Game 70: Charlotte Hornets Vs Atlanta Hawks 116-106

Intro

Gli Hornets – dopo aver perso Hayward – in un finale fotocopia rispetto lo scorso anno sperano di non ricalcare anche nell’essenza dello scottante e desolante verdetto arrivato la scorsa stagione.

In extremis è giunto Isaiah Thomas, giocatore di differente pasta e di diverso ruolo rispetto a Gordon ma che sta dando resilienza ed esperienza a una squadra che sembra essere tornata nella mediocrità terrestre, appunto, dall’assenza dell’ex Jazz e Celtics.

Le squadre più temibili sono state fuori portata recentemente mentre i Calabroni hanno battuto squadre più o meno a pari portata o inferiori.

Ci si chiede quale sia la vera essenza dei Calabroni, come un profumo siamo passati dalle note di cuore alle note nel mezzo ma ora, a fine stagione scopriamo la fragranza di questa squadra, le note di fondo, essenza persistente e permanente.

“Ci si può nascondere al mondo intero ma non a se stessi” e gli Hornets questo lo sanno giunti alla partita spareggio che potrebbe valere molto ai fini della classifica finale.

All’Alveare i Calabroni dovranno dimostrare di essere più vicini a quelli visti a inizio stagione piuttosto che la squadra scollata e dal basso profilo vista in diverse uscite pre-All-Star Game o contro Brooklyn e Boston recentemente in casa.

Nella serata Empower Woman, alcune interviste ai giocatori di Charlotte:

Andamento della partita

La partita iniziava in maniera scoppiettante con la tripla di Huerter e la risposta di Rozier a battere la zona per il pareggio.

Young ai liberi e la seconda tripla Hawks (Hunter) ancoravano al 3-8 il maxischermo che veniva ritoccato a 10:07 da due FT di Bridges e da una transizione di Plumlee che chiudeva bene ma mancava con un air-ball clamoroso il punto del pareggio.

Ball trovava Miles in angolo e gli Hornets scavalcavano(10-8) prima di allungare con Washington da sotto ed essere colpiti da fuori ancora da Hunter dall’angolo: 12-11.

Easy appoggio volante per Miles servito dall’alzata di Plumlee e altro scambio tra i team che portava il risultato sul 16-13.

Capela di fisico rubava il rimbalzo offensivo a Plumlee e convertiva per il -1 ma su una transizione il passaggio dietro la schiena di ball per P.J. Che in avanzamento alzava oltre il Gallo un no look per la schiacciata di Bridges lanciava Charlotte al primo time-out sul 18-15 (6:29).

Entrava Cody Martin ma Capela avvicinava i Falchi che volavano avanti con una tripla di Huerter dall’angolo destro scagliata con spazio: 18-20.

Harrell recuperava un passaggio in corsa e arrivava sotto canestro bloccato fallosamente da Hunter ma dei sue liberi solamente uno ne entrava e dopo qualche errore dalle due parti la squadra della Georgia segnava ancora con Okongwu in schiacciata a 3:44 e con un pull-up frontale di Young per il 19-24 prima che Oubre Jr. in entrata nel traffico di forza riuscisse a mettere nel cesto ravvicinatamene.

Rozier rubava un pallone ma P.J. Washington mancava la tripla, Terry recuperava il rimbalzo ma Okongwu apriva l’ombrello per stoppare Harrell sotto canestro prima di andare dall’altra parte a segnare in alley-oop servito da Young.

Rozier con un cambio mano in salto appoggiava di destra a contatto per il 23-26 prima che Gallinari segnasse da tre punti per portare il divario a 6 punti ma Ball replicava con un deep 3 a stretto giro di posta.

La squadra della Georgia cercava la fuga con due punti di Okongwu da sotto e due liberi di L. Williams a :16.2 (26-33) ma a 4 decimi dalla sirena un perfetto tiro da tre punti di Bridges riduceva il divario: 29-33.

Kelly Oubre inventa il tiro contro Okongwu. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Harrell cominciava bene il secondo quarto sfruttando il passaggio di ball sotto per la schiacciata del -2 poi andava a rimbalzo per pareggiare prima di vedere Okongwu, liberato da un passaggio corto, appendersi per la bimane potente.

