Game 37: Charlotte Hornets Vs Dallas Mavericks 84-122


Intro

Prima partita dell’anno per gli Hornets che sul finire dello scorso anno hanno perso per infortunio Zeller mentre Lamb alla vigilia rimaneva in dubbio per il match.

Anche in 2018 quindi ci ha salutato.

Per gli Hornets, dall’apparizione playoffs contro Miami a oggi il tempo sembra scorrere allo stesso modo.

L’invecchiamento degli elementi base del team è stato liftato da inserimenti più giovani e la squadra quest’anno, complice il decadimento radioattivo della Southeastern Division, se la sta giocando per il titolo divisionale pur con un record altalenante tra il positivo e il negativo.

Vecchio abbiamo detto…

Ernest Hemingway quando ha scritto “Il Vecchio e il Mare” non poteva sapere che quella trama si adattava perfettamente agli Charlotte Hornets moderni.

Santiago, un vecchio pescatore cubano riesce dopo mesi nei quali non aveva preso niente a far abboccare un gigantesco marlin.

Dopo aver lottato per tre giorni e tre notti ed esser stato anche trascinato insieme alla barca riesce ad aver la meglio ma nel tragitto per riportare la preda a riva gli squali gli lasciano solamente lo scheletro…

Sembra un po’ l’andamento degli Hornets sino a oggi, lotte tremende, anche punto a punto con esiti alterni, ora, in situazione di stallo, la partita nella notte e le prossime sei trasferte consecutive per una squadra che ha perso le ultime tre vincendo l’ultima a New York il 10 dicembre, sembrano essere come squali pronti a non lasciare nulla alla stagione degli Hornets se non saranno abili a difender la preda senza mollare la presa anche fuori casa.

Chissà che le atmosfere magiche del citato Hemingway possano infine condurci in porto con un miglior esito di quello capitato a Santiago ma lo squalo Dallas ha già dato un primo grande morso…

La partita in breve

Facile e breve parlare di quasta gara in sintesi perché la partita dura un quarto, il resto è garbage time.

Gli Hornets senza Lamb e Zeller mandano in campo Graham e Hernangomez ma i sostituti in serata non sono all’altezza, eppure tengono botta quasi fino alla loro sostituzione per le normali rotazioni.

Quando escono la gara si trovava sul 22-28 con i Mavs a portare un parziale di 6-0 dopo aver visto le due squadre in parità.

L’allungo del parziale sul 9-0 di Doncic era il preludio alle triple finali di quarto dell’eterno tedesco dei Mavs e di J.J. Barea che completavano il 10/17 da oltre l’arco per la squadra di Carlisle portando i blu sul 26-42.

Il -16, complici le rotazioni sconclusionate di Borrego e una difesa lasciva, si estendeva sino al -25 quando J.J. Barea trovava con un vertical bound pass Powell per il 30-55.

All’intervallo Charlotte arrivava bassissima nel punteggio con un 41-65 e Walker a 9 punti come miglior marcatore ma con un 3/10 dal campo.

Secondo tempo che iniziava ancora con l’inerzia a favore di Dallas e completo garbage time con Willy e Graham a sparire, entravano Biz e J.P. Macura che con i loro limiti facevano meglio ma Dallas andava anche oltre i 40 pt. di divario accontentandosi dell’84-122 finale.

Una vittoria che la dice lunga non solo nelle proporzioni ma che preoccupa i fan di Charlotte alla vigilia di probanti trasferte all’Ovest.

46-57 a rimbalzo, 23-31 negli assist ma soprattutto 18,8% da tre contro il 40,0% di Dallas. Charlotte non c’è tirando con il 35,6% complessivo dal campo contro il 46,3% avversario…

Dennis Smith Jr. e Doncic arriveranno a 18 punti con 10 rimbalzi per lo sloveno, a 17, sul podio, Harrison Barnes a 17.

