Game 64: Charlotte Hornets @ Cleveland Cavaliers 119-98

Intro

Capita a tutti di non ricordarsi più parole che si hanno “sulla punta della lingua”.

La mia disnomia è aumentata in questo periodo, più che dal processo d’invecchiamento dell’orologio biologico personale, in parte anche dallo stress, dalle emozioni e dai sentimenti che gli Hornets producono sul mio organismo.

E mentre Charlotte ha fatto firmare un contratto da dieci giorni alla PG veterana Isaiah Thomas e P..J. Washington promette di essere sul pezzo a Cleveland, personalmente aspetto Terry Rozier che in Ohio (lui nativo di questo Stato ai suoi confini ad est, Youngstown “The City of You”) ha spesso fatto bene.

In una squadra che non sembra avere strutture né sotto-strutture purtroppo, diventa essenziale la forma e la motivazione dei singoli per sopperire in qualche maniera alle lacune presenti.

Andamento della partita

Gli starting five.

Dopo la palla a due vinta facilmente da Cleveland, Garland mandava dentro Allen che segnava facilmente subendo il tocco in ripiegamento di Ball, il solo rimasto nei pressi del ferro.

0-3 integrato dal floater di Garland per lo 0-5 ma Rozier a 10:39 cominciava la rimonta con una tripla dall’angolo destro seguita da altri due punti di Plumlee che usufruiva di una drive arrivata sulla linea di fondo di Ball bravo a scaricare all’indietro sotto il corpo del centro e da una steal di LaMelo nascevano due FT per Rozier a 9:57.

2/2 e sorpasso sul 7-5.

I Cavs da Mobley in taglio per la schiacciata. rispondevano con un pull-up frontale di Garland e un tiro dalla sinistra dal mid range di Mobley ritrovando il vantaggio esteso a 8:47 con due FT di Markkanen (7-11) primo che P.J. Washington dalla sinistra infilasse un catch n’shoot per il 10-11.

Mobley passava P.J. In contenimento ed alzava oltre Plumlee in aiuto al ferro mentre ball replicava a 7:56 con due punti dalla lunetta aprendo la via per il vantaggio anche se un suo fallo risibilissimo su Markkanen lo toglieva dal parquet precauzionalmente.

L’entrata schermata di Bridges di destra valeva il 14-13 ma Garland in corsa al vetro alzava oltre P.J. Per il controsorpasso tuttavia nel saliscendi trovava spazio anche Cody Martin che dalla lunetta scavalcava: 16-15 a 6:04.

Entrava Love e segnava subito da fuori oltre Martin ma Bridges (servito) sparava un hammer unstoppable prima del gancetto di Alle per il 18-20.

A 4:58 gli Hornets promettevano di mettere la testa avanti per la fine del quarto con la drive di Bridges e l’ottimo passaggio fuori per la tripla sorpasso di Oubre Jr..

Lo stesso Kelly dalla sinistra batteva Love ed alzava un pallonetto solo retina contro l’aiuto.

Charlotte batteva cassa a 3:08 con un’altra tripla solitaria di Oubre jr. che veniva aaiutato da Harrell con due FT a 2:33 prima di tornare a segnare da oltre l’arco, questa volta con un pull-up su Osman che valeva il 31-25.

Il terzo fallo assegnato contro Ball (appena rientrato) costava l’immediata uscita dal campo del fantasista sostituito dal neo acquisto Thomas.

½ di Mobley ma la quarta bomba di Oubre Jr. valeva il 34-26, punteggio ritoccato da Washington in entrata cambio mano ma i 10 punti degli Hornets di vantaggio a fine quarto si riducevano a 7: 38-31.

Charlotte cercava il doppio vantaggio a inizio secondo quarto con l’alzata di Thomas – altissima – per il delicato alley-oop di Harrell il quale andava a battere Love riprendendo dall’errore del primo tentativo.

Sul 42-31 si riprendeva Cleveland che partiva per la rimonta con Garland bravo poi a portare un paio di appoggi da sotto i suoi sino al 42-39.

