Matchup key Vs Celtics

Matchup key game 49 (A cura di Igor F.)

Miles Bridges Vs Jayson Tatum

Nell’incrocio tra ex (Walker per i Celtics, Rozier, Wanamaker e Hayward per gli Hornets) i Calabroni saranno privi di Gordon Hayward, infortunatosi nella precedente partita a Indianapolis.

Dopo due L a Dallas e New Orleans Boston ha prevalso 118-102 su una Houston in difficoltà.

Jayson Tatum, che ha una media di 25,3 punti a partita, ne ha segnati 26 venerdì.

Se stesse bluffando oppure nel frattempo il coach ci avrà ripensato non mi è dato a sapere ma una possibilità indicata da Borrego sarebbe quella di schierare Bridges da titolare.

PF o SF, oscillante?

Non saprei ma se così dovesse essere potrebbe toccare a lui il compito di limitare il top scorer dei verdi.

Possibili svantaggi:

Charlotte dovrà cercare di limitare i rimbalzi avversari, concedere second chance e difendere il pitturato.

Ovviamente Tatum rimane la principale minaccia ma dalle parti dell’area potrebbe rendersi pericoloso anche Robert Williams che nell’ultima partita è quasi andato in tripla doppia chiudendo con 20 punti e un 9/9 dal campo (9 rimbalzi e 8 assist per il resto) il che lo pone a essere il terzo centro NBA ad avere una perfetta percentuale di field goal su una prestazione minima di 20/8/8, unendosi a Nikola Jokic e Wilt Chamberlain.

Da quando è entrato nella formazione titolare il 26 marzo, Williams ha una media di 10,8 punti, 5,3 assist e 10,5 rimbalzi a partita.

Naturalmente il rientrante Kemba Walker sarà un altro avversario da tener d’occhio soprattutto in materia d’assist, probabilmente non forzerà come il solito potendo condividere con buoni compagni le responsabilità offensive.

L’ultimo acquisto Fournier si è svegliato nella partita contro i Rockets e sarà da non sottovalutare ma da controllare. Cody Martin in rotazione potrebbe riuscire nell’impresa.

Possibili vantaggi:

L’imprevedibilità è un vantaggio.

Vedere filmati di questi Hornets potrebbe servire poco a coach Stevens che forse conterà su una possibile minor amalgama del gruppo dei Calabroni in termini di connessioni per forzare TO.

James Borrego ha elogiato l’equilibrio dell’attacco e della panchina nella sua conferenza stampa post partita a Indianapolis: “Questo è il tema della nostra stagione, siamo fatti per questo.”

La forza di Charlotte, insomma, è il gruppo.

Se Borrego terrà fede al fatto di usare una small ball in certe fasi potremmo riuscire ad attuare qualche fast break pur senza il “motore” Ball a spinger la transizione.

Tra i singoli, visto lo stato di forma di Walker l’allievo Graham potrebbe prendere esempio dal maestro traendo vantaggio dalla conoscenza e dal minutaggio mentre Rozier che non ha mai particolarmente giocato bene contro la sua ex squadra, dopo un paio di stecche, messo con le spalle al muro (il possibile sorpasso di Atlanta e la situazione difficile) potrebbe prendere sulle spalle la squadra con iniziative e tiri a maggior concentrazione che potrebbero rendersi fondamentali a fine partita.

Almeno per le probabilità statistiche dei numeri Graham e Rozier dovrebbero far meglio dell’ultima partita usando intelligenza e concentrazione.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.