Game 8: Charlotte Hornets Vs Boston Celtics 87-108

Intro

Bandiera Bianca

Vorrei raccontarvi di un mondo da favola dove le bandiere rimangono lì, fisse ed eterne al proprio posto invece le bandiere si scoloriscono e deteriorano.

Sulla Luna, le bandiere piantate dagli astronauti americani tra il 1969 e il 1972, secondo alcuni studi, saranno divenute molto probabilmente bianche.

Le flag a stelle e strisce furono realizzate in rayon per un costo attuale che sarebbe di circa 30 euro.

Considerando che le sei bandiere piantate tra il 1969 e il 1972 sono state bombardate per decenni da un potente, scintillante flusso solare, è altresì scontato realizzare che i letali raggi ultravioletti (non assorbiti completamente nemmeno dall’atmosfera terrestre) abbiano stinto completamente quel simbolo della potenza americana che fu.

Le stelle e strisce si stanno lentamente disintegrando, segno dei tempi che mutano, delle bandiere bianche divenute simbolo di resa a fattori esterni più potenti.

In estate l’abbagliante mercato NBA ha trascinato Kemba, ex re della Buzz City a Boston.

Walker si è arreso alla costante esposizione del nulla, abdicando al suo ruolo di giocatore simbolo.

Va ringraziato per il passato ma a poche ore dalla palla a due tutto il sostegno del popolo teal & purple va ai ragazzi che tenteranno di difendere i nostri colori, cercando di non farli stingere, anche perché, è divertente vedere come un team dato da tutti come uno dei peggiori della lega attualmente (l’avevamo scritto tutti) sia, per un motivo o per l’altro (calendario, qualche assenza nelle fila avversarie) lì sul 4-3 al sesto posto nella Eastern Conference.

Analisi

Vince Boston senza patemi.

Lo starting five a disposizione si Stevens è migliore e nel duello Walker-Rozier, rimasto sullo sfondo, il secondo sfigura in serata con una pessima prestazione.

Lo segue quasi tutta la squadra che alla fine commetterà 20 pesanti TO contro i 12 di Boston che con una difesa fisica e attenta influisce sulla statistica.

Già da metà secondo quarto la gara è saldamente in mano ai Leprechaun anche se un break di 8-0 Hornets a cavallo tra il primo e il secondo tempo riavvicina Charlotte sul -7.

52-49 a rimbalzo e un 29-21 negli assist. Liberi 15/21 CHA, 18/23 BOS. Charlotte tira con il 38,4% contro il 43,0% ma è lo scandaloso 19,4% da tre punti (6/31) a condannarla in parte.

Servono a poco le 9 stoppate contro le 5 avversarie (il solo P.J. Le pareggia) perché Boston muove meglio la palla o si scherma meglio per tiri e penetrazioni.

Borrego prova a cambiare un po’ di volte i quintetti ma così facendo scende un po’ l’intesa, insomma, Charlotte ci prova ma non ha i mezzi e nonostante la resilienza alza bandiera bianca quando nel terzo quarto i Celtics vanno su vantaggi nell’ordine della ventina di punti.

Buona e calorosa l’accoglienza per Kemba Walker, applaudito,, sotto gli occhi di Mama Walker con la maglia del figlio in versione Celtics (sarebbe stata meglio la old version) e coach Larry Brown.

Charlotte ora gira sul 4-4 in classifica attendendo il derby domenicale (per noi) con i Pelicans, sempre allo Spectrum Center.

La partita

Starting Five

Boston scendeva sul parquet dello Spectrum Center con: Walker (14 pt. dopo una partenza slow), Brown (12 pt.), Hayward (20 pt. + 10 rimb.), Tatum 23 pt. + 9 rimb.), Theis (5 pt., out Kanter).

Hornets con Rozier, Bacon, Bridges, P.J. Washington e Zeller.

1° quarto:

La partita cominciava con il primo possesso dei Celtics e palla portata avanti da Kemba Walker che tentando di finire in reverse layup era impreciso, Bridges in attacco si faceva toccar corto il passaggio ma sulla fuga di Brown rimediava in stoppata per poi andare anche a conquistare un primo rimbalzo offensivo di Charlotte che ne aveva bisogno di un secondo prima di vedere P.J. Washington segnar da fuori a 10:55 dopo aver tentato di schiacciare a una mano (sul ferro).

