
Charlotte affrontava la prima delle sei trasferte previste ad Ovest cominciando subito dalle alte vette di Denver contro una squadra clutch nel crunch time ma il difficile per gli Hornets di quest’annata è semplicemente rimanere in partita.
Eppure, gli Hornets, recuperati Ball, Hayward e anche P.J. Washington out per motivi personali nell’ultima uscita, sembravano essere un’altra squadra – più concentrata e solida – a inizio game.
Vero era che l’attacco di Denver rimaneva freddo ma la difesa di Charlotte faceva la sua parte tanto da tenere basso il punteggio per tutto il primo quarto e quando Denver passava avanti 17-20 entrava McDaniels che con due triple e buona difesa scavalcava le Pepite iniziando un parziale da 13-0 a cavallo tra i due quarti che lanciava Charlotte sul 30-20 (tripla di Hayward per il trentesimo punto).
Nonostante un alley-oop di Kai Jones con fallo di Caldwell-Pope (azione da tre punti) e una schiacciata di Oubre Jr., lentamente i Nuggets si riprendevano sfruttando tiri sbagliati di Charlotte, sulle transizioni i fast break dei locali diventavano inarrestabili per la difesa di Clifford, il quale si trovava sotto a due minuti dall’intervallo.
Il divario era però nettamente colmabile, solo tre punti separavano le squadre (52-55) ma in avvio di ripresa non rientrava Rozier per via di una contusione all’anca occorsagli durante il secondo quarto quando su un generoso tentativo di salvare la palla in tuffo sembrava si fosse stirato un muscolo della gamba.
Rimasto momentaneamente sul parquet doveva dare forfait nel secondo tempo così Bruce Brown si scatenava segnando il 59-70 a 8:40.
Il finale di quarto era 80-94 ma si toccava anche il -16 con Caldwell-Pope e Jokic a dar man forte alla squadra di Malone.
Gli Hornets sfruttavano la differenza abissale nel non avere Jokic contro a inizio ultima frazione (plus minus da +23 Nuggets con lo slavo in campo, -15 con lui fuori in serata fino a quel momento) rientrando parzialmente e nonostante due triple del serbo Charlotte giungeva a -3 sbagliando l’aggancio dall’angolo sinistro con P.J. Washington.
Sull’altro fronte Jokic non perdonava servendo Gordon e segnando in uno contro uno con alzatina dopo uno spin sul posto per prender distanza.
104-111 a 1:57 dalla fine
Charlotte approfittava di due errori di Murray e uno di Jokic dalla lunetta (3/6 complessivo nel frangente) per avvicinarsi nel FT game finale giungendo a :13.5 dalla fine sul -2 con la schiacciata di P.J. Washington ma Jokic realizzava due FT e la palla data da Gordon Hayward in angolo a P.J. Washington sfuggiva dalle mani del numero 25 a circa sei secondi dalla fine consegnando la vittoria alla squadra di M. Malone che beneficiava della tripla doppia del solito Jokic che con 40 punti, 27 rimbalzi e 10 assist andava in tripla doppia facendo la differenza.
A livello statistico Wilt Chamberlain è l’unico altro giocatore con almeno 40 punti, 27 rimbalzi e 10 assist in una partita NBA.
Jokic grazie ai suoi rimbalzi e passaggi ha aiutato i Nuggets ad accendere il gioco di transizione.
Nikola ha detto di essersi trovato semplicemente nel posto giusto spesso, non costretto a inseguire i rimbalzi, a causa della buona difesa dei propri compagni.
Caldwell-Pope ha aggiunto 20 punti e Aaron Gordon ne ha realizzati 19.
Gli Hornets – sempre più sul fondo ma con qualche speranza in più di ricominciate a ottenere qualche vittoria visti i rientri in squadra – sono all’ottava sconfitta consecutiva nonostante un’altra buona prestazione di LaMelo Ball che ha chiuso con 31 punti.
Kelly Oubre Jr. ha aggiunto 16 punti (due brutte difese in un tratto di partita che sono costate qualche punto, compensate un po’ da una steal nel finale con jam) e Gordon Hayward – il quale sembrerebbe entrare più in forma anche se non è ancora lui – ne ha collezionati 15.
Charlotte nell’ultima partita era andata bene a livello di rimbalzi e assist ma Jokic ha contribuito ai rispettivi 48-55 e 26-33 che hanno fatto alla fine la differenza.