Nowitzki, applaudito anche dal pubblico di Charlotte, che non avrebbe dovuto esserci si è limitato a segnare un paio di triple mentre per i beniamini di casa il pubblico ha riservato spesso fischi e “buuuu” di disapprovazione per la pessima e imbarazzante prestazione messa sul parquet.

Charlotte scivola sul 18-19 lasciando il comando della Division a Miami (di mezza partita) vincente a Cleveland.

Anyway o Hemingway, continueremo a seguire la pista dei Calabroni.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Prima palla per i Mavericks con azione ben costruita ma errore sulla tripla di Matthews, non così dall’altra parte dove dalla diagonale sinistra Williams apriva bene la gara con la bomba per il 3-0 a 11:32 ma i Mavs su un extra possesso pareggiavano dall’angolo destro con Matthews.

Hernangomez stoppava Doncic e all’ultimo momento Kemba cedeva a Batum sulla transizione per il comodo appoggio.

Dallas si ffacciava avanti con la tripla di D. Smith Jr. ma allo scoccare dei 10:00 Graham dalla diagonale destra rispondeva con la stessa moneta portando la gara sull’8-6.

Kemba allungava passando tutti in corsa, canestro compreso con veloce mezzo giro sul piede perno per il salto in reverse a tagliar fuori anche Jordan, più vicino baluardo.

Dallas in ovinava due triple con Smith Jr. e Doncic passando avanti sul 10-12 mentre il tap-in di Willy su Doncic e Jordan riequilibrava l’incontro.

Marvin in post basso sinistro con il giro e tiro dal palleggio batteva Matthews per un elegante solo cotone in fade-away e sulla baseline destra un altro tiro cadendo all’indietro di Kemba centrava il canestro avversario per il 16-12.

Dopo il time-out Dallas girava meglio e la stoppata di Matthews su Graham apriva la dunk in transizione di D. Smith Jr. favorita da un blocco in area inoltre la tripla di Doncic sul close-out inefficace di Batum a 6:28 valeva il vantaggio texano (16-17).

Dentro MKG per Marvin ma era ancora D. Smith Jr. a segnare il decimo punto personale (a deta di alcuni fan Mavs è la sua miglior prestazione dell’anno) e anche se a 5:26 Kemba segnava un libero per proteste mentre MKG ne aggiungeva due sul fallo di Jordan sul tentativo di swooping hook per il pareggio, la sensazione non era positiva, infatti, Barnes su passaggio di Doncic infilava un’altra tripla dall’angolo sinistro per la squadra di Carlisle mentre per Charlotte l’ultimo bagliore lo lanciava Graham con una tripla lontanissima (4:54) che pareggiava momentaneamente la situazione prima che degenerasse rapidamente.

Matthews segnava con un turnaround e Barnes a 4:12 usava il fallo di MKG per trasformare i liberi in due punti con Matthews a infilare dal mid-range un altro turnaround pazzesco anche contro Kemba.

22-28, dentro Monk e Kaminsky, out Graham e Willy ma la situazione peggiorava ulteriormente perché Doncic segnava da tre da posizione frontale e anche se MKG stoppava lo 0-9 di parziale con un jumper e influenzava la tripla di Doncic (fallita), dopo la stoppata di Monk su Harris, dalla rimessa dal fondo nasceva l’azione che lo stesso n° 34 ospite chiudeva con la bomba del +10 Mavs (24-34).

