Game 77: Charlotte Hornets @ New York Knicks 125-114

Intro

Countdown: -6.

Milioni di sogni si fondono con le luci, i neon fluorescenti e i colori della notte che inghiotte il buio e lo riflette nella anime in corsa, felici, afflitte o distrutte.

Il numero 6 rappresenta principalmente due cose: per esporre al meglio il primo concetto si potrebbe partire da Otherside, una canzone dei Red Hot Chili Peppers dalle atmosfere alla Escher distorte e cupe che parla di Hillel Slovak, chitarrista israeliano fondatore del gruppo morto di overdose da eroina senza esser riuscito vincer la sua battaglia.

Otherside, scritto tutto attaccato rappresentano il bene ed il male che si fondono in un unico essere e che battagliano per prendere il sopravvento con la parte negativa di noi che non vogliamo ammettere, difficile da controllare.

Stano caso, i due triangoli rovesciati l’uno rispetto all’altro (Sigillo di Salomone) presenti sulla bandiera di Israele rappresenterebbero la natura di Dio (la trinità quello con la punta verso il cielo) e la natura umana quello con la punta rivolta verso il basso.

Anche il demoniaco 666 pensandoci ne sarebbe un riflesso.

L’altra raffigurazione consiste in quella dell’angelo custode (figura che potrebbe essere anche meno ultraterrena rappresentando una persona che si prodiga per gli altri) e al MSG, storico luogo che ha ospitato grandi eventi andrà in scena una battaglia babelica (vista la promiscuità di città tentacolari come New York, crocevia e crogiolo di culture come anche la Queen City sta diventando) dove Charlotte spera di avere i suoi santi in paradiso che la proteggano e facciano girar la fortuna dalla parte teal & purple.

La squadra di Borrego con una vittoria sarebbe matematicamente certa almeno della partecipazione ai play-in giungendo a quota 40 (NYK e WAS vincendo tutte le restanti arriverebbero al massimo a quota 39).

Il Cielo su Berlino (film umanista di W. Wenders) potrebbe spostarsi su New York ma Charlotte avrà bisogno di “angeli più umani” sul parquet – come quando l’angelo Cassiell perde la sua immortalità, sacrificandola per salvare Raisa –

e non sottovalutando gli avversari (fresca la recente sconfitta casalinga contro i Knicks ai quali ha girato tutto bene), spendere energie e sforzi sacrificandosi per il risultato finale.

Andamento della partita

I quintetti.

Charlotte lasciava la palla a due ai Knicks ma facendo pressione costringeva a un’infrazione di campo gli avversari che incassavano un layup da pre-game da P.J. Washington, il quale su uno sl. screen veniva imbeccato da Ball rollando facilmente a canestro.

Plumlee imbeccava Rozier dietro le linee per un back-door vincente mentre Mitchell Robinson conquistava due liberi segnando solamente il secondo portando New York a un punto.

Quando Ball cambiava lato dando a Rozier sulla destra ecco la nostra SG infilare il 7-1 prima della reazione di New York che passava per una tripla di Randle, un fing and roll di Barrett oltre Ball e un’altra bomba di Randle che portava avanti i newyorchesi 7-9.

Charlotte rispondeva con un layup di Ball, New York si riportava avanti con un rimbalzo offensivo di Robinson convertito in due punti ma Ball in floater riportava Charlotte in parità, Barrett con la drive restituiva il vantaggio ai Knicks e dopo l’errore da fuori di LaMelo, la tripla di Fournier da second chance costringeva Borrego ad un time-out a 7:18 sull’11-16.

Bridges ricominciava con un autoscontro al limite del fallo a centro area sul quale ricavava un floater per far ripartire Charlotte ma Randle segnava dal mid range su Bridges facendo resistere i suoi sul +5, un trend da resistenza che continuava per il quarto con Bridges allo step back 3 (16-18)e Barrett in entrata con appoggio prima di una transizione con passaggio di Martin e dunk si Miles (18-20) alla quale replicava Fournier con un fade-away oltre Rozier, Robinson stoppava Plumlee nettamente e Quickley in qualche maniera metteva dentro un’entrata il +6 per i locali.

