Game 40: Charlotte Hornets @ Los Angeles Clippers 109-128


Intro

Hornets in viaggio sulla Costa Pacifica sponda Los Angeles Clippers.

Con la squadra invischiata nella battaglia per l’ultima piazza a Est, il parallelismo del mare di Los Angeles e delle due sponde LAL e LAC mi fa venire in mente un’antica leggenda Europea, quella di Scilla e Cariddi che in realtà sono due correnti che sullo Stretto di Messina possono raggiungere i 9 km/h l’or a e scontrandosi danno luogo a vortici che in passato terrorizzavano i marinai.

Cariddi (colei che risucchia) e Scilla (colei che dilania).

Questa potenza della natura fu trasformata in mito dalla non conoscenza, quindi Scilla e Cariddi divennero due mostri narrati anche da Virgilio nell’Eneide.

“… Cariddi gloriosamente l’acqua livida assorbe. /Tre volte al giorno la vomita e tre la riassorbe /paurosamente. Ah, che tu non sia là quando riassorbe”.

Chissà se gli Hornets avranno una Cariddi in Kemba e una Scilla in qualche altro giocatore per cercare di far sfracellare su qualche periglioso scoglio i Velieri che solcano le alte acque della Pacifica classifica avranno navi sufficientemente solide per infischiarsene dei fatidi dei gorghi sottomarini.

La partita in breve

Partita difficile a Los Angeles sponda Clippers (la squadra di Doc Rivers in casa è tosta) con gli Hornets in emergenza continua per l’infortunio di Zeller che tuttavia riacquisivano Lamb.

Proprio il bel duello tra Jeremy e Gallinari esaltava la prima parte di quarto che arriva sul 21 pari proprio con una tripla dell’ex Olimpia Milano.

Il Gallo segnava anche il vantaggio dei Clippers che scappavano sino al 24-33.

Nel secondo quarto con un paio di triple gli Hornets si riavvicinavano ma la panchina dei Clippers rispondeva tuttavia i Calabroni resistevano tornando sino al -2 con una tripla rim/glass di Walker (57-59) ma ancora un allungo dei Clippers (più leggero) nel finale consentiva alla squadra di D. Rivers di terminare all’intervallo sul 57-62.

La missione recupero per Charlotte sembrava arrivare a buon fine quando l’appoggio di Walker oltre Gortat segnava nuovamente il -2 (67-69) ma qui arrivava il nuovo allungo favorito dai lunghi dei Clippers: mentre Gallinari stoppava Kemba e rubava palla a Willy, davanti Harrell si mostrava per noi incontenibile iniziando ad aumentare il suo bottino favorendo il 77-86 finale di quarto, ancora recuperabile.

La china presa però non era buona e anche Scott, dopo aver preso il proprio rimbalzo, segnava in avvicinamento il suo primo canestro.

Monk provava a resistere segnando due triple di fila ma dall’altra parte in mezzo alle triple di Malik, L. Williams ne infilava una da grande distanza oltre MKG e dopo la seconda del nostro n°1 Harrell si guadagnava anche il gioco da tre punti…

Beverley dall’angolo destro sparava il proiettile da tre per l’84-97 per poi, dopo aver bistrattato Willy e MKG andare a segno altre due volte in uno contro uno oltre Marvin con tiri rapidi in area.

Gli Hornets mollavano la presa pensando alla prossima sfida mentre la gara scivolava via attestandosi sulla differenza intorno alla ventina di punti.

Sicuramente il fattore panchina ha pesato con 63 punti per i Clippers e 52 per gli Hornets con la coppia dei Velieri Williams-Harrel a segnare rispettivamente 27 e 23 punti…

La difesa dei Clippers ha fatto la differenza così come i lunghi, decisamente migliori dei nostri.

Gallinari ha segnato 20 punti, Gortat solamente 6 ma con 2 stoppate, giocando solo 12 minuti per far spazio a Harrell.

43-45 a rimbalzo ma a determinare la sconfitta sono state anche le percentuali che non hanno più consentito l’aggancio in partita a Charlotte dopo il 21 pari: 40,0% per Charlotte contro il 51,6% dal campo con un 36,4% da tre contro il 46,7% per la squadra californiana.