Parker e Barea aumentavano il punteggio ma nel finale arano ancora i tiri oltre l’arco a far male a Charlotte: l’applaudito Nowitzki mandava a bersaglio la prima bomba incendiaria mentre barea in palleggio rapido tirava su in ritmo battendo MKG in uno contro uno con l’ultima tripla del quarto per il 26-42 pro Mavericks frutto anche di un 10/17 da oltre l’arco…

Monk in stoppata ma sarà costretto a uscir quasi subito dalla gara. Jeremy Brevard-USA TODAY Sports

2° quarto:

Sul -16 Charlotte era colpita ancora dal tedesco di lunga data con la lunga conclusione, Frank, un disastro, commettava il primo TO per Charlotte, Dallas recuperava due rimbalzi offensivi (il secondo con JJ Barea…) ma non segnava ben tre tiri, dall’altra parte Bridges mancava la tripla mentre sullo scarico Monk si faceva male alla caviglia dovendo uscire a 10:09…

Una second chance di Finley-Smith, due punti di Kaminsky e un alley-oop di Finley-Smith portavano la partita sul 28-49 prima che Graham commettendo passi aumentasse i TO della squadra di Borrego.

Entrava in campo Bacon ma era un taglio verticale di Graham servito da un preciso pass di Marvin a produrre il trentesimo punto di Charlotte che tuttavia subiva un turnaround frontale di Barnes per un fortunoso rim/glass, un’infilata nel burro di Harris e un vertical bound pass di Barea in area sul taglio-appoggio di Powell che mandava i Calabroni sotto di ben 25 punti…

Sul 30-55, Kemba in accelerazione fuori equilibrio alzava la palla cadendo in avanti sul contatto con Powell, canestro oltre la barriera del primo ferro e libeo del -22 a 5:20, Willy segnava il -20 dopo aver catturato un rimbalzo offensivo e dopo lo scambio Doncic da due, Batum da tre punti a 3:44 i ragazzi di Borrego tornavano sul -19.

Kemba a 2:51 recuperava due FT dopo aver subito un tranciante sulla linea di fondo, l’1/2 dalla linea segnava il -18 (41-59) ma Barnes e Jordan portavano 4 punti nelle casse di Carlisle mentre nel finale Cenerentolo Batum perdeva una scarpetta sostituito da Bacon che andava insieme a un altro difensore su Doncic che non segnava l’ultimo tiro lamentando un fallo, a ogni modo i Mavs erano in controllo sul 41-65 con Kemba top scorer degli Hornets a 9 pt. con un basso 3/10 dal campo…

Gli unici sorrisi di serata a Charlotte sono quelli delle Honey-Bees ma sono da contratto…

3° quarto:

A inizio ripresa non si vedeva il cambio di passo, tantomeno la voglia di recuperare la situazione da parte degli uomini di Borrego che incassavano subito una tripla di Barnes dalla destra e due FT (uno realizzato) di D. Smith Jr. a 11:09 che appesantivano la situazione sino al -28…

Un arcobaleno di Marvin da pochi cm valeva poco perché Kemba continuava a sbagliare da lunga distanza e Willy regalava palla in area passando con un lob a un avversario sulla ripartenza e anche se gli Hornets si salvavano nella circostanza creando poi a casaccio un’zione sulla quale Graham non potendo schiacciare al volo portava palla a terra nel pitturato e cedeva al centro spagnolo per due punti facili, era lo stesso Willy a non tenere in mano un pallone rimbalzatogli tra le mani che Jordan scippava ma poi pasticciava salvando ancora l’iberico che tuttavia in attacco si faceva stoppare da Jordan da dietro…

Marvin da tre faceva girare il tabellone sul 48-73 ma un tecnicoo a Kemba e due punti in area di Doncic su Batum che erano però inficiati chiaramente da passi, aiutavano Dallas a tornare sul +28.

Un reaching foul di Graham su Barnes valeva il -30, Borrego non sapendo a che Santo votarsi provava Biz come centro ma la situazione rimaneva più o meno la stessa e su una transizione non velocissima Doncic lanciava Jordan per l’alley-oop del 50-82 (6:54).Iniziava a vedersi Bridges offensivamente e Batum mandando a bersaglio una tripla a 5:16 segnava il 56-87.

Un sottomano atletico di Bridges a 4:12 procurava un gioco da tre punti per fallo di Jordan che dall’altra parte si vendicava con una thunder a una mano sul rookie a sua volta restituita da una dunk di Biz che lanciatosi veleggiava tra il cordone di due difensori per la bimane potente e leggiadra per il 61-91.

