Panta Rei

Panta Rei, tutto scorre, proprio come il famoso fiume Giordano, quello che secondo la tradizione diede il battesimo a Gesù ma anche a molti emuli benestanti, caso strano la principessa Charlotte, secondogenita di William e Kate, reali britannici, nel 2015 venne battezzata proprio lì.

Ma mettiamo al bando le ciance e cerchiamo di capire che avrà in mente il “Jordan” di Charlotte invece, dopo aver donato recentemente un altro milione per i danni provocati dall’uragano Dorian che ha devastato le Bahamas dove l’ex star dei Bulls ha anche delle proprietà.

Tutto scorre scrivevo… scorrevano complimenti a fiumi quando giocava, scorrono valanghe di critiche sulla gestione odierna del nostro amato team (francamente e oggettivamente giuste visti i risultati deludenti protrattisi), e ora un po’ inaspettatamente in un momento delicato ha deciso di intavolare una trattativa ben avviata per vendere una parte delle quote degli Charlotte Hornets.

Che rimanga però il proprietario principale non sembrerebbero esserci dubbi secondo diverse fonti ma i due investitori newyorchesi chiamati in causa riceveranno una buona fetta delle quote.

MJ comprò nel 2010 dall’ex proprietario Robert “Bob” Johnson la maggioranza della franchigia per 180 milioni di dollari e oggi ne controlla circa il 97%…

L’approvazione standard della NBA non sembrerebbe costituire un ostacolo, ora che le maglie dell’organizzazione di basket più famosa del mondo ha allargato le maglie, in fondo è sempre business e lo stesso MJ dipinge un quadro rassicurante dei due investitori dicendo che i due sono filantropi con una passione per il basket mentre lui continuerà a prender le decisioni per il team e visti i recenti risultati ciò è meno rassicurante.

Una fonte vicina a Jordan avrebbe dichiarato che MJ non ha intenzione a breve termine di lasciare Charlotte ma di rimanervi per lungo tempo, già, perché la preoccupazione reale sarebbe stata una cessione delle quote e una rebrandizzazione in qualche altra parte d’America come avvenuto ad esempio per i Seattle SuperSonics ai quali è stata modificata fortemente l’identità.

Di certo nell’ottica di una parte della tifoseria questa vendita parziale sarà vista come un mezzo tradimento, come se non importasse poi molto a Jordan della squadra ma fosse semplicemente un mezzo per far denaro dopo questi anni nei quali economicamente le cose sembrano esser andate bene.

In poche settimane Gabriel Plotkin, fondatore di Melvin Capital (Melvin era il nome del nonno) e Daniel Sundheim, fondatore di DI Capital dovrebbero entrare a far parte della squadra dei fortunati possessori della franchigia.

Gabriel “Gabe” Plotkin.

Brett & Daniel Sundheim.

Plotkin gestisce fondi e in pochi anni è riuscito incredibilmente a far decollare i guadagni come nel 2017 è arrivato un 41% al netto delle commissioni…

Grafico da HoopsHype.

I due non hanno precedenti con altre franchigie NBA ma sicuramente sono abili nel mondo degli affari e chissà che l’unico ex giocatore, proprietario di maggioranza di un team NBA non chieda aiuto perché prevede un ritorno al passato come quando nei primi anni della franchigia Bobcats i conti andavano in rosso, così Jordan sopperiva ai mancati investimenti degli altri soci di minoranza che non partecipavano alla “ricapitalizzazione” della franchigia.

Se Johnson comprò il team nel 2004 per 300 milioni dalla NBA, sei anni più tardi il valore stimato era di 287 milioni…

Charlotte vale ancora poco in termini economici, ma il divario sta scemando e i Calabroni sono stati stimati da Forbes a 1,3 miliardi di dollari, ventottesima franchigia su trenta.

MJ che da proprietario non ha mai pagato una sola Luxury Tax, beneficia delle entrate dei team che vanno sopra la soglia consentita del normale salary cap, la redistribuzione dei proventi per gli small market è un’altra fonte di guadagno per l’ex stella di North Carolina.

Secondo il presidente Fred Whitfield, gli abbonamenti rinnovati sarebbero intorno all’80% nonostante lo smantellamento della squadra mentre altre entrate della società arrivano dall’organizzazione di eventi all’interno dello Spectrum Center come spettacoli, concerti, ecc., poiché l’organizzazione gestisce il centro.

Con 20 giocatori firmati tra garantiti e non, i due two-way occupati da Franks e Hill e la stagione alle porte, dopo aver parlato di gestione della società, è utile ricordare gli Hornets si presenteranno al training camp del primo ottobre con un solo posto libero per entrare nel roster, a Jalen McDaniels era stato proposto un contratto minimo (898, 310 $) prima di firmare Ahmed Hill come two-way, quindi saranno Josh Perkins, Thomas Welsh, Joe Chealey e Caleb Martin che proveranno a ottenerlo…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.