolare alle porte del semicerchio sinistro.

Borrego chiamava il challenge e gli arbitri erano costretti ad annullare il canestro, giustamente.

Miles in attacco sgomitando sul raddoppio usciva dal tunnel alzando dal centro del pitturato una parabola tesa che si inabissava in retina.

I Wizards rispondevano con due punti al ferro facili di I. Smith e di Beal che sfuggiva troppo facilmente a Bridges.

MKG in/Bridges out per marcare Beal e a 5:29 su una second chance, Monk, infilava da fuori la tripla del 18-11.

MKG costringeva al fallo offensivo Bela ma ricevendo un passaggio in attacco commetteva subito lo slittamento di passi in partenza restituendo palla…

Monk costringeva Brown in attacco a toccar fuori palla e Rozier passando sotto il canestro avversario si torceva al volo per passare indietro a Cody per due punti facili.

A 4:05 su un tocco di Rozier in entrata era chiamata l’interferenza e Charlotte raggiungendo il 22-11 si lanciava su un parziale di 10-0 dopo la bomba di Cody Zeller a 3:33 per il 25-11.

Mahinmi realizzava due punti interrompendo la serie di Charlotte ma Graham con un catch n’shoot dall’angolo destro lanciando i Calabroni sul +15 (28-13) grazie a un 63% dal campo.

Gli Hornets finivano però il carburante e a 1:28 Chiozza dall’angolo destro segnava da tre, Bertans ne aggiungeva altri due e Brown dopo una steal da rimessa dal fondo nella metà campo Wizards, a :08.2 affondava due liberi continuando a mostrare i prodromi di un cedimento nell’inerzia della partita degli Hornets per il 28-20 parziale.

P.J. Washington tira sull’altro rookie Hachimura. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

2° quarto:

Charlotte rischiava subito di subir tre punti stupidi sul tiro corti di Chiozza bloccato al ferro in salto da Bridges che rischiando l’infrazione stupida si salvava perché gli arbitri non la consideravano interferenza ma dopo la tripla di Graham a 10:55 per il 31-21 era solo Washington.

Gli Hornets si bloccavano in attacco tirando male e troppo da fuori mentre la rimonta della squadra di Brooks, iniziata da Mahinmi con un layup passava per Bertans abile a metter 5 punti consecutivi, proseguiva con altri due del centro di riserva fino al 31-30 per poi completarsi con un tocco ravvicinato di Hachimura…

Il giapponese di colore aggiungeva anche un FT poco più tardi e un giro completo di Smith con tiro dalla media in uno contro uno valeva il 31-35 con un parziale di 0-14…

Era P.J. Washington ad arrestare l’emorragia con un lungo due a 5:52 anche se Smith al verto su Rozier aveva vita facile sull’altro fronte.

A 5:25 MKG al secondo tentativo (fortunato nel riprender palla) andava a segno ma mancava il FT, Wagner era stoppato da Bridges e Rozier affinava la separation in area per metter dentro il pari.

Bastava un piccolo tocco per un bound pass all’indietro di Rozier che faceva contemporaneamente da schermo a P:J., bravo a non pensarci su per metter la tripla del 40-37 a 4:27.

La reazione di Charlotte era contrastata da una mega dunk di Beal ma lo spin avventuroso 1 vs 1 di Zeller con alzata dal pitturato valeva sempre due punti.

A 3:39 Bertans in palleggio sparava sopra Graham, fallo un po’ generoso contro Devonte’ e libero a segno che si aggiungeva ai tre punti trovati dal baltico per il sorpasso (42-43)…

Entrata a ricciolo di Cody, pareggio di Hachimura, partità che rimaneva lì con i liberi e restituiva un +1 agli ospiti a 2:44 grazie a Beal.

Graham mancava una tripla aperta dopo aver ottenuto buona spaziatura ma Bridges recuperava con il tocco sotto a destra per il sorpasso (47-46).

Zeller allungava con un libero su due e Bridges con lo spin preparava l’hook vincente successivo toccando i 10 punti.

Si arrivava nel finale con un canestro di Beal a :03.6 ma dopo aver urlato qualcosa arrivava il tecnico che Rozier sfruttava per ritoccare il punteggio del primo tempo portato sul 53-48.

