SAN FRANCISCO — Stephen Curry e Draymond Green hanno segnato 15 punti a testa e i Golden State Warriors si sono uniti a un gruppo d’élite con la loro 3000a vittoria di franchigia martedì sera vincendo sui resti degli Charlotte Hornets.
Solo altre quattro squadre NBA, i Los Angeles Lakers, i Boston Celtics, i New York Knicks e i Philadelphia 76ers, hanno raggiunto questo traguardo.
Buddy Hield ha segnato 16 punti dalla panchina per guidare i Warriors che hanno vinto quattro partite di fila e sei sulle ultime sette partite, portandosi all’ottavo posto nella Western Conference.
Steph Curry non ha tirato bene, 6/14, incluso un 2/9 da dietro l’arco, anche se non ha avuto molta importanza contro gli Hornets, che hanno perso quattro partite di fila e 13 delle ultime 15 partite.
La differenza l’ha fatta una squadra contro un accozzaglia plasmatica in continua evoluzione/involuzione.
KJ Simpson ha totalizzato 16 punti e sei rimbalzi mentre Seth Curry, che ha passato affranto l’ultimo quarto in panchina, ne ha aggiunti 14 in 16:48 per Charlotte, sembrando l’unico degno di giocare per Charlotte in serata.
LaMelo Ball è rimasto fuori come Jusuf Nurkic.
I Warriors hanno tenuto una cerimonia in campo durante l’intervallo per festeggiare il decimo anniversario della loro squadra campione 2014/15.
Conclusioni Hornets: Charlotte ha commesso 24 turnover che hanno portato GSW a realizzare ben 37 punti.
È l’ottava volta in questa stagione che gli Hornets hanno perso almeno 20 palloni in una partita.
Conclusioni Warriors: l’arrivo di Jimmy Butler ha ringiovanito l’intera franchigia e la sua energia da sola ha fatto sembrare Golden State come una legittima contendente ai playoff.
Momento chiave: Ancor prima della partita Ball (caviglia dolorante) è stato escluso e ciò ha reso gli Hornets ancora più fragili…
Statistica chiave: I Warriors hanno segnato 41 punti nel terzo quarto, l’undicesimo quarto da 40 punti in questa stagione.