Game 48: Charlotte Hornets @ Milwaukee Bucks 99-108

Intro

La stella degli Hornets Kemba Walker festeggia la partecipazione da starter per l’All-Star Game che in febbraio si disputerà proprio a Charlotte.

Stella intramontabile, astro circumpolare sino a oggi, dalle ultime notizie sembra che, logicamente, arriverà almeno a fine stagione con la squadra del North Carolina per poi decidere il da farsi a seconda delle situazioni che si presenteranno (gli presenteranno MJ e Kupchak, ovviamente si parla di contratto ma soprattutto di progetto sportivo “ambizioso”, mentre proprio in questi giorni esiste un rumors che porterebbe a Detroit Batum e Monk per Drummond) anche se il buon punto di partenza è l’amore per la città, i fan la squadra.

E mentre le vite umane sembrano astri occidui destinati a solcare i nostri cieli incrociandosi talvolta per poi scorrere una linea invisibile dopo il tramonto, Walker sembra la Stella polare del pianeta Hornets, uno di quei volti che piano piano cominci ad “amare” che non tradiscono, indipendentemente da quanto poi velocemente brucerà l’amore o finirà per cause esterne.

Le stelle polari però non hanno in realtà una posizione sempre stabile rispetto a un altro corpo celeste perché nel caso del nostro pianeta ad esempio, i particolari movimenti come quello della precessione dell’equinozio spinge il pianeta ad avere (nell’arco di millenni certamente) nuovi punti di riferimento.

E in una trasferta che si preannuncia buia come quella di Milwaukee, il faro cosmico Kemba Walker rimaneva una garanzia, una luce fissa da seguire per noi comuni mortali che non abbiamo tempi galattici così lunghi.

La partita in breve

Primo tempo equilibrato nel quiale il box difensivo di Charlotte riusciva a influenzare diversi tiri dei Bucks che avevano nel solo Antetokounmpo una vera forza fisica offensiva per poter scardinare la swarming defense di Charlotte che vedeva poi i Bucks tirare male da fuori anche su possibilità open.

La squadra locale chiudeva con un 3/17 da oltre l’arco i primi minuti mostrando anche un’inusuale propensione al pasticcio come quando Giannis tutto solo spalmava sui ferri una schiacciata volutamente troppo spettacolare, almeno nelle intenzioni…

Hornets che chiudevano avanti 54-52 i primi 24 minuti sull’errore di Lopez in schiacciata allo scadere.

Nel secondo tempo Charlotte partiva bene con un redivibo Batum giunto alla quarta tripla per portare i Calabroni sul 65-59.

Hornet che allungavano a mezzo tripla con Kemba a metà tempo (6:01) grazie a un pick and pop che portava il capitano a sparare per il 74-65.

La fuga degli Hornets arrivava sul +12 quando sulla baseline destra il sottomano di batum impallinava un Lopez in vana rincorsa.

MKG in difesa e in attacco era un fattore mentre Milwaukee continuava a sbagliare occasioni piuttosto semplici raggiungendo l’apice dopo un 50-50% balla dalla quale usciva vincente ma in 3 contro uno con il solo Graham a difendere riusciva a perder palla in rimessa laterale.

Hornets che chiudevano avanti 87-76 ma il calo di MKG e una panchina senza Parker a riposo non davano ancora sufficienti garanzie, inoltre qualcosa iniziava a girar storto dopo l’1/2 di MKG dalla lunetta e lo 0/2 di Lamb che recuperato il rimbalzo del compagno mancava però ambo i liberi lascando sul 92-80 la gara a 9:44.

Brogdon iniziava a mettere tiri che non segnava prima trascinando sul -1 i suoi con i Bucks a rimontare sino al 92-91 a 6:49 dal termine graziue a un parziale di 11-0 interrotto da Marvin che volava per depositare al plexiglass il +3.

Niente da fare però perché un freddo Lamb favoriva il coast to coast di Brogdon per il sorpasso (94-95) e mentre Kemba segnava l’ultimo vantaggio Giannis pensava già alla spin dun del controsorpasso.

Bledsoe in caduta realizzava il 96-99 e dopo la tripla affretata di Batum la tripla di Mifddleton per il +6 Bucks decretava la parola fine perché a 2:06 Kemba tentando di recuperare un pallone offensivo rimaneva giù travolto da Antetokounmpo.

Dopo circa tre minuti riusciva ad alzarsi ma solo per raggiunger lo spogliatoio.