Bridges tenta di controllare Beal. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

3° quarto:

Washington partiva a razzo dopo il time-out con due mid range jumper di Hachimura e un ‘entrata di I. Smith per il sorpasso sul 53-54 a 10:35.

Il vantaggio però durava 13 secondi perché proprio il play andando a commetter fallo su Biz lasciava nelle mani del congolese il destino della squadra leader.

Biz affondava i liberi e sull’azione seguente abbrancando un rimbalzo correggeva per il 57-54…

A 9:29 Graham da tre punti infilava la tripla che costringeva i Wizards al momentaneo -6 (60-54).

Hachimura accorciava, Rozier dalla lunetta ripristinava la mezza dozzina di vantaggio ma a 7:45 Smith segnava due punti ricevendo una mazzata poco furba di Graham.

Due punti ma libero fallito e si tornava ai sei di vantaggio con la dunk di Biz su servizio in penetrazione di Rozier.

Uno scambio di passaggi con finte tra Graham e Rozier portava a liberarsi dei difensori in ritardo e al canestro dell’ex Celtics da fuori.

Si volava sopra l’arcobaleno di P.J. Washington a 5:59 per la tripla del 70-62.

Cody in corsa riceveva un passaggio schiacciato preciso da Graham e chiudeva al ferro per il +10 (74-64).

Il vantaggio Hornets saliva vertiginosamente con due step-back 3; il primo di Monk a 3:44 e poi quello di Graham 30 secondi più avanti per il +16 (80-64).

La partita sembrerebbe in ghiaccio ma dal letargo della panchina si svegliava il lettone Bertans che a 1:55 calava la prima tripla, ne infilava una successiva e fucilava per la terza a :01.3 dalla penultima sirena per l’82-75…

Graham, nell’ultimo quarto trascinerà gli Hornets alla vittoria. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

4° quarto:

Gara riaperta in poco e un fade-away da due del lettone su Batum e da un TO nasceva la tripla di Bertans con il close-out poco atletico ma stretto di Batum che commettendo fallo regalava la seconda giocata da 4 punti all’infuocato avversario.

82-81 e a 9:52 il sorpasso sull’open 3 di Chiozza.

Troppi uno contro uno per Charlotte che fallendo l’entrata (troppo prevedibile) con Monk e l’hook con P.J. rischiava il K.O. Tecnico su una tripla di Bertans rimbalzante sui ferri fortunatamente uscita.

A 8:28Biz correggeva sé stesso dopo esser stato costretto a provare un tiro dalla media a causa dei 24 secondi imminenti alla scadenza.

Il pari del congolese era vanificato da due liberi di Mahinmi, spinto da dietro dallo stesso n° 8 degli Hornets.

Charlotte a 8:07 tornava in parità con due FT di Graham sulla spinta di Beal, poi dopo un paio di azioni convulse Wagner su una controtransizione teal bloccava l’alley-oop di Biyombo a conti fatti salvando un punto dopo i liberi (½ e 87-86).

La partita iniziava ad azionare la giostra iper-veloce con il terzo tentativo Wizards a segno da parte di Wagner dopo che il tedesco si era visto negare il canestro due secondi prima da una stoppata di P.J..

Graham a 6:48 con la tripla ci riportava sopra poi toccava a Beal con un 2+1 (fallo di Graham) a cambiar la squadra leader prima che Rozier a rimbalzo offensivo si inserisse con i tempi giusti per il tocco in solitaria del 92-91.

Quando Bertans da casa sua segnava sparando sul birillo fermo davanti a lui (Graham) il cielo si oscurava con il lettone al massimo in carriera (29 pt.) ma a 5:02 si rischiarava con la tripla fortunosa di Graham che baciando il vetro scendeva attraverso la net per il 95-94.

Ish Smith dall’angolo destro però diceva che non era il momento di rilassarsi realizzando il +2 Wizards a 4:41 e dopo una stoppata di Wagner su Graham gli Hornets cominciavano a soffrire a rimbalzo tanto che i Maghi auto-generavano una seconda possibilità bloccata da un fallo ma Hachimura da fermo realizzava il 95-99.

