Game 67 – Charlotte Hornets Vs Orlando Magic 122-112

Intro

L’assenza di senso pervade gran parte della nostra società, talmente malata da non accorgersene.

Dalle relazioni interpersonali a surrogati più o meno leciti con i quali si tenta di far scorrere momenti noiosi, grigi o tristi, in un impossibile mondo, l’ossimoro è che tutto sembra solo decostruire ciò che si costruisce ogni giorno e per rifarmi al pezzo antecedente di Donnie Darko, non stiamo parlando di quel tipo di distruzione entropica legata alla creatività, fonte necessaria per idee e spazi.

Il caos di Charlotte è dettato da altri fattori.

Togliete l’esperienza di Hayward, la grinta di Bridges oltre – in tono minore – lo scudo di Cody Martin e “l’imprevedibilità” di Graham e avrete una squadra senza senso precipitata nel nichilismo.

La disconnessione tra i reparti nelle due fasi e la mancanza di cattiveria sotto le plance hanno amplificato i problemi strutturali di una squadra che ha mascherato i suoi problemi con vittorie sul filo e qualche prestazione degna di nota durante l’anno ma che ultimamente è ripiombata nel gorgo dell’incapacità e della mancanza della voglia di vincere.

La sconfitta con i Bulls fa il paio con quella subita a New York ma ci si potrebbe rifare anche a quella d’inizio anno contro i Grizzlies.

Una squadra che, nel giro di poco tempo ha subito qualche brutto colpo e pare ora senza spirito.

Mancano sei partite alla fine per una squadra che mi ha costretto a rifare più volte i conti sui pronostici viste le assenze facendomi capire che è inutile farsi calcoli per delle variabili imprevedibili per quanto possa essere un esercizio divertente.

E mentre qui, da dove scrivo, si addensano oscure nubi, dando un’occhiata al calendario, ecco spuntare nella notte l’unica partita veramente alla portata rimasta a questa squadra.

I Magic hanno una lista infortunati più lunga delle code al supermercato durante il primo periodo Covid-19 e gli Hornets, nonostante il back to back sperano di approfittare di un team smantellato e rimaneggiato.

Dopo questa partita, un salto nel buio: il derby, le corazzate DEN e LAC da affrontare e le due incognite a New York e Washington.

Non basterà certamente la sola eventuale vittoria contro i Magic.

Gli Hornets, dopo – per certi versi – una buona stagione, stanno deludendo e sono a rischio per l’ottava piazza, incalzata da Pacers e Wizards che si scontreranno nella prossima sfida per decidere chi in questo finale sarà l’anti-Hornets.

Di buono c’è solamente il fatto che in un eventuale arrivo a due contro queste squadre, i Calabroni deterranno il vantaggio visto il tie-break.

Questa partita, per essere sinceri, in pieno stile nichilistico, non suscita particolari emozioni ma pone su uno dei due piatti della bilancia una vittoria che per gli Hornets avrebbe un peso specifico differente e che tuttavia sarà da conquistare perché come abbiamo visto contro Pistons e Bulls, le altre squadre non regalano nulla anche se non hanno nulla più da chiedere dalla stagione.

Analisi

Gli Hornets compiono la loro missione.

Battere gli Orlando Magic in ricostruzione e con tanti infortunati.

Niente di eccezionale ma una vittoria utile anche perché vincono Miami e Chicago su Boston mentre i Pelicans, prossimi avversari, cedono di due punti a Philadelphia senza Zion.

Nonostante i Magic chiudano sul +2 il primo tempo, bastano le iniziative di Ball al ferro e i tiri di Rozier nel secondo tempo per aver ragione della squadra affidata all’ex Clifford.

Per gli uomini in vioa questa volta una buona mano questa volta arriva dal pacchetto frontcourt, compreso Biyombo.

Il quintetto iniziale funziona bene in relazione alla pochezza (senza offesa) di questi Magic così con difese fatiscenti ecco che il 48,9% FG contro il 41,8% (quando gli Hornets hanno deciso di chiudere il pitturato) avversario vale molto.

