Is he the man who can inflame Charlotte hearts?


La trade deadline si avvicina alle fatidiche 21:00 italiane del 7 febbraio (domani) e anche a Charlotte pare la situazione si stia infiammando ora…

A gettare benzina sul fuoco prima della deadline è un nome che è spuntato sul mercato di recente…

Marc Gasol e gli Hornets a stretto contatto dopo la decisione dei Grizzlies di metter sul mercato i pezzi migliori del roster Gasol e Conley.

I Grizzlies puntano a ricostruire non trovando più la forza di tempi passati.

La gasoline per Charlotte potrebbe essere gasolinfa vitale in questo momento della stagione a patto di non squilibrare la trade pagandola troppo onerosamente.

Se a Memphis la situazione è grigia e Marc non sembra esser felicissimo, potrebbe metter nuova benzina nel motore della macchina di Charlotte e accettare il passaggio di Kupchak verso Charlotte…

Kupchak deve tenere in mente l’importanza del tiro da tre e degli esterni nella NBA attuale, anche dopo l’assurda partita andata in scena nella notte contro i Clippers.

Charlotte, la quale ha problemi sotto canestro da inizio stagione ha iniziato a interessarsi al centro spagnolo intavolando una trattativa che si è fatta sempre più serrata nelle ultime ore.

Qualche fonte riporta che potrebbe partire un giocatore tra Monk e Bridges (a mio giudizio è più probabile il primo) con il secondo che parteciperà all’All-Star Game nella gara delle schiacciate.

In più la squadra del Tennessee riceverebbe altro, forse un centro (gli Hornets sono fin troppo pieni di pivot incompleti) o magari giocatori marginali e qualche scelta?
Per pareggiare lo stipendio del centro iberico non basterà certamente lo stipendio di 4,02 milioni di Malik, anche perché gli Hornets possibilmente vorrebbero liberare un po’ di spazio salariale per rifirmare Kemba in estate.

Quanto possano stare al gioco i Grizzlies non saprei, con i contratti di Charlotte che per la maggior parte non andranno in scadenza la prossima estate, difficile pensare che gli Hornets vogliano liberarsi di Lamb ora, uno dei pochissimi da rifirmare ma sicuramente vorrebbero liberarsi di quello del Tank, alias Frank Kaminsky, il quale da noi non trova più spazio nelle rotazioni di Borrego.

Non sottovaluterei anche Biz, MKG o Zeller sul piede di partenza mentre Batum potrebbe rimanere, anche perché se andasse via Monk, inizieremmo a penare nell’avere tiratori perimetrali decenti, anzi, la perdita eventuale del Monaco dovrebbe aprire immediatamente a uno scenario da compensazione nel quale andare a pescare almeno uno specialista da tre punti da utilizzare dalla panchina all’occorrenza per dare agli Hornets un attacco che non stenti quando i titolari riposano.

Tornando sul “Big Burrito” sicuramente porterebbe a Charlotte tanta esperienza visto che è entrato nell’undicesimo anno di NBA, inoltre attualmente porta in dote 15,7 punti a partita, ben di più di quelli che in media possono offrire i nostri centri e un 34,4% da tre, non male per un centro…

Aggiungiamo le medie di 4,7 assist a gara, 1,2 stoppate, 8,6 rimbalzi in 53 partite giocate…

Ecco perché Marc potrebbe essere un affare nell’immediato per Charlotte che tuttavia rischierebbe in estate di non poter rifirmare Kemba se non riuscisse a muovere Batum e Biyombo perché lo spagnolo ha una player option a 25,59 milioni contro i 24,11 che percepisce attualmente.

Kupchak dovrebbe esser abile ora nel non perdere equilibrio nel roster e in estate nell’eventualità Gasol non voglia uscire dal contratto (ipotesi più probabile la contraria comunque).

Malik è l’indiziato principale per la contropartita al momento, anche lui deve avere un polpastrello incendiario…

Gli Hornets invece andranno in back to back stanotte a Dallas in una partita ad handicap, sia per il viaggio immediato, sia per il dispendio energetico profuso contro i Clippers ma bisogna provarci seriamente se non vogliamo abdicare al primo posto visto che gli heat ci tallonano dopo l’importante e difficile vittoria targate Whiteside-Wade sul campo di Portland…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.