Game 31: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 98-86


Intro

Dagli albori della prima rivoluzione industriale a oggi le macchine hanno preso il sopravvento donandoci possibilità che prima non avremmo avuto ma i pardoni del vapore del capitalismo non sono stati in grado di controllare il sistema e si sono lanciati più velocemente della luce verso l’autodistruzione del pianeta.

L’ingranaggio tritura qualsiasi cosa e i Pistons, squadra dalla forza più interna che perimetrale sembrano già dal nome essere una di quelle macchine che l’uomo può gestire solo se le conosce.

Sicuramente Charlotte dopo un 2-0 in regular season e una vittoria in preseason ha dimostrato di saperci fare contro questi rivali ma una variabile impazzita in stile Kyashan (la storia di un ragazzo trasformato in androide per combattere i robot dotati d’intelligenza artificiale inventati dal Dottor Azuma per risolvere i problemi d’inquinamento ma poi ribellatisi a causa di un corto circuito sino a pensare di sterminare la razza umana per risolver il problema dell’inquinamento) era sempre da considerare, per cui gli Hornets chiedevano aiuto al proprio ragazzo semi-androide Kemba Walker per affrontare gli ex robot (anche nell’ex old logo Pistons).

La partita in breve

Terza sfida su altrettante vinte dagli Hornets che portano a casa il tie-break sui Pistons e li risorpassano nuovamente in classifica.

Dopo un primo quarto equilibrato chiuso sul 25-21 pro Hornets, Charlotte aveva un sussulto nel secondo, quando due splendide giocate di Bridges facevano quasi l’intera differenza all’intervallo dopo il +14 ottenuto e il 10-0 di parziale Pistons per il rientro.

45-40 con Charlotte un po’ con il freno a mano in attacco ma a inizio ripresa Williams bombardava da tre punti arivando a infilare la sesta bomba personale di serata ma i Pistons reagivano e Brown a 2:00 dalla fine del quarto realizzava il -10 (70-60), differenza che reggeva sino alla sirena (75-65).

Hornets che nell’ultimo periodo si reggevano con un 6/6 ai liberi senza segnar canestri dal campo ma inevitabilmente si facevano rimontare sino al -3 (81-78) complice un gioco da tre punti in entrata di R. Jackson a 5:05 dalla fine.

Poi, aiutati da 6 punti di Lamb, due triple di Walker e una di Williams (career-high nei tiri da tre in serata con 7, il suo personale precedente era 5 e se non erro capitatogli almeno una volta contro Detroit), portavano a casa la partita nettamente nel finale.

Detroit, chiuso con un 2/17 da tre il primo tempo, ha preso un 12/24 finale da Charlotte da fuori arrivando solo al 23,5% da fuori con un 8/34 finale.

Anche a rimbalzo alla fine ha prevalso Charlotte di misura (43-41 mentre negli assist Detroit ha vinto 21-23 ma ai liberi, dopo aver passato un quarto senza riceverne, Charlotte ha chiuso con un 20/28 contro il 14/22 dei Pistons che se ne sono mangiati 7 importanti tirati dai lunghi.

Drummond chiuderà con 17 punti e 16 rimbalzi, Griffin con 23 punti, Reggie Jackson con 12 mentre in ultimo, a salire in doppia cifra tra le divise bianche è stato Bullock con 11 mentre Galloway, un buon tiratore, chiudeva con uno 0/4 dal campo…

Hugo e gli Hornets si regalano e ci regalano una vittoria nell’ultima gara casalinga delle 5 consecutive disputate.

Le formazioni:

La partita

Sette tiri da tre punti a segno per Marvin Williams in serata sugli 11 provati.

1° quarto:

A passare in vantaggio grazie a duie liberi erano i Pistons a 10:38 (contatto Lamb/Jackson) ma i Calabroni sorpassavano con la tripla di Williams dall’angolo destro e si portavano sul +3 con la drive diagonale di Lamb chiusa con l’appoggio a sinistra.

Detroit pescava il pari con una delle due triple a bersaglio del primo tempo (2/17) ma Kemba con l’arcobaleno in corsa superava la mano di Drummond protesa alla stoppata mentre la palla rimbalzando sui ferri finiva dentro.

