Game 29 – Charlotte Hornets Vs Golden State Warriors 102-100

Intro

Se siete appassionati di fumetti e storia e non avete mai visto questa animazione di Hadashi no Gen (Gen a piedi nudi, Gen di Hiroshima o Barefoot Gen) dovreste recuperare il tempo perso e dargli un’occhiata nonostante – scriviamolo subito – per essere un anime datato 1983 – risulti molto crudo in molte sue scene.

Qui il link con sottotitoli in italiano:

Gen è il nome del protagonista di sei anni (del manga e dell’anime in questo caso), vive a Hiroshima con la famiglia ma la sua sfortuna è quella di essere nato nel 1939.

La storia è quella già raccontata in un altro precedente anime dal mangaka Keiji Nakazawa che visse davvero quella terribile esperienza del bombardamento atomico potendola raccontare da miracolato e sopravvissuto.

Il racconto è autobiografico anche se in questa versione la storia è leggermente romanzata ma la perdita del padre (arrestato precedentemente e detenuto per un anno per aver fatto parte di un movimento contro la guerra), della sorella e del fratello piccolo sono reali.

Si salvano naturalmente il protagonista, la madre e momentaneamente la futura nascitura.

In quel che rimane un capolavoro dell’animazione giapponese, Gen (in giapponese significa atomo) è avvolto da un drastico mutamento di panorama: innanzi a lui la già difficile quotidiana realtà si trasforma in orrore dopo lo scoppio dell’atomica, si intrecciano piccole microstorie fatte di speranze, crude realtà, vita, morte contro le macroragioni della guerra che non guardano in faccia a nessuno travolgendo quelle storie che danno un senso al nostro esserci.

Gen, per promessa al padre, per carattere e resilienza va avanti senza paure nonostante i brutti momenti.

Lasciamo una delle più grandi tragedie dell’umanità del secolo scorso e addentriamoci nel match dove le fortezza volanti decollate dalla baia proveranno a incendiare il canestro di Charlotte guidate dal figliol “quasi” prodigo Steph Curry che visiterà la città solamente in qualità di avversario e da son del nostro commentatore tecnico preferito: Dell Curry.

Nonostante l’incertezza della sfida, dopo la tregua dovuta a due partite saltate a causa del protocollo di sicurezza NBA in materia Covid-19, gli Hornets hanno bisogno di vincere lo scontro tra le ottave di rispettive conference (GSW è leggermente più tranquilla) partendo subito concentrati per non ripetere la brutta prova messa in scena con i Bulls.

La contraerea rimasta agli Hornets sarà sufficiente per bloccare e portare attacchi rapidi e non kamikaze?

Lo scopriremo a breve…

Analisi

Come si fa a vincere una partita disperata, sotto di 10 punti a 4:44 dalla fine?

Chiedetelo a Terry Rozier, il quale ha deciso di esplodere benevolmente per gli Hornets nell’ultimo quarto con la collaborazione di Draymond Green che ha gentilmente risparmiato agli Hornets la sconfitta o il supplementare.

Prima della partita Terry Rozier girava così negli ultimi tre match…

Gli Hornets hanno fatto registrare il record di TO in stagione, quasi impossibile vincere un partita del genere ma l’assenza di Curry appena prima del match aveva dato speranze per vincere una partita fondamentale prima di sei difficili trasferte a Ovest.

Quando una partita dal punteggio basso sembrava potesse prendere la direzione di Oakland, Terry Rozier sfoderava il suo repertorio di soluzioni balistiche che portavano gli Hornets a contatto.

La tripla del -2 a :42.8 con il successivo errore di Wiggins da fuori, il rimbalzo di Green e la jump ball assegnata dagli arbitri tra Ball e Wanamaker facevano il resto: gli Hornets chiamavano time-out mentre Hayward e Green andavano a terra sugli sviluppi della contesa.

Non era d’accordo l’ala grande dei blu che per veementi e reiterate proteste prendeva due tecnici, veniva espulso (privando i suoi di un buon difensore negli ultimi nove secondi e mezzo) così Rozier ringraziava pareggiando in lunetta per i tecnici.

Palla in mano agli Hornets che ribaltavano gli esiti della battaglia affidando al giocatore più hot la palla: Rozier passava lo schermo di P.J. andando a sinistra, Oubre Jr. mollava la presa, su di lui Toscano che era incenerito dal fade-away ai limiti della linea del tiro da tre.