Un pick and roll tra Ball e Trezz però portava ancora il centro a canestro per un two and one: 36-35 a 10:28.

La partita rimaneva in equilibrio: Gallinari segnava da tre su McDaniels, Ball sparava un deep 3, L. Williams scagliava una bordata dal corner destro da tre per il sorpasso (39-40) quindi Harrell puliva il canestro in schiacciata anticipando Ball dopo un appoggio in corsa corto di Oubre Jr. e si andava avanti con due punti di Okongwu da sotto prima che su una drive di Ball andasse a segno Harrell dalla lunetta: 43-42.

Pull-up di Huerter per scavalcare, floater in corsa di Thomas su Capela, errore di Bogdanovic al tiro raddoppiato e fallo dello stesso a 6:27 su Miles con gli Hornets che ringraziavano entrando in bonus e portavano a casa due punti per il 47-44 con Bridges.

Hunter pareggiava con una tripla dalla diagonale sinistra, Miles dal palleggio danzava per arrivare all’alzata perfetta in ritmo ma Capela sull’altro fronte con meno poesia portava a casa comunque il pareggio: 49-49.

Da una transizione con baseball pass di ball arrivava il nuovo vantaggio con Miles trovato solitario sull’altro fronte ad avere zero problemi a depositare sul conto altri due punti quindi Capela segnava al volo toccato da Plumlee e i falchi ripassavano in vantaggio: 51-52.

Jumper di Rozier ma tripla di Huerter a 4:10 e Hornets in time-out sul 53-55.

Alla bomba del compagno si aggiungeva quella di Hunter e poi ancora quella di Luwawu-Cabarrot, tutte dalla mattonella diagonale sinistra per 9 punti che facevano male a Charlotte precipitata sul -8: 53-61…

Rozier passava lo schermo di Plumlee e andava ad appoggiare al vetro a 2:57 mancando l’and one , Rozier bloccava un passaggio verticale sopra la sua testa e Ball in alzata a una mano sulla transizione segnava completando con l’and one per il 58-63.

Stoppata considerata fallosa di Mason mandava in lunetta Luwawu-Cabarrot che non falliva mentre Miles sbagliava il tiro ma ad Atlanta erano fischiati tre secondi offensivi a Capela.

Ball con un runner rimbalzante tentava di ricucire un po’ lo strappo delle triple poi su un air-ball 3 dall’angolo di Rozier la manata di Luwawu-Cabarrot su Mason era fallo netto: 2 liberi con la sinistra perfetti e sorprendenti per la gioia rumorosa del pubblico e Hornets a -3: 62-65, peccato che una netta spinta dello stesso Plumlee a rimbalzo difensivo su Capela a :02.8 consentisse al centro di far terminare alla squadra di McMillan il primo tempo sul +5: 62-67.

Cominciava con una palla persa controversa il secondo tempo, Mason protestava ma l’arbitro sul fondo era irremovibile, non come lo swooping hook laterale di Plumlee che lasciava Capela a distanza e vedeva la palla rimbalzare dentro con buon giro.

Young passava dentro per l’isolato Capela che segnava due facilissimi punti quindi un fallo di Luwawu-Cabarot su P.J. Washington portava l’ala in lunetta ma solamente il secondo FT entrava, tuttavia lo stesso n° 25 si rifaceva bloccando in maniera truce un tentativo da sotto dell’avversario.

Rozier mancava una tripla, Young segnava due miss andando sullo 0/7 al tiro mentre dalla sinistra il passaggio di Martin era buono per l’inserimento centrale in corsa di un attivo Plumlee che non arrestava la jam.

Una palla al 50% era vinta da Miles che avanzando portava via l’uomo a Mason: passaggio e altra schiacciata per il nostro centro che raggiungeva gli Hawks a quota 69.

Sfortunatamente Charlotte si dimostrava poco attenta e concreta in difesa anche se sul canestro a rimbalzo di Huerter incideva una spinta su Miles alle spalle mentre la tripla di Bogdanovic dalla diag. sx allontanava Charlotte di 5…Rozier non segnava ma un passaggio aggirante la difesa dietro la schiena di Bridges per LaMelo, riposizionatosi dietro di lui nell’angolo sinistro valeva un plastico tre punti, peccato che sul lancio dalla seguente rimessa Bogdanovic arrivasse all’appoggio facile senza che Bridges riuscisse a mettere una pezza.

