Game 28: Charlotte Hornets Vs Sacramento Kings 124-123

Intro

Tirèm innànz (tiriamo avanti) è una brevissima frase pronunciata da Amatore Sciesa poco prima della sua condanna a morte per fucilazione nel 1851 quando Milano era parte dell’Impero austriaco.

Amatore però non amava particolarmente coloro che considerava oppressori e una notte, affiggendo dei manifesti, fu bloccato poco dopo con i suddetti in mano, processato sommariamente e condannato alla pena massima vista la situazione e i tempi.

Tiriamo avanti sarà anche il motto degli Hornets che con 5 uomini out per Covid-19 rischiano di “perdere” anche P.J. Washington, in dubbio per la partita mentre i Kings avranno out Holmes. Tiriamo avanti anche dopo aver visto Embiid battere 19 liberi contro i 18 degli Hornets che hanno giocato con più drive ma i contatti sui vari Hayward e Rozier non sono stati puniti allo stesso modo rispetto al centro camerunese che contro i Jazz ha finito per battere solo due liberi (Gobert a parte un’enorme differenza di trattamento)…

Tiriamo avanti anche per me con un umore non dei migliori dopo aver visto più uno show che uno sport e non sarà un’eventuale vittoria sui Kings a entusiasmarmi.

Charlotte però cerca vittorie per resistere nel gruppone e cercare i playoff in attesa dei rientri e di un calendario migliore.

La lunga lista degli indisponibili.

Andamento della partita

I quintetti iniziali.

La palla a due era vinta da Carey Jr. e gli Hornets con un ottimo bound pass di Oubre Jr. sul taglio perfetto di Martin passavano in vantaggio con un layup dello stesso.

T. Davis batteva Oubre in crossover e pareggiava subendo il tocco di Miles effettuando il sorpasso dalla lunetta a 11:08 ma sul layup di Bridges bloccato da Len, martin dava una second chance a Charlotte che la sfruttava da sotto con un two and one di Carey Jr. a 10.50 per il sorpasso.

Hayward in avvicinamento da sinistra segnava in mismatch, Fox replicava, ancora Hayward per un arcobaleno sul lungo dal post basso sinistro e risposta di Len per il 9-7.

Oubre Jr. arrivava in corsa sulla linea di fondo per mettere un runner in girata ottenendo la doppia cifra per Charlotte che era raggiunta anche dai Kings con Haliburton grazie a una tripla (11-10).

Ritmo molto alto e secondo canestro per Carey Jr. in reverse prima che martin in salto intercettasse ad Haliburton un passaggio appena nato per fuggire ad appoggiare in solitaria il 15-10.

Sacramento tuttavia inanellava tre bombe consecutive con Barnes, Fox e ancora Barnes passando sopra di 4 ma Oubre jr. replicava da fuori la linea dei tre punti e Martin in corsa resisteva a una palla contesa da un difensore alzando di forza il 20-19.

Dopo un pull-up di Fox, Bridges rispondeva due volte per il 24-21 (20-6 nel pitturato per Charlotte) che resisteva al tentativo di schiacciata di Thompson con la stoppata di Oubre Jr. scoperchiare l’aureola del centro mentre a 3:58 nasceva da un rimbalzo offensivo di Hayward la second chance targata Bouknight da tre punti per il 27-21.

Fade-away di Hield dal mid range su Carey Jr. buono e appoggio di Martin in risposta (rollando) che anticipava una steal di Thor in raddoppio seguita dalla tripla di Oubre Jr. con Charlotte salita sul +9 (32-23).

Nonostante il crossover con canestro di Miles a 2:06 (and one mancato) per il 34-26 e il successivo and one a segno di Martin (37-28), i Re tornavano a farsi sotto nel finale con le triple di Bagley e Haliburton mentre a :05.9 dopo un’invasione di campo malamente fischiata contro Charlotte per un tocco della difesa, nonostante l’aiuto involontario della terna, rimaneva un secondo e tre per attaccare, canestro da lontano di Oubre jr. ma con un palleggio di troppo perché arrivasse in tempo.