A 7:31 Griffin con una giocata da tre punti faceva riaffacciare Detroit al vantaggio (7-8) ma Walker cambiando mano in salto dopo aver sfruttato un blocco alto di Zeller e non aver incontrato resistenze riportava Charlotte avanti.

Hornets e Pistons che rimanevano lì nel punteggio trascinate da Walker e Griffin sull’11 pari ma Williams con una tripla frontale segnava il 14-11 che dava il là a Charlotte per iniziare a staccarsi, anche grazie a MKG che teneva Griffin in difesa e segnava recuperando un rimbalzo d’attacco.

Pachulia mancava due liberi e in attacco Kemba si salvava perché un uomo dei Pistons toccava prima della linea il pallone teso che si era sparato sul piede in palleggio.

Ne veniva fuori una nuova azione con tiro artistico oltre il difensore che varcava la retina per tre punti belli e pesanti.

R. Jackson in taglio back-door sulla linea di fondo metteva dentro in reverse ma MKG in area con gancio artigianale allungava sul 21-13 a 4:19

Un piccolo parziale con due FT a segno di Griffin riportava a – 4 la formazione ospite a 2:26 e il neoentrato Brown riuscendo a segnare metteva dentro anche il 21-19.

Niente panico per Willy che in area segnava a una mano e nessun problema per MKG nel depositare da posizione ravvicinata proprio su un assist del centro spagnolo.

Il canestro valeva il 25-21 con il quale si chiudeva il quarto.

Hornets forward Miles Bridges drives past Pistons center Andre Drummond, back, during the first half in Charlotte, N.C., on Friday, Dec. 21, 2018. Chuck Burton, AP

2° quarto:

Secondo quarto con meno canestri ma molti di pregevole fattura…

Muoveva il punteggio Detroit con Drummond dalla lunetta (splittava) ma Lamb con un passaggio filtrante schiacciatto esaltava Hernangomez in schiacciata violenta a una mano mentre la controparte n° 0 faceva 0/2 ai liberi (fallo dello stesso Willy).

Bridges in attacco inventava il dribbling su Calderon con un passaggio verticale dietro la schiena per sé stesso al quale seguiva il terzo tempo con appoggio in velocità che sorprendeva la difesa dei Pistons intera.

Un canestro di Drummond (lesto da sotto ad approfittare di un air-ball sul quale gli Hornets erano lenti a reagire) e un FT di Lamb portavano la gara sul 30-24 ma Willy allungandosi sulla destra del canestro oltre Drummond aiutava i Calabroni a salir sul +8.

Altra meraviglia di Bridges che come spillo riusciva a passare Bullock impossibilmente sulla linea di fondo per un reverse fing and roll che concludeva degnamente la plastica azione.

Marvin difendeva in post basso su Griffin degnamente e Kemba salvava una transizione frapponendosi al passaggio in corsa orizzontale di Drummond per Bullock così la difesa stringeva le maglie e così, se anche le triple di Johnson non entravano mandando Detroit sull’1/12 da fuori, Charlotte poteva avvantaggiarsi in attacco quando a 6:41 Drummond atterrava sui piedi di Williams.

Tre FT, due realizzati e canestro dal post basso destro di Willy con il banker dalla buona angolazione su Jackson in evidente mismatch (38-24).

Drummond da due punti e Parker con due FT a 5:46 lasciavano il distacco inalterato a 14 punti.

Detroit però iniziava a segnare con più continuità (tripla di Bullock a 4.27, Drummond in area per il 40-36) e con un parziale di 10-0 si riportava sotto anche grazie al momento no dell’attacco degli Hornets senza più ritmo.

MKG metteva dentro un layup e i Calabroni con un 5-4 chiudevano sul 45-40 il primo tempo.

Le junior HoneyBees coadiuvate da quelle reali all’intervallo.

3° quarto:

Charlotte provava a mettere una serie ipoteca sulla partita reagendo alle difficoltà offensive partendo a razzo a inizio ripresa con una tripla di Williams seguita da una bomba di Kemba favorita da una steal della nostra PF.

Drummond in area perdeva palla attorniato da 4 Hornets che completavano la difesa ai (quasi) 24 secondi mentre Griffin mancava due liberi e Williams sparando un’altra tripla a 9:49 (53-40) ipotecava la serata da cereer-high personale nel numero di triple messe a segno.

