Summer League Game 5: Charlotte Hornets Vs Utah Jazz 84-74

Gli Hornets hanno giocato un extra game al Cox Pavilion di Las Vegas.

Dopo essersi piazzati al 24° posto, sono stati abbinati agli Utah Jazz (diciassettesimi con un record di 2-2 prima di questa sfida) in un round di consolazione non avendo ovviamente il record necessario (1-3) per entrare nelle migliori 8 squadre.

Un’ultima gara quindi della quale non sentivo il bisogno ma ad ogni modo come pensavo quando ho appreso di quest’ultima partita (sinceramente pensavo non vi fosse), ecco giocare i player poco visti sino a oggi e in questo senso potrebbe esser tornata gara utile alla coppia Nored/Borrego per decidere se e chi portare a completare il roster giacché il mercato l’abbiamo visto e a oggi pare insensato mettere sotto contratto giocatori esterni con più esperienza.

Una partita veloce, vinta già nel primo tempo con un primo quarto lanciatissimo nonostante l’1/5 di Bacon i compagni hanno messo dentro 12 dei 13 tentativi compresi 3 da tre punti così la gara girava sul 31-15 complice tutta la squadra (ultimo canestro di Meeks in entrata su perfetto passaggio di Kulboka a una mano) che arrivava sul 41-23 con 9 giocatori a cancellare il numero 0 nella casella punti.

54-30 all’intervallo con il 51-30 sigillato da Bridges con una windmill delle sue e tripla di bacon a chiudere, poi più spazio per i giocatori meno utilizzati nella Summer e nonostante il 17-22 di parziale nel quarto dovuto al riposo di Bacon e Bridges e a qualche tripla dei Jazz che andavano prendendo più coraggio, gli Hornets conservavano ancora 15 punti di vantaggio.

Perkins, Robertson (sul 71-70 a 6:56 dalla fine arrivava un poster in schiacciata lanciata a una mano) e Meeks, dopo un ulteriore avvicinamento dei Jazz di 5 punti respingevano l’assalto finale stabilizzando la vittoria di Charlotte sui 10 punti.

In particolare la menzione d’onore va a Meeks che chiuderà in doppia doppia con 18 punti (8/11), 10 rimbalzi e 4 assist mentre Bacon in 14:04 minuti segnerà 11 punti e Hicks salirà sul podio con altri 10 punti per Charlotte.

Una buona gara per tutta la squadra (compresi Martin, McDaniels, Perkins e Kulboka) che ha messo insieme le capacità dei singoli per costruire un gioco efficace.

Ora gli Hornets dovrebbero giocare la loro prossima partita in prestagione tra la fine di settembre e inizio ottobre…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.