A 10:25 Theis su una seconda chance correggeva il suo primo errore con il tiro dalla media poi gli Hornets con un jumper in ritmo di Bacon dalla baseline destra e una runner in diagonale della nostra guardia tiratrice piombavano sul 7-2 ma Boston si risvegliava pareggiando con Hayward (two and one in transizione)a 7:47 prima di passare in vantaggio con Theis.

Bridges pescava il pari ma l’inerzia del momento pareva ormai con Boston, infatti, Brown realizzava con il pull-up dal post basso e Smart da tre mandava i Celtics sul +5 (11-16).

Smart pescava con il bound pass diagonale il taglio di Hayward centrale: due punti facili in appoggio inseguito da Bridges…

Era sempre l’ex Jazz a dare soddisfazioni ai verdi realizzando da sotto dopo aver ricevuto un lob sotto e a 4:05 in transizione mettendo dentro altri due punti costringeva Borrego al time-out sull’11-20.

Charlotte ci provava a sbloccarsi ed era Bridges a toccar dentro un tiro mancato da Biz ma a 3:34 arrivavano 3 FT per Walker toccato da Marvin.

3/3, Hornets in confusione e altri due punti per Hayward in layup su una rimessa offensiva diretta dal fondo.

Il nostro Williams mancava un runner ma dopo un avventuroso recupero rimediava segnando da sotto.

Sul 17-28 Graham mostrava un ottimo pezzo del suo repertorio; entrata veloce, galleggiamento a contatto con Smart in area ed estensione del braccio in scoop a contatto per un two and one che ci riportava sul -8 (20-28).

Tatum però sfruttava un mismatch con bravura: pump fake in rotazione e Monk saltando commetteva fallo a contatto pur cercando di spostarsi.

Canestro ma FT mancato e finale sul 20-30.

P.J. and Miles il Dynamic Duo di Charlotte. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

2° quarto:

Primo possesso mal gestito da Charlotte che si salvava con Biyombo in stoppata sul reverse di Tatum, Charlotte però non trovava il ritmo venendo colpita da un jumper di Tatum e da un’entrata di Brown con un Biz troppo alto e lento sulle sue tracce.

Marvin metteva dentro in reverse e Bacon andava a stoppare Edwards ma dopo una palla persa da Dwayne, ancora un Biz fuori dalla sua zona, cedeva il passo a Brown in entrata.

P.J. A 8:43 con il marchio di fabbrica, bump and hook seccava Brown che concedendo anche il libero dava modo a Charlotte di riportarsi sul -11 (25-36), Hornets lontanissimi che recuperavano i successivi due punti di Tatum con Zeller ma che trovavano in Rozier un infiltrato (0 pt. con 0/6 al tiro e 2 palle perse nel primo tempo) che dava il peggio di sé in questa fase, senza nemmeno Kemba in campo.

A 6:25 ci pensava Bridges dal post basso destro a sfruttare il mismatch con Edwards e Graham da tre punti regalava il -6 (32-38).

Gli Hornets subivano un 1-2 con ½ di Theis dalla lunetta e venendo colpiti in transizione da Brown su assist di Kemba dopo un’altra balorda iniziativa di Scary.

Charlotte però era dura a morire e segnando da tre con Bridges, fluido e morbido, salvavano due punti con P.J. Washington a cancellare Brown al ferro mentre su un assist saltato di Graham saltava anche la difesa dei Leprechaun che incassava una tomahawk jam di Miles per il 37-41.

Il time-out di Boston sembrava non servire perché Cody conteneva bene Smart ma sull’altro fronte Zeller si complicava la vita fallendo il tocco da sotto del -2, facile…

Boston tornava a corree con due FT (fallo Rozier), Brown in appoggio di sinistro, al che era inserito Martin (2:06) anche se gli effetti, non per colpa sua, tardavano ad arrivare.

I jumper di Hayward su Zeller (punta sx del pitturato) e di Tatum da tre su Graham (close-out senza forza) davano a coach Stevens altri 5 punti da mettere in stiva e a 1:22 gli ospiti schizzando sul 37-50 ipotecavano già la prima frazione da 24 minuti.