Aggiungiamo anche un 5-11 nella statistica stoppate e direi che le motivazioni principali della sconfitta ci sono più o meno tutte.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Passavano in vantaggio i Velieri con il canto del Gallo che a 11:21 apriva la serata con una bomba alla quale replicava Batum con la tripla alla coque dopo 12 secondi, Williams continuava la danza delle triple così come Harris dall’altra parte al quale riusciva l’impresa di portare la gara sul 6-6 solo usando tiri da fuori.

Kemba ci provava per la seconda volta da fuori ma sbagliava ancora quindi arrivavano il tiro del Gallo da destra e il floater di Lamb in entrata per due tiri da due punti che spostavano la parità a quota 8 prima che Gortat segnasse raccogliendo facile un pallone sotto canestro.

A pareggiare ci pensava Biz in schiacciata sulla sinistra del canestro servito da Kemba in entrata e a passare in vantaggio erano gli Hornets questa volta dopo un’azione chiusa al terzo tentativo (Lamb stoppato e tripla di Williams mancata con i rimbalzi dello stesso Lamb e Biz).

Jeremy al rientro era in forma e lo mostrava segnando con un jumper frontale il 14-10 poi Gortat segnava in gancio ma commetteva interferenza dall’altra parte togliendo un pallone appoggiato da Kemba da sopra il canestro per il 16-12.

I Clippers però tornavano in parità con una schiacciata lanciata di Gallinari ma dall’altra parte Lamb tornava a marcare punti con l’entrata aggressiva e l’appoggio a destra del plexiglass per il 18-16 andando a prendere anche il rimbalzo difensivo ma il polacco dei Clippers alzava lo scudo protettivo stoppando Kemba in entrata innescando la transizione con il passaggio centrale che smarcava Harris in corsa per la schiacciata a una mano.

Gortat stoppava anche Lamb e e a 4:59 entrava Graham ma era l’altro cambio, Willy, a raccogliere un altro appoggio impreciso di Kemba e in mezzo a tre a segnare toccato da Harris.

Gioco da tre punti pareggiato però con uno step-back tre di Gallinari che prima impattava a quota 21 poi dalla baseline destra superava in jumper Batum iniziando un buon parziale per i Velieri a fine quarto.

Harris segnava da due, Lou Williams ne aggiungeva altri due dalla lunetta prima che gli Hornets tornassero a segnare con uno scambio tra Parker e Batum che restituiva al più anziano per un piazzato dalla sinistra (23-27).

Lou Williams però si mostrava attaccante micidiale battendo Graham che faceva successivamente una cosa buona sulla difesa seguente recuperando in caduta in scivolata contro-tempo un pallone favorendo una transizione sulla quale chiudevano Wallace e Beverley alti su MKG in chiusura.

Fallo del secondo con MKG a splittare in lunetta a 1:32 così come Harrell (appoggio di MKG sulla schiena) poco più tardi per il 24-30 allungato a 1:02 definitivamente da un runner in leggero svitamento di Williams che passava ancora un attonito Graham per un gioco complessivo da tre punti.

24-33 alla fine del primo quarto con parziale di 3-12 dopo il 21 pari…

2° quarto:

La panchina che non aveva fatto un gran figurone a fine primo quarto si rivalutava con il rientro di Lamb che spediva dentro dopo 19 secondi una tripla dalla top of the key, Bridges conservava stoppando Wallace e a 11:14 Monk bombardava ancora da fuori accorciando sul -3 (30-33).

I Clippers però lentamente reagivano con due FT di Harrell a 10:35 e anche se Monk si districava bene in area per rimettere un solo possesso lungo tra le due squadre, ecco arrivare una schiacciata di Harrell e una tripla dall’angolo destro di Beverley che sembravano porre le classiche calende greche alla rimonta/aggancio degli Hornets finiti sotto di 8 (32-40).

Un accelerazione di Parker con appoggio a dx al vetro era buona, non così il suo jumper seguente (per il francese alternanza tra tiri realizzati ed errati), Harrell in transizione segnava ancora così come Parker che aggiustava la mira dal mid-range prima di vedere un altro di quei tiri di Lou Williams ibridi tra runner e jumper difficilmente stoppabile e incredibilmente precisi.

Parker però dall’alto della sua esperienza non si faceva impressionare e a 7:48 segnava ancora in entrata mostrando abilità per trovar spazio sotto quindi lasciava il campo 24 secondi più tardi a favore di Kemba ma era Lou Williams con una mezza finta sul posto a far spostare Bridges e a batterlo per il 38-46.

