Planet Lovetron

Cleveland Cavaliers’ Kevin Love (0) sizes up Charlotte Hornets’ Cody Zeller in an NBA basketball game Monday, Dec. 15, 2014, in Cleveland. (AP Photo/Mark Duncan)

Fan di tutti i team NBA in fibrillazione prima del Draft che porta a vociferare di tutto.

Voci più incontrollate di quelle di Fantozziana memoria sulla partita Italia-Inghilterra, giocatori preferiti, chimere irraggiungibili, voli pindarici, ricerca di sorprese, proposte di scambio non convincenti per sentito dire e prospettive incubo compongono il variegato panorama d ciò che è divenuto il “mercato” Draft…

Tornando a noi… difficilissimo cercare di scrivere sulla situazione di Charlotte che potrebbe anche decidere di “usare” il Draft per…

Per Charlotte (orfana di Parker con 5 milioni in più liberi in un tetto salariale con poco spazio) però la priorità probabilmente non sarà il Draft (Hachimura “Otto villaggi” o altri nomi legati a Charlotte, specialmente alcuni lunghi in quella posizione potrebbero poi non essere così interessanti guardando a diverse scelte del nostro recente passato) dove Zion Williamson e JA Morant doverebbero occupare i primi posti delle scelte (Pels e Grizzlies salvo pazzie dell’ultimo minuto per Memphis) mentre fervono alacremente contatti tra i GM per cercare di scambiare posizioni e giocatori cercando d’afferrare all’ultimo istante il giocatore desiderato per avere un futuro più roseo e sereno.

Certo, Kupchak stava cercando di lavorare con altre squadre per scendere dalla dodicesima posizione e scegliere prima ma nelle ultime ore si è diffusa una possibilità che vedrebbe Charlotte rinunciare alla dodicesima in un giro a tre che vedrebbe Atlanta sceglier per quinta, Cleveland per decima e dodicesima e gli Hornets ottener Love.

Al momento il futuro degli Hornets è tempestato di fulmini.

Siamo solo alle porte dell’estate ma i lampi di calore hanno illuminato e fotografato una situazione difficile.

La tempesta perfetta su Charlotte; Walker, Lamb e il miracolato (almeno durante l’ultima parte della stagione) Frank The Tank sono Free Agent e alla sgocciolata Biyombo, Marvin Williams e MKG (ieri per Kidd-Gilchrist) hanno fatto ovviamente sapere che sarebbero tutti rientrati a Charlotte sfruttando la loro player option, il che vuol dire per Charlotte “intasare il monte salari” di oltre 45 milioni solo per questi tre contratti.

Ovviamente Kupchak, dopo non essersi praticamente mosso (bene Parker ma non citatemi Gasol e Mack) la scorsa stagione è chiamato a un difficile compito su svariati fronti.

Urge muoversi e farlo nella miglior maniera possibile cercando di dar fondo a furbizia, occasioni sul mercato perché Walker ha fatto sapere che potrebbe restare rinunciando anche al massimo ingaggio (stima totale per questo giocatore che invece di massimizzare in big money ha messo davanti l’ambiente dove è cresciuto e la riconoscenza) ma ovviamente vuole vincere e non esser più frustrato da una situazione diventata più ferma di certi vini, quindi un pericolo reale che possa andar via se la società non farà gli sforzi necessari c’è (Lakers, pista alla quale credo poco per ora e Mavericks sono voci insistenti).

Voci incontrollate in entrata invece danno, prendiamole tutte come speculazioni, Al Horford e Kevin Love come due possibili obiettivi.

Gli Hornets hanno capito finalmente che latitano nel settore lunghi e i due nomi sono interessanti.

Horford è un giocatore completo che aggiungerebbe una buona difesa e rispetto a Boston incrementerebbe sicuramente le proprie cifre essendo chiamato in causa maggiormente.

Punti, rimbalzi e stoppate per il veterano dei Celtics garantirebbero a Charlotte solo una parte di benefici perché quelli tattici salirebbero vertiginosamente con un giocatore intelligente e capace di segnare da qualsiasi posizione ma lui cerca un quadriennale e il costo è molto alto come lo sarebbe comunque anche per Love pensando che Horford superava i 28 milioni e Love si aggirerà sui quasi 29 quest’anno, insomma, Charlotte continua a inseguire contratti costosissimi ma al momento non ha margini per avere realmente a disposizione questi due giocatori se non riuscendo a scaricare qualche mega contratto, magari in scadenza e infatti nel caso Love si parlerebbe di dodicesima scelta da cedere ma anche di mandare via Williams, Biyombo e Monk (credo si inizi a non credere più in una sua maturazione) per appunto Kevin Love ma anche Jordan Clarkson ma il problema è che gli Hornets si libererebbero di crica 36 milioni di contratto per riceverne 38 anche se la qualità aumenterebbe ma peggiorando lo spazio salariale momentaneamente, sacrificando però la scelta…

Soldi sprecati per molti giocatori, il nome su tutti in casa Hornets è sicuramente Batum, un giocatore che non sembra aver molta voglia in diverse partite ma che tarpa le ali ai Calabroni con il suo pomposo ingaggio.

E chissà se Kevin Love conosceva Darryl Dawkins, giocatore del passato che asseriva di essere nato sul pianeta Lovetron, dove poi fosse l’unico essere vivente aggiungendo: “Ora abito nel Paradiso di Cioccolata, dove sono conosciuto come il Tuono di Cioccolata”.

Qui sotto potrete trovare un articolo competo tratto da Giganti del Basket dell’agosto 1982 che mostra come i soldi spesi non sempre portassero ai risultati delle aspettative.

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Così, dopo il Draft, mentre i fan degli Hornets sono divisi tra scetticismo nel non riuscir a muoversi questa sera accompagnando o spostando/cedendo la scelta per, l’estate ci attende, i pericoli e le contingenze, sapendo che, a seconda della via intrapresa nel fine giugno e nel torrido luglio si scriveranno inevitabilmente buona parte del destino della prossima stagione.

In genere dopo un temporale spunta l’arcobaleno, sempre che Charlotte non sia finita nella grande macchia rossa gioviana, in quel caso servirebbe molto tempo per uscirne.

Se mi chiedeste cosa succederà questa notte per Charlotte, la risposta più seria sarebbe un semplice: “Non lo so”, di certo l’unica sicurezza è che in questa estate “dobbiamo muoverci” se non vogliamo trovarci senza stelle e una squadra impoverita più materasso di quelli che propone sempre Mastrota.

Poche ore alla mossa (si parte alle 01:30 AM) che mostrerà il primo, piccolo o grande cambiamento di volto dei Calabroni e a tal proposito, en passant, a breve anche questa pagina avrà un nuovo banner/nome, tempo di finire di lavorarci sopra…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.