Thor con un cutting layup interrompeva il parziale ma i bordeaux si rifacevano sotto con i lunghi: Allen e poi Markkanen con una schiacciata lanciata portavano al minimo divario le due squadre: 44-43.

Fortunatamente Rozier si inventava un circus shot da sotto tra due giocatori riuscendo a sfuggire anche ai cm di Allen.

And one e Hornets oltre la soglia di rischio a +4.

Un anticipo di Martin portava ad una transizione condotta da Rozier e finalizzata con elettrizzante alley-oop da Bridges.

Gli Hornets volavano sulle ali dell’entusiasmo, Okoro era stoppato da Thor e Rozier con una finta in jab step dall’angolo sinistro batteva da tre e da fermo, Allen…

Un bad pass orizzontale di Bridges diretto verso Rozier era intercettato da Okoro che andava ad appendersi in fast break ma l’incidente di percorso non minava la convinzione di Charlotte che tornava a segnare con un catch n’shoot 3 di Martin oltre Allen: 55-45.

Allen batteva Mason dalla media ma da una rimessa offensiva con men di 4 secondi arrivava il canestro in corsa di Plumlee che si scostava da Allen andando sino in fondo per una bimane.

Bridges alzava dal pitturato un pallone oltre il close-out di Markkanen e Rozier in transizione colpiva da tre a :47.7 con i Cavalieri in tilt.

Si arrivava all’intervallo con il botta e risposta tra Allen e Plumlee dalla linea della carità con il sorprendente 2/2 di Mason a ripristinare il +15: 64-49.

Riprendeva la partita e gli Hornets partivano segnando per primi al secondo tentativo con una tripla da catch n’shoot di P.J. Washington dall’angolo destro.

Un’azione un po’ confusa portava Garland a segnar da tre dalla diagonale sinistra, peccato perché Rozier voltando le spalle alla guardia avversaria per cercare di coprire in mezzo non si accorgeva della sfera accaparrabile.

Poco male se Ball sfilava ad Allen la palla conducendo la transizione chiusa da Rozier con fallo assegnato contro Garland con la parte alta del corpo in chiusura un po’ maliziosamente spostata.

70-56 dopo l’and one a 10:26, divario che si andava ampliando al +20 dopo una schiacciata sparata dalla destra in corsa da parte di Bridges su Markkanen.

Il finlandese lasciava il campo dopo due punti di Okoro (andando in difesa proprio sul piede dello stesso) ma usciva anche Ball per motivi differenti: 4° fallo su Garland in sfondamento con gomito avanzato alto.

Su una chiamata contro Osman (blocking foul su Martin, discutibile ma interpretabile anche in questa maniera), il coach di Cleveland BJ Bicker perdeva le staff-e finiva fuori, espulso giustamente dopo parole poco carine contro l’arbitro Natalie Sago.

Liberi a segno per Rozier e Charlotte saliva sul +21 (74-55) a 8:36.

Tripla di Rozier a 8:20, hook in corsa di P.J. Washington, Charlotte cercava di controllare la partita salendo sino al +24 dopo una tripla di Martin con sfera allungatagli sul lato da Oubre Jr..

Dall’82-58 però, nonostante le difficoltà di Cleveland che sbagliava due FT con Love a 5:21 ma anche alcuni tiri, si rifaceva sotto con una tripla di Markkanen, 5 punti di Osman e una tripla di Garland su Thomas (89-73), tuttavia l’ex giramondo NBA trovava la forza per una risposta proprio da oltre l’arco: 92-73.

Mobley batteva Martin con jumper al vetro ma Thomas segnava il suo floater da veterano prima di rispondere nuovamente (in layup), questa a volta a Love.

La tripla buzzer beater si tingeva di rosso: 96-80.