Il tiro da fuori ha funzionato poco: 27,3% per Charlotte e 30,0% per i Magic ma dal 60-58 a rimbalzo e dal 68-62 del pitturato i Calabroni hanno ricavato un piccolo vantaggio che compensa il7-18 subito nei fast break.

Decisivi anche gli assist con un 28-20 utile a trovare più canestri facili.

Nella schiera dei Magic l’ex Bacon ha finito con 26 punti, il prodotto North Carolina Cole Anthony ne ha infilati 22 mentre R.J. Hampton ha chiuso con 16.

La partita

I quintetti:

1° quarto:

Salto a due con palla recuperata dagli Hornets grazie a quel tanto ce bastava dalla deviazione di Biyombo e partenza sparata per i purple che segnavano a 11:42 con una tripla di Rozier fuori equilibrio alla quale seguiva l’altra granata esplosiva di P.J. Washington a 11:07 per il 6-0.

Orlando rispondeva con il crossover di Harris sul lento Biyombo uscito troppo dal suo range e con la tripla dell’ex Bacon per il 6-5.

I Calabroni mantenevano il comando allungando con un altro tiro pesante uscito dai polpastrelli di P.J. e anche se Anthony in area realizzava un fade-away, il two ad one di Rozier a 8:07 consegnava il 12-7 ai Calabroni.

Bacon rispondeva ma una dunk assistita (Rozier little pass) di Biyombo ripristinava il +5.

Era ancora Bacon a segnare due punti e con l’attacco stagnante, a 6:00 esatti, Borrego chiamava un time-out.

14 secondi più tardi P.J. in lunetta splittava e così Harris con un runner hook ai 24 avvicinava i Magic sino al -1 (15-14).

Il primo sorpasso Magic avveniva a 4:02 con Hampton, avvisaglie del problema di fine quarto ma per il momento con P.J. ancora sul parquet ecco arrivare la terza conclusione personale pesante per il sorpasso.

Il controsorpasso ospite arrivava per mano di Harris a 3:36 con la tripla dalla diagonale sinistra ma Rozier in entrata segnava in caduta per evitare la stoppata (20-19).

L’ex coach Clifford si arrabbiava per un possibile fallo su Hampton che portava facilmente Wanamaker a segnare in transizione il +3.

I canestri di Mo Wagner e Hampton portavano Borrego a chiedere un altro break a 1:41 ma i Magic scappavano sul 24-29 prima che LaMelo uscendo da un blocco segnasse un floater.

Il problema sulla velocità di Hampton resisteva anche a fine quarto quando il suo appoggio su due difensori a un centesimo di secondo rimasto riportava a +5 il divario (26-31).

Rozier – nel cuore della difesa Magic – tenta l’appoggio. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

2° quarto:

La difesa degli Hornets continuava a essere inesistente così anche Randle nel pitturato arrivava per un reverse vincente mentre la drive di Ball finiva con la jam di McDaniels in taglio back-door.

McDaniels metteva insieme anche una buona difesa e un appoggio in allungo dopo l’arresto ma dalla lunetta Randle siglava i liberi per il 30-35.

Era ancora McDaniels a 9:59 a provvedere all’attacco dei Calabroni realizzando altri due punti mentre sull’attacco seguente Rozier scartava un altro cioccolatino per la jam di Biyombo che si opponeva bene a Wagner in difesa per poi realizzare la terza dunk assassina su invito verticale di McDaniels.

Randle dalla diagonale colpiva da oltre l’arco quindi a 8:08 un fallo su Biz portava il centro a splittare trovando il 37-38.

La partita non sembrava facile ma dopo l’ennesima incursione dei Magic conclusa con un piazzato di Hampton, Monk trovava da second chance (rimbalzo di Biz su errore di Rozier) la bomba del pari (40-40) dalla diagonale sinistra.

Le squadre rimanevano molto vicine finché un 2/2 ai liberi di Bacon (2:40) riusciva a separare le squadre di 6 punti (47-53).

La fortuna di Charlotte arrivava grazie a un close-out un po’ ingenuo di Brazdeikis, il quale, toccando Caleb Martin impegnato in un non semplice tiro da tre dall’angolo sinistro, mandava in lunetta il numero 10.

