Game 43: Charlotte Hornets Vs Orlando Magic 109-116

Intro

A poche ora dall’inizio della partita continua contro un “nemico” sulla carta meno ostico di Milwaukee e Philadelphia contro le quali Charlotte ha ottenuto un 3-0 del tutto inaspettato contro i marziani NBA, il pericolo questa volta arriva dalla Terra.

Un po’ come negli anime giapponesi dei robot anni ’80 quando spesso erano nemici venuti dallo spazio a minacciare l’ambiente terrestre, questa notte all’Alveare sembrerebbe presentarsi una squadra più simile agli Haniwa (anche Yamatai guidati dalla regina Himika, Himiko quella di riferimento reale) civiltà realmente esistita, ripescata da Go Nagai che proveniente dalle profondità della terra (sono stati ritrovati molti manufatti di terracotta di questa civiltà nella realtà) cercava il risveglio (Orlando ha una striscia di 10 partite consecutive perse) e poi di conquistare la campana di bronzo, oggetto potentissimo per conquistare il pianeta.

Il momento di forma e la difesa degli Hornets si sono dimostrate armi vincenti, contro i Magic, Charlotte dovrà mostrare di avere stimoli, continuità e concentrazione.

Pleonastico (come il nostro tempo) quindi evidenziare che il campanello d’allarme dovrà suonare subito nelle menti dei giocatori Hornets per non rimanere impreparati alla minaccia (mai sottovalutare nessuno, specialmente nella NBA) e continuare ad essere i marziani del periodo a Est.

Andamento della partita

Un po’ a sorpresa, dalla palla a due vinta da Lopez, al time-out chiamato da Borrego a 7:43, i protagonisti d inizio match erano i Magic che partivano bene con una tripla da fermo di Harris per replicare dall’angolo sinistro con Okeke.

Il punteggio di 0-6 era sbloccato da Ball che con uno spin tornado si liberava del difensore prima di appoggiare alto oltre il lungo.

Un back-door di Wagner portava il lungo a canestro ma era ancora ball a provvedere all’attacco passando palla in alley-oop a Plumlee per il 4-8 e mettendosi in proprio per il floater del -2.

Da una pala persa di Hayward arrivava però l’alley-oop in transizione di Anthony e un open 3 di Harris (non la prima volta rimasto tutto solo) da destra ecco il 6-13 a 7:43, appunto.

Ball rischiava una lunghissima tripla frontale e svegliava i Calabroni dal torpore quindi a 6.34 due FT di Rozier valevano il -2 prima del pari di Bridges che da sotto, in discesa dal salto riusciva ad alzare la palla oltre il difensore pareggiando.

Durava un lampo perché Harris, lanciato lunghissimo, pescava impreparata la nostra difesa ma a 5:49 Ball apriva sulla sinistra per Rozier che toccato da Anthony sul close-out pescava un 3 and 1 per il 17-15bella l’alzata in corsa di Ball, plastica come l’apparizione di Mason che in girata trovava un reverse alley-oop più gustoso e leggero di un noto biscotto che faceva scogliere il pubblico.

Peccato che a 5.10 Robin Lopez trovasse un 2+1 rovinando l’inerzia favorevole a Charlotte (21-20) così la partita si manteneva suo binari dell’equilibrio con le triple di Ross e Hayward per il saliscendi che portava sul 24-23 quindi Miles a 3:20 trasformava due FT e a 3:06 la steal di Plumlee su Lopez – spalle a canestro – valeva il coast to coast con dunk per il 28-23.

Orlando sparava un paio di colpi con Mo Wagner da sotto a infilare il 28-27 mentre sull’altro fronte era fortunato l’aggancio completamente sgusciato dalle mani di McDaniels (passaggio forte di Rozier) che trasformava l’alley-oop in una saponetta arcobaleno con palla che rilasciava petali fioriti in perfetta discesa nel cesto.

Tripla dell’altro Wagner, Franz per tornare alla realtà ed equilibrio a quota 30 più altri due punti di Franz che anticipava la tripla sorpasso di Hayward del 33-32.

Suggs da tre e Rozier in risposta con un catch n’shoot pesante chiudevano un primo quarto dalle buonissime medie realizzative sul 36-35.

Non si scostava molto il secondo periodo con i Wagner che più che proporre la Cavalcata delle Valchirie di Richard Wagner tentavano di proporre la Cavalcata dei Magic cominciando con una schiacciata di Mo per il sorpasso.

