Preseason Game 1: Charlotte Hornets @ Oklahoma City Thunder 113-97

Gli Hornets cominciano con il piede gusto una nuova stagione.

Squadra nuova, piena di entusiasmo che, pur in un contesto amichevole, ha mostrato di essere più competitiva rispetto a quella dello scorso anno.

Il rientro di Hayward e qualche nuovo innesto, silente (Plumlee 0 punti ma 7 rimbalzi e 4 assist) o più rumoroso (Bouknight, 20 punti) possono creare alternative che lo scorso anno latitavano.

Una partita iniziata con un gioco veloce (poi frammentata da qualche fallo) dove Charlotte si è espressa più volte con l’idea di un modus operandi fisso in testa, ovvero cercare di avvantaggiarsi rubando canestri con un gioco rapido di transizione recuperando palloni in difesa, spesso con una uomo mista a zona (diciamo un box più ampio rispetto al passato) con posizioni tattiche atte a intercettare passaggi interni o skip pass anche se gli uomini più esterni non erano marcati al cm ma si sono visti anche cambi migliori sulle rotazioni.

Gli Hornets naturalmente non hanno rinunciato alle triple, né Ball ha smesso di attaccare il ferro con convinzione paraventandosi dietro agli schermi di Plumlee che con il suo rollaggio ha creato apprensione alla difesa, spazio per LaMelo che ha potuto decidere se andare da solo o creare altre situazioni.

Anche Ish Smith può creare problemi con la sua velocità, bello il suo scarico out per Rozier che dal centro, sula linea dei tre punti, ha aperto a sinistra con un extra-pass per P.J. Washington che ha silurato da tre perché i Calabroni non hanno rinunciato all’arma del tiro da fuori costruendosi dei tiri migliori rispetto ad alcuni forzati visti lo scorso anno.

Oubre Jr. ha stentato un po’ all’inizio al tiro ma poi si è rifatto con un paio di canestri ravvicinati, peccato per la brutta caduta sul tentativo di schiacciata contro Muscala nel terzo quarto che l’ha costretto fuori dal parquet dopo aver battuto i FT.

Per Bridges (come per altri) mano fredda da fuori ma 13 punti e 5 rimbalzi.

Borrego ha provato – tra i 15 giocatori fatti scendere sul parquet – anche Richards per 12 minuti, il quale è andato a fasi alternate.

Hornets avanti ben presto con decisione: 34-18 a fine primo quarto, 67-45 all’intervallo, 91-71 a fine terzo quarto sino al 113-97 finale con un ultimo quarto dedicato alla panchina più profonda in campo (Iwundu, Kai Jones, JT Thor).

Una buona partita complessiva contro un team che sta rifondandosi e scarseggia di coesione al contrario di Charlotte che è parsa più fluida ma aspettiamo test più probanti per vedere le difficoltà che emergeranno.

Il tabellino dei giocatori di Charlotte.

Nel primo video gli highlight del match, nel video soprastante, semplicemente un’analisi audio simile a quella fatta in forma scritta.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.