Game 50: Charlotte Hornets Vs Orlando Magic 100-112

Intro

Trentatré game alla fine di quel vicolo cieco che si sapeva già sarebbe stata la stagione odierna degli Hornets.

Una lunga condanna per chi negli ultimi anni ha già patito abbastanza.

Negli USA però pare vi sia una nuova moda per ridurre sostanziosamente la pena.

Quando un imputato viene colto con le mani nel sacco, ecco la brillante idea: rivolgersi a dei professionisti che realizzeranno dei semplici video da mostrare al giudice prima dell’udienza.

Nel 2005 la Corte Suprema ha deciso che anche la difesa poteva servirsi dei video come strumento per il processo.

Per una “modica somma” queste persone, pur non pentendosi realmente magari, gli imputati vengono umanizzati, ritratti pronti al cambiamento, remissivi, dispiaciuti, singhiozzanti, addossandosi tutte le colpe dell’accaduto.

Lo scopo è ovviamente impietosire i giudici e ridurre la pena il più possibile e sembra che la cosa in molti casi funzioni.

Il montatore del video ricorda che “la semplicità paga”.

Niente fronzoli, lusso sfrenato o vestiti griffati, l’imputato deve apparire in maniera più anonima, mesta, arrendevole e condiscendente possibile.

In qualche caso esistono anche delle associazioni che tutelano con mezzi minori persone più a rischio.

Gli Stati Uniti hanno circa 2,2 milioni di detenuti (trequarti sono afroamericani o “latinos”), la stima più alta al mondo, prezzo da pagare per una società che non ha nel DNA la giusta misura mentre “Hollywood” entra in aula.

Se l’imputato avrà il vantaggio di non esser intimorito dalla corte visto che hanno già raccontato tutto lui, amici, ecc., nel video, gli Hornets non dovranno farsi intimidire invece dalla vittoria.

Le recenti prestazioni con uscite di scena nei finali possono essere considerate normali per un team dal nucleo che possiede un cuore giovane con altri problemi correlati ma il sospetto si tratti di tanking per le modalità con i quali avvengono questi collassi, c’è.

Per la gara contro Orlando si spera che la squadra non segua il solito copione.

In cerca di autenticità c’è da chiedersi se lo sport possa staccarsi, isolarsi dai vizi di una società, qualsiasi essa sia, alle nostre latitudini i politici sono costantemente il bersaglio di una società che troppo spesso però ne ricalca i comportamenti.

E se il montatore video ricordava che la semplicità, in alcuni casi, paga, Charlotte dovrà ricordare i fondamentali e ricorrere alla difesa visto lo scarso peso offensivo recentemente mostrato, solo così si potranno battere i Magic a patto che sia partita vera e non menzogna.

Analisi

Solito copione drammatico a Charlotte.

La squadra regge per un tempo poi si disfa nel terzo quarto abbandonando la scena velocemente a inizio ultimo quarto.

Un piccolo tentativo di rientro nel finale c’è stato ma dal -16 al -7, temperature troppo glaciali per coinvolgere la squadra della vecchia volpe Clifford in un finale punto a punto.

La squadra mostra lacune preoccupanti in difesa con Willy troppo spesso battuto in entrata e in attacco anche se oggi si toccano i 100 punti.

Graham ha iniziato a segnar punti veri solo quando orma era troppo tardi, Bridges dopo un buon inizio ha cominciato a sparire come scorer mentre il rilancio di Bacon in quintetto per assestarsi meglio vista la mancanza di MKG e la resa non elevata di Williams nell’ultima partita con partenza da starter, ha prodotto solamente effetti nefasti.

Se uno degli obiettivi era vedere ciò che c’è di buono in questa squadra e farla crescere, da salvare questa sera trovo poco se non un Martin tosto, con qualche incertezza difensiva data dai cambi, di zona o da situazioni di pressing alto di Charlotte ma valido sotto il profilo dell’impegno, della difesa aggressiva e in serata anche come scorer di scorta.

Da segnalare come nota positiva anche le numerose belle jam realizzate ma come fuochi d’artificio fini a sé stessi o come la bellezza che il samurai contempla nel fiore di ciliegio che cade, l’effimera caducità di Charlotte si materializzava nel secondo tempo lasciando queste giocate come fini a sé stesse esaurirsi, inutili per il risultato finale.

