TrepidaziHornets

Il quintetto degli Hornets. Batum alle prese con la caviglia, potrebbe essere sostituito da Lin spostando C. Lee in SF stanotte se Clifford vorrà parificarsi al quintetto medio/basso degli Heat o magari da Kaminsky spostando M. Williams in PF.

Il quintetto degli Hornets. Batum alle prese con la caviglia, potrebbe essere sostituito da Lin spostando C. Lee in SF stanotte se Clifford vorrà parificarsi al quintetto medio/basso degli Heat o magari da Kaminsky spostando M. Williams in PF.

Il quintetto degli Heat con Whiteside nel mezzo a preoccupare. Da tenere d'occhio anche lo sloveno Goran Dragic in ripresa, oltre agli altri "soliti" conosciuti tre.

Il quintetto degli Heat con Whiteside nel mezzo a preoccupare. Da tenere d’occhio anche lo sloveno Goran Dragic in ripresa, oltre agli altri “soliti” conosciuti tre.


 
Sale la tensione per i primi playoffs degli Hornets versione 2.0 a 2 ore e 25 minuti dall’inizio dei playoffs per i teal & purple.
Gli ultima partita di playoffs vinta da una squadra a tal denominazione, risalgono alla New Orleans 2011 contro i Lakers, i Bobcats non sono mai riusciti a vincere nemmeno una partita di post season, mentre la vittoria del 2002 in casa contro l’allora New Jersey Nets rappresenta l’ultima vittoria per la Charlotte 1.0.
 
Girando per siti, leggendo opinioni di blogger, analisti e altro come quotisti, la mia sensazione che Charlotte fosse data come underdog (sfavorita) veniva confermata, nonostante un 2-2 in stagione
regolare contro gli Heat, un rush di 18 vittorie nelle ultime 24 partite (da inizio marzo a oggi) e l’identico record stagionale.
Molti pensano che Miami possa avvantaggiarsi per l’esperienza che ha nei playoffs nonostante Bosh infortunato (insieme a Tyler Johnson e a U. Haslem) potrebbe tornare solamente più avanti (in caso di malaugurato passaggio del turno degli Heat), Charlotte con i suoi giocatori raggiunge solamente 227 partite giocate con Marvin Williams e Courtney Lee in testa al plotone (43 a testa).
Il futuro della franchigia di MJ (se metterà un po’ più mano al portafoglio) sembra in questo momento essere brillante e il passaggio del primo turno potrebbe rappresentare un trampolino di lancio nonché la legittimazione sul parquet verso l’All-Star Game programmato nella Queen City il prossimo anno. Personalmente, il sogno di squadre sfavorite nello sport che ribaltano il pronostico mi ha sempre entusiasmato, la trasmutazione della trepidazione in gioia per un evento inaspettato.
Troppo facile dire che si passa da Walker per arrivare al secondo turno, senza le sue buone prestazioni non ce la faremmo di certo.
La particella instabile, l’outsider, che potrebbe far propendere l’ago della bilancia dalla parte di Charlotte si chiama Linsanity, il giocatore esploso a New York a Charlotte sta ritrovando minuti e fiducia.
Dall’altra parte Whiteside che sta cercando di strappare probabilmente un ingaggio più alto agli Heat, potrebbe impegnarsi molto per dimostrare le proprie doti.
Gli Hornets dovranno essere bravi nell’attaccare tagliandolo fuori. In questo potrebbe essere devastane Nicolas Batum (in dubbio stasera per un problema alla caviglia sinistra, questa per noi potrebbe essere una perdita importante, ma se Lin trovasse il suo ritmo…) che gioca come point forward ed è finito davanti a Walker nella classifica assist di squadra.
Altre chiavi della serie saranno sicuramente il ritmo che le due squadre riusciranno a impostare, i palloni persi potrebbero essere fondamentali da ambo i lati, Charlotte è stata la prima squadra nella statistica dei meno turnover concessi agli avversari, ma in ottica playoffs con la pressione addosso, le cose potrebbero cambiare, gli Heat sanno correre con Goran Dragic (migliorato molto nella seconda parte della stagione e in grado di essere arma importante per i nostri avversari) e soci in transizione, non da meno è Charlotte nei fast break.
La curiosità è che le due squadre mettono in campo a livello di quintetti titolari lo stesso numero di cm; 1003 (Mia: G. Dragic 190. D. Wade 193, J. Johnson 201, Deng 206 cm, H. Whiteside 213 cm, Cha: Walker 185 cm, Lee 196 cm, Batum 203 cm, Marv. Williams 206 cm, C. Zeller 213 cm), anche se Miami ha una trentina di kg in più a disposizione, arma a doppio taglio comunque.
Miami è prima per stoppate a partita con 6,5 di media, 5^ in punti concessi agli avversari con 98,4.
Le statistiche di Charlotte nella stagione regolare...

Le statistiche di Charlotte nella stagione regolare…

a confronto con quelle dei Miami Heat.

a confronto con quelle dei Miami Heat.

Charlotte è nona sia in attacco (105, 1 pt. di media) che in difesa (101,8 concessi) dimostrandosi squadra equilibrata da bilanciamento perfetto che Clifford ha costruito intorno a buoni giocatori dai nomi non altisonanti.
A preoccuparmi è stato qualche passaggio a vuoto in trasferta di Charlotte, nell’ultima gara a Miami però, in un finale infinito, riuscimmo a vincere di tre punti.
Non solo per partigianeria, ma anche per fatti oggettivi, essendo passata molta acqua sotto i ponti dalla sconfitta all’esordio stagionale dei nostri teal & purple proprio a Miami il 29 ottobre, rimango speranzoso e fiducioso di passare il turno, a patto che i nostri non cedano un centimetro, la tenuta mentale e la tenacia sono state spesso decisive per rientri impossibili in stagione, come il vantaggio più grande di sempre dilapidato da Popovich e i suoi Spurs che ha consentito la vittoria degli Hornets in rimonta.
Le panchine sono interessanti, Winslow/Kaminsky nella sfida tra rookie, G. Green per Miami contro Lin e poi Richardson, Stoudamire più McRoberts per la squadra di Spolestra, per Clifford, l’esperto Al Jefferson potrebbe svoglere un ruolo decisivo uscendo dalla panchina approfittando magari dell’assenza di Whiteside durante le rotazioni, il suo post basso potrebbe mettere in difficolytà chiunque, anche se le sue difese non sono di primo piano.
Hawes e Daniels sono inoltre tiratori che potrebbero sfruttare gli scarichi dei compagni, così come Joe Johnson tra i titolari per Miami.
Interessante il duello tra il vecchio Wade e Lee, il mastino degli Hornets dovrà appiccicarsi alla SG avversaria come durante l’ultima partita per fermare la vena realizzatrice del fenomeno degli Heat, ormai però in fase calante, tormentato da infortuni a ripetizione che ne hanno minato l’integrità fisica.
 
Forza Hornets 2.0, proviamo a scrivere un’altra bella pagina per i primi playoffs di questi Calabroni, contro tutti, in direzione ostinata e contraria!
Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.