Matchup key 58 Charlotte Hornets Vs Memphis Grizzlies

A cura di Igor F.

LaMelo Ball Vs Ja Morant

Il duello che polarizzerà l’attenzione dei media e dai fan sarà sicuramente quello tra le due stelle emergenti delle rispettive franchigie.

I due sono in grado di dare gas ai propri team in maniera differente.

Ball dovrà cercare di far uscire dal brodo primordiale un gioco che stenta ad aggregarsi e ad esser efficace, Morant, invece, è già al centro del sistema eliocentrico del gioco dei Grizzlies che recentemente hanno consolidato la loro terza piazza ad Ovest grazie a 4 W consecutive.

Le due squadre chiuderanno una specie di triangolare con i Pistons dopo che entrambi i team sono riusciti ad affermarsi a Detroit.

Possibili svantaggi:

Gli Hornets in back to back sono 1-8 e affronteranno una delle squadre con il miglior attacco e la miglior difesa sotto vari aspetti ( per rimbalzi, rubate e stoppate sono in vetta alla NBA) per questo i Calabroni dovranno essere bravi a limitare i troppi TO occorsi di recente e cercare di sprecare il meno possibile avendo contro un team difficile a rimbalzo.

I Grizzlies hanno segnato almeno 120 nelle ultime quattro partite e almeno 132 nelle ultime tre e Ja Morant continua a stabilire il ritmo ma sarà l’intensità difensiva a fare la differenza.
“Ci stiamo guadagnando il rispetto con il nostro gioco”, ha detto Morant dopo la partita di giovedì. “Sono abbastanza sicuro che ogni squadra contro cui giochiamo sappia che non sarà facile quando giocherà contro di noi. Sanno che usciremo e giocheremo duro”.
Adams, Bane ed Anthony Melton sono tre giocatori che per Charlotte potrebbero essere ostici su ambo i lati del parquet e anche se non sono nomi di grido sono giocatori utilissimi per Jenkins.

Possibili vantaggi:

Anche se non è stata una vittoria memorabile quella a Detroit contro un’avversaria dalla difesa friabile, gli Hornets hanno rotto quel muro mentale che li imprigionava al tiro.

Certamente la pressione degli avversari sarà maggiore stasera ed il team di Borrego non dovrà perdere la testa se dovesse andar sotto affidandosi alla solita risma di tiri da tre presi a bassa percentuale (da marcati o troppo distanti).

Il balbettio offensivo degli Hornets non dovrà ripetersi perché oltre a giocare duro, Charlotte dovrà dimostrare di poter mettere punti con costanza.

In questo una mano potrebbe darla Harrell che dopo la partita di ieri ha detto sui suoi compagni:
“Un grande gruppo di ragazzi. Sono giovani ma sono desiderosi e pronti ad imparare. Stanno cercando la leadership e stanno cercando qualcuno che entri con quel vantaggio e quella durezza”.
In questo Harrell (partito dalla panchina a Detroit) potrebbe dare una mano alla squadra a non implodere come recentemente fatto.

Pur avendo Hayward out (25 punti nella vittoria per 118-108 di Charlotte su Memphis il 10 novembre) gli Hornets tenteranno di affidarsi anche a Rozier che grazie all’arrivo del suo ex compagno a Louisville Harrell è parso più concentrato tanto da realizzare una tripla doppia a Detroit mentre Ball dovrà garantire punti e assist opponendosi alla star avversaria.

Il secondo top scorer del team, lo swingman Dillon Brooks sarà out e questo garantirà a Charlotte di soffrire meno un comprimario importante dalle giocate rapide ed imprevedibili.

Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.