Bridges suonava la carica attaccando con creatività il canestro e sparando un due punti toccando l’arco per il 24-26.

RJ Barrett aveva la risposta offensiva e Robinson quella difensiva su Rozier in stoppata ma spuntava Oubre Jr. In area a risolvere .

Toppin andava per il 26-30 e RJ Barrett allungava splittando due FT ma Oubre Jr. dal corner sinistro chiudeva il punteggio del primo quarto con la tripla del 29-31.

Finalmente nel secondo quarto giungeva il pareggio con Harrell che mancava il vantaggio sull’and one a 11:49 così Burks segnando da tre restituiva un vantaggio alla squadra di Thibodeau ridotto da un soft runner di Ball prima di vedere un cambio mano di Thomas che di sinistra evitava Robinson in stoppata per il layup del 35-34.

Succedeva un po’ di tutto sui due fronti, dalla mancata tripla di Oubre Jr. al recupero straordinario di Kelly che andava a stoppare da dietro al limite Burks il quale si rifaceva incredibilmente sull’altro lato contro un avversario terribile come Harrell quindi arrivava la steal di ball sul rapido avversario ma Thomas mancava il tiro forzandolo un po’, New York mancava due tiri in sequenza e Harrell chiudeva il ciclo karmico con i punti del 37-34 infilando anche l’and one per il +4.

Alley-oop di Robinson e doppia possibilità sprecata dai bianchi con Quickley e soprattutto Robinson che per un eccesso di potenza andava a schiacciare sull’anello il pari arrivato comunque dopo un altro errore di Thomas: Toppin in mezzo riceveva dalle profondità e infilava il secondo alley consecutivo newyorchese.

Quickley – spostato da Harrell sul tiro – splittava due FT a 7:17 ma Oubre Jr. dalla sinistra sparava in faccia a Toppin venendo toccato.

Giocata da 4 punti per gioire con Terry in panca ma Fournier veniva toccato da Ball mentre sbatteva la palla sul vetro così arrivava anche per New York l’and one e il 42 pari.

Facile schiacciata solitaria per Oubre Jr. da transizione e runner di Fournier, tripla di McDaniels con spazio grazie ad un altro assist di Ball e tripla di LaMelo per il +6 che si scoprirà poco dopo essere annullata per una chiamata a posteriori un po’ dubbia dalla visuale camera (tocco con il tallone chiamato sulla linea laterale sinistra).

A Charlotte non restava che difendere il vantaggio e Martin con un mid range dalla sx su un piede che faceva volteggiare sull’interno ferro la alla più volte portava a casa il risultato ma RJ Barrett minacciava di strappare la leadership dei Calabroni con la tripla del 49-48.

Mason risolveva in mischia in schiacciata grazie a una palla tenuta viva da Rozier e Martin in uno contro uno batteva il lungo: 53-48.

New York prendeva un rimbalzo offensivo e Fournier realizzava da tre prima di andare a segno con RJ Barrett dalla linea della carità: 53-53.

Partita in bilico che Ball provava a strappare con una saetta dalla sinistra per rifarsi del canestro precedentemente annullato e reaching di Fournier sul polso di ball che in bonus – a :58.3 – metteva dentro il 58-53.

Ultimi due punti dalla lunetta ancora per RJ Barrett poi andava tutto a vuoto e le squadre andavano negli spogliatoi sul +3 Charlotte: 58-55.

Gli Hornets cercavano il gioco di squadra: 19-12 negli assist, i Knicks sfruttavano i rimbalzi: 23-31…

Il 50,0% contro il 44,4% degli avversari ci teneva comunque avanti.

Nella ripresa Charlotte allungava con un goaltending di Robinson su ball che provenendo dalla sinistra faceva toccare la palla al plexiglass prima di vederla spazzar via.

Burks da tre trovava spazio sulla posizione flottante di Rozier e su una transizione RJ Barrett pareggiava anche.

Bridges con una delle sue triple a rotazione controllata riportava in vantaggio i teal & purple ma Fournier con un pull-up 3 da transizione impattava nuovamente.

Fallo duro di Randle sull’alley-oop di Miles che non batteva ciglio segnando due liberi prima che Rozier in velocità si infilasse nella difesa avversaria ancora non rientrata totalmente: 67-63.