Il Gallo da sotto si faceva stoppare da Biyombo e dopo un fallo su Lamb non visto dalla terna come shooting motion Jeremy decideva di segnare ugualmente con un leggiadro turnaround hook in uno contro uno in area.

La nostra scelta del Draft, Gilgeous-Alexander in avvicinamento sulla linea di fondo destra metteva dentro il pull-up e a 5:48 con una tripla di Tobias Harris i Velieri si allontanavano in doppia cifra (40-51) prima che gli Hornets girassero la boa con una tripla di MKG dall’angolo destro da second chance.

Per girare la boa Charlotte rimaneva attardata e i Clippers in qualche maniera salvando una palla dalla linea di fondo schermavano Bradley che dal corner sinistro silurava da tre i Calabroni.

Walker e Harris mettevano dentro un canestro a testa poi a 3:45 partiva l’operazione recupero degli Hornets che con MKG guadagnavano due FT (segnandoli a causa del blocking foul del Gallo).

MKG metteva a segno anche una steal e Kemba appoggiava alto al vetro, Batum sul blocco portato sulla diagonale destro da Willy sentiva la pressione di Harris e trovando furbescamente il contatto sul tiro velleitario pescava il jolly da tre punti dalla lunetta.

3/3 a 2:35 per il -4 prima della bomba di Harris alla quale replicava dall’angolo destro Williams ma era solo un lungo due per lui a 1:22 tuttavia Kemba presentandosi velocemente sulla linea dei tre punti un po’ sbilanciato dopo essersi lanciato dietro il blocco aveva dalla sua ferro tabellone che accoglievano la spicchiata per il 57-59.

I Clippers nel finale allungavano di tre con gli Hornets a secco chiudendo sul 57-62 il primo tempo.

Charlotte Hornets’ Kemba Walker (15) drives past Los Angeles Clippers’ Tobias Harris (34) during the first half of an NBA basketball game Tuesday, Jan. 8, 2019, in Los Angeles. (AP Photo/Marcio Jose Sanchez)

3° quarto:

Lamb cominciava bene anche il secondo tempo lanciato a sx del ferro con il cambio mano da giocoliere andando oltre Gortat per un canestro difficile (59-62), Harris in area recuperava i due punti persi ma Williams anticipando un passaggio indietro di Gortat fuggiva in contropiede appoggiando il sottomano del nuovo -3.

Batum dava fastidio a Biz a rimbalzo e i due perdevano palla, i Clippers infine segnavano con Gallinari dalla diagonale sinistra (3 pt.) che si aggiustava sull’uscita di Marvin.

Kemba “nails” in fade-away frontale e un pick and roll tra Batum e Biz con lo re-screen del congolese portava il nostro centro a ricevere scivolando verso canestro per la schiacciata sul passaggio di ritorno.

65-67 ma Lamb e Kemba mancavano l’aggancio così i Clippers trovavano la forza per scappare: Gilgeous-Alexander stoppava Lamb scappando in coast to coast per l’appoggio semplice, Kemba metteva una drive con appoggio al vetro sopra Gortat ma per un fallo di Lamb sull’alley-oop mancato di Bradley i Clippers segnavano due liberi quindi arrivava la stoppata di Gallinari su Kemba (decima stoppata di squadra per i LAC) e un’altra entrata di Gilgeous-Alexander per il +6 Velieri (67-73).

Biyombo stoppava Harris insieme a Batum che però mancava il tiro seguentemente dall’altra parte Harrell cominciava a fare la differenza segnando con un tocco al vetro da sotto.

A 4:58 ai 24 Marvin segnava da destra battendo il box dei Clippers per il 70-75 ma era un avvicinamento illusorio perché nessuno riusciva a fermare Harrell sotto canestro che lottando otteneva altri due punti e anche se Graham scaricava per Willy fermato dal fallo (poi a segno con i liberi) a 4:14, Harris di forza metteva dentro altri due punti per il 72-79.

A 3:34, dopo averci pensato un po’, Graham trovava spazio per la tripla che funzionava ma Harrell si elevava sotto canestro tra Hernangomez e MKG mettendo dentro altri due punti (75-81).

Willy si faceva rubar palla dal Gallo in post basso sinistro e poi rovinava un’azione d’attacco fallendo l’appoggio sul bell’invito di Graham mentre dall’altra parte MKG ricorreva al fallo su Harris peggiorando la situazione.

