Game 25: Charlotte Hornets @ Chicago Bulls 95-109

Miles Bridges al rientro.

CHICAGO — Josh Giddey ha totalizzato 17 punti, 9 rimbalzi e 7 assist e i Chicago Bulls hanno battuto i Charlotte Hornets per 109-95.
Ayo Dosunmu ha segnato 19 punti mentre Chicago si è ripresa da due sconfitte consecutive.
Coby White ha aggiunto 18 punti mentre Giddey e Dosunmu hanno segnato tre triple ciascuno per i Bulls, che sono stati in vantaggio per quasi tutto il tempo, mandando gli Hornets alla loro 13a sconfitta sulle ultime 16 disputate.
Brandon Miller ha guidato Charlotte con 21 punti e Mark Williams ne ha avuti 15.
Miles Bridges ha aggiunto 14 punti e 9 rimbalzi dopo aver saltato 10 partite a causa di un ginocchio destro contuso.
L’ex Bull Taj Gibson ha ricevuto una standing ovation quando è entrato in gioco a circa un minuto dalla fine su richiesta del pubblico stesso.
Conclusioni Hornets: Il terzo miglior marcatore della NBA ha saltato la sua settima partita consecutiva a causa di uno stiramento al polpaccio sinistro ma la squadra, recuperati due o tre elementi si è persa ugualmente con Micic lento in regia.
A Charlotte non è riuscito quasi nulla, deludente l’atteggiamento, sbagliate alcune scelte del coach a livello strategico.
Conclusioni Bulls: I Bulls sono stati aggressivi, hanno preso il controllo all’inizio e hanno resistito a diversi piccoli comeback per una vittoria piuttosto facile.
Momento chiave: La guardia dei Bulls Lonzo Ball ha fatto ruggire la folla verso la fine del primo tempo quando si è affrettato a rintracciare una palla vagante vicino a metà campo e si è collegato con Zach LaVine per una schiacciata alley-oop fragorosa.
Statistica chiave: I Bulls hanno bloccato 11 tiri, il massimo della stagione, con Jalen Smith che ha eguagliato il record della sua carriera respingendone cinque.
Ha anche totalizzato 11 punti e 11 rimbalzi mentre gli Hornets da tre hanno tirato con il 17,4%…

Iniziava bene la partita degli Hornets con Williams a conquistare la palla a due e Miller a fornire un passaggio volante per l’alley-oop di Mark stesso per il 2-0.

Chicago però rispondeva con un parziale da 0-9 culminato con la tripla di Giddey prima che un’atletica entrata dalla baseline di Green raddoppiasse il punteggio per Charlotte.

Le triple di Giddey, White e un’entrata dello stesso Coby convincevano Lee ad andare in time-out a 6:52 con un ritardo di 9 punti (10-19), divario che si estendeva comunque sino al -15 dopo l’ennesima tripla di Dosunmu.

Gli Hornets, dopo aver sparato male da tre, ricucivano un po’ il divario nel finale di quarto con la tripla di Miller che cominciava il parziale da 10-0 e lo chiudeva in pull-up a :08.9 per il 26-31.

La seconda frazione si apriva con l’entrata di Bridges chiusa in reverse layup per il -3, Donovan chiamava subito in time-out mentre gli Hornets andavano fuori giri accumulando palloni persi, tiri mancati, qualche stoppata presa lungo il corso dei secondi 12 minuti tornando sul -13 con due punti firmati dal fratello del nostro Ball (34-47) prima che Green compisse il furto del secolo sul connazionale Giddey toccandogli la palla da dietro, facendo “muretto” e lanciandosi per una plastica potente dunk.

Chicago però si riattivava subito mandando per ben tre volte LaVine (a zero punti sino a quel momento) a canestro, sull’ultima lanciata transizione il distacco diventava nuovo record: -16: 40-56.

Charlotte andava a riposo recuperando soltanto un punto, cortesia di Miller che faceva da solo e marcato, in pull-up metteva dentro a un decimo dalla sirena il 44-59.

Il 24-38 a rimbalzo ed il 2/17 da tre contro l’8/30 avversario spiegavano, insieme alle transizioni, il distacco in un primo tempo nel quale i Calabroni, anziché attaccare di più il canestro, si sono accontentati spesso della tripla morente.

Il secondo tempo cominciava con Dosunmu che bruciava la difesa di Charlotte in appoggio, poi Mark Williams realizzava un FT, due erano i rimbalzi di Bridges più l’assist per l’alley-oop dello stesso Mark: 47-61 ma il quarto finiva 67-82.

Quasi nulla da raccontare nell’ultima frazione se non che entrava Diabaté, le squadre si ritrovavano presto in bonus ma gli Hornets che hanno accumulato sin ora il maggior numero di partite punto a punto non riuscivano più a riavvicinarsi davvero.

Ci provava un paio di volte Bridges ma solo per il -11 perché tra la difesa disattenta degli Hornets e le medie bassissime al tiro non si andava da nessuna parte, il -8 di Diabaté (81-89) era episodico, tripla mancata di Micic, poi palla persa, disattenzione del serbo sulla tripla di Ball, 81-98 e partita in archivio definitivamente a 6:32 dal termine…

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.