Game 56: Charlotte Hornets Vs Brooklyn Nets 86-115

Analisi

Charlotte torna sulla Terra allo Spectrum Center, terra di conquista per compagini avversarie che abbiano da dir qualcosa in stagione.

Probabilmente i Calabroni sono sazi delle tre vittorie ottenute in striscia on the road mentre i Nets vogliono continuare il loro cammino verso i playoffs.

La combinazione di questi due elementi rende subito l’idea che la squadra ospite sia più motivata oltre che più abile a far girar la palla e a sfruttar il fisico.

Charlotte va in difficoltà, passa in vantaggio 17-14 ma a fine primo quarto è già sotto di 5 (25-30).

A metà tempo il divario si amplia raddoppiando a 10 punti.

Un parziale di 0-7 pro Nets fa sì che Charlotte esca di scena accumulando a 12 minuti dalla fine altri 15 punti precisi di svantaggio (63-88).

Nonostante qualche tripla di P.J. nell’ultima frazione i Nets rimangono sempre avanti su cifre che non scendono e piazzando l”ultimo parziale di 12-0 vincono 86-115 portando a casa la serie stagionale 1-3.

Le statistiche principali sono tutte a favore dei Nets, dai rimbalzi con un 45-54, agli assist con un 22-26 per allargarci alle rubate con un 5-10 e le stoppate a 2-6…

I TO cono stati 12 per Charlotte e 10 per i Nets mentre al tiro le percentuali di Charlotte sono state il 35,2% FG, il 34,3% 3FG e un pessimo 57,1% dalla lunetta (12/21).

I Nets hanno tirato dal campo con il 48,3% (36,2% da tre) e con il 73,3% dalla lunetta.

La sconfitta ha il solo lato positivo di mantenerci in una zona accattivante per la lottery ma la prestazione non è stata positiva.

Livello di singoli i Nets hanno avuto Luwawu-Cabarrot come top scorer (molti ottenuti nel finale) a 21 punti, LeVert a 17 pt., Temple a 15, Prince a 14 pt., Allen, DeAndre Jordan e Joe Harris a 12 mentre a chiuder la pattuglia a doppia cifra troviamo Dinwiddie con 10 punti.

Bridges nele ultime 9 partite prima di giocare contro i Nets.

La partita

Alcune dance brackets con la versione top femminile della canotta Hornets vintage viola. Purtroppo ancora una volta si esce con una L con indosso questa bella divisa.

Starting five

1° quarto:

Partenza a favore dei Nets dopo la palla a due vinta da Allen; LeVert, lasciato libero caricava e segnava la tripla dopo 15 secondi poi andava a commetter fallo su Zeller, Hornets a vuoto e ancora passi di LeVert in partenza.

A pareggiare ci pensava il carico Miles Bridges con un top shot rapido da tre punti.

I Nets andavano per via aerea segnando con LeVert in allontanamento nonostante una buonissima difesa di Rozier.

Ancora una volta era Bridges a pareggiare con una tripla, questa volta dall’angolo destro (6-6).

Tre punti frontali di Prince e la stoppata di Allen su Bridges sembravano dire che la sensazione di supremazia cominciava a pendere dalla parte delle Retine ma Zeller con un terzo tempo con esitazione appoggiava il -1.

Dinwiddie indovinava la quarta tripla di serata per i Nets e Allen, dopo un meraviglioso gioco di passaggi con qualche drive in partenza, chiudeva l’azione in schiacciata.

Charlotte raggiungeva i 10 punti con la jam di Zeller, anche lui assistito da una drive.

A 6:38 Rozier batteva al vetro il 12-14 nonostante il difensore si parasse davanti a lui così Atkinson bloccava per la prima volta la partita.

Martin a 6:07 con un movimento aggressivo si buttava dentro ottenendo il fallo ma il possibile pareggio sfumava per la mancanza di precisione da parte del rookie su ambo i liberi.