Canestro and one a segno per il 75-84.

MKG si rifaceva in coast to coast passando velocemente Williams che alzava bandiera bianca senza nemmeno provar a commetter fallo.

Finiva 77-86 con due FT di Williams a 1:02, curiosamente con il cronometro fermo come l’ultimo canestro realizzato nel primo quarto.

4° quarto:

I primi a segnare nell’ultimo quarto erano i padroni di casa che sbagliavano un tiro dalla distanza con Scott che tuttavia riprendeva andando dentro a rilasciare un tiro in avvicinamento per il suo primo canestro e il +11 Velieri (77-88).

Monk scambiava in orizzontale con Parker e scagliando la tripla in catch n’shoot accorciava sull’80-88 L. Williams però ammazzava la partita con un tiro frontale ben oltre la top of the key da tre punti con MKG piantumato lì… tiro confidente che centrava il bersaglio al quale rispondeva Monk che uscendo a destra dal blocco di Biz dopo aver leggermente fintato d’andare dentro, sparava la seconda tripla di seguito ma in difesa non si teneva così Harrell da sotto segnava ancora con una giocata da tre punti totali arrivando a 19 punti e 10 rimbalzi a 10:30 dal termine…

Lamb a 10:21 riceveva il premio di consolazione battendo un libero per violazione difensiva dei tre secondi della squadra di Doc Rivers ma Beverley dall’angolo destro trovava spazio per le rotazioni leggermente saltate tra Lamb e Monk colpendo letalmente per l’84-97 che allontanava definitivamente dagli scogli i Velieri.

Si entrava in una fase spezzettata dove le squadre ricorrevano spesso al fallo e Parker sbagliava qualche libero di troppo così come Williams con l’1/2 non agevolava il rientro di Charlotte che cedeva ancora a Harris che si procurava due azioni in uno contro uno in area contro Williams sul quale aveva la meglio.

Quando Gallinari sulla top of the key metteva dentro il tre punti approfittando della mancata comunicazione Walker/Batum che sul cambio andavano a spasso entrambi, la gara girava sull’89-107.

Il finale aveva poco da dire se non che Graham rimaneva a terra dopo esser atterrato su un piede di Lou Williams che precedentemente era andato al tiro da tre punti.

Problemi alla caviglia destra per Devonte? Mentre Monk continuando ad attaccare guadagnava qualche punto extra.

Finiva 109-128 con Scilla e Cariddi che non fanno più paura oggi…

Pagelle

Kemba Walker: 5

13 pt., 4 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 6/18 al tiro con tre stoppate prese un po ‘ troppo facilmente sulle sue entrate che comunque danno qualche punto in momenti importanti. Manca un tiro per il pari e da tre se escludiamo la rim/glass, unico tiro entrato con un pizzico di fortuna, con l’1/6 penalizza la squadra. 2 TO e -14. Nel finale con Tony in campo viene ignorato non contribuendo eventualmente a un possibile rientro quindi lascia rapidamente il campo a favore delle riserve.

Jeremy Lamb: 6

16 pt., 6 rimbalzi. Non so se abbia battuto qualche record ma al suo rientro si prende 6 stoppate risultando un po’ lento in qualche azione… senza di esse avrebbe un 7/12 dal campo, così 7/18… sbaglia anche lui il tiro del pari e apre la transizione del +4 a Gilgeous-Alexander dopo aver preso una delle stoppate menzionate. Purtroppo non incide più nel secondo tempo dopo un avvio fantastico. Gioca 28:42 restando comunque aggressivo a prescinder dai risultati.

Nicolas Batum: 5,5

10 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 1/6 al tiro con un 1/5 da fuori. Si salva un po’ con il 7/7 dalla linea, tre dei quali presi con astuzia su un contatto con Harris. Parte bene come gli sparring degli Harlem Globetrotters rispondendo a Gallinari da tre, poi prende un paio di canestri dal nostro connazionale, infine sparisce come il Piero citato da Faletti al Drive-In negli anni ’80, quello che non c’è mai quando ne hai bisogno. Si ostina a provar triple che non segna.

Marvin Williams: 6

14 pt., 7 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata 5/10 al tiro. Anche lui, pur lottando, non riesce a fermare Harrell. Bella la palla intercettata a Gortat con il sottomano in transizione. Onesta partita senza sprecar palloni ma per fare il salto di qualità Charlotte ha bisogno di più.

