Summer League Game 4: Charlotte Hornets Vs Chicago Bulls 72-75

Charlotte chiude l’esperienza della Summer League 2019 regalando una vittoria anche ai Bulls in una partita che aveva comandato nel punteggio dall’inizio accumulando 10 punti di scarto quando Graham tirando su dal palleggio in uno contro uno rilasciava da casa sua una pregevole e difficile tripla a 1:29 dalla fine del terzo quarto nonostante alcune incursioni aeree preoccupanti dei Bulls lasciassero dubbi sulla difesa di Nored e chissà se Borrego sia veramente soddisfatto di ciò che ha potuto osservare da vicino.

A 4:07 dalla fine Bacon sosteneva la pattuglia dei “vecchi” grazie a un layup in entrata portando la partita sul 70-64 ma il parziale finale di quarto dice che i Bulls segneranno 25 punti contro i 13 degli Hornets, così, quando Simon, dopo una fagiolata che nemmeno Bud Spencer, a :27.7 dalla fine correggeva due errori dei compagni portando i Bulls sul +1, era fatta perché la squadra avversaria allungava dalla lunetta lasciando a Charlotte il classico ultimo tentativo sul -3 e dato che non si azzecca un giocatore (mi piaceva Daniel Gafford finito ai Bulls che chiuderà con 20 punti e 10 rimbalzi…), si prosegue non indovinando nemmeno una rimessa…

O meglio… la rimessa non viene nemmeno malissimo ed è frutto dei tre veterani; Bacon serve in punta Bacon che allarga di pochissimo a Bridges che restituisce, una specie di pick and pop senza che Miles si sposti/allarghi, i Tori cascano nella trappola brancolando su Devonte’ ma la tripla di Miles (comunque uno dei più positivi di questa edizione della Summer League per Charlotte) termina sul ferro lasciando inalterato il 72-75 finale…

Nuovo look per Devonte’ Graham che chiuderà con 14 punti, 7 assist e 7 rimbalzi, secondo miglior marcatore per Charlotte dopo Hicks (15).

Solita difesa che non mi è piaciuta e sarò piuttosto tranchant nel giudizio… a parte i tre che faranno parte del roster, se dovessi decidere chi portare in rosa per la stagione regolare inizierei a guardare altrove perché nel complesso alcuni giocatori (Martin ad esempio) hanno deluso le mie aspettative, altri sono sembrati incompleti discontinui (Kulboka, pessima serata chiusa con 0/4 al tiro nonostante uno splendido passaggio filtrante no look).

I risultati ora non contano nulla ma gli Hornets hanno preso una pericolosa china, che non è il nome in inglese della penultima squadra contro la quale abbiamo perso ma un trend virale di un’incapacità gestionale nonostante durante la Summer League non si sia visto PJ Washington che magari qualcuno vedrà come arma segreta ma personalmente mi sembra più una mossa della disperazione, come lanciare un Ohka su delle corazzate…

Qui sotto come il solito, tabellini e video:

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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