Il leggero rientro dei Cavs era frenato dalla bomba di Thomas in avvio ultima frazione, Garland realizzava un libero sui due assegnati e Charlotte si allontanava con la tripla di Oubre frontale riconquistando un +21: 102-81 ma Cleveland, sospinta soprattutto da Garland cercava di rientrare partendo con le triple di Garland e Markkanen: 102-87…

Allen segnava una dunk in corsa mentre Bridges in ricaduta ritardava lo scoop sull’arrivo di Allen.

Buon canestro intervallato da quello di Garland prima che il nostro numero zero infinocchiasse ancora di sinistra Allen.

La tripla di Garland valeva il -12 (106-94) ma Charlotte aveva gli anticorpi per resistere con due punti di Rozier e tre dalla sinistra di Bridges che sparava su un passaggio di Oubre Jr. (lo stesso aveva errato un tiro da sotto e conquistato il proprio rimbalzo prima di aprire) che andava a strappare anche un ottimo rimbalzo difensivo mentre Goodwin era stoppato da Plumlee.

Scivolavano indietro i Cavs colpiti da una tripla di Rozier a 5:04 (114-94) che segnava il +20.

Non si scostavano molto ancora le squadre nel punteggio perché Oubre Jr. stoppava Stevens e nel finale le panchine entravano in campo così Charlotte portava a casa un prezioso 119-98 per vendicare sportivamente la beffa perpetrata dalla terna nell’ultima sfida a Charlotte.

Isaiah Thomas, buon impatto alla prima uscita. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Charlotte a Cleveland cercava ossigeno.

Una partita determinata difensivamente e un gioco parso più corale rispetto a diverse ultime uscite hanno messo in difficoltà i Cavaliers che sugli esterni hanno subito il gioco di Charlotte abile a finire con il 44,7% da tre punti contro il 32,3% avversario (fermo nel primo tempo al 15,4%…).

Gli Hornets hanno ipotecato la partita scaraventando il 50,6% delle proprie conclusioni nella retina costruendo anche qualche punto in area (32-21 gli assist complessivi) oppure attaccando il ferro come quando due provvidenziali entrate di Bridges contro Allen hanno respinto il tentativo di comeback della squadra di un Bickerstaff espulso per veementi proteste per un episodio (se vogliamo) dubbio ma totalmente insignificante ed interpretabile su dinamica e tempistica (un blocking di Osman su Martin).

Charlotte si è avvantaggiata facendo ottima guardia a rimbalzo chiudendo 51-46 (36-33 quelli difensivi) e poi un 10-6 nelle steal e un 5-1 nelle stoppate legittimavano anche numericamente la netta vittoria dei Calabroni in Ohio.

Una difesa che ha fatto un ottimo lavoro sui lunghi (solo tre i Cavs in doppia cifra e uno è l’esterno Garland) e un 54-22 tra panchine sono stati altri elementi chiave della W di Charlotte in trasferta.

Buona anche la prima uscita di Thomas che, dopo aver preso il ritmo, ha dato più fiducia alla squadra con qualche giocata da veterano.

per Cleveland sono stati 33 i punti di Garland, 18 quelli di Allen con 11 rimbalzi, 12 quelli del finlandese Markkanen mentre Mobley si è fermato a 9.

LaMelo Ball: 6

2 pt. (0/3), 4 assist, 2 rubate in 7:58. Segna soltanto due punti dalla lunetta. Inizia male con un fallo in ripiegamento su Allen (perché ci fosse lui lì è uno dei misteri della difesa di Borrego) poi gli viene comminato un fallo abbastanza ridicolo e deve uscire. Non ci mette molto a commettere poi gli altri due così i fan devono rivolgersi a Chi l’ha visto per avere sue notizie dal parquet anche perché Thomas fa il suo bene. La squadra sembra un po’ più solida senza lui che comunque segna due punti dalla lunetta e smazza 4 assist in una serata particolare.

Terry Rozier: 8,5

29 pt. (9/19), 7 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate, 1 stoppata in 33:07. Corrusca le lame dei Cavaliers abbagliandoli. Gran partita per il nativo dell’Ohio che a livello offensivo si dimostra spesso un fattore quando torna verso casa. Alcuni rimbalzi caparbi e la capacità di aiutare la squadra trovando i compagni oltre a mettersi in proprio. Soluzioni variegate come sempre; dal circus shot per batter due difensori (compreso Allen) alla tripla che chiude i conti definitivamente (5/9 da tre) passando per un 6/6 dalla lunetta. Prestazione a tutto campo.