Ball contro Fournier, foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

Fournier dall’angolo destro batteva P.J. Washington con la granata da 3 mentre lo stesso numero 25 Hornets serviva una granita ghiacciata a Plumlee che tritava in schiacciata la difesa avversaria.

Randle con le finte prendeva spazio su Mason per un pull-up frontale battendolo e Bridges con un ½ dalla lunetta ritoccava sul 72-68.

Rozier mancava la tripla, Fournier no ma Terry a 5:39 andava in lunetta sotto la spinta di Burks che lo aiutava a mancare la schiacciata ma non i FT del 74-71.

Anche Fournier a 5:27 realizzava i suoi mentre l’hook di Martin in corsa oltre Randle era notevole.

Oubre Jr. segnava da re dalla diag. Dx oltre Fournier, Randle rispondeva dalla diag Sx. battendo l’incerta zona di Charlotte ma Oubre Jr. si ripeteva dalla sinistra sul close-out di RJ Barrett: 82-76.

Fournier mancava un layup facile provenendo dalla baseline destra ma Randle trovava ancora spazio per la tripla del -3 per ottenere poco più tardi i liberi bonus del -2 (½, 82-80 a 2:17).

P.J. Co cambio direzione segnava in appoggio oltre Randle ma Fournier andava oltre Ball dalla sinistra continuando a far resistere la squadra di Thibodeau la quale cominciava a scricchiolare dopo un bound pass intelligente in verticale di Kelly per Cody che da sotto agganciava portando a casa due punti.

24 secondi scaduti a New York e nonostante Sims bloccasse P.J. Washington il possesso rimaneva per gli imenotteri e Martin servendo nuovamente P.J. vedeva issarsi il compagno per un’aggressiva jam appesa.

Fournier forzava da tre su Martin andando corto e Harrell in area andava a sbattere su un Fournier in chiusura: schiena indietro, palla sul vetro che ricadeva nella retina e and one a segno: 91-83 a :01.9, massimo vantaggio Hornets in partita fino a quel momento.

Martin aspettava Burks fuori dal semicerchio ottenendo uno sfondamento in avvio ultimo periodo che era buono per aumentare il vantaggio con il layup di Oubre Jr. e il floater di Ball a 10:31.

Quickley segnava da tre mentre Ball con un anomalo running jumper dalla profonda baseline sinistra rispondeva.

Open 3 di Burks ma P.J. in fisica separation funzionava in area per battere Toppin: 99-89.

Non era finita: un circus layup di Quickley in allungo riduceva lo scarto e anche se Ball andava a sbattere su Quickley nel traffico segnando un ottimo tiro con and one per il 102-91, lo stesso giocatore newyorchese subiva il tocco di Ball in pressione da dietro realizzando jumper and and one a 8:33.

Ball mancava due triple ma sulla stessa azione P.J. Washington murava RJ Barrett prima e addirittura Robinson poi così sulla transizione Rozier mandava a segno un reverse.

Burks dal corner sinistro realizzava il 104-97, la dunk di Barrett portava sul -5 i Knicks che vedevano assegnarsi un goaltending di P.J. Washington su alzata di Quickley che nel frattempo, avendo peso il contatto di Rozier in taglio andava in lunetta nonostante il challenge fallito (giustamente sul contatto) da Borrego.

Il fatto era che dopo il libero trasformato gli Hornets si trovavano soltanto con due punti di vantaggio e sul possesso offensivo Rozier mancava la tripla tuttavia nasceva una second chance convertita e trasformata con bravura da P.J. Washington da oltre l’arco.

107-102, gettavano via un paio di occasioni gli avversari e sulla drive Ball passava sopra la propria testa verso il centro dove parallelamente si inseriva Plumlee per una running dunk.

A 3:39 Randle di fisico segnava con l’and one ma sul passaggio a una mano di Ball nel corner destro Miles infilava la terza tripla di serata: 112-105 e quando Fournier a 3:17 mancava uno dei due liberi era quasi bandiera bianca issata da un hockey pass di LaMelo che finiva a P.J. Tramite per prolungare in diagonale con flash pass per la schiacciata di un pirotecnico Bridges nel finale.