Un canestro pesante sulla luce rossa che non ammetteva diritto di replica in una partita tiratissima decisa al fotofinish decisa da un epico Rozier.

Gli Hornets vincono in hartbreak, le cose semplici evidentemente non piacciono ma carattere e resilienza sono andati oltre i numeri.

Come detto gli Hornets sono andati in TO innumerevoli volte realizzando il record stagionale con 24 contro i 14 avversari.

Le rubate sono state a sfavore: 7-10, le stoppate anche: 2-3.

Nettamente di più i FT battuti dagli ospiti:8/9 CHA (88,9%) contro il 13/17 (76,5%) di GSW.

Pari negli assist (23-23) mentre a rimbalzo si vinceva 48-43.

Per vincere la partita abbiamo utilizzato migliori percentuali dal campo: 49,3% FG contro il 43,5% ospite che ha subito il 50,0% dei tiri da tre tentati da Charlotte perdendo nettamente in quest’aspetto il match riuscendo a realizzare soltanto il 33,3% dei propri tentativi.

25 i pt. per Kelly Oubre Jr., 19 quelli di Wiggins, 16 per Paschall più il duo Lee/Wanamaker a completare l’opera degli uomini di Kerr in doppia cifra con 14 pt. a testa.

La partita

Charlotte recuperava qualche effettivo con Graham ancora out:

I quintetti:

1° quarto:

La partita iniziava con la variante: Zeller vinceva la palla a due che veniva onorata da Ball con un rapido passaggio per P.J. che si imbucava in taglio sulla sinistra per schiacciare il 2-0.

Dopo uno sfondamento di Zeller (perso il controllo del corpo in corsa) arrivava il pareggio firmato da Mulder con Curry out all’ultimo minuto…

P.J. appoggiava dal bordo destro dell’area riportando in vantaggio gli Hornets che dopo un errore di Oubre Jr. sfruttavano la caparbietà o la testardaggine di uno Zeller che dopo l’errore riprendeva il rimbalzo cercando il varco per segnare il 6-2.

Charlotte tuttavia non trovava più sbocchi, irretita dalla difesa vicino al canestro dei blu che rimontavano con un’entrata veloce e atletica di Oubre Jr. e sorpassavano con la tripla di Wiggins a 8:04 (6-7).

L’errore di Hayward consegnava il 3/8 dal campo a ambo i team, ci volevano le entrate di Monk e Bridges a 7:10 per dare una scossa ai “mint”.

I ragazzi color menta tornavano avanti a 6:44 con il primo pallone toccato da Miles che dalla diagonale destra imbucava da tre punti.

Dopo un errore di Oubre seguito da un altro miss (Monk) a 6:08 si entrava in time-out dopo il quale Oubre Jr. trovava la maniera di pareggiare.

Fuoco di paglia poiché gli Hornets si staccavano: rimbalzo offensivo e tripla di Bridges con ringraziamenti a Green che non credendo nella possibilità rimaneva a metà strada, arcobaleno perfetto di Rozier con suono solo cotone per un altro tiro da oltre l’arco, Biz faceva buona guardia su Oubre jr. prima che i Warriors accorciassero di due ma dall’hand-off di Biz spuntava Monk che in corsa andava sulla sinistra a elevarsi per realizzare velocemente due punti (19-11).

Monk,marcando davanti al l’attaccante intercettava un lob ma dopo un fallo su Biz andava a mancare il fing and roll arrivando corto.

Ci pensava P.J. con un gancetto aiutato dal secondo ferro a trascinarci a quota 21 prima che Lee dalla destra infilasse un’ottima tripla nonostante la difesa di Ball.

Biz commetteva uno degli innumerevoli TO di Charlotte andando in sfondamento ma tenendo bene su Wiggins rimediava in difesa prima che si tornasse in attacco con Ball a regalare a Monk la tripla dalla destra per il 24-15 che chiudeva le marcature nei primi 12 minuti.

Jalen McDaniels, look con treccine e 18:42 sul parquet con 9 punti a referto. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

2° quarto:

Brutta la partenza del quintetto Hornets nel secondo quarto: un parziale di 0-6 completato a 9:58 da Wiggins con un ½ dalla lunetta portava gli ospiti a un possesso di distanza (24-21).

Hayward si faceva perdonare un errore e una palla persa connettendo una tripla prima di vedere un aggressivo alley-oop di Wiggins.