Charlotte ha vinto a rimbalzo 46-37 (15-8) gli offensivi ma i Magic dai loro rimbalzi in attacco sono stati capaci di sfruttare maggiormente le situazioni da second chance.

Gli assist sono stati nettamente a favore dei nerazzurri con un 24-35 impietoso.

Gli Hornets continuano a conceder troppo al tiro segnando il 46,1% dei propri tiri ma subendo il 53,8% dagli avversari e le cifre peggiorano se andiamo a vedere le medie da tre punti con gli Hornets crollati al 29,0% contro il 47,1% avversario.

Il basso 64,3% (9/14) ai liberi è migliore del 58,8% (10/17) dei Magic ma marginale mentre i TO sono stati 12 per la squadra di Borrego contro 9 per quella di Clifford.

Gli Hornets saranno in back to back a Houston, sarebbe bello vincere una volta con i Rockets ma con queste premesse e certi giocatori sul parquet sarà dura…

La partita

Starting five

Orlando scendeva a Charlotte con il seguente quintetto: Fultz (12 pt. + 14 assist), Fournier (17 pt.), Iwundu (9 pt.), Gordon (16 pt. + 12 rimbalzi) e Vucevic (22 pt.).

Dalla panchina Ross con 13 punti e Bamba con 12 fornivano benzina per un tabellino da doppia cifra che aiutava la squadra di Clifford in momenti importanti.

Hornets ancora senza P.J. con coach Borrego a provare un nuovo quintetto: Rozier, Graham, Bacon, Bridges, Zeller.

1° quarto:

Orlando provava a partire forte in difesa pressando molto ma da un hand-off e uno scarico per Bridges gli uomini di Borrego ricavavano i primi tre punti della partita.

Orlando segnava con il taglio dietro di Vucevic, Miles in attacco ci riprovava d fuori ma questa volta essendo impreciso, tuttavia sulla palla toccata da un difensore e Zeller ecco rispuntare in corsa Bridges che con mezzo avvitamento andava per la reverse dunk.

La squadra della Florida segnava ancora con un taglio di Fournier sul quale Bridges commetteva goaltending ma Charlotte metteva dentro il pallone ancora in attacco con Rozier che dopo la finta in area sull’arresto eseguendo un leggero fade-away su Fournier infilava precisamente il cesto per il 7-4.

Vucevic con il jumper dalla media segnava il -1 quindi Cody, appostato in post basso sinistro, metteva dentro tagliando l’alzata a una mano su passaggio brillante di Rozier.

Orlando replicava con 4 punti di Iwundu e tre di Fournier, così a 7:31, Borrego, incassato lo 0-7 di parziale chiamava un time-out sul 9-13.

Zeller con un passaggio verticale schiacciato serviva Bridges appostato tra la linea di fondo e l’inizio del pitturato a destra per la schiacciata che non ammetteva repliche difensive e su un’iniziativa dello stesso numero zero in entrata non andata a buon fine era Zeller a correggere invertendo i ruoli.

Sul 13 pari gli Hornets cominciavano a mancare di energia difensiva: da un brutto passaggio di Bacon arrivava un fallo di Zeller su Gordon che salvava il canestro poiché il liberi non finivano dentro ma Vucevic segnava 4 punti di fila con confidenza, Fournier da tre segnava l’open con la difesa completamente sfaldata, Rozier arrestava il parziale con un floater ma poi Vucevic superando Willy segnava con Bacon in aiuto falloso (gioco da tre punti) e Gordon in coast to coast ne metteva dentro altri due per il 15-25…

Uno stop and pop di Malik faceva ripartire Charlotte che continuava a rimontare con la tripla dello stesso Monk a 2:31 alla quale seguiva una stoppata di Williams in aiuto su MCW che facendo partire un fast break dava modo al nostro n°1 di servire in corsa Martin bravo a metter dentro solidamente l’alley-oop del 22-25.

24 secondi scaduti ai Magic in attacco, quindi passi di Willy, Graham da tre non funzionava ma un recupero di Martin portava Monk in transizione per andar a metter due punti, tuttavia Bamba decidendo di fermare il nostro giocatore con un fallo ritardava la rimonta.

Due su due dalla lunetta per il -1 (24-25)con un recupero di 9 punti (9-0 run) a chiuder il quarto.

