Game 82: Charlotte Hornets Vs Orlando Magic 114-122

Game 82: Charlotte Hornets Vs Orlando Magic 114-122

Intro

Dolls è un film di Takeshi Kitano del 2002.

Sicuramente non è indicato per chi apprezza film hollywoodiani veloci, con effetti speciali e dai finali sorprendenti.

Qui la regia di Kitano ha ritmi lenti tipicamente nipponici e tristezza e nostalgia si fondono con qualche momento di gioia e immagini avvolgenti della natura circostante.

Mi è venuto in mente usarlo come trait d’union perché fondamentalmente questo film si snoda sovrapponendo ritagli di tre storie differenti di un uomo e una donna che vivono storie complicate.

Tre storie, sei attori principali come le tre partite di questa notte che, in contemporanea, decideranno gli esiti per l’ultimo posto playoffs.

Tutto sospeso per ora come i due protagonisti del film che ruzzolando in un precipizio sono illuminati dal sole, sospesi nel vuoto, precariamente agganciati a un ramo per effetto della corda rossa con la quale viaggiavano.

Due bambole Bunraku scomparendo nel buio come maschere vuote indicano la precarietà delle situazioni.

A Charlotte si spera in un finale più felice, un miracolo, che la precarietà della situazione volga a favore per arrampicarsi come burattini trascinati da invisibili corde nel vento, sull’ultima disponibile piattaforma playoffs ma non sembrerebbe il vento soffi in questa direzione.

Le formazioni:

Hornets con: Walker, Bacon, Batum, Bridges e Byombo.

Magic con: D.J. Augustin, Fournier, Iwundu, Gordon, Birch.

La partita in breve

Partita legata a doppio filo con quella da disputarsi in contemporanea a New York.

I Knicks tenevano fuori Dennis Smith Jr. privandosi di una delle poche possibilità offensive.

I Pistons con out Griffin si affidavano al tandem Jackson/Drummond che funzionava subito a meraviglia vista la pochezza di questi Knicks e mentre Charlotte produceva un buon avvio per esser superata dall’ingresso di Ross che a cavallo tra primo e secondo quarto con un 5/5 dal campo produceva 17 punti in 7 minuti, sull’altro versante non arrivavano notizie confortanti.

All’intervallo il 41-65 per i Pistons era eloquente e mentre Charlotte sotto una dozzina di punti recuperava sino al -4 (58-62 alla pausa lunga).

Hornets che calavano sino al -9 a fine terzo periodo ma Borrego tentando di vincer la partita faceva partire in avvio Kemba, il quale realizzava 11 punti in 3:35 portando Charlotte sul -2 (99-101).

Segnava Ross da fuori, il Tank con un two and one (fallo di Jefferson) opponeva l’ultima resistenza perché il grande protagonista di Orlando di serata decideva di metter dentro un banker e due triple per il 102-114 mentre Walker e soci andavano a vuoto.

Sconfitta indolore dopo 4 partite vittoriose perché sul campo di New York non c’è masi stata partite e i Pistons si affermavano facilmente 115-89 con 27 punti di Kennard e 21 di Jackson.

Per rimanere alla gara di Charlotte, per Orlando, pur priva di Vucevic e Isaac, un Ross da 35 punti batteva anche Gordon giunto a 27.

32-39 nei rimbalzi, 21-24 negli assist e dal campo il 52,6% non bastava per superare il 54,5% di Orlando che andava meglio anche nei TO con un 8-6…

Charlotte chiude la stagione con un 39-43, salutando i playoffs ma chiudendo con un +3 rispetto le due stagioni precedenti, con un po’ di delusione ma nessun rimpianto nell’ultima parte di stagione per aver comunque dato filo da torcera ai Pistons nella serata che vede anche l’eliminazione e il ritiro di Wade aggiuntosi a quelli di Frye e Nowitzki.

La partita

1° quarto:

La palla a due era vinta da Biz, Charlotte provava il primo tiro con Miles che fallendolo tornava in difesa su Gordon e all’ultimo rubando palla al doppio zero ripartiva in transizione venendo servito da Batum per l’alley-oop con il quale Charlotte apriva il match.

Dopo un tiro mancato di Gordon, ecco il lungo riprovarci e battere al terzo tentativo Miles, toccava quindi a Walker con arresto e tiro frontale far ripassare avanti Charlotte che incassava da sotto il pareggio di D.J. Augustin, bravo a fermarsi sotto canestro facendo saltar via Bacon.