La rimonta dei Bucks era completa con l’allungo finale che portava il team in vetta all’Est a chiudere con un parziale di 12-30 con gli Hornets non capaci di resistere all’urto.

Il solito Antetokounmpo e i fast break nel finale decidevano una partita che vedeva il greco tra le fila avversarie raggiungere i 34 punti e 14 rimbalzi aiutato da Brogdon con 19 punti e da Bledsoe con 18.

Poco male per i locali il 19,4% da fuori e i 46 rimbalzi contro i 53 di Charlotte.

Qualche libero nel finale per un 20/23 contro il 17/25 di Charlotte e i 17 TO (ben sfruttati nel finale dai fast break) contro 11 hanno deciso una gara nella quale Charlotte ha giocato meglio per tre quarti ma che non è riuscita a reggere nel finale quando i Bucks si sono fatti più concreti.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Primo pallone per i Bucks dopo la vinta di Lopez al centro del campo ma un raro tentativo da tre (open) di Antetokounmpo finiva corto mentre gli Hornets andavano subito a bersaglio con un pick and roll tra Kemba e Biz che si allungava oltre il ferro per depositare tranquillamente un reverse layup con i piedi a terra.

A 10:59 Lamb, grazie a un drag screen metteva dentro il tiro del raddoppio e a 10:38 Batum nonostante il contatto e la caduta in avanti, nettamente off-balance catapultava la tripla del 7-0.

Reagiva Milwaukee con Middleton e il jumper oltre il francese dalla baseline destra per il 7-2, Antetokounmpo lanciato in corsa usava lo spin e il fisico per allontanare sotto canestro Marvin e schiacciare, quindo arrivavano due tiri liberi per Brogdon a 8:50 e altri due a 8:34 per Bledsoe che al contrario del compagno li splittava lasciando la gara in perfetta parità sul 7 pari.

Marvin fintando da tre dalla top of the key favoriva sul palleggio la steal di Antetokounmpo che lanciatosi in solitaria tentava una schiacciata jordaniana che rimbalzava miseramente sui ferri salvando i Calabroni bravi poi a segnare con Walker in penetrazione, azione imitata dall’altro lato da Bledsoe per il nuovo pari. Ma Batum si alzava dalla diagonale sinistra per colpire da 3 (12-9) e lo stesso Bledsoe come un tir commetteva sfondamento netto su Kemba a 7:31 favorendo il futuro attacco dei teal che segnavano con Lamb in floater dopo il passaggio dietro lo schermo di Biz in area.

Tornavano a farsi sentire i Bucks che con Antetokounmpo portavano a casa un gioco da tre punti con la star brava a resistere alla mano di Lamb sulla sfera alzata e a 5:25 arrivava anche un inbound foul che Middleton trasformava portando i Bucks sul -1 (14-13).

Dopo 14 secondi Middleton con un jumper da sinistra in uno contro uno metteva la freccia del sorpasso ma Williams con la tripla dal corner sinistro in faccia a Wilson faceva tornare gli Hornets al comando (17-15).

La variabile del team leader subiva un arresto con il pari di Brown da sotto dopo l’errore di Middleton per tornare a favore di Charlotte quando Batum passando corto a MKG faceva guadagnare al compagno metri per il piazzato vincente da media distanza.

Era ancora Middleton a trascinare al secondo vantaggio di serata i Cervi a mezzo tripla con rotazione saltata alla fine da parte degli Hornets (buona comunque) mentre Batum pareggiava grazie a un FT assegnato per tre secondi difensivi di Ilyasova per vedere poi Monk e Brogdon imprecisi nel tiro e nell’appoggio lasciavano la situazione inalterata sino a 2:14 quando MKG incocciava in entrata sul corpo di Wilson che regalava al nostro n° 14 due FT.

2/2 seguito da un assist dello stesso Kidd-Gilchrist per Graham che da fuori dalla diagonale sinistra spediva un messaggio da tre punti come lettera aperta a Milwaukee per il 25-20.

La difesa di Charlotte faceva buona guardia su un tiro dalla baseline e anche sul rimbalzo ottenuto da Brogdon ne inficiava il tiro salvandosi ma poco poteva fare sulla fisicità di Antetokounmpo che sull’azione seguente in sottomano riduceva lo scarto sebbene sull’ultima azione Charlotte rimettesse a 5 i punti di margine con MKG fermato da Ilyasova ma con la palla rimasta lì ecco arrivare l’alzata che per un soffio anticipava l’accensione della luce rossa.