A 9:18 Williams infilando la quinta tripla di serata (Griffin gli concedeva un po’ di spazio) pareggiava il record personale mentre dall’altra parte Bullock in corsa tendeva un passaggio per l’alley-oop rapido e ravvicinato di Drummond.

A 8:33 Cody tentando di penetrare sino a canestro sbatteva su Drummond, il rimbalzo e il successivo rilascio della palla divenivano un circus shot: tabella e due punti oltre il libero a segno per il 59-44…

Bullock da tre e Drummond in area in gancio contro Williams erano la reazione dei Pistons che tornati a -10 incassavano un libero di Williams (passaggio di Batum sulla linea di fondo e contatto preso) che tuttavia si esaltava più da fuori dove vedendo ormai una vasca da bagno al posto del canestro infilava la sesta tripla di serata per il 63-49.

Walker a 5:08 aggiungeva altri tre punti mentre a 4:09 la tripla di Caleron era fuori tempo massimo.

Drummond recuperava un rimbalzo offensivo sotto canestro ma attorniato dai difensor Hornets saltava poco e Batum faceva un figurone rimandando al mittente la busta da due punti possibili.

Calderon a 2:31 si rifaceva dalla diagonale destra con la difesa di Charlotte saltata (raro in serata) e Brown, il rookie, a 2:00 esatti segnava da sotto il 70-60.

Charlotte comunque manteneva il vantaggio inalterato grazie ai liberi di Parker e Bridges che facevano da cuscinetto alla tripla di Johnson a fil di sirena (75-65).

Charlotte Hornets’ Kemba Walker (15) reacts after making a 3-point basket against the Detroit Pistons during the second half of an NBA basketball game in Charlotte, N.C., Friday, Dec. 21, 2018. Chuck Burton AP Photo

4° quarto:

Charlotte si bloccava completamente dal campo in avvio di quarto reggendosi con un 6/6 dala lunetta mentre Detroit indovinava con Brown una tripla ai 24 ma era lo stesso Brown con il quinto fallo personale ad aggravare la situazione bonus per i Pistons.

A 8:33 era appunto Brown a mandare in lunetta MKG che con un 2/2, parte del 6/6 menzionato, portava Charlotte sull’81-70.

Detroit regiva e Griffin portava sul -6 gli ospiti, buon per Charlotte che arrivasse un altro canestro della squadra del Michigan oltre la sirena dei 24…

A 5:05 R. Jackson in entrata metteva paura ai Calabroni che subivano una giocata da tre punti trovandosi avanti solo di tre (81-78) ma si svegliava anche Lamb da una night off; puntata in area, teardrop oltre due lunghi difensori e canestro importante per il +5.

Lamb incrociando in area riceveva un passaggio segnando e cadendo ma Cody con una “culata” spostava Drummond impegnato in stoppata: canestro annullato ed espulsione del nostro centro per raggiunto numero limite di falli…

A Detroit era chiamato un falo contro Griffin che lavorando sempre fisicamente in post basso alzava le braccia per andare su a tirare travolgendo Walker.

Per gli arbitri era fallo e i Calabroni a 3:37 davano un bel colpo al match con la tripa di Lamb dalla diagonale sinistra: un big shot dalla parabola alta che batteva Griffin reo di lasciare quello spazietto risicato sullo step-back di Lamb.

86-78 allungato sempre dal nostro numero 3 con un 1/2 ai liberi ma Walker con il palleggio dietro la schiena mandava a vuoto Bullock e lo batteva con una fiondata da 3 punti per un 9-0 di parziale e un 90-78 di punteggio.

Gara in ghiaccio nonostante i Pistons ci provassero ancora, ad affondarli era Kemba che in palleggio andava a sinistra oltre lo schermo di Willy per sparare velocissimo da tre punti con Bullock ormai rassegnato al 93-81.

Finiva 98-86 ma non prima d’aver visto Williams a 1:24 mandar a bersaglio la settima tripla di serata con un open dall’angolo sinistro che anticipava la festa di Charlotte.