Per un fallo su Tatum di P.J. I Celtics andavano sul +15 ma fortunatamente un’ultima fiammata degli Hornets in extremis riduceva lo scarto: Martin tagliava in diagonale su Hayward andando a fulminare con la destra Robert Williams III.

Una schiacciata impressionante per potenza, velocità e coordinazione che entrerà sicuramente nella top ten dell’anno…

Graham aveva ancora il tempo per una tripla frontale e i Calabroni si affacciavano al secondo tempo sul -9 (43-52).

Le Honey Bees in serata pronte allo stacchetto.

3° quarto:

Rozier metteva dentro dal bordo sinistro ravvicinato dell’area i suoi primi due punti, Hayward rispondeva zigzagando oltre i blocchi per un tiro dal mezzo del pitturato che rimbalzando sui bordi dell’anello morbidamente s’inabissava dentro la retina.

Rozier e Zeller in attacco andavano a vuoto, Hayward no, Miles era stoppato da Tatum che sull’azione offensiva da destra realizzava la tripla a 9:32.

Il brutto momento di Charlotte portava a un parziale di 1-11 che Brown chiudeva su assist di Kemba anche se su una transizione viziata da un mancato fischio per un fallo su Rozier in entrata.

A 8:10, sul 46-63 Borrego optava per un time-out necessario.

Marvin con un colpo da veterano dal post basso batteva Hayward guadagnando il libero addizionale oltre i due punti.

Il gioco da tre dava un po’ di spinta a Charlotte perché P.J. Stoppava Tatum che per proteste incassava anche un libero contro da Rozier, Graham a 6:08 realizzava due FT, mentre Smart spingendo via Rozier con il sinistro in attacco andava in panchina essendo giunto al quinto fallo.

Tatum con un open 3 ampliava il divario a 15 punti, Marvin a 4:32 replicando in floater faceva girare il mega-schermo sul 56-69 con un 27-5 nei punti panchina a favore di Charlotte.

Il problema era che si svegliava anche Kemba che segnando da tre punti alternava il funzionamento play centro visto che anche R. Williams favoriva i suoi più tardi con un rimbalzo dal quale nasceva la second chance sfruttata da Wanamaker con tre punti.

61-80, partita chiaramente chiusa con botta e risposta tra i due team che chiudevano con una tripla di Tatum e un alley-oop splendido di Martin a 9 decimi dalla sirena (Graham lancio perfetto) per il 67-85.

Monk e Walker in serata. Foto tratta dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

4° quarto:

I 18 punti di vantaggio permettevano a Boston di giocare con diversi rincalzi senza subire il rientro, Borrego provava a cambiare quintetti ma non si otteneva molto se dal 74-90 realizzato da Biz, dopo una tripla di Bacon dalla destra si passava al 77-95.

A metà quarto anche gli Hornets gettavano in campo i panchinari stagnanti e nel tutti dentro appassionatamente si arrivava alla fine sull’87-108 con qualche lampo di vana gloria per i singoli da ambo le parti.

Le pagelle

Terry Rozier: 3

3 pt., 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Primo tempo chiuso a 0 punti, finale da 1/11 dal campo… Scary ma per i fan degli Hornets che perde 4 palloni e non gli fischiano anche un fallo a favore ma è nettamente fuori giri e da sue scelte sbagliate nascono alcune transizioni letali degli ospiti. Peggio di così difficile fare e quindi auguriamoci che contro squadre dove non ha giocato non faccia la figura dell’infiltrato.

Dwayne Bacon: 5

8 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Gioca 21:09 con un po’ di difficoltà al tiro (3/9 FG) e commettendo 3 TO. Anche lui in ombra.

Miles Bridges: 6

18 pt., 10 rimbalzi, 1 assist. 8/14 dal campo ma 4 TO e una difesa che non sempre convince anche perché se gli capita Tatum è dura. A ogni modo va in doppia doppia ed è uno dei più positivi in una serata da quasi subito parsa storta. Una bella dunk e un buon 2/5 da fuori.

P.J. Washington: 5,5

4 pt., 8 rimbalzi, 2 assist, 5 stoppate. 1/8 dal campo, 2/3 ai liberi, 1 solo TO ma 3 falli spendibile meglio quello su Smart nell’ultimo quarto. Non una grande prestazione ma a ogni modo, nonostante debba chiaramente maturare, ha buoni movimenti ma e si stoppa rischia la stoppata come gli è capitato, in compenso è uno scudo sul tentativo di tiro degli avversari. Da incorniciare un paio di stoppate rifilate a Hayward e Tatum e rimane attivo.