Quando Miles segnava dall’angolo sinistro anche un turnaround da marcato rimanendo perfetto da oltre l’arco scorrevano i titoli di coda sui quali rispuntava a sorpresa per i saluti con un altra schiacciata sulla pressione a tutto campo di New York.

Finiva 125-114 e gli Hornets si qualificavano per i play-in.

Analisi

Charlotte guadagna il sicuro accesso ai play-in nello scontro diretto a New York emergendo in un finale che l’ha vista ottimizzare la zona difensiva e la condivisione della sfera in attacco a partite da un Ball decisivo con 15 assist.

La vena realizzativa di serata di Bridges e l’apporto di tutta la squadra nel cercare di giocare in velocità, sul ritmo non tirandosi indietro nella parte fisica ha prodotto il risultato sperato.

Indipendentemente dal voto in pagella, c’è stato l’impegno di tutti e l’intelligenza di qualche protagonista così la vittoria pare meritata alla fine.

Nonostante la percentuale leggermente più bassa da fuori degli avversari i Calabroni con un 39-23 negli assist hanno spazzato la partita segnando complessivamente dal campo con un 54,4% contro il 47,1% facilitato dalle giocate in area: 68-40 il parziale.

Aver giocato spesso sul perimetro con Randle in attacco ha fatto mancare una stampella ai Knicks che hanno vinto a rimbalzo 45-51 ma sono stati limitati a un 8-11 negli offensivi (8 di Robinson che in difesa ha catturato pochi palloni).

New York ha trovato in Fournier il protagonista di serata con 30 punti ma nel finale è uscito dai giochi ed anche i 25 punti di RJ Barrett o i 21 di Randle non sono bastati a coach Thibodeau.

16 punti per Quickley, 12 punti e 12 rimbalzi per Burks, 6 punti e 10 rimbalzi per Robinson.

LaMelo Ball: 8,5

20 pt. (8/18), 5 rimbalzi, 15 assist, 3 rubate, 6 TO in 36:40. Comincia la partita in modalità altruista commettendo qualche imprecisione ma poi la continua con le stesse modalità aggiungendo iniziative personali in entrata e al tiro da fuori (lì pecca qualche volta di troppo con almeno 3 tiri assurdi deep). A parte qualche eccesso fa una partita di spessore liberando tanti compagni, vedere nel finale l’assist sopra la testa per la jam di Plumlee o il passaggio nell’angolo sinistro a una mano per Bridges. Gli annullano una tripla che… forse ma lui se ne prende una poco dopo segnandola quasi dalla medesima posizione. Palla in mano fa girar la squadra e – prendetela con beneficio d’inventario – al volo, dovrebbe essere record personale d’assist in carriera ma comunque sia i 15 assist sono decisivi.

Terry Rozier: 5,5

15 pt. (5/16), 5 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate in 33:20. Terry ha una serata non prolifica per quanto riguarda il rapporto tiro/punti ma riesce con qualche incursione (bello l’anticipo sulla linea di passaggio per RJ Barrett con due punti in fast break) a portare a casa una quindicina di punti. In difesa tra il flottare sulla zona e qualche colpa propria (anche il fallo in taglio su Quickley che poi andrà per il -2 nel finale) non mi piace granché. Compensa un po’ con altri aspetti ma mi aspettavo qualcosa di più anche nell’ultima frazione quando manca un tiro dall’angolo pensandoci troppo, fortuna arrivi una second chance trasformata da P.J. Washington.

Miles Bridges: 8,5

31 pt. (11/15), 6 rimbalzi, 3 assist. Serata magica soprattutto nel finale con due triple (4/4 con quel suo tiro dalla minima rotazione) ma anche schiacciate (non si fa mancare nulla, anche una windmill) o un taglio sulla baseline per certificare la vittoria degli Hornets dopo aver disputato una buona gara dal punto di vista dell’impegno. Partita fisica che lui interpreta già nel primo tempo con un autoscontro chiuso in floater e qualche drive creativa per dare profondità alla squadra. Ci riesce, supera i 30 punti ed è un fattore chiave.