27-22 Charlotte…

2° quarto:

Partiva bene la squadra di Budenholzer con la tripla di Snell da sinistra su Bridges mentre Monk continuava a sbagliare tiri con una costanza disarmante, tuttavia Graham che giocava al posto di Parker a 10:50 passava il blocco per un FT jumper preciso (29-25), Snell ci riprovava ma faceva statistica con l’errore (Milwaukee arrivava complessivamente a un 2/11 da fuori) quindi arrivavano due FT per Willy a 10:27 pareggiati da un reverse layup del greco dei Bucks e si arrivava sino al -2 con il passaggio di Kemba in diagonale sul lato debole intercettato da Brogdon per il coast to coast vincente (31-29).

Allungava Charlotte con un ½ di Willy in avvicinamento ma Antetokounmpo a 9:24 pur mancando il tempo dell’alley-oop segnava risalendo tra Willy e Miles per due punti più fallo.

FT mancato che veniva punito da Willy sull’altro lato del campo con un touch un po’ alla mancina del centro del canestro che tuttavia recuperava la centrica dopo il rimbalzo sul bordo sinistro ferro.

A 8:52 Graham alzava l’alley-oop in transizione per Bridges perso dalla difesa avversaria, Giannis rispondeva in schiacciata mentre a 7:58 Willy raccoglieva i frutti di un appoggio in velocità mancato dal Monaco con l’appoggio semplice.

Graham in entrata a sinistra era spinto fuori ma il tiro girava sul ferro finendo dentro per il 40-33 a 7:17 mentre per cercare di tornare in partita Milwaukee ci provava con Lopez da tre ottenendo uno dei pochi tiri vincenti da oltre l’arco nei primi 24 minuti.

A 6:48 ci provava anche Kemba ma la sua tripla rimbalzava su ferro e vetro finendo sulla destra dove Bridges spuntava senza esser tagliato fuori e non dichiarando la schiacciata dinamitarda mieteva una strage con l’affondo di destro che faceva esplodere di gioia la panchina amica a a pochi passi.

Middleton con un runner/spin/floater rispondeva di fioretto ma Williams arrivava ancora a colpire da tre dall’angolo sinistro aiutato dal bel giro palla di squadra (45-38).

Bledsoe e Walker in lunetta con un 2/2 per entrambi allungavano il brodo sino all’entrata di Bledsoe che portava a un gioco da tre punti la guardia che mettendone poi altri due consigliava a Borrego un time-out per risolvere il problema con i Bucks tornati sul -2 (47-45).

Hornets che allungavano dalla lunetta per un tocco di Brogdon su tiro da fuori di Lamb (3/3) bravo a 2:22 a recuperare altri due liberi per il 52-47.

Tornava alla carica una Milwaukee ferita che raggiungeva il -3 (54-51) ma Kemba in aiuto a MKG stoppava Hill e anche se MKG deconcentrato regalava palla mandandola in rimessa laterale sinistra in attacco, Antetokounmpo guadagnava solo un punto dalla lunetta (fallo ancora di MKG) perché sull’ultimo tiro alla fine Lopez schiacciava sul ferro mancando il pari e mandando all’intervallo gli Hornets in vantaggio sul 54-52.

MKG e Lamb in chiusura su Middleton. Per tre quarti il box di Charlotte ha funzionato. Benny Sieu-USA TODAY Sports

3° quarto:

Partiva bene Kemba che sull’alzata di Antetokounmpo (ricevente sulla baseline destra) si vedeva portar via palla non intuendo nemmeno chi fosse stato mentre dall’altra parte pioveva una tripla di un redivivo Batum (11:24) per il 57-52 ma Lopez rispondeva con la seconda bomba personale e Milwaukee a 10:50 agguantava anche il pari con la propria stella ai liberi (57-57).

A 10:39 Lamb tagliava sulla destra in diagonale dopo una finta, dalla parte opposta arrivava il convergente passaggio in diagonale schiacciato di Batum per l’assist che mandava Jeremy a chiuder da pochi passi con facilità.

Biz in difesa recuperava il rimbalzone e il floater di Lamb tornava a riportare Charlotte su un vantaggio oltre il singolo canestro.

Brogdon con il cambio di direzione in entrata appoggiava oltre Lamb e l’aiuto di Biz ma a 9:46 Batum calava la quarta piratesca tripla di serata per il 64-59.