Magic in vantaggio su una rimessa offensiva con Fournier a liberarsi in corsa verticale e ad appoggiare il 4-6.

Bacon con un’entrata nel traffico riusciva ad alzare un pallone che superava la barriera quasi impenetrabile degli uomini di Clifford mentre a 8:38 gli Hornets, variando il gioco, sorprendevano orlando con la bomba di Kemba per il 9-6.

Dopo un’azione complicata partita con il buon palleggio ma il passaggio impreciso di Kemba (dopo aver depistato il difensore in crossover) e il salvataggio di Batum, sul prolungamento dell’azione arrivava la schiacciata di Batum.

Orlando rispondeva con uno spin seguito da un fing and roll made in Fournier ma un’entrata off-balance da destra con un tocco da due tre passi al vetro serviva a Miles per mandare a +5 i nostri (13-8).

Biyombo ritoccava dalla lunetta splittando e su un’entrata di Walker a tutta velocità con passaggio breve era ancora il nostro centro ad alzare il minimo che bastava per trovare il 16-8.

Magic accorciavano sul -4 prima di subire due liberi di Lamb a 4:56, tuttavia una dozzina di secondi più tardi toccava a Gordon mandare a bersaglio un altro paio di FT dalla lunetta per il 18-14.

DJ Augustin prendendo un paio di iniziative portava sul 18-17 la gara che Orlando trascinava sul 18-19 prima del contro-sorpasso con l’entrata e sottomano di Kemba da destra su Jefferson.

Lamb da te punti a 2:27 dava l’ultima spinta agli Hornets prima che entrasse Ross a rovinare i piani di Charlotte: entrata con schiacciata e seconda entrata per pareggiare la partita, jumper lungo a 1:03 per il vantaggio ospite e tripla dalla diagonale sinistra per un 4/4 dal campo che girava la gara sul 23-28.

Frank, dopo aver patito in difesa e sbagliato un paio di tiri in attacco, con finta di passaggio e partenza da lontano otteneva e segnava due FT ma un fallo di Lamb su Ross a :01.6 dalla fine consentiva ai Magic di chiuder il primo quarto sul 25-30.

CHARLOTTE, NC – APRIL 10: Bismack Biyombo #8 of the Charlotte Hornets dunks the ball during the game against the Orlando Magic on April 10, 2019 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina.
Copyright 2019 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

2° quarto:

Lamb apriva con due liberi a segno il secondo quarto mentre Clifford mandando in campo l’ex MCW ci avvantaggiava.

Sua l’entrata con contatto vs Monk per due tiri liberi dei quali solamente uno a bersaglio.

Frank mancava un lungo due, Ross da tre punti era ancora letale a 10:48 e i Magic cominciavano ad allontanarsi sul 27-34.

Non arrivavano notizie confortanti da New York dove a 8:26 dall’intervallo i Knicks soccombendo 28-44 non davano speranze a Charlotte che si disuniva. Jefferson in entrata e dal primo errore al tiro di Ross ne usciva comunque un’occasione da tre punti per il tocco d’anca di Frank.

3/3 di Ross che in 7 minuti girava suoi 17 punti per il +12 Orlando (27-39).

Il solo ad opporsi inizialmente era il rientrante Kemba bravo da sotto a metter dentro con finta e appoggio ma gli Hornets non riuscendo a fermare gli attacchi ospiti cercavano solo di tenere il passo ed era sempre Kemba in entrata a realizzare il 34-45.

La partita rallentava nervosamente con Charlotte comunque bisognosa della vittoria.

Tiri liberi a profusione, un paio a favore degli Hornets a 4:17 erano realizzati da Kemba che, 32 secondi più tardi, depositando uno scoop dopo una drive su Gordon, rimandava la Queen City sul gap a una cifra, -9 per il 44-53.

Gordon rispondeva ma Lamb da sinistra realizzava una difficile tripla, Iwandu rispondeva bombardando il ponte “Bridges” ma Lamb mettendo dentro un pullup dal mid range aiutava Charlotte in attacco.

In difesa ci pensava Kemba chiudendo sotto a mandare D.J. Augustin in tilt sull’appoggio, dall’azione nasceva la transizione che portava Bridges a elevarsi in schiacciata per il 51-58.

