Gli Hornets “firmano” Joe Chealey e Josh Perkins

I Calabroni hanno firmato oggi Josh Perkins e Joe Chealey.

Come sempre dalla franchigia ufficialmente non trapela nulla sul tipo di contratto per politica societaria ma Rick Bonnell scrive che si tratta di due contratti 10 deal.

Charlotte ha ancora un posto in roster e uno per il two-way contract.

Firmati come free agent, questo tipo di contratto prevede un anno di stipendio al minimo e la sicurezza dell’invito al camp.

La franchigia però potrà scegliere se convertire ad esempio il contratto in un two-way oppure rinunciare al player.
Nel caso in cui il giocatore venisse tagliato potrebbe accettare un’offerta di $ 50.000 per andare a giocare con la squadra affiliata della G League.

Se il giocatore rimanesse nel roster per 60 giorni, guadagnerà il bonus di $ 50.000.

Questo è un tipo di contratto creato per incentivare i giocatori a rimanere nella seconda lega anziché andare all’estero.
Anche trasformato in contratto NBA standard, non verrà conteggiato per il limite salariale del team.

Chealey che aveva già giocato una partita lo scorso anno ha detto recentemente:

“Sto solo cercando di migliorare ogni volta che mi metto sul parquet. Il mio obiettivo è quello di giocare più di una partita in questa stagione con Charlotte e si spera, di entrare nel roster.”

Un Chealey dallo stile più raggae in Summer League.

Visto insieme a J.P. Macura (recentemente ha firmato con Cleveland e quindi si è tolto dalla lotta per un posto a Charlotte) nella scorsa preseason, aveva discretamente impressionato ma Borrego, complice il backcourt di rispetto con Parker, Lamb e Walker, non l’aveva mai fatto scender sul parquet se non in un’occasione, lui che di base giocava per gli Swarm con 16,3 punti di media oltre ai 5,4 assist per gara.

Perkins invece sarebbe un rookie (PG nata il 25/08/1995), andato undrafted a giugno, in cinque anni a Gonzaga ha segnato in media 10,2 punti, catturato 2,8 rimbalzi, smistato 4,7 assist e rubato 1,2 palloni in 153 partite. Nella sua ultima stagione, Perkins è stato nominato nella Prima Squadra All-WCC 2018-19 e finalista per il Bob Cousy Award dopo aver ottenuto una media di 11,0 punti, 2,7 rimbalzi e 6,3 assist in 31,3 minuti come senior in maglia rossa.

Il ventitreenne ha guidato la conferenza in rubate (54) e si è classificato secondo in numero totale assist (234) e media assist (6,3) durante la stagione 18-19.

Josh Perkins durante la Summer League.

“Sono rimasto davvero colpito da Josh, soprattutto dopo aver giocato ieri”, ha commentato il capo allenatore degli Hornets in Summer League, Ron Nored dopo una partita di questa Summer League ed effettivamente dal mio punto di vista si è stagliato da una certa mediocrità.

Evidentemente la multifunzionalità di Perkins è servita per riuscire a essere al camp, d’altro canto è un giocatore che potrebbe fornire qualche dote mancante alla squadra come il recupero dei palloni o magari smistare assist ma è un tuttofare molto interessante che, anche in assenza di picchi di abilità esorbitanti in una determinata statistica, ha le qualità per poter rendersi utile in tutte le maniere.

Certo, stiamo sempre pur parlando di rincalzi che non possono accendere la fantasia per sperare di giungere a chissà quali vette nel desolante panorama attuale di Charlotte ma sono due giocatori che potrebbero comunque essere utili alla causa qualche volta, dovessero rimanere.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.