Dinwiddie et impera

No, non è successo nulla di grave (per quello ci pensano già quelli che si credono i padroni del mondo e proprietari del vapore oltre le persone che per imitazione vi assomigliano), non è una quasi semi-citazione latina che qualcuno attribuisce a Filippo II di Macedonia ma è semplicemente un motto benaugurante (solo in questo caso) sull’arrivo di Dinwiddie.

Spencer Dinwiddie è un nuovo volto degli Charlotte Hornets.

La combo-guard ex Mavericks, è approdata in quello che sta divenendo un affollato backcourt a Charlotte.

Mentre Steph Curry, uno dei migliori in casa Hornets la scorsa stagione, è ancora free agent, prima è stato aggiunto Sexton, poi Connaughton, infine, prima di Dinwiddie, Charlotte ha voluto optare per riportare indietro Tre Mann che insieme a LaMelo Ball (se sano), daranno imprevedibilità al pacchetto arretrato.

Dinwiddie era uno dei due FA Mavs (l’altro é Exum) e con la firma di D’Angelo Russell per i texani e il contemporaneo disinteresse della franchigia per Spencer, gli Hornets si sono accaparrati un giocatore che potrebbe essere utile nel corso di una lunga stagione.

Vasilije Micic, invece, tornato momentaneamente soltanto sulla carta, è stato prontamente dirottato a Milwaukee.

Spencer Dinwiddie porta esperienza, doti di visione nel passaggio e caratteristiche tecniche utili in attacco che non tutto il pacchetto arretrato ha, quindi una discreta capacità realizzativa.

Dinwiddie, nella sua ultima season, ha messo a referto 11,0 punti di media, 4,4 assist e catturato 2,6 rimbalzi in 27 minuti si media per 79 partite giocate.

Nel frattempo, un ruolo solo un po’ più in là… la società e Josh Okogie si sono accordati per rimandare il matrimonio e “rimanere in dubbio”.

Il suo contratto avrebbe dovuto esser garantito un paio di giorni fa ma la società si è messa d’accordo con il giocatore per spostare la data nella quale il suo contratto da 7,7 milioni diventerebbe garantito.

La scadenza è stata quindi posticipata per il 15 luglio.

Okogie, che è un’ala piccola, potrebbe essere molto utile difensivamente agli Hornets ma bisognerà vedere con il roster al completo quanti posti resteranno.

Se per qualche motivo gli Hornets non avessero abbastanza posti nel roster potrebbe arrivare sul mercato dei FA un po’ tardivamente, a quel punto si potrebbe svincolare o magari la società potrebbe pensare ad una sign and trade per arrivare ad un lungo visto che la ipotetica rifirma posticipata oggi è stata concessa per dare più flessibilità alla franchigia.

Josh ha giocato 16 partite con gli Hornets la scorsa stagione dopo essere stato acquisito tramite uno scambio dai Phoenix Suns segnando una media di 8,9 punti, 2,7 rimbalzi e 1,3 assist, tirando con il 38% dal campo e il 32% da tre.

Intanto gli Hornets hanno diramato il roster per la Summer League del quale farà parte anche il figlio di Dennis Rodman: James Banks III, Damion Baugh, PJ Hall, Dajuan Harris Jr., Sion James, Ryan Kalkbrenner, Kon Knueppel, Liam McNeeley, Jamiya Neal, Josh Oduro, DJ Rodman, Tidjane Salaün, KJ Simpson, Jaylen Sims, MJ Walker Jr.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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