Milwaukee scagliava una mina on Antetokounmpo lanciato in schiacciata da Lopez ma Charlotte cercava lo strappo: prima arrivava un FT di Kemba a 8:26 (inbound foul), poi Biz con un fade-away dalla linea dei liberi metteva dentro a a 8:18, poi Marvin in raddoppio su Middleton rubava palla fino all’errore di Lamb in floater e alla risposta di Giannis con il turnaround su Marvin per il 67-63.

A 7:20 con un rimbalzo offensivo e un hook Biyombo portava a casa altri due punti poi toccava a Batum passare Lopez sulla destra per chiudere in sottomano.

Splendido momento di Charlotte che arrivava sul 74-65 con la tripla di Kemba nata dal pick and pop con Williams (6:01) con lo stesso capitano che scaricando a sinistra in corsa restituiva a un compagno (Lamb) l’assist per la tripla che anticipava l’appoggio di Batum a 4:56 per il 79-67.

Hornets sul +12 con MKG a entrae alla grande.

Entrata in salto da destra girandosi sul fianco, contatto con Wilson e due punti più un FT anche se mancato, il canestro serviva a mantenere comunque il +12 (81-69).

Hill forzava il jumper contro Kemba e non segnava ma gli Hornets iniziavano a perder palloni favorebndo i fast break avversari, nella fattispecie era Snell ad approfittarne per arrivare a chiudere in schiacciata.

Marvin dal corner sinistro da tre alzava addirittuta il gap a 13 pt. (84-71)MKG diventava un muro a rimbalzo offensivo e anche una palla sparatagli da Hill addosso mentre in caduta toccava l’out della propria linea di fondo serviva a Charlotte per recuperar palla perché la sfera toccava nuovamente il giocatore dei Bucks.

Brown in entrata resisteva a Williams mentre arrivava il fallo contro MKG per un gioco da tre punti per i Cervi che si vedevano fischiare a favore uno sfondamento su Ilyasova di Monk.

Un lob offensivo di Giannis con Hill che toccava con un piede la linea di metà campo restituiva palla e dopo un floater di MKG vincente dal pitturato arrivavano altri due FT per Brown (altro fischio contro Kidd-Gilchrist)

2/2 a :30.6 per l’87-76 finale di quarto perché una transizione tre contro uno dei Bucks era gettata al vento con Graham ultimo baluardo a guardare il pasticcio avversario e Lamb sulla sirena tirava male da fuori.

4° quarto

L’ultimo quarto iniziava con una difesa fisica di MKG su Antetokounmpo che premiava l’iomo di Camden e un suo tap-out offensivo mandava a segno Willy per il nuovo +13 (89-76).

Non era da sottovalutare però Milwaukee che infatti recuperava due FT con Brown e da una persa in palleggio da ultimo uomo del nostro centro iberico sorgeva la dunk dell’89-80, l’inizio della fine…

Time-out istantaneo a 10:48 per Borrego ma nonostante MKGriuscisse a rubare un pallone e a esser tremendo a rimbalzo offensivo splittando poi per il 92-80, ecco che sul secondo tiro e l’errore del compagno Lamb tentando di correggere riuscisse a recuperar due FT.

Un solo secondo più tardi Lamb potrebbe tenere a distanza i Bucks ma tra i fischi lo 0/2 dava un segnale che i Bucks coglievano…

Time-out Bucks, braccino corto Charlotte che incassava un parziale di 11-0 che ritrascinava nel gorgo la squadra di MJ.

Brogdon da tre andava dall’angolo sinistro per il -5, Giannis in sottomano per il -3 e Brogdon in reverse layup con ottimo primo passo su un esausto MKG chiudeva in reverse layup per il 92-91.

Time-out Charlotte questa volta con Marvin (6:32) a metter dentro in area alzandosi in volo per l’appoggio al vetro.
Episodico perché dopo un errore di Lamb, Brogdon in coast to coast segnava il 94-95 con Kemba rientrato da poco a metter dentro l’ultimo controsorpasso Hornets (96-95).

Il greco però arrivava a 32 punti con una spin dunk e dopo il nuovo errore di Lamb Bledsoe in uno contro uno andava in caduta alzando la sfera per il 96-99.

Walker e Lamb lamentavano due possibili falli su due entrate (gli arbitri non sentivano ragioni) e Middleton finiva per affossare Charlotte con la tripla del 96-102 a 2:25 dalla fine, beffardamente scaricata in faccia a MKG, cuore della difesa.

