Opinioni ricorrenti e non…


Ci sono opinioni ricorrenti, comportamenti stereotipati presi per modus vivendi o ideologia ma l’uomo, come direbbe un noto filosofo tedesco del secolo scorso è progettualità e fa sì che, almeno sulla carta (mi piacerebbe vedere oggi questo noto pensatore che direbbe sulla reale situazione, molto più incatenata e bloccata) almeno possa pensare e provare ad agire, sebbene molte volte le possibilità di scelta siano limitate .

Se pensiamo ai pastore, inteso in senso spirituale, di certo non ci aspetteremmo in generale una grande vivacità e fantasia nei comportamenti e nelle opinioni per via dei dogmi ai quale rimangono saldamente ancorati ma ci sono casi nei quali, anche saltuariamente i suddetti forniscono avvenimenti interessanti inaspettati per quello si crede essere il loro cliché, forse qualcuno ricorda Don Gallo a Genova per esempio.

A Charlotte, nato il 7 novembre 1918 e scomparso il 21/02/2018 a Montreat (Carolina del Nord) a 99 anni, probabilmente quasi tutti conoscevano il reverendo William Franklin Graham Jr., meglio conosciuto come Billy Graham.

Billy Graham (al centro) da giovane in mezzo a dei cattolici messicani.

Collocato nell’area protestante delle Chiese battiste del sud, nominato Cavaliere Comandante Onorario dell’Ordine dell’Impero britannico nel 2001, colpito dal Parkinson dal 1992 scrisse diversi libri religiosi ma andiamo a scova qualche fatto curioso annoverato…

Con la Regina Elizabeth.

Partiamo con lo scrivere che, pur non essendo un Dennis Rodman, fu cacciato da un gruppo di giovani in una chiesa presbiteriana di Charlotte perché era “troppo mondano” (qui già mi piace)…

Graham nello stadio Bank of America (Ericsson) nell’agosto 1996 viene accolto per la dedica della yard dei 50 da una standing ovation ma parlando si è beccato dei “fischi sparsi” quando ha detto di aver fatto amicizia con l’ex allenatore dei Dallas Cowboys, Tom Landry.

Suo padre gli fece bere birra fino a quando si è ammalò e ciò ebbe un fortissimo impatto su di lui che si astenne dall’alcol per il resto dei suoi giorni.

Il presidente Nixon offrì a Graham un lavoro come ambasciatore in Israele. Rifiutò, coerentemente aggiungerei, anche se fu vicino ad alcuni presidenti degli Stati Uniti.

Martin Luther King, Jr., venne imprigionato diverse volte per cercare di portare avanti le sue battaglie per la parità tra bianchi e neri, nel 1963 Graham dopo l’arresto del collega pagò la cauzione perché diceva che il razzismo è un peccato.

Con Martin Luther King.

Il nesso causale di Graham con gli Charlotte Hornets invece è tragicomico.

Prima dell’apertura del vecchio “The Hive”, nel 1988 benedì la struttura.

Al centro del parquet, sotto il tabellone dell’ormai abbattuto e indimenticabile Charlotte Coliseum rimase in piedi sotto il tabellone offrendo la sua preghiera.

Il giorno dopo il costosissimo tabellone si schiantò sul pavimento distruggendosi…

Chissà se l’ex proprietario George Shinn l’avrà chiamato per chieder spiegazioni sul disegno divino…

Chissà che opinione si farebbe una persona conoscendo questi pochi fatti.

Indizi sui nuovi Charlotte Hornets ve ne sono ancora meno ma dal mio punto di vista, se avete letto la preview, non siamo lontani dalla prima stagione e da quel tabellone schiantatosi inaspettatamente.

Tuttavia ho voluto confrontare le mie opinioni con quelle degli appassionati di Hornets e/o altre squadre che sul gruppo italiano dei Calabroni su FB hanno voluto rispondere a una secca serie di domande da me poste.

Le domande:

0 – Squadra tifata.

1 – Con quale record finiranno gli Hornets?

2 – Che voto date al mercato e quindi alla squadra (da 0 a 10)?

3 – Qual’è la cosa che vi piace di più della squadra attuale (può esser qualsiasi cosa, da un giocatore, all’allenatore, alla gestione ma anche il logo, una maglia o altro)?

4 – Qual’è la cosa che invece vi piace di meno?

5 – Qual’è il giocatore in roster che vi piace di più e chi è la speranza futura (potrebbero anche coincidere i due giocatori)?

6 – Mettiamo che il prossimo anno avremo una delle prime due scelte e buona parte dei contratti in scadenza non verranno rifirmati, si potrebbe ipoteticamente tentare di prendere un big sul mercato. Chi scegliereste?

Vado in ordine cronologico di risposta:

Jacopo Canizzaro:

0 – Charlotte Hornets.
1 – 32-50.
2 – 4.
3 – Sicuramente logo e divise.
4 – L’appeal della franchigia sui giocatori.
5 – Bridges, Monk e Williams.
6 – Essendo cresciuto a Charlotte vorrei tanto vedere Stephen Curry giocare per noi.

Matteo France:

0 – New Orleans Pelicans.
1 – 30-52.
2 – 5.
3 – Logo.
4 – Dirigenza.
5 – P.J., Bridges.
6 – Ipotesi totalmente irreale ma… Anthony Davis.

Filippo Barresi:

0 – Charlotte Hornets.
1 – 24-58.
2 – 6.
3 – Giovani.
4 – Batum.
5 – PJ Washington e Rozier.
6 – Montrezl Harrell.

Erik Chialina:

0 – Charlotte Hornets.
1 – 35-47.
2 – 5,5.
3 – Le divise.
4 – I centri.
5 – Monk.
6 – Irrealizzabile, lo so, ma lo venero come giocatore peggio di Crespi, Jayson Tatum…

Iacopo Di Pancrazio:

0 – Charlotte Hornets, New York Knicks.
1 – 28-54.
2 – 6 -.
3 – “Voglia” di rivincita.
4 – Scarsa qualità tecnica del roster.
5 – Williams, Rozier.
6 – Anthony Davis è troppo da fantamercato, quindi direi DeAndre Ayton.

Giuliano Marchetti:

0 – Charlotte Hornets.

1 – 22-60.
2 – 2.
3 – Throwback Jersey.
4 – Il Front Office.
5 – Bridges/Bridges (sperando ancora in una tardiva deflagrazione di Monk).
6 – Andre Drummond (in scadenza ) come pure Mike Conley.

Giovanni Oriolo:

0 – Chicago Bulls ma simpatizzo per Pacers, Jazz, Rockets, Nuggets, Pacers e T.Wolves.
1 – Tra il 20-62 e il 22-60.
2 – Se per il mercato si intende compreso anche di Draft, voto: 6,5, altrimenti 5 ma tenendo ad aggiungere che secondo me la mossa Rozier non è così malvagia.
3 – P.J. Washington come giocatore mentre sulla franchigia in sé, oltre alle divise molto cool/fighe, il North Carolina è una grande terra di basket.
4 – I GM e le scelte più che discutibili e quel baguettaro di Batum.
5 – P.J. Washington, secondo me il prossimo uomo franchigia (occhio a Willy dopo il mondiale).
6 – Beh c’è Beal in possibile rottura ed è già stato vicino agli Hornets anche se secondo me a questi Hornets servirebbe uno con la garra e gli attributi di Butler.

Per posizione, invece, il migliore sarebbero: Turner, Vucevic o Gobert.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.