Summer League: Hornets Vs Kings 70-80

I contorni di Charlotte hanno catturato l’attenzione mentre sembra essere calata un po’ la focalizzazione della visione sul mercato.

Alla seconda uscita nella Summer League (in back to back) i nostri (poco male) cedono anche contro Sacramento per 70-80.

Le sperimentazioni si susseguono a ritmi serrati e le indicazioni, pur contrastanti, fanno intravedere buone cose da rookie, sophemore e aspiranti a un contratto, che sia con gli Hornets o con gli Swarm nonostante la L patita dai Kings.

Vagliare i giocatori è lo scopo, chi è rimasto fuori come Vernon Carey jr. ha offerto la possibilità di far intravedere qualcosa di più sulle potenzialità di Richards in azione.

Il two-way Kulboka non ha fatto male… ha finito con 13 punti e un 3/7 da tre da oltre l’arco (buon inizio e provvidenziale per un team che non ha ottime percentuali da fuori), Kai Jones ha segnato solo 4 punti ma ha catturato 7 rimbalzi e smazzato 4 assist, il centro giamaicano Richards ha messo insieme 10 punti e 3 stoppate, J. Bouknight ha realizzato 11 punti con una sola tripla su cinque tentativi, Gelo Ball ha chiuso con 10 punti.

D. Carton ha realizzato 13 punti mentre la squadra nel finale si è ripresentata sul -4 prima di essere travolta negli ultimi minuti.

Scottie Lewis (scelta alla 56 del recente Draft) ha saltato la partita con i Kings per un infortunio alla caviglia destra.

Nel frattempo è arrivata l’estensione di contratto (già menzionata) per Borrego con le convenzionali parole di soddisfazione proferite sia da Kupchak (soprattutto sul discorso del buon sviluppo dei giocatori che potrà così anche proseguire) che dal coach stesso, il quale potrà proseguire il suo lavoro con più serenità per questo ha ringraziato Buzz Peterson, Mitch Kupchak e Michael Jordan.

Prossimi appuntamenti per la Summer League:

12 agosto Vs Spurs

14 agosto Vs Raptors.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.