P.J. Washington: 8

11 pt. (5/8), 6 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Big Ball ma anche grandi attributi per P.J. Washington nella notte che nei momenti decisivi nelle ultime partite si sta facendo trovare pronto. Da ala non forza più tutte quelle triple anche se mette per necessità e con concentrazione quella più importante della notte per il 107-102. Segna arrivando dalle parti del ferro con alzate e fornisce un paio di passaggi (pocket per Plumlee e flash per Miles) che liberano i compagni facendoli brillare il e a canestro. Le due stoppate arrivano sulla stessa azione nell’ultimo quarto, vittime illustri RJ Barrett e Robinson. Anche un bel box out nell’ultimo periodo.

Mason Plumlee: 6

6 pt. (3/6), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Cerca d andare a contrastare i tiri con esiti differenti, a volte viene battuto come con Randle su un jumper frontale dopo 5/6 finte sul posto, altre volte riesce a influenzare il tiro come contro lo stesso avversario da tre dalla destra nell’ultimo quarto. Segna solo se imbeccato (buono però l’inserimento con running jam su assist di Ball), l’unica volta che va in uno contro uno deciso inventa in area un tiro in mezza girata con scarne possibilità di successo. Buona la partenza in attacco con l’assist in back-door per Rozier, rimbalzi pochi però.

Kelly Oubre Jr.: 8

21 pt. (8/11), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Kelly torna dei nostri con una partita dove sì, lascia qualche vuoto sulla zona e gli avversari ne approfittano, ma realizza un 4/7 da fuori finendo con ben 21 punti sbagliando poco. Ottimo passaggio schiacciato verticale per il back-door di Martin, buona mano, punti dalla panchina e un po’ di impegno difensivo in più. Trovasse un po’ di continuità nel finale…

Montrezl Harrell: 7

8 pt. (3/4), 2 rimbalzi, 4 assist in 19:28. Si picchia i pugni in testa segnando prima di un and one, cosa che gli capita spesso sebbene non sempre li converta dovendo sistemare ancora un pochino la meccanica di tiro ai FT ma di fisico battaglia contro una squadra che cercando di metterla su quel piano trovava pane per i suoi denti. Sui close-out come i compagni per l’effetto zona ma ha l’in più di riuscire anche a innescare i compagni.

Cody Martin: 7

8 pt. (4/6), 5 rimbalzi, 5 assist in 25:31. 0/2 da fuori ma come altri la filosofia del trovare il compagno è recepita. Rimbalzi a parte, segna tutti i tiri da due punti, sia il jumper dal mid range sx su una gamba che rotea sul ferro prima di entrare, sia l’appoggio in back-door con il passaggio bound di Kelly ma anche la convinzione commista a pazzia per l’hook in corsa su Randle. La solita difesa che funziona a tratti. Prende uno sfondamento a inizio ultima frazione da Quickley aspettandolo come aiuto.

Isaiah Thomas: 5,5

2 pt. (1/4), 1 rimbalzo in 4:11. Gioca poco e dopo il cambio mano con appoggio (notevole) su Robinson, forza dei tiri che a Borrego non devono essere piaciuti troppo perché se l’idea è di giocar veloce e di passaggi sulla prima ci siamo, sulla seconda l’interpretazione del piccolo in serata è stata un po’ compromessa. Comunque anche dalla panchina incita sempre i compagni, è già dentro il gruppo.

Jalen McDaniels: 6

3 pt. (1/2), 1 rimbalzo, 1 assist in 5:47. Perfetta la tripla sull’assist orizzontale di Ball, tirata con spazio e senza paura però qualche volta in difesa con lui si soffre e su un rimbalzo lasciato a Robinson veniamo colpiti dall’angolo da una tripla su un suo close-out non efficace.

Coach James Borrego: 7

Contrappone la velocità e la condivisione della spicchiata alla forza. New York schiera Randle spesso fuori e lui è facilitato nel gestire il pitturato schierando una zona che talvolta balla ma alla fine sortisce il suo effetto nel finale quando New York spara a salve qualche colpo finendo per scivolare via dopo essersi riportata in partita per un paio di cattive gestioni di possesso. Non che lui chiami i giusti time-out. Ci prova con un challenge in un momento delicato, gli va male ma non poteva esser altrimenti. I cambi sono corretti dal mio punto di vista.

Gli highlight.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.