Mitchell saltava i rookie Bouknight e Thor per segnare sulla sirena il -1 (37-36).

Kings subito intraprendenti nel secondo quarto che portavano il parziale sullo 0-14 con un two and one di Hield per il 37-42 prima che Bouknight in appoggio facesse tornare il match a un singolo possesso.

Charlotte tuttavia imbottita d’inesperienza di una panchina inedita accusava il colpo in difesa non riuscendo a tenere la velocità degli ospiti che a 9:17 con un pull-up di Hield giungevano sul 41-48.Nonostante qualche rientro con l’anticipo di Kelly su Tristan e la stoppata di martin su Hield, la squadra di Gentry finiva per segnare dopo una steal di Haliburton su Hayward con Mitchell da tre per un 9/18 da oltre l’arco per i bianchi…

TO anche per Bridges raddoppiato in post velocemente e +10 Kings con due punti di Davis II (43-53).

Charlotte provava a rientrar una prima volta ma veniva respinta benché nel finale gli Hornets tagliassero il divario con una tripla di Oubre Jr. dall’angolo su ottimo scarico di Hayward e un cambio mano di Bridges in appoggio per il 55-60.

Hayward rubava a Hield e grazie al lancio di Miles andava a schiacciare in transizione segnando poi anche il jumper del 60-62.

A 2:26 Barnes faceva due centri dalla lunetta ma Bouknight servito nell’angolo sinistro trovava la retina per il -1 (63-64).

Il pareggio arrivava a quota 69 a :24.1 dalla fine con due liberi di Bridges ma un fallo di Bouknight nell’uno contro uno sull’avanzata di Fox permetteva ai Kings di chiudere sul +2 il primo tempo perché Davis, nonostante il bad pass di Martin dal fondo con gli uomini di Charlotte pressati, Davis II andava cortissimo con la tripla e sul rimbalzo Kings la difesa verticale di Bouknight non era considerata fallosa.

69-71, punteggio altissimo con gli Hornets ad aver bisogno di difesa per sperare di vincere.

Nonostante l’illusorio pareggio nato da un pallone murato da Carey Jr. a cui seguiva un contropiede due Vs 1 chiuso in alley-oop da Miles su imbeccata di Oubre Jr., Charlotte perdeva palloni non riuscendo a finalizzare così la velocità dei Kings si esprimeva – dopo due punti di Fox e Len in alley-oop morbido – con Davis II in transizione e due triple di Haliburton che riaffossavano Charlotte finita sul -12 a 9:21.

71-83 che resisteva 23 secondi prima della tripla di Thor per il settantaquattresimo punto Hornets.

Angry drive di Oubre Jr. per dirla alla Collins (su Len) e rimbalzo aggressivo di Bridges in difesa ma un tagliafuori di schiena di Martin su Len era considerato falloso.

Nulla di fatto sulla second chance Kings e Oubre Jr. mostrava il suo atletismo con una two hand dunk.

I Kings tornavano ad avere un buon margine dopo la tripla di Davis II dall’angolo sinistro (80-88) ma a 5:12 Martin in corsa finiva addosso a Bagley III in restricted area ottenendo e segnando due FT.

Da una stoppata di Hayward da dietro su Fox nasceva una palla a 2 che a 3:42 era finalizzata da Bouknight dall’angolo destro dopo un fast break con altro scarico di Gordon.

87-93 con tripla di James che lo metteva evidentemente più in ritmo perché ci riprovava subito con un escape dribble a 3:07 con lo stesso risultato nonostante la posizione differente: 90-93.

Ankle break di Martin in angolo destro su Bagley III e passaggio sotto lungo linea per Hayward che da solo depositava il -1, divario con il quale si chiudeva il quarto dopo il crossover di Mitchell e dopo aver anche osservato una stoppata altissima di Thor in aiuto sullo stesso Mitchell e Bridges riportarci a -1 (98-99) facendo a sportellate in entrata.

