Alla Crypto.com Arena – nonostante l’aria da vittime sacrificali – scendevano degli inferociti Calabroni pronti a giocarsi la partita.
Gli Hornets andavano sul 6-2 grazie ad una giocata da 4 punti di Miles Bridges che toccato sul braccio da Reaves durante l’alzata della palla spediva dentro.
I Lakers, sembrati piuttosto distratti, commettevano diversi turnover anche da non pressati e nemmeno la mano fredda di Doncic sembrava poterli aiutare come alcuni “errori” in loro favore da parte della terna come uno sfondamento chiamato a Bridges su un appoggio con Reaves che si stava ancor muovendo chiaramente di lato e mancherebbe anche l’and one oltre il canestro annullato ingiustamente.
Ad ogni modo gli Hornets non riuscivano a mettere insieme il pranzo con la cena stentando nei tiri da sotto ma anche da fuori; Nurkic sbagliava tre bombe, Nick Smith Jr. chiudeva con uno 0/6 il primo tempo con zero punti come Salaün.
Si chiudeva sul 37-48 pur facendo intravedere buoni close-out sui tiri dal perimetro degli uomini di JJ Redick, urgeva però un cambio di passo.
Charlotte in svantaggio prima di 13 a inizio secondo tempo (2FT di Doncic) e poi di 12 (53-65) a quattro minuti dalla fine del terzo quarto sparava un parziale da 22-1 compreso il canestro artistico di Jeffries in arcobaleno mobile a 2:16 ed un canestro di Miles da fuori per il 63-65.
Nel mezzo c’era tempo anche per l’espulsione di Reaves (da parte dell’arbitro Rodney Mott) che in entrata era toccato finendo poi per andare a farsi rubare palla da Nurkic.
Alla guardia saltavano i nervi e protestava vibrantemente fino a dire successivamente una parola di troppo alla terna che non si scomponeva cacciandolo negli spogliatoi.
Il vento sembrava girare a favore di Charlotte con i dardi scagliati nel finale di quarto da lontano da Bridges e Curry abili a mandare i Calabroni al riposo prima del quarto finale sul 69-66.
Due triple consecutive di Ball trascinavano la squadra di Lee sul +9 (75-66) ma i gialloviola rientravano e a 5:57, sempre a mezzo tripla, passavano sopra di 3 con Dorian Finney-Smith (83-86), ma Charlotte rifiutava di arrendersi nonostante Hayes con un alley-oop regalasse un momento esaltante ai fan di casa e trovava la parità ancora con Bridges da fuori.
A 1:03, in un saliscendi emozionale Doncic portava avanti di uno i Lakers ma gli Hornets tornavano in attacco e facendo girare palla sul perimetro trovavano Nick Smith Jr. appostato sulla sinistra pronto a colpire da 3: 96-94.
La sliding door arrivava qui perché per un fallo commesso su Hachimura, l’ala mezza nipponica dei Lakers mancava i due FT, il resto lo faceva Ball che con un crossover si presentava in area e alzava una palombella per l’appoggio del +4 a soli 14 secondi dalla luce rossa.
James infilava la tripla e la squadra californiana era costretta a commetter fallo su Ball che, seppur fischiato, rimaneva freddo non fallendo le due occasioni.
Il +3 a 6 secondi punto tre dalla fine dava l’occasione ai Lakers di provarci ancora per ben due volte: era LeBron a mancare due bombe nella stessa azione, Charlotte così espugnava la Crypto.com Arena vendicando il rifiuto a Mark Williams e qualche favore di troppo concesso alla squadra Home nel primo tempo per rompere le 7 W consecutive casalinghe dei Lacustri.
James ha segnato 16 dei suoi 26 punti nel quarto quarto mentre Doncic ha totalizzato 14 punti (5/18), 11 rimbalzi e 8 assist alla sua terza uscita in maglia Lakers sembrando però in difficoltà al tiro e con qualche guaio fisico.
Sconfitta quindi l’osannata coppia sfruttando anche gli errori al tiro da tre e ai liberi dei Lakers nonostante Charlotte non abbia pensato di sfruttare Diabaté per qualche minuto sul parquet come buon rimbalzista offensivo.
Pagelle
LaMelo Ball: 7,5
27 pt. (9/19), 5 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata in 33:15. 3 TO ma +8 in plus/-. Sgna in svariate maniere e per una squadra a corto di scorer è fondamentale, sia che segni da lontano semplicemente caricando e tirando privando gli spettatori del gioco corale oppure in entrata con il canestro che quasi vince la partita oppure ancora ai liberi dove è glaciale sugli ultimi due. Mancando un 2/3 falli non chiamati su di lui mentre in difesa non è più avventato come qualche tempo fa chiudendo soltanto con un fallo all’attivo.
