Matchup Key Vs Trailblazers

Matchup Key

(A cura di Filippo Barresi)

LaMelo Ball vs Damian Lillard

L’uomo da tenere d’occhio per i T.Blazers è sempre Damian Lillard che ormai da molte stagioni a questa parte carica sulle proprie spalle l’intero sistema della squadra.

Per il nostro rookie la sfida sarà molto complessa su ambo i lati del campo.

Per cercare di contenere le possibilità dei Tracciatori di Sentieri sarà utile ricorrere con frequenza a schemi in grado di ‘intrappolare’ Lillard in maniera tale da costringere il resto della squadra ad agire con la palla in mano.

Possibili svantaggi:

Offensivamente Portland è una squadra molto organizzata e capace di colpire in molteplici modi.

La difesa di Charlotte sarà sottoposta a una enorme e costante pressione esercitata in primis da Lillard e da tutti gli altri tiratori pronti a essere armati.

Un ulteriore problema sarà legato alle capacità a rimbalzo offensivo di Enes Kanter, il centro titolare dei Blazers.

Il suo tempismo e le sue letture sotto il canestro potranno portare a molti punti facili per gli avversari.

Possibili vantaggi:

A causa degli infortuni, Portland ha rotazioni abbastanza corte se non proprio risicate (Nurkic, McCollum, Giles II e Z. Collins saranno out).

Anche Charlotte non è al meglio della condizione e saranno da valutare le presenze di Zeller e Hayward.

Nonostante queste assenze, la panchina degli Hornets è ormai un meccanismo che funziona alla grande, con un’energia potenzialmente infinita dovuta alle numerose fonti rinnovabili che si alternano o sovrappongono ogni partita.

____________________________________________________________________________

Head to Head

____________________________________________________________________________

“Enemy” Vintage

Icona tra anni ’80 e ’90 di Portland, Jerome Kersey nel Superbasket del luglio 1989.
Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.