Rozier alla fine del primo tempo.

Miles Bridges: 8

15 pt. (7/12), 7 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Ottima partita anche per Bridges che infastidisce diversi tiri avversari in difesa andando un po’ sulla falsariga di ciò già detto per Rozier anche se Bridges da fuori fa soltanto ¼ ma porta attacchi decisivi come le due entrate chiuse con estrema abilità per eludere gli interventi di Allen Due azioni consecutive che arrivano nel momento propizio. L’alley-oop solitario è di casa mentre il poster sparato su Markkanen di potenza arrivando lateralmente è eccitante.

P.J. Washington: 7

12 pt. (5/5), 3 rimbalzi, 1 assist. Non spreca nulla segnando anche due triple nei 28:14 a disposizione. Punti di rottura importanti. Ricorre a qualche (3) fallo per fermare a volte gli avversari.

Mason Plumlee: 6,5

7 pt. (2/3), 8 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Primi due liberi da dimenticare ma poi ne infila una serie di tre ed è subito record. A parte la stoppata su Goodwin e qualche azione lasciata andare troppo facilmente sa anche replicare con una bimane in corsa e catturare rimbalzi (6 difensivi).

Kelly Oubre Jr.: 7,5

19 pt. (7/15), 4 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata in 27:26. Finalmente torna decisivo partendo benissimo con 4 bombe a segno (5/11 da 3 alla fine). Prima open ma poi anche in pull-up. Determinato su due fronti lo si vede in difesa conquistando rimbalzi che sa anche strappare o in attacco lanciandosi un paio di volte con velocità e volontà al ferro. La miglior versione di Kelly serve ad indirizzare bene la partita da subito.

Montrezl Harrell: 7

11 pt. (4/9), 9 rimbalzi, 1 assist. Tanti rimbalzi e qualche punto. Un pick and roll con alley-oop poi un altro morbido su assist di Thomas. Un po’ in difficoltà nell’ultima frazione ma complessivamente buon apporto.

Cody Martin: 7

8 pt. (2/5), 2 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Pressione ed anticipi mettono in difficoltà gli avversari, aiuta a produrre un proprio plus/minus di +23… Due triple laterali a coronare il suo sforzo difensivo premiano anche il Martin attaccante.

Kai Jones: s.v.

0 pt. (0/0) in 2:39. Garbage time inutile per lui.

J.T. Thor: 6,5

4 pt. (2/2), 1 rubata, 1 stoppata in 8:41. Gioca poco ma mette a segno una stoppata e ruba un pallone finendo per segnare due punti andando ad attaccare il ferro. Male non va ma è bizzarro non colga rimbalzi vista l’altezza.

Isaiah Thomas: 7

10 pt. (4/11), 5 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Arrivato a riempire il posto vacante lascito da Smith con un 10 day contract, sembra mandato dalla provvidenza visti i problemi con i falli di LaMelo in serata che lo postano ad essere essenziale sostituto nel ruolo giocando da veterano ance se prende qualche tripla di troppo. Dopo un inizio al tiro migliorabile spunta fuori segnando qualche punto mostrando buone capacità da veterano per sostituire Ball come playmaker e cercando di rimanere un utile e valido difensore anche se non sempre gli riesce. Un’accompagnata nella nostra metà campo nell’ultimo quarto ma anche due interessanti personali iniziative a canestro chiuse con punti e discreto dialogo con Harrell.

Coach James Borrego: 7

Stavolta la squadra gioca seriamente ed anche in difesa. Le percentuali al tiro aiutano e gli Hornets mettono una squadra di lunghi in difficoltà, ottimo segno per partite del genere, spesso complicate per noi ma serve questa cattiveria agonistica.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.