Borrego andava in time-out a 6:10 sul 72-76.

Un pull-up di Scary dalla FT line si infilava per il 74-76 , la tripla in & out di Oubre Jr. mancava il sorpasso e Okongwu con un easy 2 allontanava Charlotte prima che Harrell in put-back dunk segnasse ancora da un errore di Oubre Jr. volteggiando vicino canestro.

A 3:24 una chiamata contro Oubre Jr. (blocking) costava un gioco da tre punti a Charlotte che subiva il primo canestro di Young dal campo.

Ball si avvitava in un runner in corsa ma non segnava tuttavia arrivava Harrell, l’avvoltoio a correggere alla sua maniera.

Williams da sotto segnava facilmente il 78-83 ma la squadra di Borrego recuperava con una tripla di Ball dalla sinistra su skip bullett pass di Washington e due FT di Oubre Jr. dopo una recuperata in collaborazione con Ball: 83-83 a 1:27.

Il finale di quarto era 85-85 per effetto dei liberi di Harrell e Hunter.

La grinta mista a gioia di Harrell. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.
Le dance bracket in serata.

L’ultimo periodo si apriva con altri due FT per Ball a 11:28 e un turnaround di McDaniels che dal bordo sinistro del pitturato alzava oltre il difensore l’89-85.

Nonostante due falli rapidi spesi in attacco Charlotte segnava anche il +6 con Oubre Jr. ad attaccare il ferro in fing and roll ma Bogdanovic con una tripla dimezzava lo svantaggio prima di vedere un mega poster di Okongwu su Oubre Jr. che portava al -1 i Falchi.

Finte di Rozier per depistare il difensore e rapido floater per il +3 quindi Young aveva la meglio su McDaniels prima che lo stesso si facesse stoppare da Okongwu benché l’onnipresente Harrell segnasse ancora recuperando dalla spazzatura.

A 7:28 Rozier si buttava dentro e a contatto con la verticalità di Okongwu rilasciava la sfera da poca distanza, palla sul primo ferro ben accolta per il 97-92.

La tripla di Huerter urtava gli Hornets che sbagliavano un paio di tiri come i loro avversari ma si sprecavano le imprecazioni quando P.J. Washington aggrediva il ferro in schiacciata mancando clamorosamente la jam e Hunter dal pitturato alzava su Rozier (tanti i cm di differenza) il jumper del pareggio.

P.J. Si faceva perdonare appoggiando di destra al plexiglass oltre l’aiuto di Capela, Rozier commetteva fallo su Hunter che soffriva un po’ la pressione mancando il primo libero di serata.

Un punto di vantaggio per Charlotte (99-98) prima che P.J. esplodesse dalla diagonale sinistra una tripla “pan per focaccia”.

Hunter mancava l’alzata su P.J. Che si convertiva nell’alter ego buono di se stesso ma lasciava spazio alla tripla di Rozier che a 3:06 ben avviava il finale a favore degli Hornets giunti sul +7: 105-98.

Un passaggio dietro la schiena di Young (pressato da Terry) verso Huerter si dimostrava impreciso e scriteriato perché Ball soffiava palla in anticipo quindi da un pick and roll un soft touch di Washington finiva ad accarezzare il cotone e Charlotte con l’and one veleggiava sul +10.

Lungo due di Young a 2:28 ma P.J. Sterminava la difesa degli Hawks con un altro dardo da oltre l’arco prima di veder la drive di Bogdanovic dalla linea di fondo sinistra andare a segno battendo Ball.

Troppo tardi, Charlotte usava i cronometro e il passaggio schiacciato lungo linea di Miles per P.J. Era manna per l’ala che si esibiva in una pirotecnica schiacciata.

Hornets sul velluto con Ball a scagliare per gioco una deep 3 che entrava con McMillan a non voler forzare falli inutili che avrebbero prolungato inutilmente la partita.

Alla fine Charlotte la spuntava nel finale allungando fino al 116-106.

P.J. Washington, esploso nel finale. Foto tratta dal sto ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Charlotte ottiene la sperata vittoria per scavalcare Atlanta e protendere verso l’ottava piazza.