3/3 e divario dimezzato.

Gli Hornets passavano avanti con la serpentina di ball che uscendo ancora dal blocco di Biz sul gioco pick and roll, alzava il floater del 56-55.

Nel finale piovevano tiri liberi, in particolare quelli di Anthony servivano a far tornare in vantaggio i bianchi gessati ma Ball con un arcobaleno su Bamba mostrava come stesse entrando bene in partita nel secondo quarto.

Il 60-61 era ritoccato da Randle ai liberi a un secondo dalla fine.

Si entrava così negli spogliatoi sul 60-62.

3° quarto:

Ci metteva 17 secondi la ripresa per interrompersi con altri due FT.

Questa volta era Bacon a batterli splittandoli.

McDaniels mancava il pari ma Biz recuperava il rimbalzo mentre Rozier forniva l’assist a McDaniels per l’alley-oop.

Bacon andava a metter la palla oltre P.J. mentre sull’altro fronte il congolese raccattava un altro rimbalzo offensivo per chiudere in schiacciata sugli sviluppi dell’azione.

Anthony infilava la tripla del 64-68 ma Ball recuperava dal paint 2 punti.

Tripla di Anthony, schiacciata di P.J. a 9:05 e hook dello stesso Washington: 72-73.

Gli Hornets pronti al sorpasso si salvavano da un altro tentativo da fuori di Anthony per poi passare in vantaggio (74-73) con un’entrata diagonale di Ball, il quale scavalcava il blocco di P.J. in area non trovando valide resistenze sul lato destro del ferro.

A 6:53 LaMelo trovava in corsa Rozier per una tripla che dava il +4 a Charlotte.

Era ancora presto per la fuga perché una bombarda di Harris a segno valeva l’81-83 con i Magic che tuttavia incassavano un catch n’shoot arcobaleno di P.J. oltre la difesa di Brazdeikis (84-83).

A 3:06 l’agilità di Rozier sulla baseline sinistra lo portava a segnare da vicino nonostante l’opposizione difensiva quindi due liberi di Wanamaker e 2 pt. di Hampton alzavano il punteggio sull’88-85.

Un bound pass verticale di Wanamaker per Zeller era sfruttato dal centro bianco così come il tiro da tre di Randle finiva in retina prima del left hand di ball che donando il 92-88 agli Hornets cominciava a scavare un solco anche perché una sua altra iniziativa, pur contrastata al tiro, valeva il 94-89 prima del temine della terza frazione.

4° quarto:

Zeller, segnava due punti, Hampton uno ai liberi (96-90), Ball imitava il rookie di Orlando mentre Wagner in plastica dunk anticipava il brand di serata di Ball, la penetrazione in mezzo alla difesa per due punti al ferro.

Gli Hornets prendevano vantaggio ma a portare in doppia cifra il gap di Orlando era la tripla di Rozier a 8:27, un +10 che rimaneva più o meno al riparo dai tentativi un po’ mosci degli avversari anche se Anthony piazzava una dunk aggressiva su Biyombo per il 104-98.

Floater di Rozier, arresto e tiro dal mid range per Anthony ancora sul numero 8: 106-100.

Nel finale Biz stoppava Anthony e P.J. in transizione correggeva in appoggio l’errore di McDaniels per il 110-101.

Un FT e una stoppata di Bamba su Rozier erano troppo poco per le speranze della squadra della Florida anche perché la tripla dalla mattonella di McDaniels (angolo sinistro) entrava dando il 114-102 a Charlotte.

Nel finale Biz stoppava Bacon che si rifaceva subito dopo e Rozier allungava dalla lunetta fino al 122-112.

LaMelo Ball: 7,5

27 pt. (11/22), 6 rimbalzi, 6 assist, 2 rubate, +7 in +/-. 4 TO. Partenza non brillante. Lo si inizia veder prender fiducia nel secondo quarto, poi le scorribande usando il blocco o meno si susseguono portando tanti punti che aiutano a divider la partita. Una bella rubata, peccato che Harris scelga di mandarlo in lunetta con il fallo, avrebbe forse potuto segnare anche l’and one ma raddrizza una serata storta al tiro da fuori (0/7) con attacchi verticali al ferro molto efficaci. Meno assist ma di qualità con il no look pass nel sangue.

