Game 72: Charlotte Hornets Vs Philadelphia 76ers 82-121

Nick Richards (2 punti, 2 rimbalzi, 1 stoppata) cerca di contrastare Tobias Harris dalle parti del ferro dove Charlotte ha avuto evidenti problemi, soprattutto con Embiid.

Dopo le relative preoccupazioni per Bally Sport e le insistenti voci della cessione di quote di maggioranza da parte di MJ (non esattamente un male nel tentativo di shakerare qualcosa nell’ambiente), gli Hornets continuano la discesa agli inferi prosciugato anche il pozzo di San Patrizio in una partita dove anche Richards gioca per 13:13 (per problemi di falli) e poi si unisce agli altri assenti non toccando più il parquet.

Tagliati i rifornimenti d’acqua in punti, nel secondo tempo i Calabroni chiudono con 28 punti totali (ultimo quarto con la bench, anche profonda sul parquet) mostrando un attacco statico ed evanescente in una partita chiusa, scivolando sul -39 finale in una partita frustrante in stile ultima contro i Cavaliers.

Quarta sconfitta casalinga consecutiva, ultima chiamata contro Indy settimana prossima prima di lasciare la Queen City per affrontare le paludi della Louisiana.

Decisivo Embiid con 38 punti e 13 rimbalzi in meno di 30 minuti, Harden chiude con una tripla doppia da 11 punti, 11 rimbalzi e 10 assist e Philadelphia vola aiutata anche dai 18 punti di Harris, dai 13 di Maxey e dai 12 di Milton.

8 punti e ben 10 rimbalzi per Reed, centro di riserva dei 76ers che hanno controllato i rimbalzi 47-69, uno dei motivi della facile vittoria, unito alla percentuale al tiro: 33,7% per Charlotte che ha trovato qualche difficoltà nel pitturato incassando un 36-64 ma ha sparato malissimo con l’alternativa da tre punti (14,3%) mentre Phila da fuori ha messo il 31,3% dei propri tiri salendo al 50,0% totale dal campo come detto grazie ad un Embiid da 16/21 ma anche con un Harris da 7/11 dal campo.

Rozier ha chiuso davanti ai compagni con soli 14 punti,(6/18) P.J. Washington con 12 (anche lui male in % con 5/16), 11 punti per Kelly Oubre Jr. in serata stortissima (2/12), 10 punti e 9 rimbalzi invece per Kai Jones in 27:21 che ha duellato anche con Embiid.

Spazio per lui e JT Thor quindi ed altre facce in possibile crescita ma al momento ad un fan Hornets sembra tutto o quasi da gettare, indispettiti che una partita possa durare circa un quarto e mezzo, ancora una volta anche se la disparità di forze sul parquet era parsa evidente da subito…

Game Recap

Partita che si apriva dopo venti secondi all’insegna del duo Harden (pass) – Embiid (alley-oop) ma Rozier in data del suo compleanno festeggiava a 11:09 con la tripla del primo sorpasso in un primo quarto combattuto.

A 6:10 e a 5:40 Embiid – per ben due volte – trovava il contatto con Richards segnando due and one (il secondo in circus shot) portando sopra la squadra di Rivers che rifiniva lo 0-12 di parziale con Harden a 5:12 per il 14-21.

Charlotte ripartiva da una tripla coraggiosa di Thor e da un bel turnaround di green hair Jones con il secondo che a 3:58 – con due tocchi – controllava un rimbalzo offensivo e serviva in diagonale (bound pass) l’accorrente Thor che depositava il 21 pari.

Le squadre rimanevano lì e Rozier entrando nell’ultimo minuto realizzava (:58.6) il 29-28 ma Maxey con due secondi e mezzo dalla sirena riusciva a centrare il buzzer beater da metà campo con palla che picchiava al vetro ed entrava per il 29-31.

Nel secondo quarto i Calabroni beneficiavano di 4 punti consecutivi di Oubre Jr. che a 10:10 falliva l’and one lasciando comunque i black-mint & gold avanti di uno: 35-34.

A 8:04 il driving layup di McGowens prendeva di sorpresa Milton che commetteva fallo concedendo l’and one del 40-39 poi Melton infilava da tre per il 40-42 a 7:45.

Da lì gli Hornets cominciavano a perdere terreno con due FT splittati da P.J. Washington ed Embiid che saliva di tono (nel primo tempo era stato fermato ad esempio per ben due volte nella stessa azione da Richards) con il gancio a 4:15 per il 45-51 e la schiacciata in corsa a una mano a 3:26, punto esclamativo per il 45-55…

A 1:29 la tripla di Harris faceva scivolare gli Hornets (a causa della loro problematica difesa) sul -15, poi a :28.3 Rozier metteva l’ultimo colpo chiudendo all’intervallo sul 54-66.

Nella ripresa – da una palla persa da Charlotte – nasceva la schiacciata da transizione di Harris per il 9-0 di parziale che a 9:38 lanciava gli ospiti sul +21 (54-75) decretando la fine della partita de facto.

Tempo buono solo per vedere qualche duello: quello di Clifford con la terna che lamentava una spinta di Embiid su Oubre (rimbalzo e canestro) ottenendo solo un tecnico (fallito da Harden) contro, poi in rientro Embiid stoppava nettamente Jones lanciato ma Kai si rifaceva poco dopo con un’alzata rapida al vetro ai 24 secondi e con un hook a 4:27 sempre sul centro titolare avversario per il 62-82.

A 2:44, finta, tiro sul secondo ferro di Embiid, sfiorato da Jones, palla che ricadeva verticalmente dentro ed And1 annesso per continuare la sfida…

Quello che contava era il parziale da 13-26 per il 67-92 a fine terzo quarto.

Nel finale entrava anche l’ucraino “Svi” che realizzava da tre, poi ne falliva un paio e si faceva arrivare addosso il difensore al quarto tentativo ma completava l’opera di autodistruzione mancando due dei tre liberi di Charlotte dando l’atmosfera in un finale dove Phila saliva a +42 mentre i giocatori della panchina di Clifford accumulavano un po’ di esperienza per chiudere una partita che alla fine vedeva gli ospiti portare a casa la serie stagionale per 2-1 (tre le partite in programma quest’annata).

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.