A 2:06 Charlotte si vedeva poi privata del capitano che in eroico tuffo per recuperare un pallone in attacco finiva per esser colpito da Antetokounmpo al collo.

Rimaneva giù per qualche minuto Kemba, poi tra qualche applausa sportiivo lasciava il campo sulle sue gambe per tornare negli spogliatoi.

A 1:59 dalla fine Charlotte segnava su azione l’ultimo canestro con un assist di Graham per Batum che al mid-range sinistro metteva demntro il -4.

Il finale però era tutto per i Bucks che approfittavano dell’assenza di un Kemba in realtà non entrato bene nell’ultimo quarto.

Batum sbagliuava una tripla, Graham 2 FT su 3 sotto 98-106 e Miami vincendo su Cleveland completava il sorpasso in classifica di mezza gara.

Poco male per gli Hornets che hanno accusato la solita problematica di gestione della gara anche a causa dell’assenza in serata di Parker ottenendo un veloce collasso a fronte alla mancanza di un vero attacco nell’ultimo quarto.

Per Charlotte ora da non fallire sarà la gara contro New York all’Alveare martedì notte (rivincita di quella incredibile persa al supplementare con la serie ull’1-1) mentre Miami la notte precedente andrà a giocarsela proprio nella Grande Mela contro i Knicks che faranno quindi ipotetico ago della bilancia oltre ad arrivare in back to back a Charlotte…

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Pagelle

Kemba Walker: 5,5

10 pt., 8 rimbalzi, 5 assist, 2. Insufficiente in attacco dove il 3/12 con un 1/4 da uori la dice lunga sulla sua serata che cala nell’ultimo quarto quando inizia con una tripla sbagkliata invece di prender la mira da più vicino per poi passare a segnare il canestro del nostro ultimo sorpasso ma sbagliar troppo ancora. In difesa fa una grande partita sottraendo al volo ad Antetokounmpo un pallone che stava alzando per schiacciare e stoppando da dietro in aiuto a MKG, Hill sul finire del secondo quarto, subisce uno sfondamento epico ed è atrtivo anche influenzando diversi tiri. In attacco nel terzo quarto mette lo zampino per la tripla di Lamb e mette la tripla personale allargandosi sul passaggio di ritorno di Marvin con un open pick and pop che porta sul +10 Charlotte. A 2:02 gettandosi su un rimbalzo offensivo viene colpito al collo e rimane giù circa tre minuti. Si rialza senza barella ma va a chiuder la gara negli spogliatoi.

Jeremy Lamb: 5

16 pt., 4 rimbalzi, 1 assist. 5/18 al tiro con un finale freddissimo che penalizza Charlotte a parte la protesta su na sua entrata sembra andar fuori misura e in difesa a parte rimbalzi e posizione non sembra rapido nel reagire come quando si fa passare dall’attaccante con un semplice cambio di direzione, attaccante che poi va dentro a metter due punti nonostante Biz in aiuto. A parte una buona sequenza ai liberi, aggiunge un anticupo sull’errore di MKG dalla lunetta che rovina con uno 0/2 che testimonia una mano nettuniana…

Nicolas Batum: 6,5

19 pt., 6 rimbalzi, 3 assist. 7/15 dal campo con 4/11 da tre. A 9:46 del terzo periodo sgancia l’ultima tripla della sua partita. Nel finale non riesce più a rendersi utile da fuori anche se segna l’ultimo canestro su azione di Charlotte a 1:59 dalla fine sfruttando l’assist di Graham con un jumper dalla baseline sinistra ma fallisce qualche occasione di troppo dimostrando di non essere un primo violino nel finale. Partita però buona, piglio deciso, tira senza paura e a ricciolo va dal lato destro dentro percorrendo la linea di fondo lasciando indietro Lopez che lo vede chiudere in plastico sottomano. Redivivo, speriamo continui come nei primi tre quarti meglio assistito…

Marvin Williams: 6,5

13 pt., 8 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. L’impegno c’è, la presenza a rimbalzo anche e in attacco chiude con un 5/9 dal campo. Buona la mattonella dal corner sinistro (ottima da sinistra sempre la bomba per il 17-15 in faccia a Wilson) ma manca un tiro importante in un momento decisivo dimostrandosi poco freddo ancora una volta. Nel finale anche lui si eclissa. Se giocano lui e MKG senza centro dietro diventa un problema.