Nick Smith Jr.: 6,5
12 pt. (4/13), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Tre TO e un primo tempo da 0/6 al tiro. Per fortuna nel secondo tempo comincia ad ingranare e riesce ad infilare 4 importanti triple soprattutto l’ultima – assistita – dalla sinistra che porta sul 96-94 gli Hornets. -4 in plus/minus mentre la media tra un primo tempo orrendo ed un secondo più utile.
Josh Green: 6
4 pt. (2/6), 3 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. Buona la difesa, meno l’attacco con 4 TO compreso un canestro dopo aver riafferrato una palla sfuggitagli per la pressione avversaria ma va un po’ in bump sul difensore spingendo col braccio. La sufficienza nonostante un tiro da fuori a zero (0/3) in serata.
Miles Bridges: 8
29 pt. (9/22), 5 rimbalzi, 5 rubate, 1 stoppata. Mezza la vince lui perché ispirato e preciso (5/11) al tiro da fuori. Sostiene l’attacco di Charlotte come secondo violino e finisce per essere il primo. L’impegno c’è e si vede dalle palle rubate, ben 5, molte e anche record personale, inoltre interpreta bene la partita con la grinta necessaria spendendo il fallo se c’è da spenderlo e quello utilizzato per bloccare Hachimura è la sesta steal virtuale del match che lo vince perché il giapponese manda a vuoto i due tentativi lasciando Charlotte sul +2.
Mark Williams: 6
10 pt. (3/7), 9 rimbalzi, 2 assist. Mi aspettavo decisamente più grinta dopo lo shock avuto per il rifiuto di LAL ma Mark gioca in mono-marcia quasi. Spesso compassato riesce a dar fastidio con i close-out mentre a rimbalzo avrebbe potuto fare un po’ meglio. Rifila una “tapada” (una manata in testa) a James lanciato a canestro e gli arbitri quasi lo incriminano per un possibile flagrant ma lo assolvono mentre sull’altro fronte manca un canestro da sotto per il fallo di James ma quello la terna se lo perde. A 6:38 del primo tempo buona la corsa parallela a Elfrid chiusa in schiacciata dopo aver ricevuto dal play.
Elfrid Payton: 5,5
0 pt. (0/2), 3 rimbalzi, 2 assist in 14:45. Meno del minimo sindacale con un paio di assist ma risulta abbastanza prevedibile, accademico, poco mobile. Charlotte gli ha appena rinnovato un altro contratto da 10 giorni. Mah… molto meglio Baugh.
Jusuf Nurkic: 6,5
0 pt. (0/3), 8 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata, 2 stoppate in 18:01. Per fortuna finisce di tirare nel primo tempo. Tre tiri caricati a scatto e senza troppa forza nel primo tempo respinti dal ferro. Nel secondo si fa valere di più in difesa, buoni alcuni passaggi con lo spin e i rimbalzi difensivi ma zero su quelli in attacco.
Seth Curry: 7
10 pt. (3/8), 5 rimbalzi, 1 rubata in 16:23. Da il suo meglio nel terzo quarto quando ruba brillantemente un pallone e riesce a prendere tre rimbalzi nel giro di poco su ambo i fronti del parquet. Un’ottima tripla sul finale del terzo quarto per il + 3 nonostante ne avesse mancate un paio per incertezza. Il +11 in */- parla per lui, utilissimo nel frangente per la rimonta di Charlotte. D’altra parte è un uomo d’esperienza che avrebbe potuto fare la differenza in questa partita e vince nettamente il duello con Knetch.
DaQuan Jeffries: 6
5 pt. (2/6), 1 stoppata, 1 assist in 15:04. Segnato un TO per le statistiche, in realtà ne commette un paio in serie abbastanza evitabili però segna un bellissimo canestro per il -5 in entrata con l’arcobaleno e il difensore proteso alla stoppata.
Tidjane Salaün: 5,5
3 pt., 6 rimbalzi, 1 rubata in 17:30. 1/5 al tiro, riuscendo a mettere una tripla nel secondo tempo, qualche rimbalzo e il primo close-out sulla penultima tripla tentata da James non bastano a compensare totalmente la solita prestazione incerta e poco concreta.
Coach Charles Lee: 6,5
Squadra più viva delle ultime uscite, buono il piano di attaccare da subito i Lakers nel cuore dell’area anche se Charlotte sbaglia alcuni tiri poi in qualche maniera riesce a stretchare il campo e ad avvantaggiarsi del discreto tiro da fuori dei suoi.