Scacciapensieri

E’ deciso, la NBA riaprirà i battenti il 22 dicembre.

La data, dopo l’approvazione dei rappresentanti dell’associazione dei giocatori (NBPA) è data per certa, ciò farebbe sì che i numerosi tifosi sparsi per il globo possano ricevere il loro “regalo” di Natale e che i diretti interessati (la NBA inteso come tutto ciò che la compone) perda meno soldi del previsto se, invece, avesse dovuto aprire a gennaio.

Sarà lo scacciapensieri, l’anestetizzante chimico della palla a spicchi che mette più allegria, a molti a tenerci compagnia in tempi non certamente facili (per usare un eufemismo) a cancellare questi tempi limitati e difficili?

Giganti of Usa, foto da Harlem (1991). La semplice felicità che emette il basket in una foto.

Il 18 novembre avremo il Draft, poi sarà uno sforzo di buona volontà da parte delle franchigie e dei giocatori quello da mettere in campo per trovare i numerosi dettagli economici da “settare” anche perché non si tratterà di una normale stagione canonica da 82 partite ma è già stato deciso un taglio di una decina di game, ciò farà sì che si rielabori un calendario differente e che le partite scendano a quota 72.

Fondamentalmente da qui all’apertura vera e propria del primo dicembre con i camp sarà un conto alla rovescia per gli accordi economici, poi si dovranno fare i conti con la fisicità in presenza e vedere di non perder pezzi dovendo aver a che fare con il virus.

La bolla non sembra esser una soluzione presa in considerazione, i campi di casa, vuoti o parzialmente vuoti potrebbero essere probabili ma da qui a dicembre vi è ancora tempo mentre il ranking dei nuovi rookie si muove leggermente ma per il momento sembrerebbero essere stabilmente fluttuanti nell’alveo delle prime tre posizioni; Edwards, Wiseman e LaMelo Ball, giocatore quest’ultimo che forse Jordan non gradirebbe molto per via del padre con i primi due molto appetibili mentre qualcuno parla di una possibile pista Okongwu se sfumassero i primi due.

Il lungo, nato l’11 dicembre del 2000 da Southern California, genitori ugandesi, è paragonato da qualcuno ad Adebayo ed è un po’ in risalita nelle valutazioni tra i novelli.

La sua candidatura ha preso quota negli ultimi giorni e anche se ha da imparare (acerbo ma alcune lacune come quelle fisiche per una certa leggerezza contro i pari ruolo in posizione di centro sono colmabili) ma a Charlotte cercano il giocatore con il maggior talento possibile, sacrificando magari momentaneamente l’aspetto del ruolo, tuttavia se Edwards e Wiseman dovessero esser “presa” dei T.Wolves e dei Warriors, forse un lungo moderno come Onyeka con buone doti difensive nello stoppare e leggere situazioni e un discreto catch n’shoot anche da zone non adiacenti al canestro potrebbe esser gradito…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.