Cody Zeller: 5

5 pt., 10 rimbalzi, 1 assist. Non riesce dare difesa a Charlotte, prende diversi rimbalzi semplici pulendo l’area ma senza nessuno intorno. Non esattamente un magnete e il -17 conferma che non riesce dare equilibrio.

Devonte’ Graham: 5,5

15 pt., 4 rimbalzi, 9 assist, 2 rubate. Quando hanno chiesto a Kemba ha detto che vede le gare di Charlotte se non gioca in contemporanea ed è contento per Devonte’ il quale gli ha rubato un paio di movimenti ed effettivamente fornisce assist lampo, anche saltati e da tre può colpire. Sfortunatamente da oltre l’arco non è in serata e fa 2/10. Un po’ di timore reverenziale nei confronti di Kemba fa bene quando attacca il lungo o altri difensore. Capolavoro il two and one in entrata su Smart. Commette un paio di TO e fa la sua partita senza riuscire a dare la scossa con un 5/14 dal campo ma favorendo i compagni.

Marvin Williams: 6,5

9 pt. (4/7), 4 rimbalzi, 1 rubata. 17:35 in campo. Non è facile se gioca senza centro, se gli mettono vicino Biz è strano comunque discreta gara. Non chiedetegli di fare miracoli ma h esperienza e la sfrutta contro un team fisico. Bel two and one su Hayward.

Bismack Biyombo: 5,5

8 pt., 2 rimbalzi, 1 stoppata (sul reverse di Tatum). Se la palla viaggia a livello del parquet in mischia o a due è persa, in compenso sotto canestro riesce spesso a mettere nel cesto la palla. Gioca 14:24 ma non cambia la partita, anzi, nel primo tempo esce perché va a prender alti avversari più veloci e viene fulminato un paio di volte in entrata.

Cody Martin: 7

7 pt., 3 assist, 3 rimbalzi, 2 rubate. Rimarranno negli occhi l’incredibile schiacciata su Robert Williams e l’alley-oop in chiusura di terzo quarto come highlights di serata per Charlotte. 2/4 dal campo, nessun TO, un solo fallo speso e recupera una palla a Walker inducendolo in traveling. Mistero che entri solo a 2:06 dalla fine del primo tempo con i Celtics già avanti.

Malik Monk: 5,5

4 punti, 2 assist in 21:36. 1/3 dal campo, 2 TO e 2 falli commessi. Bello il floater in entrata a rubar il tempo alla difesa e poi due liberi per una gara giocata un po’ ai margini offensivamente. In difesa sembra andare meglio rispetto a prestazioni scadenti.

Willy Hernangomez: 6

5 pt., 1 stoppata. Attivo nel garbage time inizia con tre azioni pessime inanellandone una peggio dell’altra perdendo palloni (gliene vine addebitato uno), anche se sulla seconda azione, è talmente rischioso il passaggio che nemmeno Houdini l’avrebbe accettato. Si rifà con una tripla dalla diag. dx e una schiacciata appesa a una mano.

Caleb Martin: s.v.

1 pt. (0/1 FG), 1 rimbalzo in 6:10. 1 TO, ½ ai liberi. FT ottenuti in entrata dopo uno scambio prolungato con il fratello Cody. Garbage time per lui.

Coach James Borrego: 5,5

Poco poteva fare contro una squadra fisica. Prova diversi quintetti ma poco funziona se la qualità di certi interpreti è quella. Si sarebbe dovuto toglier prima Rozier senza guardar in faccia a nessuno e magari provare Williams e Martin per più tempo ma Boston gioca bene muovendo la palla e fisicamente è più forte anche se la coppia P.J. E Miles atleticamente si fa valere in diverse circostanze. A furia di girare i quintetti alla fine arrivano troppi TO (ci sarebbero stati ugualmente) e la difesa ogni tanto è mal esposta a tiri (vedi il wide open di Tatum dal centro-destra con P.J. Arretrato e il raddoppio sul portatore di palla). Squadra resiliente ma non rientra più in gara dopo aver recuperato nel secondo quarto.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.