Bismack Biyombo: 6

4 pt., 6 rimbalzi, 2 stoppate. 2/2 dal campo, una palla persa in 15:29. Avrebbe dovuto giocar di più perché Willy e MKG sotto sono andati peggio. Commette solamente un fallo “stranamente” e anche se non è all’altezza della controparte una sufficienza stiracchiata la si può concedere.

Malik Monk: 7

24 pt., 1 rimbalzo. 7/14 dal campo. Dicevamo… gli si chiede di segnare e lui lo fa entrando bene in campo mettendo una tripla e un tiro dal cuore dell’area. Nell’ultimo quarto segna con due tiro da oltre l’arco di fila essendo di fatto l’ultimo concretamente a provar a tenere a galla Charlotte. Sul secondo finta il taglio all’interno ed esce per ricevere sulla diagonale destra. Qualche punto arriva nel garbage dove continua a spingere ma sono minuti che gli serviranno speriamo per affrontare con ancora maggior confidenza la prossima sfida. 4/7 da tre e 6/6 ai liberi attaccando il canestro gli avversari preferiscono abbatterlo anche se Monk ha detto riguardo la sconfitta che gli avversari sono riusciti a farli uscire dal loro ritmo.

Michael Kidd-Gilchrist: 5

8 pt., 1 rimbalzi, 1 rubata. A parte la tripla siderale presa in faccia da L. Williams sulla quale non reagisce, anche in aiuto e in difesa sembra poco reattivo finendo per peggiorare alcun situazioni come il FT addizionale regalato a Harris o a esser poco consistente a rimbalzo. Una difesa che si accomuna a quella degli Hornets versione trasferta…

Miles Bridges: 5,5

0 pt., 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Commette un fallo ingenuo su Lou Williams girandosi in salto di schiena finendogli addosso sul tiro. Un paio di triple sbagliate e un TO, per il resto a rimbalzo difensivo va meglio di altri ma nei pochi minuti in campo è quasi impalpabile.

Tony Parker: 5,5

12 pt., 1 rimbalzo, 4 assist. 4/7 al tiro. Alterna entrate a jumper con alterni successi ma dalla lunetta finisce con un 4/6 con i due liberi mancati nell’ultimo quarto che fanno scivolare Charlotte leggermente più indietro. Prende un -15 in 14:52, frutto di tre TO ma anche del fatto d’aver ignorato un po’ Kemba nel finale quando portando palla non è più riuscito a ripetere il discreto ingresso in campo sulle prime rotazioni.

Willy Hernangomez: 5

5 pt., 6 rimbalzi, 2 assist. ¼ dal campo. Si fa rubare palla da Gallinari e manca un canestro facile su assist di Graham. Bene ai liberi questa volta ma commette due TO e accumula un -10 di plus/minus risultando poco consistente come suo solito sotto le plance a livello difensivo mentre a rimbalzo tiene di più anche se 2 sono offensivi.

Devonte’ Graham: 5,5

3 pt., 1 rimbalzo, 2 assist, 1 rubata. ¼ al tiro, ricorre a 4 falli. Willy gli rovina il terzo assist e lui di fa male nel finale alla caviglia destra dopo aver subito una tripla di L. Williams (ricadendo sul piede del panchinaro LAC). Anche dalla panca prende un -13, un plus/minus che indica anche una certa difficoltà difensiva del rookie. In attacco da fuori fa un ½ con una tripla sulla quale prima tentenna, poi con lo scambio trova spazio e infila la retina.

Dwayne Bacon: s.v.

0 pt.. 3:47 i campo, statistiche tutte a zero tranne il plus/minus a +4 nel garbage time pieno.

Coach James Borrego: 5

Squadra da trasferta classica. Se l’avversaria non è di basso profilo non si vince. Ha oggettivamente un problema centro ma deve infondere durezza nei suoi giocatori.

Troppo molli sotto canestro in serata e più convinzione. Se Batum deve partite da titolare, giochi 8/9 minuti poi si accomodi in panchina perché negli altri tre quarti apporta spesso poco o nulla. Si potrebbe tentare con Monk in SG e Lamb in SF per una small-ball o M. Williams in SF con uno tra Willy o MKG nel ruolo di PF. Sono idee, ma qualcosa va cambiato oltre alla mentalità da trasferta con rapidi break concessi.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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