Gordon con jumper frontale si portava a quota 10, quindi a incrementare il punteggio concorrevano ancora Kemba (classico layup), D.J. Augustin (goaltending di Biyombo), Walker (tripla a :33.9), infine Bridges che agganciando un proiettile in corsa si Walker, si esibiva nella seconda potente jam nello spazio di poco portando i Calabroni all’intervallo sul -4 (58-62).

Purtroppo a New York i Pistons erano in vantaggio 65-41 e questo non offriva molte speranze per eventuali playoffs…

CHARLOTTE, NC – APRIL 10: Miles Bridges #0 of the Charlotte Hornets dunks the ball during the game against the Orlando Magic on April 10, 2019 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. Copyright 2019 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

3° quarto:

Bacon apriva il quarto mobilitandosi in attacco, un suo coast to coast chiuso con una flash dunk a 11.44 riapriva le danze.

Gordon a 11:22realizzava da tre punti mentre sull’altro versante Walker nel pitturato otteneva due punti caricando a una mano il vistoso floater.

Kemba in area tentava un anticipo da dietro sul passaggio dentro ma la palla rimbalzando su Gordon favoriva la dunk del lungo.

Bacon in arresto e tiro a 9:38 metteva dentro il 64-67 poi un turnaround di Birch produceva due FT: dentro il primo, out il secondo ma uno strano rimbalzo aiutava Gordon nel recuperare la palla e segnare con una dunk artistica.

Bacon in arresto e tiro su Fournier segnava il personale sesto punto del quarto e un arcobaleno di Walker a 8:23 tagliava il gap di Charlotte a 2 sole lunghezze.

Time-out immediato per Clifford che vedeva i suoi al rientro ripartire meglio.

Un’entrata di Gordon valeva il 68-73, Miles mostrava una dunk appesa arrampicandosi al ferro ma un avvitamento con appoggio al glass di Fournier valeva il 70-75.

A metà quarto esatta Walker mandando dentro un elbow jumper realizzava il 72-77 ma gli Hornets scendevano sul -8 per poi costruire una buona azione con cambio lato e passaggio finale di Monk per Miles che rollando dentro realizzava facilmente.

Per un fallo inizialmente non chiamato a Birch su una tripla di Frank a 4:29 arrivavano in ritardo (dopo lamentele del Tank) i liberi che portavano al 76-82 (2/3).

D.J. Augustin e Lamb calavano le triple, Bridges partendo sulla baseline destra saltava Martin e arrivava lanciato per una schiacciata in reverse che impressionava per doti atletiche.

Ross da 2 e Lamb da tre, nel finale Ross da tre e si arrivava sull’88-97 mentre i Pistons a New York passeggiavano…

4° quarto:

Mitch Kupchak osserva la gara non proprio entusiasticamente…

Charlotte provava comunque a regalare una W al proprio pubblico facendo partire Kemba a inizio quarto e dopo due punti dei Pistons il capitano spingeva realizzando subito una tripla e poi in entrata, ancora un pullup da tre punti a 9:02 faceva entrare Kemba in the zone.

Hornets sul -3 (96-99) prima che un tap-in nel mucchio di MCW interrompesse la rincorsa degli imenotteri.

Kemba era fermato preventivamente da una spinta sul tentativo da tre punti ma il fallo era dato sulla continuazione e il 3/3 del capitano portava la gara a 8:25 sul -2 (99-101).

Ross provava a spegnerla con l’ennesimo canestro pesante ma Frank con una finta in partenza e una diagonale da percorrere fino all’appoggio al vetro, era inseguito da Jefferson che aggiungeva il danno del fallo oltre al canestro subito.

La replica da tre punti valeva il 102-104 ma sull’altro fronte uno scatenato Ross spegneva la rimonta con un banker al quale aggiungeva una tripla a 7:07 arrivando a 32 punti con 5/8 da oltre l’arco.

Gordon segnava nel mismatch contro Lamb e Walker in palleggio perdeva palla sul raddoppio, così toccava a Ross da tre punti battere il suo record stagionale con la tripla del 102-104.

Walker con 4 punti di fila arrivava a 43 punti a 4:15 dal termine (106-116) ma ormai i Magic erano scappati e a Charlotte ormai non serviva più la W per ottenere i playoffs visto che a New York si era chiusa da poco una gara senza storia sull’89-115 Pistons.

Un fan cerca di convincer Kemba a rimanere in Charlotte.