Cody Martin al tiro. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

L’escape dribble di Bouknight era legge anche in avvio di ultimo quarto ma un abbraccio di Bridges su Thompson costava canestro e continuazione mancata comunque con il libero dall’ex Cavs.

101-101 e Hornets che lottando a rimbalzo (Oubre Jr. e Martin catturavano due rimbalzi sui tiri invertiti dai due), davano una terza possibilità a Miles che in entrata segnava il 103-101.

Miles in girata su Bagley III dalla diagonale destra metteva la granata del +5 a 8:53 quindi Bouknight saltellando ancora oltre il difensore (Fox) dalla sinistra, infilava il 109-101 da oltre l’arco.

I Kings tornavano sul -4 dopo un artistico canestro, autentico circus di Fox in corsa ma quando Bouknight mancava la tripla arrivava Jones in qualche maniera a deviare in caduta tra Bagley III e Mitchell per il 111-105.

A 6:25 Jones splittava due FT e anche Hayward a 6:05 faceva lo stesso, così Fox nel pitturato riduceva lo scarto per portarlo a soli due punti a 4:55 dopo due FT a segno.

A 4:39 Oubre Jr. sfruttava lo spazio per caricare e trasformare un tiro da tre.

Sembrava potersi risolvere il match dopo due liberi a segno di Bridges e Hayward che portavano la sfida sul 120-115 ma Davis in transizione segnava una schiacciata da videogame prima di arrivare al sottomano sul TO di Bridges che perdeva palla sul crossover.

Davis II stoppava nettamente anche Hayward mentre Haliburton non osava provare il reverse così Gentry andava in time-out per trovare il go to guy Fox abile a segnare con il solito soft jumper accolto dai ferri.

Il sorpasso metteva paura ma martin a :33.5 segnava una tripla divenendo assoluto protagonista del finale.

Fallo di Thor da dietro su Fox che non mancava i liberi per il pari.

A :05.5 un giro di passaggi vedeva Hayward trovare Miles che cacciava dentro la palla per Martin bravo a infilare il reverse.

Sembrava tutto fatto ma Gentry chiamava il time-out per il challenge e otteneva parziale soddisfazione perché Martin sul reverse toccava terra prima di rilasciare palla.

Decisione corretta ma biblica che raffreddava Martin.

Primo libero a vuoto, Hornets a segno ed ennesima tragedia nell’aria quando Martin commetteva fallo sul dribbling di Fox nella metà campo avversaria, tutti convinti di aver un fallo ancora da spendere.

Bruttissimo cliente Fox che dalla linea si trovava a 8/8 in serata e con soli :02.4 da giocare la vittoria dei Re pareva certa ma la star degli ospiti mancava il primo libero e incredibilmente anche il secondo con Hayward a dar fastidio a Bagley III sfuggito a Bridges sul tagliafuori.

L’errore del centro e quello di Davis in tap-in consegnavano a Charlotte la vittoria più assurda e insperata dell’anno…

james Bouknight e la sua prima esplosiva serata in NBA. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

La vittoria più assurda e insperata dell’anno sostenuta dai giovani si materializza nel finale quando Cody Martin diventa assoluto protagonista di una tragedia greca nel quale il kairos degli Hornets è provvidenziale.

Dopo esser passati in vantaggio (120-121) i Kings assorbono a :33.5 la freccia da oltre l’arco di Martin con due liberi di Fox per il pari a quota 123.

A :05.5 Martin segna in reverse subendo fallo da Davis II ma Gentry chiama il time-out ed ottiene l’annullamento del canestro ma soltanto i due liberi per il contatto.

½ di Cody raffreddatosi e fallo dello stesso Cody con gli Hornets convinti di avere un fallo bonus da spendere.

Il bonus non c’è e la stella dei Kings va in lunetta per due FT dopo l’8/8 in partita.