Il pallone arrivato forte e veloce ben afferrato in area sopra la propria testa e successivo reverse consentivano a P.J. di riportarci avanti ma a 10:22 la manata di Ball su Franz Wagner valeva il 2/2 in lunetta per il lungo Magic con il numero 22 che andava anche a stoppare Bridges e così la tripla di Ross oltre McDaniels portava gli ospiti sul +4 (38-42).

Un’azione fuori equilibrio di Charlotte con rischio di LaMelo di finir fuori dal campo era proseguita da P.J. che con partenza in precario equilibrio smistava sotto per un two and one a 9:17 (ribattuto per invasione l’aggiuntivo).

L’euro di Miles chiuso in fing and roll segnava il +1 (43-42) ma due punti di Anthony e una tripla di Mo Wagner costringevano a 7:37 ad un altro time-out Borrego sul nuovo -4 (43-47).

Charlotte rispondeva con i punti di Rozier e Washington per il nuovo pareggio ma l’entrata di Franz Wagner non lasciava scampo.

McDaniels con rapida finta appena all’interno del bordo area batteva in jumper il proprio difensore quindi Mo Wagner e Ball si scambiavano le cortesie per alzare il punteggio modificato ulteriormente dalla tripla di Hampton, da Rozier che in allontanamento al vetro batteva il difensore spedendo la palla al vetro e da un due punti di Hayward servito da Rozier dopo un’azione fajolada (55-54).

Nel finale vi erano ancora sorpassi e contro-sorpassi con Miles ad indicare la via con tripla propria ricavata da uno step-back 3 vs Anthony per il 60-58.

La tripla a 1:05 di Rozier dalla sua mattonella era aperta e finiva dentro per il 63-58 ma uno swoopig hook di Lopez e un ½ di Suggs in lunetta a :10.9 riportavano la squadra della Florida sul 63-61.

52,1% vs 54,5% dal campo, 26-18 a rimbalzo, 7 TO per parte ma un 13-6 nei fast break i dati del primo tempo.

Il secondo tempo si apriva con due FT a segno di Ball dopo 13 secondi con risposta di Harris da sotto grazie alla confusione della difesa di Charlotte.

Il pareggio di Franz Wagner oltre Plumlee e il tentativo di risposta del nostro centro con un runner fuori misura più l’alley-oop mancato da Hayward davano la possibilità ai Magic di passare in vantaggio ma Franz Wagner toccava la linea laterale del campo in partenza concedendo un TO.

Partiva quindi il Ball show con l’arresto e la tripla che provocava l’ankle break di Cole poi un passaggio intercettato subito dopo proprio ad Anthony (diretto a Wagner) e la partenza per il fast break consentiva di pensare allo show con passaggio in salto sotto le gambe che convertito da Miles in schiacciata dava l’aria di essere show time anche a Charlotte.

Plumlee si univa allo show uscendo dalla propria area, superando con uno spin Wagner, scambiando con Rozier e terminando con un fing and roll per il 74-66.

Tutto sembrava mettersi sui binari giusti ma un blitz da 0-10 della squadra di Jamahl Mosley chiuso da Harris con una tripla dall’angolo rispediva sotto Charlotte (74-76) prima che Ball dal gomito dell’area segnasse in pull-up.

Altra tripla di Harris dal corner sinistro e risposta di Plumlee ravvicinata su palla ceduta da Ball all’indietro (78-79).

Charlotte per recuperare a 3:23 spediva in campo anche Ish Smith mentre poco dopo Hayward mancava un appoggio rifacendosi però subito dopo sulla rimessa con un jumper dal mid range per l’83-83.

Ish Smith lanciava la palla verticale per l’alley-oop di Miles e Hayward realizzava l’87-83.

P.J. Si faceva bloccare in entrata da Mo Wagner costringendosi a una palla a due che l’avversario non solo vinceva ma finalizzava da tre materializzando il sorpasso (87-88).

Ish guadagnava un fallo rotolando a terra a :35.2.

La trasformazione dei liberi era seguita da un 2/3 di Hayward nel finale compreso un tecnico a :12.2 a Mo Wagner per le reiterate proteste sul fallo a lui assegnato sull’azione precedente.