La stoppata di LaMelo su Oubre Jr. non serviva a fornire ulteriore vantaggio quando erano chiamati tre secondi offensivi a Zeller.

Wanamaker con l’open 3 dalla diagonale sinistra trascinava a un punto di distanza la squadra di Kerr che vi tornava dopo esser stata colpita dalla tripla di McDaniels (7:38) con la bomba di Oubre Jr. dal corner destro.

Altra palla persa, questa volta era Rozier a intestardirsi nel palleggio contro due uomini che chiudevano, ma sulla transizione i Warriors centravano il tallone di Zeller che in ripiegamento salvava involontariamente capra e cavoli…

Altro paio di perse e transizione: Wanamaker mancava il tiro ma Oubre Jr. in put-back dunk su McDaniels sorpassava (30-31).

La partita cominciava a prender velocità: McDaniels sulla linea di fondo destra attaccava Lee realizzando un (generoso) t and one a 5:33 ma dall’altra parte Paschall infilava un jumper con i Guerrieri bravi a sfruttare anche la contemporaneità dell’inutile fallo di McDaniels su Oubre Jr. che dalla lunetta ringraziava.

Due punti semplici per Hayward dal pitturato su assist di Biz restituivano un -2 (35-37) ma Charlotte doveva aspettare per il sorpasso riuscendo a tornare a due punti con un crossover e alzata di destra di Rozier nel pitturato.

A Paschall da sotto rispondeva McDaniels con la seconda tripla di serata, Biz strappava la palla a Mulder in palleggio e dalla destra sulla linea di fondo opposta partiva Hayward che facendo baciare la palla al vetro in reverse layup ci riportava avanti (42-41) a 2:13.

Wiggins segnava una dunk in infilata per un controsorpasso irrobustito da Paschall con due FT a 1:06 (Biz foul) e da un’entrata di Wiggins che con meno di 4 secondi sul cronometro restanti mandava gli Hornets sul -5.

Serviva un miracolo per accorciare e il miracle arrivava: Rozier dalla metà campo inventava un buzzer beater che accarezzando il plexiglass mandava la spicchiata dentro per il 45-47 con il quale le squadre rientravano negli spogliatoi.

3° quarto:

Rientro sul parquet macchiato subito dall’errore di Oubre Jr. per i Warriors ma dopo il tredicesimo TO di Charlotte, Wiggins in entrata batteva Zeller.

Per recuperare Rozier andava in modalità fai da te: fallo di Toscano, due liberi a segno e nuovo -2 a 10:51.

Una palla intercettata da Ball era convertita in contropiede da Rozier con tre punti che a 10:33 ci riportavano sopra (50-49) ma purtroppo gli Hornets andavano a subire un parziale di 0-7 (tripla Toscano, eurostep con appoggio al vetro di Wiggins e steal su Ball con due punti di Wanamaker) prima di tornare da un time-out a 8:41 infilando a loro volta una corsa da 12-0 grazie alle triple (mentre GSW mancava le proprie) di P.J., Hayward (7:14), ancora P.J. prima di un ½ di Zeller dalla lunetta a 6:22 e un 2/2 di Bridges che subiva il fallo dalla sentinella Green dopo un ottimo gioco di passaggi da parte della squadra.

62-56 a 5:13 ma i Guerrieri strappavano un’altra volta con un parziale uguale a quello ottenuto a inizio quarto portandosi su+1 con Lee da sotto a 3:07.

A :31.7 un catch n’shoot di Rozier consegnava il vantaggio (69-67) agli Hornets che erano però recuperati da Wiggins prima della luce rossa per un 69-69 che lasciava incertezze per l’ultima frazione.

LaMelo Ball prova a districarsi tra le divise blu. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

4° quarto:

Partenza favorevole agli ospiti che nel confronto tra arcieri Ball-Lee avevano la meglio, Rozier in ara mitigava il -3 su un più caldo -1 ma Wanamaker con un’altra bomba mandava sul -4 i Calabroni.

A 10:01 l’open 3 di Ball valeva il -1.

Lee metteva dentro un 2+1 (fallo contro Rozier) che a 7:41 lanciava dalla diagonale breve a destra da oltre l’arco un missile per il 79-80.

Imprevedibile però non arrivare a un finale punto a punto, eppure i Warriors parevano stare per farcela, due volte Paschall su P.J. inframezzato dai due punti con steal di Bazemore, tripla di Green a 5:17 (fino ad allora mano come un sasso) per il 79-89.