Miles Bridges in reverse dunk nel primo tempo. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

2° quarto:

Un passaggio dalla sinistra di Ross per un veloce Bamba da sotto (al volo) interrompeva il parziale, Cody al vetro però, pur marcato, metteva dentro per farci rimanere in scia ma Bamba pescando il jolly da tre ci mandava oltre l’unico possesso.

Martin, dall’angolo sinistro, pareggiava il jolly con la bomba del 29-30 a 10:33 ma a 10:11 seguiva la replica di Bamba lasciato solo sulla finta dall’uscita di Bacon che dava tempo e spazio al lungo per sorprendere ancora.

Bacon non segnava ma sulla palla vagante Martin era il più feroce e dal suo recupero la drive di Williams attirava il centro avversario; passaggio corto sotto per l’arrivo di Cody a martellare in schiacciata il canestro a 9:38 per il 31-33.

L’anticipo di Zeller in allungo su una rimessa laterale, poi, portava il nostro centro a schiacciare per il apri a quota 33.

La Torcia Umana Ross si accendeva per la tripla e Orlando continuando le prove di fuga segnava al terzo tentativo sulla stessa azione con Bamba in schiacciata da sotto con una difesa Hornets letteralmente scomparsa nell’occasione.

Due FT splittati di Zeller e altra mazzata dei Magic con Fournier in entrata bravissimo a sfuggire al tentativo di stoppata di Cody con l’appoggio alto al vetro.

Bacon pestava ancora la linea di fondo ma Ross si spegneva da tre così l’alzata di Cody riduceva il divario anticipando la giocata in anticipo visionario di Martin che intercettando un passaggio di Gordon in angolo continuava da solo per il coast to coast dunk a una mano su Gordon (38-40).

Per un fallo di Gordon su Willy nello scontro tra numeri 9 arrivavano due FT ma se ne ricavava un bello zero, tuttavia gli Hornets conquistando il rimbalzo mettevano dentro sugli sviluppi dell’azione con Monk in corsa sulla linea di fondo a sfuggire a Vuc sino alla schiacciata del 40 pari.

Altro TO offensivo di Willy punito da Vucevic da sotto su un altro assist di Fultz e a 4:53 serviva un time-out dopo l’entrata con appoggio dell’ex MCW.

A 4:45 Bridges recuperava due punti dalla linea poi Rozier a 4:07 con la tripla ci portava avanti ma la gioia durava poco perché a 3:52 Fultz replicava da fuori per riportar sopra la squadra di Clifford.

Graham tirava un mattone da tre mentre Fultz ne metteva due quindi anche Monk da tre tirava male ma la palla rimbalzava nella direzione del tiratore che poteva così riscattarsi arrivando dal fondo all’appoggio artistico per il 47-49.

Il destino degli ex ischerzava i Calabroni con addirittura una “cariatide” come MCW a metter dentro da tre punti.

Willy da sotto proteggeva la sinistra per il gancetto vincente e per un fallo di Fultz sul close-out in angolo Rozier a 1:59 il nostro numero 3 otteneva altrettanti liberi ma il 2/3 lasciava sul -1 (51-52) i Calabroni.

Nel finale Vucevic faceva scappare sul 51-56 i Magici ma Rozier mandava dentro il tiro da tre del 54-56 a chiudere i primi 24 minuti.

Tabellino singoli del primo tempo.

3° quarto:

Fournier da due punti segnava, Bacon con il jumper dalla FT line ancora una volta andava a vuoto. Il numero 7 si faceva perdonare intercettando un passaggio in difesa che Miles trasformava in oro con una tripla dall’angolo destro a 10:55 (57-58).

Gli Hornets in raddoppio su Fultz in palleggio contro Bacon portavano via palla con Bridges trovando spazio per i due punti in appoggio di Rozier per il nuovo vantaggio.

Ancora una volta i Magic rispondevano con Fournier (jumper lungo da due pt.) per mostrare che la difesa di Charlotte non riusciva a mantenere il vantaggio, inoltre un fing and roll di Vucevic, spostato da Zeller a 8:50 valeva anche il libero supplementare che, sebbene fosse fallito, dava preoccupanti avvisaglie.

Gordon, infatti, raccoglieva un rimbalzo offensivo per segnare il 59-64.

Graham da due era aiutato dal primo ferro e dal vetro ma una dunk di Iwundu in corsa era il richiamo per Borrego del tempo di un nuovo time-out a 7:45.

