Matchup key 56: Charlotte Hornets Vs Chicago Bulls

A cura di Igor F.

Miles Bridges Vs Javonte Green

Gli Hornets arrivano alla vigilia dell’importantissima sfida con i Bulls in una situazione di roster pessima.

Se James Bouknight rimane in dubbio, Jalen McDaniels continua a perdurare in vesti borghesi, Cody Martin (l’unico difensore aggressivo/ossessivo) è out così come Gordon Hayward per il quale si parla già di almeno un mesetto (o più) di stop.

Inutile dire che nonostante i Bulls non siano recentemente una squadra da trasferta rimangono favoriti sebbene le cinque sconfitte di fila in casa Hornets dovrebbero far tirare fuori il pungiglione ai ragazzi di coach Borrego.

“Tutti gli altri intorno a noi sono negativi”, ha detto Bridges.

“So che i fan sono arrabbiati. Tutti gli altri intorno a chi ci supporta sono sconvolti. Dobbiamo solo rimanere positivi e lo siamo. Dobbiamo solo trovare la nostra strada”.

Una strada potrebbe essere quella di controllare il ritmo del match evitando TO opponendo il gioco di squadra alle abilità offensive dei singoli avversari cercando di metterli sotto pressione fisica.

Situazione preoccupante comunque, aldilà delle parole proforma del nostro numero zero ho deciso di credere ancora negli Hornets per una serata aspettandomi una risposta da squadra dura e tosta.

Le statistiche fino a questo momento dei due team.

Possibili svantaggi:

A un giorno e mezzo della deadline Charlotte non ha ancora migliorato la sua posizione di centro e così i Bulls, otre ad affidarsi alla coppia DeRozan – LaVine che in veste realizzatrice (specialmente contro l’ipotetica peggior versione difensiva di Charlotte con Oubre Jr. e soci che dovranno sforzarsi realmente di difendere meglio anche perché la perdita di Hayward in questo senso sbilancerà ulteriormente la squadra) va bene per ogni occasione, avranno anche il terzo incomodo da schierare, un centro che potrebbe dar molto fastidio a Mason essendo dotato di buona tecnica, Borrego potrebbe tentare di inserire P.J. Washington o Richards sul montenegrino.

Offensivamente almeno tre match-up su cinque sono appannaggio dei Tori che vogliono ripartire a raspare furiosamente il terreno dopo aver dovuto abbandonare la prima posizione a Est a causa degli infortuni occorsi a diversi giocatori in questo periodo.

Possibili vantaggi:

Le due star degli Hornets (LaMelo e Miles) avranno due match-up key favorevoli.

Se Ball si troverà probabilmente dinnanzi C. White perché Dosunmu sarà out (il che gli complicherà un pochetto il pane ma potrebbe comunque dare un buon contributo), Miles Bridges se la vedrà con ‘Space Jav’, al secolo Javonte Green.

Bridges ha più kg e cm e la sua ecletticità offensiva sulle entrate potrebbe aiutare a tirar fuori nei brevi periodi offensivi da sabbie mobili gli Hornets.

La perdita della coppia Lonzo Ball/Caruso ha probabilmente depotenziato i Bulls in fatto di pressione messa agli avversari, ed è qui che gli Hornets – crollati nelle statistiche – dovranno trovare le abilità per costruirsi tiri a buona percentuale trovando lo spazio per degli open o dei tiri non contestati oltre alle incursioni al ferro perché la difesa dei Bulls ora è più battibile.

Pur mantenendo il temibile terzetto, nucleo e corna dei Tori, il team dell’Illinois avrà out oltre ai già citati: Lonzo Ball, Dosunmu e Caruso anche le ali Patrick Williams e Derrick Jones Jr., per gli Hornets manna da non sprecare possibilmente perché la panca dei Bulls si accorcia e così una squadra che vive di fiammate, all’Alveare cercherà di sovvertire il pronostico.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.