Compito difficile ma non improbo nonostante i difetti difensivi messi in mostra dalla squadra anche stanotte.

C’è da dire che la squadra ha avuto cuore ed è emersa con i tempi giusti quando contava adottando buone soluzioni in attacco ma in difesa ha pagato un po’ il non saper ruotare correttamente e le disattenzioni sul perimetro e sotto canestro benché i raddoppi su Young (le due cose sono correlate a volte ma non sempre sovrapponibili) abbiano consentito di tenere pazzescamente a soli 9 punti (3/12 dal campo con 0/6 da fuori) la stella avversaria che ha fatto girar palla servendo con 15 assist i compagni.

Pick your poison direbbe Dell Curry e alla fine i Calabroni l’hanno spuntata mettendo pressione agli ospiti in una partita anche da contatto dove diverse situazioni sono state risolte da una parte o dall’altra fisicamente e i Calabroni sono riusciti alla fine a riequilibrare i rimbalzi a quota 43.

Con il 49,4% al tiro contro il 43,0% avversario, con un 30-28 negli assist, con un 8-6 nelle rubate ed un 8-2 nelle stoppate gli Hornets si sono garantiti vantaggi fondamentali come quello dei punti segnati in area (60-48).

La vittoria degli Hornets è stata poi costruita su una miglior difesa, meno ballerina nel finale e da un P.J. Washington che, riprendendosi dal torpore della fase centrale, dopo aver mancato una schiacciata è esploso nel finale.

Anche per Rozier vale lo stesso discorso mentre tra le fila avversarie Hunter è stato il miglior scorer Hawks con 21 punti, Capela ne ha messi a referto 17 con 15 rimbalzi, Huerter ha finito con 16 punti ed Okongwu con 12 mentre l’ultimo ad andare in doppia cifra è stato Bogdanovic con 12 punti che ha però chiuso con un 5/16 al tiro.

Gallinari ha chiuso con 5 punti e 3 assist ma è dovuto uscire anzitempo a causa di una contusione.

Hornets che vincono la terza sfida consecutiva, pareggiano (2-2) gli scontri stagionali contro Atlanta e strappano quindi in classifica la posizione numero 9 ai Falchi.

Ora i Calabroni sono mezzi artefici del proprio destino.

LaMelo Ball: 8

22 pt. (7/16), 8 rimbalzi, 11 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Se Young smazza assist a profusione anche LaMelo non è da meno: pocket pass, passaggi in angolo da drive ma anche il passaggio che non diventa assist per P.J. Washington dietro la schiena (quello dell’ala poi porterà Miles alla schiacciata). Rimbalzi e punti… dopo aver mancato un layup si diverte a sparare da fuori dove il 5/10 crea una buona media e punti importanti (salvo quello messo per gioco nel finale). Una prestazione difensiva migliore del solito. Una bella stoppata da dietro su Huerter.

Terry Rozier: 7

18 pt. (8/17), 3 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate. Terry è in serata no da fuori (2/8) e alcune sue conclusioni da fuori non aiutano in una fase delicata ma in attacco ha il coraggio e l’intelligenza di cambiare registro andando a vedere cosa si poteva pescare dal pitturato. Direi una pesca abbondante e la tripla nel finale del riscatto è quella che avvia la partita sui binari amici di casa. Anche difensivamente, a parte qualche fallo per la tenuta e i problemi di cm mette gran pressione e fa fare a Young nel finale una cosa assurda: passaggio dietro la schiena che Ball recupera anticipando Huerter.

Miles Bridges: 6,5

18 pt. (6/13), 6 rimbalzi, 6 assist, 2 stoppate. Inizia bene, poi si perde nella macchia boschiva del North Carolina ma ogni tanto balza fuori per qualche imboscata anche in assist. Barba e fascetta è sempre lui tranne che su qualche drive dove viene contrastato e gli appoggi sono spesso stranamente e nettamente fuori misura. 4/4, perfetto in lunetta.