Niente da fare alla ripresa, Gordon subiva fallo e questa volta dopo lo 0/4 non falliva i due tentativi dalla lunetta e il suo step-back 3, dopo qualche errore per parte, lanciava gli ospiti sul +10 (61-71).

Rozier in entrata arrivava a 16 punti, e un passaggio lungo verticale di Martin per Zeller (dietro a tutta la difesa Magic) risultava perfetto per la trasformazione facile del centro.

Charlotte si portava sul -4 in transizione quando Monk alzava corto per Marvin al quale in mischia serviva un po’ d’abilità da giocoliere per trasformare l’alley-oop del 67-71.

A 3:43 tuttavia Gordon provava a uccidere i sogni di rimonta con una schiacciata in transizione ma Charlotte teneva botta con due punti tuttavia Fultz metteva il pull-up sopra Hernangomez e Vucevic da tre sfruttava l’uscita lenta di Willy per il 69-78.

Un gioco a due tra Monk e Willy era sfruttato dallo spagnolo con due punti ottenuti da vicino quindi altri due punti di Vucevic erano seguiti da altri due dell’iberico nella lotta tra lunghi.

Iwundu la faceva finita con il tiro ravvicinato colpendo da tre nonostante il tentativo di close-out di Williams.

Il canestro valeva il nuovo vantaggio in doppia cifra (73-83) quindi un paio di canestri Hornets (Willy e Martin) tagliavano il divario ma l’ultima parola nel quarto spettava a Gordon che in area in fade-away realizzava il 77-85.

Cody Martin in entrata. Buona prestazione per lui. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

4° quarto:

La partenza sul -8 non era prerogativa di sconfitta benché gli Hornets faticassero a trovare il passo in attacco ma era la difesa ancora una volta a lasciar per strada la gara: MCW da spalle a canestro in avvicinamento da palleggio con il turnaround, dopo il contatto con un debole Graham, otteneva la giocata da tre punti.

Zeller si faceva influenzare da Bamba sotto il canestro avversario e Fournier da tre metteva dentro dopo l’incertezza della sfera che ballando sull’anello finiva dentro sconfortando il pubblico di casa.

77-91, un -14 che rappresentava il massimo vantaggio per Orlando in serata.

Ne rimanevano una dozzina dopo lo scoop di Cody ma Bamba da sotto raccoglieva e ringraziava.

Bamba dall’altra parte fermava anche Miles ma poi era proprio il giovane centro a fallire un’occasione clamorosa da sotto mancando il tiro.

Martin in entrata provava a scuoter la squadra con l’appoggio oltre MCW e Bamba ottenendo anche il libero che mancherà nonostante il 6/6 dal campo.

Le triple di Ross e Clark, intervallate da due punti di Graham, chiudevano il match definitivamente con i Magic sull’83-99.

Graham cominciava a segnare triple quando ormai non serviva: era il caso di quella messa a 7:29 e quella a 3:28 che mandava Gordon per le terre per il 95-102.

Charlotte decideva di pressare a tutto campo commettendo però l’errore di lasciare libero Ross: tripla del giocatore che da qualche partita Charlotte e soffre e +10.

Un altra tripla di Ross su Martin assicurava un finale senza sorprese alla squadra dell’ex Clifford che vedeva i suoi ex giocatori gestire male gli ultimi possessi complice il tempo mentre Martin continuava a battersi ma finiva 100-112 per la squadra ospite.

Le pagelle

Terry Rozier: 6

18 pt., 3 rimbalzi, 2 assist. 7/14 FG, -11 in +/-. Mette dentro i suoi punti (12 nel primo tempo). Tra tentativi riusciti e falliti bilancia la sua serata ma non riesce a trascinare Charlotte nel momento decisivo lasciando in mano le chiavi della partita a giocatori meno consoni a farlo. C’è da ricordare che arriva dalla panchina di Boston e non si possono chiedere miracoli. Scary tuttavia fa il suo pur in un contesto che si sta afflosciando.

Devonte’ Graham: 5

15 pt., 1 rimbalzo, 5 assist, 1 rubata. Rientrato ampiamente nei ranghi della mediocrità, segna solo quando non serve. 6/13 FG, 3/9 3 FG. Tre TO, 4 falli spesi e uno su MCW al quale regala una giocata da 3 punti dopo aver subito il contatto dell’ex. Troppo molle nella circostanza. Recupera con un paio di triple nel finale sino al -7 con l’ankle breaker su Gordon ma in serata tira molto male precedentemente da tre con un paio di air-ball oltre a smistare qualche assist in meno. Ripartire dal finale è l’augurio.