Pagelle

Kemba Walker: 7,5

43 pt., 2 rimbalzi, 5 assist, 2 stoppate. 16/25 dal campo. 2 TO, uno nel finale e 7/7 ai liberi. Grande prestazione di Kemba che nella prima parte dell’ultimo quarto ci riporta sull -2 poi perde un paio di palloni e torna a metter dentro un paio di layup ma chieder di più a lui che si è giocato 82 partite con rare serate storte, sarebbe chiedere troppo. Chiude alla grande rimanendo uno dei giocatori che nell’ultimo periodo segna più punti nonostante a fine partita si legga sul volto la delusione per non esser giunto ai playoffs e forse c’è già anche qualche pensiero sulle decisioni da prender per il futuro.

Dwayne Bacon: 6

12 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 6/11 dal campo. Cheto nel primo tempo (2 pt.), si accende a inizio ripresa con tre canestri consecutivi portando la solita manna di punti dal cielo. Per il resto non è moltissimo il contributo.

Nicolas Batum: s.v.

0 pt., 2 rimbalzi, 3 assist. 12:34. Dare un s.v. A un giocatore che ha giocato in toto più di un quarto può sembrare paradossale ma estraniandosi spesso dalla manovra e prendendosi solo un tiro risulta corpo quasi estraneo. Passano per le sue mani alcuni palloni che entrano nella casella assist ma da un giocatore come lui ovviamente ci si aspetterebbe di più. Siamo in una fase particolare della stagione e la prestazione è surreale.

Miles Bridges: 7

18 pt., 5 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 2 stoppate. 8/13 dal campo con un discreto inizio su Gordon. Apre in alley-oop e poi quando ha spazio per correre e battere l’avversario mostra un buon primo passo e soprattutto un campionario di uraganiche jam e gli riesce anche un mezzo circus shot. Gioca 41:15, stacanovista e patisce un po’ forse nel fiato e nella precisione da fuori dove lo 0/4 non è granché per usare un eufemismo…

Bismack Biyombo: 6

6 pt., 6 rimbalzi, 1 assist. Parte bene tenendo in difesa poi si perde un po’ e non segna nemmeno un punto nel secondo tempo. Nel complesso diamogli lo stesso voto di punti e rimbalzi…

Jeremy Lamb: 7

22 pt., 8 rimbalzi, 2 assist. 6/12 dal campo con un 4/7 pesante. Trova tante buone realizzazioni o sa come andare a recuperare liberi in entrata. Chiude il finale male quando non può tenere il mismatch su Gordon e lancia lungo un passaggio fuori misura che si perde oltre il fondo ma lì la gara era già finita. Fa da spalla durante la fase centrale della gara a Walker.

Devonte’ Graham: 5,5

2 pt., 4 rimbalzi, 2 assist. 0/3 e 2 TO. Serata a zero al tiro ma prende qualche rimbalzo giocando 15:40. Ancora scostante, se Charlotte crede in lui deve aspettarlo almeno un altro annetto…

Frank Kaminsky: 6

9 pt., 1 rimbalzi. 2/6 dal campo. Un po’ sottotono rispetto alle ultime uscite, mentre Ross segna, lui sbaglia e i Magic prendono il vantaggio. Bella l’entrata con finta in partenza su Jefferson per l’appoggio al vetro e il gioco da tre punti grazie al libero. Ultimo sussulto della gara per Charlotte. Saranno state le scarpe. Mi piacciono le cose originali ma queste forse lo sono un po’ troppo, anyway, il Tank sarà free agent in estate e bisognerà vedere che vorrà fare.

Michael Kidd-Gilchrist: s.v.

0 pt.. In 1:29 fa segnare un -4. Sembra entri per andare a prendere Ross ma poi slitta subito, ad ogni modo una comparsata che non lascia traccia.

Malik Monk: 6

2 pt., 2 rimbalzi, 3 assist. ¼ al tiro. Non in serata ma si fa notare per un paio di passaggi intelligenti che consegnano ai compagni punti quasi sicuri. In particolare ne beneficia Bridges. Durante la sua presenza (17:46) accumula un -9 e un TO ma va beh… una sufficienza stirata possiamo concederla.

Coach James Borrego: 6,5

Alcuni tratti di bel gioco, Ross gli rovina la festa ma comunque sia senza rimpianti vista la W dei Pistons che ora andranno ad affrontare i Bucks. Qualche mismatch e qualche situazione che ha cercato di risolvere in corsa con rotazioni usuali, out Biz presto nel secondo tempo inusuali come Kemba in campo a inizio ultimo quarto.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.