Pagelle

Kemba Walker: 7,5

22 pt., 2 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate, 2 stoppate. 9/17 al tiro. Più preciso da fuori con due bombe ammazza partita nel finale. Anche nel primo quarto trascina Charlotte con bei canestri in entrata sebbene Borrego lo tolga qualche secondo dopo gli 8 minuti giocati per far spazio a Parker. Buona partita, indubbiamente, anche perché in difesa nel finale scippa un pallone a Drummond e va a subir fallo da Griffin, mentre nel primo tempo si materializza con il teletrasporto su un passaggio di Drummond che recapitato sareebbe stato solo da spinger dentro.

Jeremy Lamb: 6,5

11 pt., 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. 3/11 al tiro ma +18 di plus/minus. Night off dove va completamente fuori ritmo in attacco per quasi tutto il match.Nel finale mette dentro sei punti importanti con un big shot da tre punti e gli annullano anche un canestro in entrata per colpa di Zeller.

Nicolas Batum: 6

2 pt., 4 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. 1/4 dal campo e 0/2 ai liberi nel finale. Poco da dare all’attacco ma in difesa è più agressivo e forse fin troppo in un paio d’occasioni. Si leva lo sfizio di una stoppata su Drummond ma la sua difesa unita al suo colpo d’occhio per gli assist gli fa guadagnar la sufficienza.

Marvin Williams: 8

24 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 7/14 dal campo che poi sono 7/11 da tre punti sbagliando qualche terdrop o qualche entrata. Seratona da fuori, specialmente nel terzo quarto è on-fire e riesce già a battere il record personale di triple infilate in una serata. Giunge a 7, poi fa 3/5 dalla lunetta mentre in difesa si batte e anche se su Griffin a volte non può molto, compie alcuni buoni interventi difensivi, anche sulla linea da tre punti.

Cody Zeller: 6

3 pt., 8 rimbalzi, 2 assist. Prende qualche rimbalzo ma sopratutto in attacco (4), in difesa è un po’ surclassato ma anche con l’aiuto della squadra tiene. L’unico canestro è molto bello: cercando l’entrata Drummond lo blocca, lui sbatte e rimbalza rilasciando la sfera sulla continuazione osservando la sfera picchiare sul plexiglass e finir dentro. Espulso nel finale per numero di falli raggiunti.

Guillermo Hernangomez: 7

11 pt., 6 rimbalzi, 2 assist. Anche se non mette a referto stoppate è un fattore. La squadra guadagna punti con lui in campo che ricorre al fallo se serve riuscendo anche a utilizzare l’arma tattica dei liberi contro Drummond che dala linea non è propriamente un fenomeno… In attacco mette a segno buoni canestri muovendosi bene da vicino o da non troppo distante. 5/9 da campo, +10 di plus/minus e convinzione.

Michael Kidd-Gilchrist: 7

12 pt., 5 rimbalzi, 2 rubate. 4/7 al tiro e -10 di plus/minus. La solita energia anche se ha un plus/minus negativo perché a volte non gli bastano cm e kg contro i lunghi ospiti ma riesce a rubare un paio di palloni, a fare muro e anche a segnare attaccando il canestro in corsa. Torna utile per sfiancare gli avversari e subisce anche una trattenuta di maglietta mentre l’uomo in possesso d palla prova a sfuggire al suo veloce scivolamento. TO e riconquistiamo palla.

Miles Bridges: 7

7 pt., 4 rimbalzi, 1 assist. Nonostante i 23 minuti in campo si nota meno di altri a parte in un paio di casi dove segna due canestri una spanna sopra il livello normale di gioco. Un passaggio per sé stesso verticale dietro la schiena che lascia Calderon e l’aiuto sul posto anticipando il terzo tempo della chiusura e il cenestro dalla baseline in reverse. 3/4 dalla linea dei liberi, buono.

Tony Parker: 5

6 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. 1/8 dal campo, 4/6 ai liberi e 3 TO. Mette dentro in fade-away dall’arera sotto la montagna del lungo l’unico suo canestro dal campo nell’ultimo quarto. Si procura liberi ma ne sbaglia un paio. Tre TO e 2 soli assist. Si è visto un Parker migliore in altre serate.

Coach James Borrego: 7

La squadra sa come bloccare gli ingranaggi dei Pistons. Se regge fisicamente in area sopravvive alle basse percentuali da fuori ospiti. Ruota solo 9 uomini che entrano in ritmo e giocano una buona gara.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.