Terry Rozier: 7,5

28 pt. (9/20), 5 rimbalzi, 6 assist, +16 in +/-. 1 TO. Punti importanti per Rozier anche se il 3/11 da tre punti non è fantastico (apre con una bomba fuori equilibrio dalla sinistra a segno), piovono un paio di triple nei momenti giusti. Buon secondo tempo con canestri importanti nell’ultima frazione e omaggio dei liberi finali da parte Magic. Aveva di media 14 punti nelle ultime tre partite, li ha raddoppiati. La mentalità c’è. Serve ritrovare solo più fiducia sul tiro da fuori e se i compagni sapranno servirlo nel modo giusto come questa sera ha fatto Ball in un’occasione, i suoi catch n’shoot potrebbero tornare a esse pesanti.

Jalen McDaniels: 7

13 pt. (5/11), 8 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata, +10 in +/-. 1 TO. Nella pochezza dei Magic in serata fa una bella figura anche lui che lo si vede tenere a volte anche in difesa. Riesce a essere un buon comprimario nei punti e utile a rimbalzo.

P.J. Washington: 7,5

23 pt. (8/14), 9 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata, +11 in +/-. 2 TO. 4/6 da tre con una tripla arcobaleno notevole oltre il close-out di Brazdeikis. Corregge a rimorchio un errore di McDaniels. Forse nel primo tempo alterna una difesa un po’ morbida su Bacon ma per stasera fa il suo prendendo alcuni buoni rimbalzi difensivi.

Bismack Biyombo: 7,5

11 pt. (5/5), 11 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate, +8 in +/-. Doppia doppia per Biyombo che inizialmente Rozier usa come terminale per scaricare dalle drive mentre poi è McDaniels a trovarlo con un passaggio verticale. Si permette il lusso di una reverse perché lì sotto questi Magic a parte Bamba non hanno granché. Nel minuto finale dice no a Bacon. Qualche buona difesa alternata ad altre meno prolifiche come la schiacciata di Anthony o il fade-away. I rimbalzi offensivi consentono a Charlotte di avere alcune second chance importanti tramutate in punti.

Caleb Martin: 6,5

3 pt. (0/3), 4 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, +1 in +/- in 22:01. Segna tre liberi importanti che riducono il divario da -6 a -3, sbaglia tutto al tiro ma almeno non esagera e gioca più per la squadra servendo 5 assist e catturando 4 rimbalzi. Impressionante nel secondo tempo quando ne coglie uno offensivo e pure sbilanciato dalla spinta sull’anca mentre è ancora in volo riesce a scendere con la sfera saldamente in mano.

Malik Monk: 5,5

3 pt. (1/4), -5 in +/- in 9:11. Una tripla sulle quattro tentate. Resiste il primo tempo poi scompare mentre appare la notizia del suo infortunio alla caviglia. Recidivo, speriamo possa rientrare presto anche se la serata è tutta al tiro e non è prolifica.

Brad Wanamaker: 6,5

6 pt. (2/4), 1 rimbalzo, 5 assist, rubate, 0 in +/-. 2 TO in 20:35. Esperienza e assist più un two and one resistendo al fallo di Anthony. Tiene bene anche se commette due TO.

Cody Zeller: 6,5

8 pt. (3/7), 7 rimbalzi, +2 in +/-. 1 TO in 16:02. Punti di rottura e rimbalzi. Un Cody lottatore old style che non ha grandissimi problemi contro questi lunghi.

Coach James Borrego: 6,5

Dopo il primo tempo chiuso in svantaggio la squadra fa girar più palla o crea buon situazioni per Ball ma soprattutto si ricorda di difendere e si sfanga questo scoglio. Una vittoria per la partecipazione certa ai play-in. Cerchiamo di prenderla subito prima che le cose si facciano complicate.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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