Matchup key 50: Charlotte Hornets Vs Los Angeles Lakers

A cura di Igor F.

P.J. Washington Vs Anthony Davis

I Los Angeles Lakers arrivano a Charlotte in un periodo difficile costellato da infortuni, tra grandi nomi un po’ stagionati e un supporting cast non sempre all’altezza (vedere l’ultima prestazione dell’ex Monk) e mentre James rimane in game time decision, il rientro di Anthony Davis (pericolo numero uno per una squadra che sotto le plance fatica a volte) pone P.J. Washington e i lunghi di Charlotte in chiave difensiva sotto una particolare luce intensa per fermare l’arma multitasking gialloviola ma nelle ultime ore pare che il Monociglio e Westbook passino nella zona grigia dei giocatori in dubbio mentre Monk sarà out.

Possibili svantaggi:

Sicuramente Charlotte spesso ha sofferto i grandi nomi, quelli ai quali ogni tanto le terne NBA non disdegnano nel dare qualche fallo a favore con le cosiddette chiamate per superstar.

Davis potrebbe essere un problema da marcare e l’aggiunta di James produrrebbe ulteriore scompiglio contro una squadra che a dispetto della classifica rimane ostica e con il dente avvelenato per recuperare in classifica.

Dipenderà molto anche dalla vena dei vari Westbrook e soci, anche i Lakers come Charlotte sono tra le prime dieci per punti realizzati (decimi) ma in fondo alla classifica per punti subiti (ventiseiesimi).

Gli Hornets dovranno cercare di non far prendere ritmo e tiri facili all’attacco dei californiani.

I Lakers sono sesti (5,7) nella tabella di squadra delle stoppate e questo potrebbe dare un pochino di fastidio agli avanti Hornets in talune penetrazioni.

Possibili vantaggi:

La swarm defense per produrre transizioni potrebbe essere una buona arma per anticipare, pressare e non far ragionare l’attacco avversario specialmente contro giocatori un po’ più grandi e lenti dei vari Rozier, Cody Martin e Ball ma bisognerà cercare di mantenere un assetto equilibrato in copertura.

Muovere la difesa ospite sarà altresì importante (una delle chiavi offensive della vittoria potrebbe essere l’apporto di Ball come uomo assist) per trovare anche quelle conclusioni da fuori (auguriamoci che la mano sia quella dell’ultima partita) per alternare ed ovviare eventuali difficoltà nel tiro da sotto o dal pitturato che dovranno comunque inevitabilmente essere prese per variare il gioco e cercare punti facili.

Kelly Oubre è in dubbio ma gli Hornets disporrebbero comunque eventualmente di altri buoni tiratori sul perimetro (Rozier, Martin, lo stesso P.J.) che non dovranno però eccedere.

In ultimo, se i Lakers vorranno cancellare la sconfitta a Phila, gli Hornets, dopo la L davanti allo Spectrum Center intero, i Calabroni non vorranno certo replicare deludendo il pubblico, il termometro del team senza Hayward passa per queste due sfide alle losangeline.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.