Matchup key 33: Charlotte Hornets @ Utah Jazz

A cura di Igor F.

Kelly Oubre Jr. Vs Donovan Mitchell

Nella notte andrà in scena una partita che Charlotte gioca senza troppe speranze di vittoria perché i Jazz, reduci da due sconfitte consecutive vorranno far gioire il loro pubblico mentre gli Hornets hanno appena perso un giocatore fondamentale in difesa come Cody Martin e nessuno potrà sostituirlo per caratteristiche nel bloccare la star avversaria quindi servirà un altro tipo di avvio difensivo (inteso come organizzazione) e che in attacco le percentuali nel tiro da tre reggano.

Possibili svantaggi:

Fermare la star Donovan Mitchell e gli altri comprimari dei Jazz non sarà facile – soprattutto per Terry Rozier che dovrebbe partire in quintetto dedicandosi alla star avversaria ma ultimamente pare aver smarrito il passo – anche perché gli Hornets al momento non dispongono di grandissimi difensori e stanno patendo nelle ultime uscite la loro mal organizzazione difensiva e Utah con il 48,1% è in testa alla NBA intera per FG%, ovvero efficienza al tiro.

Ingles, Bogdanovic, Conley, O’Neale e Gay saranno tiratori appollaiati sul perimetro (alcuni con molti cm a disposizione) ad aspettare palla cercando di avere spazio con la difesa degli Hornets magari impegnata su Mitchell e Gobert.

Utah è l’unica squadra che ha una media punti più alta degli Hornets e per questo le percentuali al tiro saranno decisive mentre un Bridges ancora troppo solo in attacco potrebbe soffrire per questo un attacco bilanciato potrebbe aiutare la squadra di Borrego a uscire dalle secche che si verificano in alcune fasi della partita.

Sicuramente i cm e la maggior esperienza, unita all’agonismo maggiore aiuteranno i Jazz a rimbalzo (quinti in NBA al momento contro il ventiseiesimo posto Hornets).

Possibili vantaggi:

Pochi in questo contesto.

I Jazz non sono comunque una squadra che passa come molto attraverso gli assist spesso per chiudere le proprie azioni (22° posto) mentre Charlotte con 26,6 di media a partita è terza quindi i cambi difensivi sistematici potrebbero essere meno problematici se gli Hornets non tenderanno a fare troppo box intorno all’area limitandosi in alcune occasioni a rapidissimi raddoppi su possibili problemi (lunghi e Mitchell).

Charlotte, nonostante la bad night in quel di Phoenix mantiene il primo posto in coabitazione con Atlanta per quanto riguarda l’utilizzo massiccio del tiro da tre punti (38,0%), arma rischiosa da usare con moderazione per eludere dai dintorni del ferro Gobert, i Jazz però sono terzi nella NBA con il 37,1%.

Per questo Oubre Jr. (potrebbe essere uno degli aghi della bilancia in positivo o negativo con le sue percentuali come P.J. Washington) e soci sono chiamati a prendere tiri senza forzare esageratamente e a mantenere alte le percentuali da fuori non gettando via possessi che ci distanzierebbero nuovamente a inizio match.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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