Intro
Non so perché ma (sarà per esperienza personale) non credo tanto nei segni del destino benché a volte certe coincidenze paiano assurdamente incredibili.
“Finirò col credere ai segni del destino, perché davanti a così tante coincidenze non può esserci altra spiegazione. Lassù c’è qualcuno che ci gioca dei tiri birboni o ci lancia dei salvagente, e il più delle volte ci dimentica”, da ‘Le Terre Promesse’ di Jean Michel Guenassia.
Forse perché ciò che pare bello, momentaneo e ben avviato risulta sempre essere un’illusione, di certo per Charlotte il momento d’oro contro i Pistons sta continuando da lungo tempo e per tornare a quota .500, quale miglior avversaria (apparentemente) se non Detroit per rilanciarsi dopo le cocenti sconfitte pre All-Star Game?
Aspettando Godot, cioè ciò che forse non avverrà mai forse (un posto ai playoff per non parlare di una vittoria finale), il senso della vita degli Hornets potrebbe avere una mano di vernice fresca in questa sfida con i bad boys per ritrovare quota .500.
Nadežda (speranza) o insensatezza?
Andamento della partita
La partenza con palla in mano dei Pistons caratterizzava i primi minuti: un vantaggio ottenuto di due punti grazie ad una second chance ottenuta da Stewart ed il pareggio Hornets per mano di Bridges che in questo caso attaccava lateralmente per arrivare allo scoop.
Altro tap-in di Stewart e pareggio di Plumlee in rollata sul raddoppio di Ball, due punti di Bey da sotto e fallo di Stewart su Plumlee che in lunetta però mancava due liberi avendo perso confidenza dopo l’All-Sttar Game.
Detroit otteneva un altro rimbalzo offensivo con Stewart e segnava con Grant prima che P.J. Washington, in post basso destro, realizzasse in turnaround appoggiando al vetro e i Calabroni ottenessero il primo sorpasso a 8:35 proprio grazie ad una 2nd chance con una deviazione di Bridges in uscita che andava a favorire la tripla di Rozier per il 9-8.
Riottenuto il vantaggio con Stewart a 7:32 (transizione 3 vs 1), i Pistons accusavano il contro-sorpasso a 6:46 con il coast to coast di Bridges chiuso di sinistra per battere l’ultimo uomo in appoggio.
Cody Martin allungava in transizione e recuperava un fallo offensivo da Cunningham prima che il pull-up frontale di Rozier scavasse un piccolo solco di 5 punti tra le due squadre: 15-10.
Joseph a 5:40 infilava due punti ma Bridges dal corner sx allungava con un dardo da tre punti: 18-12 prima che i Pistons trovassero 5 punti consecutivi con l’uomo “di casa” Bey: 18-17.
Martin segnava una running dunk lanciata di destra sul servizio laterale di Harrell ma Diallo superava il lento Thor e rispondeva per le rime.
A 3:07 Martin segnava un libero su due dando la possibilità del pari ad Hayes che non falliva il pull-up da due: 21-21.
Con la panchina degli Hornets inabile ad andare regolarmente a canestro la squadra di Casey riprendeva il vantaggio con un paio di colpi di Diallo da sotto prima che ball attenuasse il divario schermandosi per una deep 3: 26-27 a 1:17.
Bey con uno spin e un appoggio in allungo su Martin aveva ancora buona capacità realizzativa, Ball in entrata gareggiava in fantasia ma niente fischio supplementare a favore così toccava a Bey nel pitturato realizzare il 28-31 che chiudeva il primo quarto.
La seconda frazione partiva con il sorpasso Hornets: jam di Thor su passaggio diagonale schiacciato di ball e colpo da due di Oubre Jr., pareggio di Diallo dalla lunetta a quota 32 (1/2) ma i Pistons riprendevano qualche punto di vantaggio fino al colpo da tre di Oubre Jr. a 8:50 che riportava sul -1 la squadra di Borrego: 35-36.
Livers colpiva da tre e Borrego era costretto al time-out a 7:30.
Rozier indovinava due triple consecutive e gli Hornets sorpassavano ancora: 41-39, un vantaggio amplificato dal tuffo di Plumlee a metà campo che trascinava avanti un pallone conteso per Martin che finalizzava la transizione da sotto.
Livers però si riproponeva bellamente come tiratore dalla lunga così gli Hornets, dopo un altro colpo a lunga gittata subito questa volta da Olynyk dovevano trovarsi a fare i conti con uno svantaggio.
Plumlee appoggiava al vetro scontrandosi con Olynyk, FT addizionale mancato ma sfondamento di Grant su un Martin abile ancora una volta a portare a casa un risultato in difesa.