90-88 e ultimi 12 minuti di fuoco pronti…

Partiva però male Charlotte che incassava due punti di Suggs e sebbene la partenza con finta permettesse a Ish Smith di arrivare dritto per dritto a canestro per depositare il 93-90, quello rimaneva l’unico canestro Hornets con Mo Wagner che da tre punti superava per il 93-95 trovando anche in area più tardi il colpo del 93-101 con gli Hornets a giungere su un 1/10 di quarto al tiro

dopo gli errori di Bridges e Rozier (contro il 6/9 avversario) e Hampton a 6:56 spediva a -10 i Calabroni (93-103).

Quando ormai senza nessuno intorno Miles schiacciava sul ferro una dunk si capiva che non c’era storia sebbene le triple veloci di Ball e McDaniels, entrambe dall’angolo destro, consentivano a Charlotte di tornare velocemente sul -4 infiammando il pubblico che vedeva il tabellone sul 99-103.

Mo e Franz Wagner però segnavano un canestro a testa mentre Charlotte non riusciva a segnare commettendo anche un TO con McDaniels.

Dentro Hayward a 4:14 dall’ultima luce rossa ma era ancora Franz Wagner a segnare oltre Plumlee.

Il nuovo -10 e gli errori al tiro di Charlotte condannavano la squadra di Borrego in un finale che vedeva Rozier segnare per caso solo sulla sirena tirando per gioco.

109-116 per i Magic e Hornets ora attesi lunedì sera alle 19:00 italiane al riscatto nella Big Apple contro i Knicks.

Bridges in schiacciata. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Caduta un po’ a sorpresa per gli Charlotte Hornets che contro i Magic cercavano la quinta vittoria di fila per dare continuità alla propria classifica, tuttavia la squadra di Mosley, reduce da 10 sconfitte consecutive non ha rubato nulla mettendo in piedi una partita fisica e, trascinata dalla cavalcata dei fratelli Wagner (26 punti per Moritz Wagner e 19 per il fratello più giovane Franz), è riuscita nell’ultimo quarto a spuntarla quando i Calabroni hanno fatto scendere notevolmente le proprie percentuali al tiro non trovando più la via del canestro nemmeno quando Bridges tutto solo decideva di sparare una schiacciata in corsa a mille che rimbalzando sul ferro faceva intuire la serata storta in metafora fisica.

Una battuta d’arresto che ha visto la squadra inizialmente un po’ deconcentrata ritrovarsi e combattere fino a prendere un +8 nel terzo quarto con un paio di giocate da show time di Ball e una bella azione di Plumlee ma il parziale di 0-10 preso ha rimesso in carreggiata gli ostinati avversari che hanno avuto più voglia di vincere dopo tante sconfitte accumulate.

Dispiace perdere ma questa sconfitta restituirà probabilmente a Charlotte la voglia di crederci di più perché dal mio punto di vista, troppe soluzioni degli Hornets nell’ultima frazione sono state prese senza troppa convinzione, irretiti dalla difesa dei Magic.

Hornets scesi al 41,2% contro il 51,7% finiti sotto negli assist 29-32 e nonostante i liberi battuti in più (21 vs 15) e i rimbalzi (55-52), hanno finito per concedere troppi punti nel pitturato, specialmente ai Wagner con Plumlee (doppia doppia) parso inadeguato nel fermare gli avversari e un P.J. che quando è rimasto sul parquet è sembrato inadeguato, speriamo non scosso da qualche leggera voce di mercato che lo vorrebbero lontano da Charlotte.

Pesa anche la mancanza di Oubre Jr. e una rotazione che alla fine ha prodotto soltanto 19 punti dalla panchina contro i 55 avversari, differenza abissale.

La squadra di Mosley ha poi ottenuto 18 punti da Harris, 12 da Suggs e 10 a testa dalla coppia di veterani Ross/Robin Lopez mentre Okeke è andato in doppia cifra ma con 10 rimbalzi.

LaMelo Ball: 6,5

23 pt. (8/18), 4 rimbalzi, 8 assist, 3 rubate, 3 TO in 30:15. Parte con la plastica alzata per il reverse di Plumlee e dopo aver iniziato la rimonta con una deep 3 raggiunge il suo apice contro Cole nel terzo quarto quando favoleggia con un arresto e tiro da tre punti per poi intercettare un passaggio della PG avversaria e passare una palla in salto sotto le gambe per l’alley-oop di Bridges. Un po’ l’unico che prova e trova con convinzione nell’ultima parte un gioco offensivo produttivo. Una tripla, un assist per McDaniels e poi un altro paio di giocate come errori. Non basta purtroppo.