Zeller da sotto, tap-in di Green, appoggio dolce di Rozier con palla a fermarsi sul ferro prima di assecondare i desideri degli Hornets…

Oubre mancava una dunk su P.J. con palla che usciva in rimessa laterale e la terna a dire nessun tocco di P.J. Washington.

P.J. dal corner destro tagliava il divario a 5 punti con una tripla ma Wiggins lo batteva da fuori nonostante il close-out (86-94).

Un fallo non rilevato di Kelly Oubre Jr. sul tiro da fuori di Rozier mancava ma non scompariva la concreta tripla di Scary che vedeva in angolo destro Hayward fintare brevemente in corner per lasciar sfilare l’avversario in chiusura e andare a bersaglio con la granata esplosiva a 2:25 per il 92-94.

Una transizione di Wanamaker era risolta in lunetta con un ½ dal piccolo dei Warriors che si avvantaggiavano con altri due punti di Paschall dalla linea della carità a 1:33 (altro fallo di P.J.).

92-97 ripristinato prima dell’incedibile tripla di Rozier, il quale, in barba a tutti i manuali del gioco di squadra andava come solista a infilare la nuova tripla che lo esaltava.

:Oubre Jr. a 52.8 gelava tutti con la bomba del +5, pioggia nera su Charlotte ma la radioattività negativa non contaminava Rozier che a :42.1 la metteva dentro ancora da fuori pur con sospetto fallo.

Su un attacco mancato dei Warriors, il rimbalzo offensivo era gestito male e il raddoppio su Wanamaker portava Ball a una palla a due che toccata in direzione di Hayward mandava Charlotte in time-out.

Green non era d’accordo dicendo in faccia alla terna ciò che pensava: gli arbitri che inizialmente lo ignoravano, rifilandogli due tecnici per veementi proteste ne decretavano l’espulsione e la possibilità del pari per Rozier che infilava i liberi del pari a 9 secondi e tre decimi raggiungendo quota 100.

Palla in mano, panorama mutato, blocco rapido di P.J., Oubre in marcatura mollava la presa, copertura di Toscano-Anderson sulla sinistra che tuttavia non potendo bloccare il fade-away di un Rozier “In the zone” si limitava ad alzare una mano che finiva per esser segno di resa quando quel tiro incredibile affondava in retina illuminato dalla luce rossa consegnando agli Hornets una vittoria importante e insperata.

La gioia di Rozier dopo il buzzer beater. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

LaMelo Ball: 5,5

7 pt. (3/10), 3 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate, 1 stoppata, -3 in +/-. 5 TO. Brutta prestazione al tiro (primo canestro con un’entrata chiusa di sinistro a 1:44 dalla sirena del terzo quarto) e nella gestione della palla con troppi TO, anche banali come la palla persa contro Wanamaker sul tentativo di crossover costata due punti. Mitiga con 7 assist (era partito bene con un assist lampo per P.J. continuando con assist fantasma no look come quello che porterà Bridges in lunetta nel secondo tempo), una tripla fondamentale nell’ultimo quarto per riavvicinarsi dopo il primo strappetto dei Warriors e una palla a due che in qualche modo finirà toccata da lui nelle mani di Hayward. Risente un po’ dello stop e dell’uscita prematura nel primo tempo per problemi di falli. Due ottimi intercettate e alla prossima.

Terry Rozier: 10

36 pt. (12/19), 3 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, +8 in +/-. 2 TO.

Credo di non aver (a memoria) mai assegnato un 10 a nessun giocatore ma Rozier, dopo un primo tempo abbastanza tranquillo, prende per mano la squadra, segna gli ultimi 10 punti della squadra di M.J. con canestri difficili e importanti (gli mancano anche due falli non fischiati su triple sibilanti solo cotone) in fiducia totale. Pareggia dalla lunetta con freddezza ringraziando Green, va a prendersi l’ultimo pallone facendo partire un fade-away oltre Toscano-Anderson che non pare aver possibilità ma i piedi sono indirizzati a canestro, la tecnica è ottima, la rotazione perfetta. Buzzer beater selvaggio e incredibile per una vittoria importantissima di Charlotte che ormai a 13 secondi e mezzo dalla fine con una palla da recuperare non sperava più di vincerla nei regolamentari. 8/11 da tre punti compreso un secondo buzzer beater (primo in ordine temporale) all’intervallo da metà campo, 4/4 dalla linea, una macchina nel senso migliore del termine… Prende un gavettone durante l’intervista finale da parte di Graham e P.J. che non lo raffredderà comunque…

Gordon Hayward: 6,5

13 pt. (5/11), 7 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, +1 in +/-. 2 TO. Un po’ avulso, perde un paio di palloni poi segna una tripla per farsi perdonare. Nel finale ne mette un’altra dall’angolo destro dopo una finta. Tiro importantissimo cercato di replicare poco più tardi con esiti differenti (corto) ma nel finale trascina giù una palla pesantissima. Come una punta di grafite troppo surriscaldata che in una centrale nucleare fa evaporare la vittoria, Green perde la testa su quella palla trattenuta con forza.