Dwayne Bacon: 4

0 pt., 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 0/4 dal campo in 17:41 partendo da starter. Esce di scena dopo l’oscena prestazione prima che Charlotte paradossalmente esca di scena. A parte una steal per intercetto piuttosto semplice e una buona difesa che aiuta Miles a rubar un pallone, Dwayne in attacco si mostra ancora nullo facendo pere delle occasioni alla squadra di Borrego. C’è qualche rimbalzo, materia nella quale gli Hornets latitano ma la prestazione è stata scadente a dir poco.

Miles Bridges: 6

16 pt., 8 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 5/15 FG. 0 TO, 2/7 3 FG, 4/4 FT. Miles parte ancora forte risultando una spina nel fianco dei Magic con la sua aggressività favorendo indirettamente i compagni qualche volta. Dall’angolo piazza anche due triple. Si batte ma scompare nel secondo tempo come energia e risultato anche se segnerà ancora 7 punti.

Cody Zeller: 6

17 pt., 7 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 8/13 FG, 13 pt. arrivano nel primo tempo giocato bene da parte sua. Bello il suo anticipo sulla rimessa laterale per la dunk in transizione e un’altra mazzata in entrata ma quando la squadra inizia a soffrire manca qualche tocco di troppo in attacco influenzato da Bamba e soci. 26:37 in campo, -13.

Cody Martin: 6,5

13 pt., 8 rimbalzi, 3 assist, 3 rubate. Nessun TO, 6/6 FG, +1 in plus/minus. I lati negativi di Martin sono che in una difesa a zona o in situazioni particolari possa rimanere tagliato fuori sugli scarichi dal suo uomo o quello a lui più vicino. Prende una tripla di Ross in faccia nel finale e regala anche due liberi per un close-out eccessivo ma in attacco trova la perfezione se non fosse per un libero manato ma le sue drive, l’alley-oop, la tripla sono slancio vitale offensivo, quell’energia dinamica che mette a disposizione della squadra anche in difesa. Super attivo va a intercettare, rubare e recuperar palloni.

Marvin Williams: 6

2 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata in 17:32. Sembra non voglia disturbare lasciando creare ai ragazzi più giovani, d’altra parte lui è abituato a finalizzare e al massimo a crearsi qualcosa per sé stesso in entrata. Nella notte bella dish ravvicinata per Cody e una stoppata in aiuto s MCW. Il close-out su Iwandu a tre va male ma almeno prova.

Willy Hernangomez: 4,5

8 pt., 7 rimbalzi, 2 assist. 4/10 FG. Troppi errori al tiro e se puntato viene battuto facilmente in velocità. Si strappa come carta velina commettendo anche 4 TO in 21:23 per passi in partenza o falli offensivi. Gancetti o appoggi ravvicinati non fanno la differenza se dall’altra parte non si è solidi e con lui in camp i Magic ne approfittano nonostante il +1 in plus/minus, in questo caso piuttosto fasullo.

Malik Monk: 5,5

11 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 4/12 FG. -7 in +/-. 22:26 in campo. Nel primo tempo gioca 14 minuti segnando 11 pt., nel secondo fa scena muta con uno 0/3 dal campo. Player del primo tempo, avendo già accumulato i 5 rimbalzi da poco nel secondo con le sue iniziative. Il primo recupero dal -10 di Charlotte è quasi tutto merito suo con 5 pt consecutivi e un assist per l’alley-oop per tornare in lunetta a metter dentro altri due pt. per il 24-25, poi quasi si eclissa…

Coach James Borrego: 5

Probabilmente l’assenza di P.J. pesa. Ultimamente sta riducendo le scelte a un nucleo ristretto di giocatori, forse per testarli. Martin risponde bene, Marvin è quasi anonimo, Monk sta scendendo ancora di livello mentre Willy sta tradendo le aspettative nonostante parta come backup e non da terza o quarta scelta, Bacon sembra un ex giocatore di basket. La squadra ha un’atmosfera rarefatta in difesa e in attacco stenta senza i punti di Graham. Voto negativo perché nonostante i fuochi d’artificio delle dunk, lo spettacolo è fine a sé stesso e si esaurisce sempre nel secondo tempo.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.