A fine quarto si vedeva Macura che tirava un air-ball come suo primo tiro targato NBA e il quarto finiva sul 65-94.

4° quarto:

Charlotte iniziava anche l’ultimo quarto di garbage time incassando punti e sull’alley-oop di Powell, Borrego chiamava il time-out (67-98).

C’era poco altro per Charlotte mentre Dallas colpiva diverse volte da tre punti superando anche i 40 di differenza mentre alla fine si giungeva sull’84-122 con qualche statistica inutile e fine a sé stessa come il primo canestro di J.P. Macura in NBA.

Pagelle

Kemba Walker: 5,5

11 pt., 3 rimbalzi, 5 assist. 4/14 al tiro con 0/5 da fuori, nessun TO e un -16 di plus/minus. Fuori ritmo da oltre l’arco mostra qualche accelerazione utile a trovar punti ma rimane ai margini della gara. Dall’altra parte sulla panchina dei Mavs Stephen Silas lo conosce ma forse sono più i blocchi di Zeller a mancargli in serata, inoltre prende in faccia la miglior serata dell’avversario, Dennis Smith Jr..

Devonte’ Graham: 5

10 pt., 1 rimbalzo, 2 assist, 2 rubate. 3/13 al tiro. Lanciato da Borrego in quintetto all’inizio non sembra un’eresia. la mossa sembra almeno tenere a galla gli Hornets che quando lo vedono uscire incassano punti pesanti che decidono il match, purtroppo però nel proseguo è tanto fumo e poco arrosto. -34 di plus/minus, esce nel finale per raggiunto limite di falli e a fronte di due assist perde tre palloni anche se ne ruba un paio. Come altri non è sempre efficace nei close-out e avolte deve essere aiutato se l’avversario lo spinge vicino canestro.

Nicolas Batum: 4,5

8 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 3/6 al tiro con un -25. Due TO in 28:11. Non fa un gran figurone quando si accoppia con Doncic. Mette un paio di triple ma come titolare, anche se in serata si trova di peggio nelle fila degli Hornets, è inadeguato e riesce sul finir del primo tempo a perdere anche una scarpa… I close-out iniziali sullo sloveno abbassandosi a mano alzata non intimerebbero lo stop nemmeno al più devoto dei fedeli…

Marvin Williams: 5,5

10 pt., 2 rimbalzi, 2 assist. 4/9 al tiro per un -11 di plus/minus. Nessun TO ma un paio di falli evitabili come quello in rientro per aiutare Bridges che procura due FT contro gratuiti. Serata nightmare per tutti, meglio di altri.

Willy Hernangomez: 4

6 pt., 10 rimbalzi, 1 assist. Qualche rimbalzo all’inizio, un paio riesce a strapparli in qualche maniera, poi nel terzo quarto è un disastro tra un pallone regalato, un rimbalzo in mano lasciato a Jordan, la stoppata presa dal centro avversario… 3/8 dal campo e se tira da due non da posizione ravvicinata si sa già che il tiro sarà impreciso, eppure segnava anche da tre punti. Che fine ha fatto il vero Willy?

Malik Monk: 5,5

0 pt., 1 rimbalzo, 1 stoppata in 5:08. Si fa male alla caviglia, sembrerebbe recuperabile ma vista la degenerazione della situazione probabilmente è Borrego a non volerlo rischiare. Si fa sverniciare una volta in difesa ma stoppa Harris voltandosi improvvisamente sull’uno contro uno in corsa con l’attaccante tenuto dietro. Manca un paio di tre punti comodi.

Michael Kidd-Gilchrist: 5,5

6 pt., 1 assist, 2/4 al tiro. Un paio di jumper e indifesa all’inizio riesce a fermare qualche attacco dei Mavs diventato cronicamente preciso sino a quel momento, poi viene travolto insieme al resto del quintetto.