Vantaggio di Ball da second chance personale ma Cunningham che subiva il tocco in partenza di Rozier in chiusura continuava l’entrata trattenendo per i pantaloncini Terry al quale era comminato il fallo sul tiro, un two and one che entrava più un tecnico (mancato) affibbiato allo stesso Scary per proteste.
Harrell andava per 2 volte in lunetta splittando i suoi liberi, il 2/4 portava sul +1 Charlotte che però tuttavia si faceva colpire da Grant, uno svantaggio questa volta non assorbito subito mentalmente che portava sul +6 gli ospiti: 49-55.
A :55.1, Ball approfittava di una nuova palla (l’altra era in via di disinfettamento dopo la sua uscita dal parquet, altro sfondamento di Grant questa volta su Miles) servendo un tre punti ma lo stesso Grant da sx rispondeva pagando con la stessa moneta.
L’ultima parola del primo tempo l’aveva Martin che forzando l’entrata lungo linea da destra trovava un reverse spinto per il 54-58.
Gli Hornets però andavano a riposo sotto di 4 punti grazie alla resitenza della squadra di Casey, parsa più organizzata rispetto l’ultimo confronto.
Detroit avanti grazie al 28-32 nel pitturato (nonostante il 52,4% al tiro per Charlotte contro il 44,4% avversario) e ai TO (11-5) aiutati dall’1-9 nelle rubate, insolitamente per gli Hornets…
La ripresa non cominciava nel migliore dei modi con Bey bravo a scappare a Washington e a mettere un reverse su Plumlee che lo toccava.
2+1 flexando da terra poi convertito, -7…
Gli Hornets non si perdevano d’animo e se Bey mostrava abilità atletiche, Terry faceva vedere quelle da giocoliere allungandosi in area su Cunningham trovando lo sfioramento, altro two and one, forse un po’ generoso ma valido per il 57-61 a 10:51.
Charlotte tentava di recuperare e ci riusciva con il 61-63 di Bridges che in corsa diagonale appoggiava al vetro con buona angolazione.
Il sorpasso arrivava per mano di Ball con un tiro dalla diagonale di destra dalla lunga (64-63) ma non era ancora definitivo poiché Stewart pareggiava dalla lunetta splittando (fallo di Plumlee) a 8:31.
Il piccolo arcobaleno di Rozier in area valeva il nuovo +2 ma il quarto ballerino riportava in auge i grigi che con una jam di Grant scappavano sul 69-74.
Gli Hornets reagivano con una tripla di Rozier bravo a procacciarsi anche la folata che a 4:53 agguantava la squadra del Michigan a quota 74 prima che gli Hornets allungassero il parziale con due FT di Oubre Jr. ed un’altra entrata di Rozier per il 78-74 a 3:46.
Parziale di 9-0 interrotto da Hayes in alzata su Oubre Jr. e nuova parità con Bey dalla lunetta a 2:57 per una chiusura di Harrell.
Parità a quota 80 ma un lunghissimo passaggio di ball per Bridges valeva l’alley-oop con la nostra ala dimenticata da tutti.
Olynyk batteva dalla media Harrell che si rifaceva passando sotto per Bridges bravo a chiudere il quarto sull’84-82.
Partita ancora incerta in avvio di ultimo quarto con due FT di Miles a segno a 11:32 per cercare di strappare da un finale arroventato mentre la palla rubata da ball a Olynyk nel pitturato era vista come fallo dalla terna.
Challenge di Borrego che faceva un’ottima scelta perché la manata sopra la palla esposta dall’altro Kelly era buona e gli arbitri cambiavano decisione.
Charlotte saliva anche sull’88-82 ed anche se Bridges, pescato da Harrell, segnava un reverse, lo faceva nel mezzo di due triple a segno di Olynyk bravo a riportare la partita sul 90 pari.
Charlotte rispondeva con due triple dalla destra su Cunningham: Oubre Jr. e Rozier distanziavano gli avversari ma la sagra del tiro da tre non si concludeva ed Olynyk ne infilava un altro.
Sulla tripla di Rozier con schermo di Plumlee arrivava il fallo di Hayes in chiusura ritardata con tocco sull’avambraccio del tiratore.
2/3 a 6.53 e 101-96.
Nonostante una coraggiosa entrata di Martin nel traffico (103-98) venivano i brividi a Charlotte che non riusciva a scrollarsi di dosso l’ostinata avversaria con Grant bravo a colpire con un lungo due da destra su Bridges per il 105-104.
Due schiacciate di P.J. non fermavano la rincorsa di Detroit che rimetteva la testa avanti con Cunningham nel finale (109-110) prima che un catch n’shoot da tre di Rozier valesse il +2 Charlotte.