Fox decide però di mancare entrambi i liberi proprio nel momento cruciale (sorridendo poco dopo, incredulo) dando la possibilità a Bagley e Davis di tapinare ma la difesa di Charlotte si salva in qualche maniera sul “mucchio selvaggio” per dirla alla Piccinini con Hayward molto bravo a dar fastidio.

Charlotte sopperisce, infatti, al 47-55 a rimbalzo con un 29-22 nella casella assist, con il 55,2% contro il 47,5% nel FG% Charlotte si avvantaggia e tiene una media da tre del 40,0% (6/8 Bouknight) in serata.

8-4 le stoppate e un 64-58 nel pitturato grazie anche all’assenza di Holmes fanno la differenza a favore per i Calabroni bravi a equilibrare l’attacco cercando di usare più effettivi possibili.

Avrebbe potuto vincere anche Sacramento ma ha finito per pagare gli errori della sua stella nei momenti decisivi.

Difficile non entusiasmarsi anche se avevo scritto che non sarei stato entusiasta per una W sui Kings e in parte non lo sono perché una splendida vittoria non cancella l’operato di terne chirurgicamente scientifiche nello smontare Charlotte mentre stanotte concordo sull’azione decisiva anche se il fischio ha peggiorato la situazione di Charlotte e mi ha privato di una gioia perché il reverse di Martin avrebbe meritato il two and one.

Per la squadra di Gentry, Fox finirà con 31 punti, Davis con 19 mentre il terzetto Bagley III, Haliburton e Hield chiuderanno con 15 punti a testa.

Cody Martin: 7,5

19 pt. (7/12), 8 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate, 3 stoppate. Era già sul pezzo con il suo fervore agonistico e la sua caparbietà a rimbalzo in difesa dove fa un po’ di tutto tra rubate e tre stoppate… Dopo aver mancato tre triple, decide di mettere quella più importante entrando negli ultimi parossistici 34 secondi dove gli succede di tutto. Da un canestro annullato a due FT (½) decisivi, al fallo che potrebbe condannarci ma che in realtà si trasforma nell’incredibile fortuna degli Hornets. Di sicuro regala emozioni ed è la gioia di un allenatore che vuol vedere più difesa (meno sul fallo finale)…

Kelly Oubre Jr.: 6,5

22 pt. (9/17), 6 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate, 2 stoppate. Porta benzina alla macchina di Borrego trovando anche due schiacciate entusiasmanti in serata: la prima a ricciolo chiusa con una thunder a una mano e la seconda battendo ancora il proprio difensore per appendersi atleticamente al ferro con una bimane. 4/10 da oltre l’arco con una tripla nell’ultimo quarto molto utile per Charlotte (dopo qualche errore da fuori). Bello il contropiede due contro uno condotto sino a due alla fine con scambi e con la sua alzata per l’alley-oop di Miles.

Oubre Jr. e i suoi tiri in serata. Grafica tratta poco prima della fine del match alla quale va aggiunto un tiro da tre mancato dalla diagonale sinistra (1/3).

Gordon Hayward: 7

19 pt. (8/16), 4 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Uno dei principali uomini assist degli Hornets, da due drive innesca anche Bouknight che catapulta due triple dall’angolo. Ancora un po’ appannato nel finale quando sbaglia un tiro e si fa stoppare da Davis II, almeno tenta di giocare sul sicuro andando a prendersi due liberi e anche sull’ultimo possesso offensivo, pur con l’uomo a terra non tenta la tripla (0/4 in serata, unico neo con tiri poco fluidi) passando palla per costruire un’azione migliore. Probabilmente decisivo l’inframezzarsi tra Bagley III e il ferro sul penultimo tap-in Sacramento.