Era Monk a 3:31 a portare in vantaggio i Calabroni a mezzo tripla mentre Biz andava a bloccare Allen e su una palla persa in uscita dai bianchi, Biz colpiva tutto solo per il 17-14.

Dinwiddie andava stretto per battere Biz a tabella ma riuscendoci preparava il sorpasso firmato da Luwawu-Cabarrot con la tripla (dopo il time-out di Borrego e la stoppata ricevuta da parte di Chandler su Biz).

Monk pareggiava a quota 19 con un fade-away tra gli esagoni colorati dell’area ma Temple si aggiungeva al listone di tiratori da oltre l’arco con la bomba a 2:26.

Miles accorciava in floater al secondo tentativo grazie al rimbalzo di Biz ma a 2:00 esatti Dinwiddie affondava due FT mitigati dall’1/2 di Biyombo che portava il punteggio sul 22-24 a 1:19.

Da una palla persa di Monk e relativo fallo in recupero nascevano altri due FT per Temple (realizzati) e d un’altra transizione concessa Jordan appoggiava facile per il +6 Nets.

A tagliare il divario era Monk a :29.6 che prendeva palla sulla diagonale sinistra sparando da tre dopo una confusionaria azione d’attacco.

A chiudere i conti nel primo quarto era Luwawu-Cabarrot che segnava due punti tra Biz e McDaniels in chiusura ottenendo anche il FT, mancato, per il tondo 25-30 parziale.

Terry Rozier. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

2° quarto:

Dopo un minuto e sei secondi Charlotte muoveva appena appena il punteggio con Monk in lunetta (Jordan foul) per l’1/2 ma Jordan di forza andava in mezzo all’area, contatto con McDaniels e canestro sul rilascio palla più fallo.

Anche lui fallendo il tiro dalla lunetta lasciava inalterato il 26-32 ottenuto in precedenza.

Il centro di riserva dei Nets si rifaceva andando sicuro in schiacciata a 10:13.

McDaniels mancava un layup facilissimo senza oppositori e Jordan a 9:23 in dunk appesa inguaiava i Calabroni caduti sul 26-32.

Chandler stoppava Cody ma anche per lui poco più tardi arrivava il momento del riscatto con il tap-in del 28-36.

LeVert in layup otteneva altri due punti ma Rozier a 8:14 da tre muoveva il mega-schermo appeso allo Spectrum Center sul 31-38.

Dopo due falli di Luwawu-Cabarrot che potrebbero portare gli Hornets in bonus (4° fallo di squadra) ecco il teardrop di Zeller per il -5.

Purtroppo Prince a 6:24 metteva la terza tripla personale sulle cinque tentate anche se McDaniels con un tap-out e la ricollocazione in angolo destro seguita dalla tripla perfetta (5:52), recuperava i punti persi (36-41).

Harris metteva due punti ma a 4:20 un fallo a metà campo su Bridges mandava in lunetta il nostro numero zero che non sbagliava a gioco fermo.

Dopo due FT a segno di Allen arrivavano quelli di Monk ma solo uno finiva dentro per il 39-45.

Harris ai 24 metteva dentro in area e dopo la tripla mancata da Monk nel mezzo della difesa in divisa bianca spuntava Monk che fluttuando chiudeva l’appoggio correggendo tutto in unico movimento.

Harris da tre punti faceva toccar quota 50 ai suoi (41-50) e Dinwiddie la superava con altri due punti per un vantaggio in doppia cifra (41-52) prima che Graham a 1:35 ottenesse due FT per il -9.

LeVert ne metteva altri due facendo oscillare il gap mentre Charlotte risparmiava due punti subiti con il fallo di Rozier sul blocco di Allen prima della tripla (annullata) di Harris.

Il centro afro metteva un solo tiro libero e Graham a :34.5 chiudeva il primo tempo con altri due liberi dopo una finta su Prince per il 45-55.

Statistiche singoli dopo il primo tempo.