Un rimbalzo offensivo (troppi concessi in un finale senza Plumlee fatto uscire da Borrego per la strategia di Casey anticipata di mandarlo in lunetta doveva precedentemente mancato visibilmente due FT) costava agli Hornets il pari ma peggio ancora andava a Charlotte sulle due azioni successive con un blocco in movimento chiamato a Washington e alla tripla incassata da Bey a :13.5 dall’angolo sinistro.
Il fallo di Detroit su Miles non si dimostrava particolarmente perspicace poiché Bridges infilava i liberi, sull’altro fronte Cunningham splittava mentre sul -2 (114-116) a :09.4 Charlotte giocava l’ultimo time-out.
Palla a Bridges in punta che in corsa mancava l’appoggio marcato da Stewart ma a sx della tabella spuntava P.J. bravo a pareggiare.
Sulla rimessa Ball rubava anche palla sfiorando il colpaccio sulla sirena ma il suo tiro da due finiva sul ferro uscendo e le due squadre andavano al supplementare.
Detroit vinceva la palla a due ma erano gli Hornets a passare per primi con due punti di Rozier che recuperava anche un lob nell’area difensiva e deviando al volo su un tiro errato di Ball da tre punti trovava Bridges pronto alla schiacciata solitaria sotto canestro.
Nonostante un fade-away con spin di Grant, sembrava finita quando Bridges incocciava a metà altezza Hayes lanciando la sfera dentro con un and one per il 123-118 a 2:50 ma la tripla di Grant rimetteva in discussione una partita infinita.
Un passaggio corto sotto di Martin liberava P.J. Washington per la schiacciata, Bey calpestava la linea bianca sulla destra da tre punti infilando un due lungo:125-123.
Miles in lunetta mancava il suo unico tiro di serata a gioco fermo e un ispirato Grant andava a segnare il layup.
Un LaMelo fuori forma mancava un facile layup ma il disastro era rimandato da martin che deviava un passaggio di Grant in angolo diretto verso Bey assicurato da Rozier.
Il problema era che P.J. Non riusciva a battere Stewart in schiacciata e Detroit si ritrovava il colpo vittoria a :09.1 dalla fine.
Martin frenava con un fallo Cunningham dopo 7 secondi ma per Detroit, non in bonus, serviva un miracolo sulla rimessa: gli spostamenti lasciavano Olynyk, scattante e destra pronto a ricevere e il suo mezzo fade-away (con Washington a tentar di rientrare) finiva dentro agitando il ferro interno.
La beffa era servita.
Per Charlotte, che sarà in back to back domani a Milwaukee, la festa è già finita a meno di non sorprendere i Bucks in back to back, proprio come i Pistons hanno fatto oggi contro degli Hornets che in OT (0-7) non riescono proprio a vincere.

Analisi
Il masso trascinato da Sisifo sulla montagna rischia di cadere in testa agli Hornets definitivamente perché una squadra che arrivava da 15 sconfitte consecutive contro Charlotte trovava il modo più crudele e beffardo di vendicarsi: una vittoria all’OT con tiro sorpasso sulla sirena in una partita altalenante che ha visto ben 20 volte cambiare squadra al comando e 16 volte la situazione in parità è volta in favore di Detroit all’ultimo respiro.
Il team di Borrego quindi deve cominciare tutto daccapo cercando di scalare nuovamente quella che pare più che una montagna normale, un Everest, dei PO, quote irraggiungibili per le nostre possibilità.
Il 32-45 tra le panchine è stato un fattore come la maggior determinazione degli avversari che hanno sfruttato i risicati vantaggi statistici per avere la meglio sebbene un fattore determinante siano stati i rimbalzi offensivi: lì Charlotte è finita sotto 12-22 e Detroit ne ha approfittato anche perché nel finale di regolamentari, dopo due liberi falliti miseramente Plumlee è stato tolto ed Harrell non è stato fatto entrare sul parquet, forse per il medesimo motivo con Borrego che si ancorato a P.J. Washington sotto canestro per non far varcare i limes dell’anello alla compagnia di Detroit.
Washington ha finito per fare quello che poteva, alternando buone difese ed attacchi ad alte situazioni meno performanti e così Olynyk, il canadese, ha varcato la porta del confine di P.J. con un lungo linea sulla sirena che ha beffato una Charlotte capace di riportare il match al supplementare (quasi vinto con la steal di un ball non in serata che ha fallito il tiro vittoria nei regolamentari).
C’erano tutti i crismi per poter vincere e tranciare la maledizione degli OT ma oggi siamo sullo 0-7 con una squadra che adesso, sul 30-32 è nei guai in classifica.
Bey ha chiuso con 28 punti, Grant con 26, Olynyk con 20 e Cunningham con 19 con uno Stewart fermo a 7 ma determinante con 11 rimbalzi e alcune buone difese.