Bismack Biyombo: 6

6 pt., 7 rimbalzi, 1 assist. Rimbalzi granitici con fisico e cm per andar su in verticale a tagliar fuori qualsiasi tipo d’intervento a rimbalzo dei locali. Si sente quando non è in campo anche se in attacco non è un top scorer. A parte un blocco offensivo visto dalla terna come falloso nel secondo tempo segna con un fade-away dalla linea in uno contro uno e con un hook da sotto a sX di pregevole fattura. 3/3 dal campo e +6 di plus/minus.

Malik Monk: 4,5

0 pt., 3 rimbalzi, 2 assist. 0/5 al tiro. Non solo sbaglia tutti i tiri (tra jumper e floater) ma sembra morsicato da una tarantola che lo fa ballare la Taranta più che giocare a basket con due sfondamenti netti in attacco su Ilyasova. Dovrebbe esser l’arma in più ma è quella in meno attualmente. Problema di ritmi e testa. Meglio prendersi una stoppata che guidare a fari spenti nella notte a folle velocità rischiando l’incidente.

Michael Kidd-Gilchrist: 7

16 pt., 7 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Gioca alla grande tra attacco e difesa battagliando su ogni pallone.Prende ben 4 rimbalzi offensivi e anche se in lunetta fa solo 4/7 dovuto anche alla stanchezza, in difesa, specialmente nel terzo quarto è micidiale. Recupera una palla sullo scivolone dell’attaccante buttandosi a terra e strappandola ma alza bandiera bianca a 6:49 dalla fine quando non ne ha più e Brogdon lo passa segnando in reverse layup.

Miles Bridges: 6

4 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Solo 4 punti con un 2/8 dal campo e triple corte da fuori (0/3). Il 2/8 non è buono considerando anche che i 4 pt. li fa da pochi cm dal canestro con l’alley-oop offerto da Graham e con la solita incredibile dinamitarda e dirompente schiacciata, questa volta spuntando da destra (direzione opposta a quella della tripla di Walker mancata e allungata da ferro e tabella) per non esser tagliato fuori da nessun ma per schiacciare una memorabile jam che fa saltare in aria la panchina. Episodi che generano entusiasmo (il 6 è tirato per questo motivo) ma per il resto in attacco deve crescere ancora per essere un valido supposrto per la squadra… Si salva anche per un paio di rimbalzi offensivi e 4 difensivi in una serata dove per qualche secondo non raggiunge i 19 minuti.

Willy Hernangomez: 6

7 pt., 3 rimbalzi. Da un tap-out di MKG mette dentro nell’ultimo quarto subito due puntima la sua palla persa in palleggio nell’ultimo quarto segna l’inizio della fine. Come un avvoltoio nel primo quarto reupera da un erroe offensivo e mette dentro altri due punti in solitaria. Stesso voto di Biz anche se il congolese vincerebbe ai punti. Senza centro Charlotte magari gioca bene in attacco ma si perde in difesa.

Devonte’ Graham: 5,5

8 pt., 1 rimbalzo, 2 assist. Un bell’assist per Batum nel finale e una resistenza appena accennata in uno contro tre su un fast break di Milwaukee. Assist semplice ma preciso in transizione per Bridges con un personale 3/6 al tiro ma due palloni persi e un -11 di plus/minus come MKG e M. Williams. Ha l’opportunità di giocare 21:13 perché non c’è Parker ma ovviamente non può sostituirlo per qualità e il rientro di Milwaukee probabilmente è più dovuto alla non presenza di parker che a un’eventuale inadeguatezza di graham che in difesa non c’è moltissimo ma in attacco è sufficiente.

Coach James Borrego: 6

La squadra gioca bene con convinzione per tre quarti. “Prolunga” un po’ troppo la presenza della panchina in campo nell’ultimo quarto. Sarebbe servito un rientro anticipato dai titolari rispetto alla solita media essendo la squadra in difficoltà dal punto di vista offensivo. Disegna un buon box che chiude spesse volte ai Bucks la via del canestro o inficia gli appoggi riuscendo anche a salvarsi fortunosamente un paio di volte a difesa battuta trovando anche nel primo tempo la serata storta dei Bucks da fuori. Non convince nemmeno la non presenza di un centro in un tratto dell’ultimo quarto con MKG e Williams sul parquet. Se in attacco per un po’ la squadra trova soluzioni rapide dovute alle caratteristiche dei giocatori e in difesa usa le stesse armi a lungo la soluzione non regge agli adattamenti delle controparti.

https://www.youtube.com/watch?v=w611yvQJ4SY

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.