3° quarto:

Partiva bene Charlotte nel secondo tempo con Rozier e il suo floater in area ma si trattava solo di un fuoco di paglia perché Harris segnava ancora allo scadere dei 24 secondi d’attacco e anche se Bridges metteva un libero a 11:04 il 7-0 di parziale pro Nets lanciava al massimo vantaggio la squadra di Atkinson (48-64 a 9:22).

Charlotte, già sembrata con la pancia piena dall’inizio, mettendo meno intensità, si afflosciava pian piano anche se Zeller due volte si esaltava elevandosi ben servito dal no look pass d Miles e dal laterale di P.J. (rim run dunk la seconda).

Gli Hornets però tornavano solo sul -12 (52-64) con un -10 annullato poiché il tiro di Zeller arrivava dopo i 24 mentre la bomba di Temple del -15 valeva ed era pesante.

Zeller continuava a spremersi arrivando a una potente schiacciata tomahawk su due difensori Nets.

Allen dall’altra parte in alley-oop replicava quindi a 4:46 P.J. batteva un colpo da fuori ma anche in questo caso arrivava pronta la replica dei Nets con Harris per il 57-72.

Allen ne aggiungeva altri de da sotto per il 24-34 in area.

L’ennesima tripla (di Temple questa volta) mandava Charlotte a 19 punti sul 59-80.

Non si discostava molto il divario a fine quarto tra il runner incredibilmente veloce di Graham con contatto sul difensore, la tripla di LeVert su McDaniels e la stoppata di Graham su LeVert.

In totale i Nets guadagnavano ancora 4 punti per chiudere sul 63-88.

P.J. Washington top scorer Hornets, partito decisamente troppo tardi dopo aver chiuso il primo tempo a zero punti. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

4° quarto:

Ultimo quarto completamente garbage anche se P.J. a 11:17 e 30 secondi più tardi si connetteva due volte da oltre l’arco alla retina per il 69-90.

McDaniels correggeva un errore di Bridges in alley-oop nonostante una manata in faccia di Chandler, vergognosamente non d’accordo.

Il libero comunque non entrava ma il nostro rookie andava a rifarsi più tardi con un giro a u sotto canestro per evitare Jordan e batterlo in girata con una run hook per il 73-90.

Brooklyn però aveva i numeri per resistere ed estendere il vantaggio nonostante le triple episodiche di Monk a 8:00 su assist di Bridges e di Rozier a 6:35 in allontanamento nell’angolo destro (81-100).

Anche P.J. continuava a segnare da fuori a 5:19 ma solamente per l’86-103, il finale era tutto di marca ospite con uno 0-12 che chiudeva la partita sull’86-115.

Le pagelle

Terry Rozier: 6

10 pt., 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 4/11 dal campo (2/4 da tre punti) in 33 minuti esatti. -13 in +/-. Appena sufficiente. Tra la prestazione scarsa se lo consideriamo oggi uomo di punta e quella reale, sufficiente. Niente di che nonostante un paio di triple affondate. Non sempre è fortunato in chiusura come nel primo tempo quando LeVert, dopo esser stato contenuto magistralmente in penetrazione gli tira in fade-away una tripla in faccia. Nel secondo tempo blocca bene in un’occasione le cattive intenzioni di Prince.

Devonte’ Graham: 4,5

6 pt., 1 rimbalzo, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 1/10 dal campo (0/3 da tre punti), 4/4 ai liberi, -17. Purtroppo Devonte’, anche nel giorno del suo compleanno continua ad andare in apnea. La difesa avversaria a volte lo marca stretto ma prende poche iniziative personali per spezzare il ritmo agli avversari. Regredito a percentuali dello scorso anno, sta diventando un piccolo caso nelle ultime uscite. Mette dentro l’unico canestro sul tentativo più difficile provato in serata, una corsa disperata sbattendo sul difensore con rilascio veloce poi sbaglia tutto tranne i liberi. Pochi gli assist, “compensati” numericamente negativamente da due TO. In difesa i cm non lo aiutano ma il contenimento è spesso fonte di alta produttività per la realizzazione avversaria.