P.J. Washington: 8,5

16 pt. (6/10), 1 rimbalzo, 3 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Inizia bene duellando con Gallinari, recupera in difesa in allungo un pallone e ne deposita uno poi sembra tornare nella sua versione peggiore (a parte lo skip bullett pass per Ball perfetto) sbagliando alcune cose e parendo inefficace sui due fronti quando le mie imprecazioni si sprecano per la jam mancata per troppa aggressività…. In difesa si tiene la mano dopo l’azione, sembrerebbe finita per noi e per lui con la partita tornata in parità ma è proprio lui a esplodere nel finale con un appoggio, un paio di triple e una schiacciata decisive oltre a una buona difesa su Hunter. Mette in fila tanti punti e diventa decisivo. Forse sotto la canotta ha scoperto come attivare i super poteri con un costume modello Ralph Super maxi Eroe. Bipolare ma ci rende felici.

Mason Plumlee: 7

12 pt. (5/7), 10 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Dopo aver messo dentro in transizione spara un air-ball dalla lunetta ma si riscatterà più tarsi infilandone due consecutivi di sinistra tra lo stupore del pubblico. Si fa trovare al posto giusto spesso per attaccare in corsa il canestro e lì diventa aggressivo e imprendibile in schiacciata. Uno swooping rolling hook laterale staccandosi da Capela che gli riesce. Non sempre eccelso nel difendere a rimbalzo ma fa alcuni buoni box out e ne cattura comunque 8 difensivi. Continua ad essere attivo e questo mi piace. Doppia doppia e qualche buon assist anche se stavolta il tentativo di Rozier in back-door si trasforma in un pass TO.

Kelly Oubre Jr.: 5,5

6 pt. (2/6), 2 rimbalzi, 1 stoppata. Due entrate vincenti spingendo nel traffico, una tripla in & out delle due mancate. Sugli errori da sotto ci pensa Harrell a fare giustizia. Young segna il suo primo canestro contro di lui che poco prima aveva commesso fallo sul play. Fatica in contenimento, se gli va bene allunga e ruba ma stasera è Ball che gli fa trovar palla toccandola a L. Williams e lui va a subir fallo nella nostra metà campo e in lunetta in bonus dove si dimostra stavolta preciso e freddo con un 2/2.

Montrezl Harrell: 8

20 pt. (7/9), 6 rimbalzi. Non sempre in difesa, come Plumlee, è pronto a spendere un fallo o è nella posizione giusta ma comunque entrambi sono in progresso. Volteggia come un avvoltoio nei pressi del ferro avversario recuperando dalla spazzatura tutto il possibile. Avvoltoio. Con 4 rimbalzi offensivi si fa valere, ottiene punti con aggressive schiacciate o tiri liberi. Non è nemmeno altissimo per essere un centro ma si fa rispettare e valere arrivando addirittura a 20 punti. Una presenza inquietante per Atlanta sotto le proprie plance. Decisivo.

Cody Martin: 6,5

0 pt. (0/2), 5 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate. Non un grande ingresso ancora poi comunque vada l’azione lui porta pressione. Salva un canestro nel secondo tempo toccando palla oltre il fondo prima che l’attaccante potesse alzarla a pochi cm dal canestro. Un tiro da fuori corto dopo una indecisione e per il resto è difesa con 3 rimbalzi difensivi e due stoppate.

Isaiah Thomas: 6

2 pt. (1/4), 1 rimbalzo, 2 assist. Questa volta al tiro non è granché perché le sue tre conclusioni da fuori sono contestate con gli Hawks che gli danno un occhio di riguardo. Gli entra il floater con aggancio in corsa e partenza da fuori ed alzata oltre Capela, perfetta. Smazza un paio di assist negli 8:34 di gioco.

Jalen McDaniels: 6

2 pt. (1/3), 1 rimbalzo, 1 stoppata. Sbaglia un paio di tiri e poi mette comunque il turnaround più difficile in uno contro uno a bordo area sinistra. Gioca 14:04.

Coach James Borrego: 6,5

Difesa a volte che lascia scoperti gli angoli e la diagonale sul perimetro e ciò costa, anche se a volte veniamo graziati, in compenso la pressione porta dall’altra parte buoni frutti tra recuperi e uno Young irretito al tiro come da piano partita. Ce la si gioca con carattere cercando di superare i limiti affrontando al zona nella maniera migliore. Alla fine va bene.

Versione 1 con commento casalingo.
Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.