Momento difficile e Borrego sceglieva di togliere uno stanco Biz per inserire Zeller (anche più offensivo) ed era proprio lui dopo una tripla errata di Rozier a forzare il tocco di due avversari oltre la propria linea di fondo.

Graham in fuga dall’angolo destro lasciava indietro Smith e alla chiusura di Wagner rispondeva con l’alzata vincente che pescava anche il jolly del fallo.

2+1 e Hornets tornati in partita a 3:44…Beal mancava la tripla, altro rimbalzo offensivo ma anche a Smith da fuori questa volta andava male, Rimbalzo di Zeller, fallo del giapponese i maglia biancorossa e sorpasso a 3:18 dalla lunetta.

Hachimura da sotto però riportava in vantaggio i suoi dimostrando l’assenza atmosferica sotto le plance seleniche degli Hornets che tuttavia dopo aver cambiato gioco sulla sinistra con uno skip pass osservavano preoccupati l’entrata a ricciolo di P.J. che andava a buon fine.

Sull’azione Wizards palo di Beal dalla destra, ennesimo rimbalzo ma Hachimura dal mid range aveva il braccino andando corto così Miles da tre sparava a 1:59 il possibile colpo del K.O. Per il 105-101.

Troppo presto perché Wagner e il suo 2+1 saccheggiavano il pitturato ma a 1:34 proprio il tedesco, troppo lento per chiudere Graham con esitazione, serviva il nuovo two and one per il 108-104.

Hachimura da tre era un rischio e non funzionava e a proposito di mezzi gialli (senza nessuna offesa) ecco spuntare il sesto fallo (offensivo) di P.J: secondo un arbitro.

Dopo le proteste pacifiche di Borrego si parlava con il tavolo accorgendosi che fosse in realtà il quinto e P.J. poteva evitare così l’espulsione.

Proprio lui forzava a un tiro fuori equilibrio del nipponico e a :36.5 un ½ di Rozier ci dava 5 punti di vantaggio.

Tranquilli mai con questi Hornets perché si alzava da tre ancora Bertans dalla diagonale sinistra contro un buon Rozier ma senza i cm per fermarlo…

A :31.4 c’era ancora da soffrire sul 109-107.

Gli Hornets giocavano con cronometro e fuoco e ne uscivano bene perché dai raddoppi il passaggio, toccato da Bertans, di P.J. allungato nello short corner verso Bridges valeva la partita.

Miles non falliva l’open a :07.7 evitando così spiacevoli sorprese dell’ultimo secondo.

112-107, Bertans da metà campo sarebbe stato troppo oggettivamente e un fallo inutile allungava il brodo favorendo Rozier che alimentava il tabellino personale con ulteriori due punti per il 114-107.

Le pagelle

Terry Rozier: 6,5

17 pt., 8 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata. 5/14 al tiro e di questi 1/7 da fuori… O.K. Pessima serata da fuori ma cala un buon tre punti quando serve, favorisce Miles con un bell’assist per la tripla negli ultimi minuti e ne dispensa altri come quelli per Zeller e Biyombo su drive strette slalomizzando tra le maglie biancorosse. I cm per fermare certi attacchi non li ha ma ci prova spessissimo a bloccare il tiro o almeno a dar fastidio. Attivo a rimbalzo non si può dare l’insufficienza.

Devonte’ Graham: 7,5

29 pt., 1 rimbalzo, 6 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 9/19 dal campo con inizio lento ma entra presto in partita per aiutar la squadra un po’ in stile sparatutto. Nel finale sembra più concentrato ed entrando in modalità survival è più preciso. Almeno due two and one decisivi mentre in difesa vale lo stesso discorso per Rozier. Attivo riesce a piazzare una stoppata e a rubare un paio di palloni ma non ha i cm e talvolta gli avversari al tiro ne approfittano. Limite fisico non migliorabile direi se non con qualche close-out migliore a volte ma in serata commette tanti falli tentando di bloccare gli avversari ma deve imparare a bloccare meglio e a non concedere il two and one. A proposito di close-out è perfetto quello su Beal nel primo tempo che gli arbitri dopo il challenge devono riconoscergli (avevano segnato il canestro a Beal).