Miles Bridges: 5,5

13 pt., 5 rimbalzi, 5 assist. 3/9 FG, 5/6 FT. 0 TO, -23. Meno performante del solito scende sotto i 15 punti ma sopratutto è abbastanza impreciso dopo le due triple iniziali. Guadagna diversi FT ed è piuttosto preciso nel trasformarli. Bello il no look pass per Zeller.

P.J. Washington: 5,5

16 pt., 7 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 6/13 dal campo (4/7 da tre). 2 TO, -12. Segna solo quando è inutile. Chiude il primo tempo a 0 punti e mette tre bombe nell’ultimo quarto a partita chiusa. Apprezzabile al servizio dei compagni a livello assist come il passaggio a Zeller in corsa.

Cody Zeller: 6,5

14 pt., 9 rimbalzi in 21:29. 7/12 al campo, -9. Fiammata clamorosa a inizio ripresa tra canestri e rimbalzi decisi. Gli ultimi istanti di speranza li regala lui che sale tre volte deciso a schiacciare poi il buoi. Anche lui non riesce a segnare o ad arpionare la sfera di poco in attacco a rimbalzo in un paio di occasioni.

Malik Monk: 5,5

15 pt., 4 rimbalzi, 2 assist. 5/15 in 26:55. 3/9 da fuori, 2 TO, -21… Usa troppo il tiro da tre, forse intimidito dai lunghi avversari e dai buoni marcatori in divisa Nets. Se si butta dentro può ottenere almeno dei liberi, da fuori va un po’ come il fischio di un theremin, non è controllabile e costante ancora quel tiro. Mette comunque 15 punti dando una spinta ma perde anche banalmente un pallone, rimedia con il fallo ma concede due pt. in lunetta. In difesa non mi convince ma è coinvolto nel sistema che non funziona.

Cody Martin: 5

0 pt., 2 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata in 17:04. -11 con 0/5 dal campo. Più che un tiratore sembra un fabbricatore di mattoni. L’impegno difensivo c’è ma i risultati non sono buoni anche se mette a referto una stoppata e una rubata. E’ soprattutto l’attacco a soffrire della sua sterilità ma anche di due palloni persi sebbene in qualche caso mostri una visione semplice ma efficace.

Bismack Biyombo: 5,5

5 pt., 4 rimbalzi, 1 assist in 9:37. 2/3 FG. Parte bene poi si “smolla” un po’ in attacco dove si fa anche stoppare facilmente una volta mentre in difesa lascia qualche varco nel complesso.

Jalen McDaniels: 6

7 pt., 9 rimbalzi, 1 assist. 3/9 al tiro. Qualche errore di troppo e fallo di troppo soprattutto. Con 4 è il peggiore della squadra. Bello il canestro in gancio in corsa su Jordan e abile in quello dove riceve la manata di Chandler per segnare ugualmente anche se mancherà il libero. Ha voglia, le cose riescono a metà e a rimbalzo da una buona mano e merita la sufficienza almeno.

Joe Chealey: s.v.

0 pt. (/1). Comparsata di 3:09 con un tiro mancato. -8, nulla da segnalare se non la sua firma con la formula del contratto da 10 giorni, probabilmente perché Bacon è in G-league.

Caleb Martin: 6

0 pt. (0/0 FG), 1 rimbalzo, 2 assist. 1 TO, in 7:38. Sufficienza risicata per altruismo ma la prestazione non è granché.

Coach James Borrego: 5,5

La squadra cade ancora in casa presentandosi con poche energie e stimoli. Strano minutaggio per qualcuno ma non sarebbe cambiato nulla sostituendo i giocatori anche più volte di quelle effettuate.

https://www.youtube.com/watch?v=5SIfPkspFdQ
Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.