Terry Rozier: 5

19 pt. (6/23), 8 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata, 1 stoppata. La discreta partita di Terry è rovinata al tiro, soprattutto nell’ultimo quarto quando spara a salve diverse volte e gli Hornets restano al palo. 19 punti ma con una bassa media al tiro per quella che era stata l’arma in più nelle ultime partite, sfortunatamente, nonostante l’impegno, l’imprecisione di Scary ha tagliato le gambe alle possibilità di W del team però prende le sue responsabilità.

Gordon Hayward: 6

18 pt. (7/14), 3 rimbalzi, 3 assist, 2 TO. Un paio di layup semplici mancati sui quali il pubblico rumoreggia compensati da un paio di triple e buone azioni di esperienza portate a termine vicino al ferro. Non i capisce chi marchi Harris all’inizio, se lui, Rozier o Borrego, comunque porta punti anche stasera e il suo ingresso a 4:14 dalla fine è tardivo.

Miles Bridges: 5,5

20 pt. (7/17), 3 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate, 3 TO. Dal mio punto di vista manca un po’ lui in aiuto difensivo a Plumlee. In fondo è lui che gioca da PF e a parte un paio di stoppate, i rimbalzi sono minimi e la difesa così così. Sbaglia qualche tiro compresa la schiacciata che spalma in corsa sul ferro nell’ultima frazione mentre spara un paio di alley-oop d’autore.

Mason Plumlee: 5,5

10 pt. (5/6), 10 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 5 PF in 26:59. Doppia doppia (minima) per Mason. Si vedono momenti da highlight come quando ball serve un plastico pallone per il suo reverse alley-oop o come quando compie uno spin su Wagner poi scambia con Rozier e segna in fing and roll. Il problema è che non stoppa nessuno o influenza raramente un tiro, le incursioni dei Wagner che dovrebbero essere 208 cm e 211 contro di lui che dovrebbe essere su per giù anch’esso a 211 lo mettono in tremenda difficoltà.

Ish Smith: 6

4 pt. (1/4), 2 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. Ripescato dalla cantina prima che si arrugginisse, la motoretta Ish pare sembri funzionare quando entra sul parquet. Un bell’assist per Bridges in alley-oop un paio di steal e un rischio di rubata poi segna anche con la partenza in finta dopo aver mancato un’altra entrata in precedenza. L’idea era di dare fastidio ai lunghi con i piccoli non facendoli giocare. Funziona per un po’, poi va in difficoltà.

Cody Martin: 5,5

4 pt. (1/4), 7 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata, 3 TO. Solita generosa lotta in 22:59 trovando come punta di diamante un and one da sotto (ribattuto e segnato dopo averlo fallito per invasione) ma la serata al tiro non è delle migliori per dirla eufemisticamente. Benino a rimbalzo anche se quando tutto da solo in post deve confrontarsi con i lunghi avversari può solo dar fastidio e nell’ultima frazione è frustrato da cose che non gli riescono e dal risultato.

P.J. Washington: 5,5

4 pt. (2/5), 2 rimbalzi, 1 assist, 3 TO, -6 in plus/minus in 18:45. Non ripete le sue precedenti prestazioni difensive e perde tre palloni. Non una buonissima partita ma forse Borrego che spesso lo usa, stasera lo limita nel finale quando avrebbe potuto giocare la sua carta per opporre più resistenza ai fratelli tedeschi.

Jalen McDaniels: 5,5

7 pt. (3/6), 5 rimbalzi, 1 TO in 15:46. La sua tripla nel finale fa sperare ma poi va a perdere una palla inseguendola goffamente osservandola scorrere verso la panchina di Charlotte con una smorfia/sorriso. 5 rimbalzi non sono male.

Coach James Borrego: 5,5

Probabilmente qualche scelta diversa avrebbe potuto essere fatta con il senno di poi. Gioca per diversi attimi con Hayward come ala grande, e tre piccoli sul parquet. Ish Smith nasce dall’idea di affrontare i big non facendoli giocare, pressandoli. Funziona all’inizio, poi basta una volta prese le contromisure.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.