Miles Bridges: 6,5

23 pt. (9/15), 7 rimbalzi, 8 assist, 1 rubata. Miles in versione uomo assist lancia Hayward lungo in transizione o corona la sua nuova mise con la palla lanciata dentro a Martin decisiva. Perde un paio di palloni sanguinanti come quello nell’ultimo quarto in palleggio crossover raddoppiato che costa due punti ma d’altra parte deve rischiare ogni tanto. Dalle sue drive aggressive nascono punti diretti o FT (4/6 in serata con due importanti nell’ultimo quarto). Si fa tagliar fuori da Bagley nell’ultima azione ma per fortuna va bene a Charlotte. Deve cercare di tenere di più sui contatti difensivi quando l’uomo va in separazione, recupera spesso mettendo la mano davanti all’attaccante ma rimanendo tropo distante. Alley-oop (in transizione) marchio di fabbrica in avvio terzo quarto dopo la bella transizione con Oubre Jr..

Vernon Carey Jr.: 5,5

7 pt. (3/5), 2 rimbalzi, 1 rubata, -18. Non fa male Vernon ma nel complesso insieme alla squadra non rende venendo travolto insieme alla panchina poiché spesso si trova anche in posizioni strane (sul perimetro anziché sotto canestro). Inizia bene con un paio di canestri ma finisce per giocare solamente 11:05 catturando pochi rimbalzi, un po’ per le suddette posizioni, un po’ per demerito. Può fare sicuramente meglio. In serata oscilla verso la sufficienza non data più per un aspetto tattico che personale.

James Bouknight: 8

24 pt. (9/14), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Grande serata offensiva di James, quello che tutti speravamo di vedere. Complessivamente in difesa non è ancora un granché ma riesce a farsi dare uno sfondamento per spallata/invasione di cilindro su Thompson in mismatch clamoroso. Cade con uno sguardo da Sid da era glaciale ma poi mette il focus sul canestro tra il terzo e il quarto periodo bombardandolo da oltre l’arco con escape dribble finendo a 6/8 da tre. Un po’ frustrato per un paio di situazioni non andate a buon fine rientra nel finale quando è Martin a risolvere ma vuol dire che Borrego si fida di lui per l’attacco. In mancanza di scorer, un aiuto provvidenziale grazie alla sua velocità e coordinazione.

Kai Jones: 6

3 pt. (½), 2 rimbalzi. Entra a sorpresa a inizio ultimo quarto. Segna un gran canestro forse nemmeno tanto voluto correggendo in mezzo a due difensori un tiro da tre sbagliato di Bouknight, splitta due FT e perfeziona una palla vagante sotto le nostre plance deviata da un compagno assicurandola agli Hornets. Cerca di stare attento in difesa finendo per commettere un fallo in 05:55. Probabilmente Borrego lo toglie un po’ prima vedendo che nel complesso l’inerzia, dopo il buon momento iniziale, era ripassata ai Kings.

J.T. Thor: 7

7 pt. (2/6), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 2 stoppate, +9 in +/-. Avesse qualche kg in più sarebbe perfetto per non farsi spostare leggermente qualche volta. A parte il fallo che concede a Fox il pari nel finale, le sue lunghe leve anteriori gli consentono più volte di andar a dar fastidio sul perimetro dove i tiratori dei Kings smettono di esser così efficaci se va lui a contrastarli. Lo sa anche Mitchell che si vede prendere in cielo una palla al suo zenit proprio da JT. Due triple in serata su sei tentativi, gioca tutto da fuori (nuovo P.J.) ma dovrebbe fare qualche salto in centro. Comunque, nonostante qualche tabellata, se ha spazio ha discreta mano già e per un lungo, fa vedere ottime e veloci movenze sia palla in mano che non. Interessante scoperta, chissà possa essere impiegato di più.

Arnoldas Kulboka: 5,5

0 pt. (0/0), in 2:43. Non fa molto ma come per Carey Jr., il discorso è che con lui la difesa pare scollatissima. Paga lo scotto dell’esordio senza riuscire a entrare in partita.

Coach James Borrego: 6,5

Per l’impronta offensiva e per aver finalmente (un po’ obbligato) cercato di mettere sul parquet un lungo che dia fastidio sotto. Prendiamo ancora 123 schiaffi (troppi) ma ne diamo uno in più…

Versione 1.
Versione 2.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.