Charlotte perde nonostante il 50,6% dal campo e il 41,9% da tre punti…
LaMelo Ball: 5
17 pt. (6/24), 7 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata, 2 stoppate, 4 TO. Imballato, tira con un 3/8 da fuori prendendosi un paio di fuori ritmo, purtroppo, nonostante la brillante steal a conclusione del regolamentare conferma di essere poco preciso sparando sul ferro il tiro vittoria. Imballato, commette anche alcuni TO di troppo, banali e sbaglia cose semplici in momenti delicati come un tap-in più facile da segnare che da mancare. Serata più no che sì con il 25,0% al tiro…
Terry Rozier: 7
33 pt. (12/21), 5 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Compare a folate per tutto il match e lo fa anche nel supplementare con diverse buone giocate, sia offensive che difensive, purtroppo il suo 6/10 da oltre l’arco non serve ai fini del risultato.
Miles Bridges: 7
29 pt. (9/14), 10 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 3 stoppate. Doppia doppia per Miles che finisce con un 10/11 dalla lunetta mancando uno dei tiri più importanti nel finale dell’OT ma è fisiologico. Azioni nelle quali si prende le proprie responsabilità da incursore che spesso vanno a segno o punti da sotto, cerca meno il tiro da fuori e fa bene (1/3). Buono sforzo con alcuni canestri importanti come l’and one contro Hayes ma anche per lui non c’è gloria finale. Inutile anche un bel passaggio teso no look per mandare in schiacciata P.J. Washington.
P.J. Washington: 6
10 pt. (5/9), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Primo tempo piuttosto scialbo, Borrego si aggrappa a lui come centro nel finale non potendo contare su Plumlee così lui fa quello che può cercando di contrastare, strappando palloni, contendendoli ma a volte lasciando anche qualche falla o la distanza giusta ad Olynyk per sparare il colpo vincente. Anche in attacco da sotto produce buoni canestri ma è sempre suo l’errore nel finale contro Stewart. Si bilancia alla fine…
Mason Plumlee: 4
5 pt. (2/4), 7 rimbalzi, 3 assist. Soffre Stewart a inizio partita poi qualche rimbalzo lo cattura ma non è certo una iena, anzi, Detroit lo usa come esca per i liberi che ha disimparato a tirare dopo la pausa ASG. Un gelido e brutale 1/7 che alla fine costa carissimo e oltretutto Borrego, che non può usarlo per via della tattica dei Detroit, lo spedisce in campo su una palla contesa che arriva nella sua zona ma la sua lentezza gli impedisce di recuperarla.
Kelly Oubre Jr.: 6,5
15 pt. (4/9), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Finisce con un 3/8 da fuori facendo un discreto secondo tempo condito da un 4/4 dalla lunetta ma non mi fa impazzire. Discreta gara ma non determinante.
Cody Martin: 7
13 pt. (6/6), 2 rimbalzi, 1 assist, 3 rubate. Due sfondamenti presi nel primo tempo e tante iniziative offensive dirette al ferro, una palla toccata nel finale per assicurarla verso Rozier mentre in attacco è coraggioso puntando a canestro e pur essendo un “piccolo” ricava punti preziosi. Lì per dar fastidio ci riesce con tre rubate anche se a volte il problema di cm sul jumper avversario si fa sentire.
J.T. Thor: 6
2 pt. (1/1), 2 rimbalzi, 1 assist in 10:37. Passo indietro nel minutaggio. Che fosse un po’ lento lo si sapeva, forse gli costa una difesa non troppo rapida però i suoi cm avrebbero fatto comodo. Una bella schiacciata su un bound pass di Ball.
Montrezl Harrell: 5,5
2 pt. (0/1), 4 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata in 23:38. Un po’ in sordina nell’energia e nel procurarsi tiri per se stesso. Alla fine manca un po’ a Charlotte la commistione tra queste due cose, un sincretismo dinamico, in movimento verso le plance che non c’è. Calo di tensione sperando nelle prossime torni a far sentire letteralmente il suo peso, anche fisico.
Coach James Borrego: 5,5
Voto negativo più che altro per certe scelte strategiche opinabili. Se andava bene non concedere Plumlee nel finale, meno bene l’idea di rinunciare a uno tra Harrell e Thor per limitare i rimbalzi mentre su una palla a due nel finale sono stati rimandati dentro Plumlee e Harrell insieme e proprio la lentezza del primo nel raggiungere la sfera è costato il possesso della stessa. La partita sta molto lì, nel play big poiché le squadre per altri versi si sono equivalse, di certo non gli si possono imputare gli errori dalla lunetta di Plumlee o certe situazioni personali dei giocatori ma Detroit andava fermata lì per non concedere a una squadra con pochi punti nelle mani tiri semplici per un 45,5% finale.