Matchup key 72: Charlotte Hornets Vs New Orleans Pelicans

A cura di Filippo Barresi

Miles Bridges Vs Brandon Ingram

Ingram è in dubbio ma molto probabilmente, nel corso di questa notte, la mini star dei Pellicani farà il suo rientro nel quintetto dei Pelicans e per questo motivo sarà subito l’osservato speciale senza Zion sul parquet.

ll suo rendimento è cresciuto insieme a quello dei suoi compagni negli ultimi mesi permettendo a New Orleans di raccogliere dei risultati migliori rispetto all’inizio di stagione giocato a rilento.

Miles Bridges avrà il compito di opporsi alla stella avversaria per aiutare gli Hornets ad ottenere la vittoria.

Il numero #0 sta giocando la sua miglior pallacanestro della carriera, alternando giocate offensive e difensive di alto livello.

Dall’infortunio di Hayward sì è pian piano riadattato nuovamente nel suo primario e precedente ruolo di ala piccola applicandosi per ottemperare alle necessità della squadra.

Possibili svantaggi:

I Pelicans sono una squadra abbastanza fisica, forte a rimbalzo e che renderà difficile il compito degli Hornets nella gestione del pitturato.

La presenza di due lunghi in contemporanea in area potrebbe causare non pochi problemi a Charlotte che ha spesso sofferto questo tipo di situazioni.

Plumlee, P.J. Washington e Harrell dovranno disputare una gara difensiva di alto livello per superare indenni questa sfida.

Possibili vantaggi:

Diretta conseguenza del punto di cui sopra riguarda la libertà sul perimetro concessa dai Pelicans.

La strategia di impacchettare l’area per sfruttare il reparto lunghi, lascia scoperte molte zone del campo da cui gli Hornets sanno essere molto pericolosi.

I tiratori presenti in squadra potranno godere di molta libertà e dovranno essere attivi e precisi per sfruttare questa lacuna ospite.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.