Miles Bridges: 5,5

8 pt., 5 rimbalzi, 2 assist. 2/9 dal campo con uno 0/4 da fuori. Tiri che fanno scivolare fuori Charlotte da possibili rientri ma è l’unico che ci prova con grinta riuscendo anche a spalmare una dunk devastante in uno contro uno sul ferro. Bella l’azione da tre punti in entrata con fallo di Jordan e quella più verticale con il terzo tempo palla vedi/non vedi. Sempre atletico, rinuncia al tentativo di stoppare Jordan prendendosi in faccia una schiacciona.

Tony Parker: 5,5

2 pt., 1 rimbalzo in 6:03. Poco in campo, coach Borrego gli preferrisce Graham e quando esce per Kemba poi rimane a osservare in panchina.La differenza nei jumper si vede da quando è concentrato a quando il meccanismo di costruzione per qualche motivo che lo influenza (presenza di un difensore o aggiustamenti) non gli riesce. Incide poco anche perché gioca poco.

Frank Kaminsky: 4

5 pt., 6 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Disastroso quando entra in campo. L’avevo sponsorizzato per un suo rientro in campo dopo esser stato “panchinato” ma è molle come un fico. Zero falli come centro con i Mavs che passano sotto o da fuori sorprendendolo quasi subito, aggiusta i numeri nel finale ma è uno dei protagonisti in negativo nei momenti che contano. 2/6 dal campo.

Dwayne Bacon: 5

4 pt., 3 rimbalzi. Rientra a casa Charlotte dopo aver visto stranamente anche la lega di sviluppo. 2/3 al tiro ma anche lui “dimentica” qualche chiusura. Nel finale di primo tempo rischia su Doncic. 4 TO in 16:59 sono decisamente troppi…

Bismack Biyombo: 6

10 pt., 7 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. 4/5 al tiro. Entra quando la frittata è fatta. Mette quasi tutto in attacco segnando anche nel finale un bel canestro shakerando Mejri con un movimento rapido sulla sinistra del canestro oltre che segnare veleggiando in area con una bimane potente. Dalle sue parti passano, si prendono schiacciate devastanti ma mette anche una pezza in stoppata e guadagna rimbalzi. Comico quando cade a terra cercando ri prender un pallone tutto solo lo fa rimbalzare sul petto e rantola lasciando palla agli avversari, tuttavia dei centri scesi in campo (solo 14:46 per lui) è stato il migliore.

J.P. Macura: 6

4 pt., 2 rimbalzi, 2 assist. 0/4 da tre con il primo da destra che diventa un lungo ir-ball e un altro tiro da posizione frontale due/tre passi dietro la line a colpir il primo ferro. Il primo canestro NBA lo mette passando a tutta velocità Kleber per un sottomano veloce e plastico dopo la drive. Alterna qualche passaggio un po’ pretenzioso alla voglia di farsi vedere e di giocare. 2/8 dal campo, 6 d’incoraggiamento anche perché poteva permettersi di sbagliare qualcosa essendo entrato a partita ormai largamente terminata sul finire del terzo quarto.

Coach James Borrego: 4,5

Lancia Graham in quintetto al posto di Monk e la Dea Bendata ci volta le spalle sull’infortunio a Malik subentrato a Devonte’ che non gioca malvagiamente la prima parte anche se a volte deve esser aiutato. Purtroppo credo che nel tourbillon dei cambi tra il primo e il secondo quarto si sia fatta troppa confusione anche se Lamb e Zeller non c’erano, non si possono prendere scuse. Charlotte accumola distacco e arrivano sostanzialmente quasi tre quarti di garbage time dove tra l’altro concediamo ancora numerose triple agli avversari che con esse avevano già risolto la gara. I centri non aiutano finché Biz almeno non mette una pezza più dignitosa ma perdere in casa di 38 punti se non è un’onta, è pur sempre una sconfitta che alla vigilia di sei trasferte diventa pesante…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.