Matchup Key 4: Charlotte Hornets Vs Boston Celtics

A cura di Filippo Barresi.

Gordon Hayward Vs Jayson Tatum

Gli Hornets arrivano a questa partita con un entusiasmo e nuove energie che da molto tempo non si respiravano.

Se dovessimo cercare di trovare un interprete della squadra che ancora non ha inciso come ci si aspettava questi è forse Gordon Hayward, “protagonista” un po’ silenzioso delle prime tre gare.

Davanti a lui ci sarà Jayson Tatum, sempre più uomo al comando per i Celtics.

Hayward dovrà cercare di essere più attivo nel portare punti facili alla squadra sempre dosando le sue energie fisiche dato che si tratta della seconda partita in altrettanti giorni.

Possibili vantaggi:

Nonostante il cambio in panchina, i Celtics fanno della versatilità offensiva la propria arma principale.

Con le aggiunte di Schröder e Horford aumentano esponenzialmente le possibilità di segnare da parte dei verdi: se prima i pericoli erano molto più prevedibili essendo principalmente concentrati nelle mani di Brown e Tatum, ora la difesa dovrà resistere a una pressione costante proveniente da più fronti.

Possibili svantaggi:

Gli aspetti negativi che hanno più inciso nelle prime tre gare di Boston sono stati la scarsa presenza a rimbalzo e la mancanza di fisicità.

Nonostante siano spesso in campo, i due lunghi dei Celtics non riescono ad imporsi sotto questi aspetti e questo sarà un bene per una squadra come gli Hornets.

L’inizio di stagione ci ha mostrato come alcuni interpreti della squadra (Plumlee, Brigdes e Martin) stiano facendo sentire con frequenza la loro fisicità ai danni degli avversari.

Servirà una grande prestazione fisica per sovrastare gli avversari ed acquisire un vantaggio netto.

Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.