P.J. Washington: 7

15 pt. (6/8), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata, +4 in +/-. 2 TO. A parte qualche concessione in difesa dove a tratti subisce un po’ la fisicità di Paschall (un paio di volte fa disperare nel finale) non sfigura disputando una delle sue migliori ultime partite. Spreca poco e da fuori va con un 3/5 di altri tempi con una tripla che ci riavvicina nell’ultima frazione. Bello anche l’hook nel primp tempo sul secondo ferro carambolato dentro sofficemente. Nel finale si adegua un po’ e tiene meglio. La jump ball che pareva esser indirizzata a lui (gli arbitri opteranno con il cambio per Ball) fondamentalmente la chiama lui. Una giocata di pollici importante…

Cody Zeller: 6

5 pt. (2/4), 5 rimbalzi, 2 assist, 0 in +/-. 3 TO. Troppe palle perse. Si fa perdonare un po’ con una caparbia azione dove riconquista il rimbalzo dall’errore e realizza. Dal punto di vista offensivo combina poco e gioca meglio il primo tempo. Una palla persa andando a perder l’equilibrio nell’inizio gara ma non male in 21:05 i 5 rimbalzi anche se con un po’ d’atletismo in più e coordinazione altri due o tre avrebbe potuto strapparli nelle situazioni createsi in nottata.

Miles Bridges: 6,5

10 pt. (3/4), 4 rimbalzi, 1 assist, +3 in +/-. 2 TO. Prima palla toccata: 3 punti. Green lo mola non credendo in lui, altri tre punti… Trova continuità dalla lunetta affondando altri due FT. Gioca 22:15 come elemento di buon supporto. Peccato per una palla gettata al vento con troppa fretta nel secondo tempo.

Malik Monk: 5,5

7 pt. (3/11), 6 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, +3 in +/-. 3 TO. Una bella tripla da dx offerta da Ball nel primo tempo ma si va spegnendo al tiro. Troppo pochi i 7 punti con 11 tiri. Non riesce mai a prendersi la lunetta e da via tre brutti palloni, davvero pessimi TO. Notevole a rimbalzo.

Jalen McDaniels: 6,5

9 pt. (3/7), 7 rimbalzi, -3 in +/-. 3 TO. 4 PF. Molto meglio del solito. Catapulta due triple con buona mano, guadagna un two and one attaccando Lee in mismatch e cattura rimbalzi. Peccato poi dia una botta a Oubre Jr. regalandogli un FT su un tagliafuori, così, dal nulla, oppure commetta qualche TO di troppo ma in questo tutta Charlotte in serata va dietro la lavagna. Lui, a differenza di Richards, gioca minuti importanti ed è essenziale che non faccia danni ma crei qualcosa di buono per la squadra.

Bismack Biyombo: 6,5

0 pt. (0/1), 4 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, -3 in +/-. 2 TO. 4 PF. Alcune buone difesa come la tenuta su Wiggins o altri giocatori nel finale. Qualche fallo tattico che non guasta. In attacco nullo nelle marcature ma smista 4 assist. Gioca 20:31 e viene vessato un paio di volte per 3 secondi in area.

Coach James Borrego: 6,5

La vede male ma Rozier lo salva. Partita alla pari con spunti di gioco offensivi interessanti a tratti ma si va sotto. Usa l’ultimo time-out bene, resistendo alla tentazione i giocarselo troppo presto rischiando il tutto per tutto. Ora ci aspettano partite toste, deve continuare a dar fiducia alla squadra e richiamarla nei momenti nei quali non gira. Abbiamo avuto diversi strappi nella partita con parziali di ambo le squadre. E’ riuscito a bloccare l’inerzia in alcuni momenti cruciali con i time-out.

https://www.youtube.com/watch?v=b_UGOQ3VnQk
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.