Miles Bridges: 7,5

16 pt., 2 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate. 6/14 al tiro ma 3/6 da fuori. In difesa si toglie lo sfizio di stampare un layup di Beal violentemente contro il plexiglass dopo aver lasciato fare all’avversario un paio di volte troppo facilmente precedentemente. Tenace è capace di andare a prendersi qualche canestro nel traffico anche se poi le percentuali sono normali. Nel finale però piazza due squilli e il secondo è il colpo partita del K.O., scagliato senza paura.

P.J. Washington: 7

15 pt., 4 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata. 5/13 dal campo. A volte fa delle belle entrate, in altre pare che gli manchi un po’ di energia sulla chiusura avversaria per dare poi il giusto tocco alla sfera. Rischia di uscire per limite di falli ma per fortuna gli arbitri correggono la magagna che stavano creando e fa sbagliare Hachimura con buona difesa nel duello tra rookie. Blocca Wagner ma il tedesco gli segna in faccia subito. Un po’ meno preciso da fuori ma certi tiri arcobaleno da tre dagli angoli sono una garanzia nonostante i close-out.

Bismack Biyombo: 6,5

13 pt., 15 rimbalzi. 4/6 FG. Ruolo prettamente difensivo per Biz che non disdegna qualche puntata offensiva facendo talvolta da perno della manovra. A volte vince duelli a volte viene sovrastato ma in attacco finisce con un 5/6 dalla lunetta che lo porta in doppia doppia. Stanco, esce nel finale ed entra Zeller. Scelta giusta.

Malik Monk: 6

6 pt., 3 rimbalzi, 2 assist. 2/6 dal campo con 2/4 da tre. Deve partire con la difesa meno piazzata; una sua iniziativa con attacco frontale nel secondo tempo va a a vuoto poiché chiuso da due giocatori, mette due belle triple, una in step back davvero rapida che da la spinta a Charlotte per andare ala grande seconda fuga di serata ma poi anche lui si smarrisce un po’ e si nota dal -13 di plus/minus (ottenuto però anche precedentemente). Meglio del solito ma senza strafare potrebbe render meglio.

Cody Zeller: 6,5

14 pt., 10 rimbalzi, 1 rubata. 5/6 dal campo. Entra nel finale riuscendo a dare a Charlotte una rimessa dal fondo avversario. Fa i suoi punti e va in doppia doppia con i rimbalzi confermando la buona serata de centri Hornets anche se nel finale un po’ faticano. Non sono una garanzia da sigillo della Volpe a 9 code per usare un eufemismo ma complessivamente in serata rendono. Bella l’entrata semplice con assist laterale di Graham per l’appoggio.

Nicolas Batum: 5

0 pt., 2 rimbalzi, 1 assist in 12:45. 0/2 dal campo, 4 falli e un -18 in plus/minus. Poco atletico concede 4 punti su stessa azione all’inarrestabile Bertans ma in generale fallisce un paio di tiri e fatica a essere in ritmo veramente.

Michael Kidd-Gilchrist: 6

4 pt., 3 rimbalzi. 2/5 al tiro in 15:11 con un +3. Di dieci cose fatte te ne è riuscita mezza cantava Jovanotti. La sua media è decisamente più alta. Entra perché Miles è in difficoltà su Beal e lui va a far commetter subito fallo alla star avversaria ma restituisce il pallone subito commettendo passi in ricezione offensiva. Slitta su Bertans successivamente e nel complesso sostituisce dignitosamente Williams pur non brillando.

Coach James Borrego: 6,5

Indovina la mossa Zeller, il challenge, al contrario di Brooks che lo spreca su un fallo evidente di Beal, alla fine con tanta fatica porta a casa la w numero 10 come voleva lui. Giro palla e tripla. La difesa è un rebus irrisolvibile perché le nostre guardie si abbinano anche a tiratori più alti e non c’è molto da fare così come i tagli sotto le plance. Nel momento decisivo però la squadra non implode potendo contare su un team avversario non irresistibile in difesa e le spaziature create da Charlotte unito al talento di Graham aiutano.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.