Game 03: Charlotte Hornets Vs Miami Heat 106-114

Cody Martin parte ancora titolare per l’assenza di Brandon Miller.
Finirà con 10 punti ma a Charlotte mancano tre titolari infortunati per avere più qualità.

Da ESPN e dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets:
CHARLOTTE, N.C.: Jimmy Butler ha segnato 13 dei suoi 26 punti nell’ultimo quarto mentre Tyler Herro ha aggiunto cinque triple per 22 punti complessivi compres un tiro dalla lunga che ha risolto una partita in bilico, così i Miami Heat hanno rovinato l’esordio casalingo degli Charlotte Hornets ottenendo una vittoria per 114-106.
L’ex Terry Rozier ha totalizzato 19 punti e Bam Adebayo ha concluso con 12 punti e 11 rimbalzi per Miami (1-1).
Butler ha aggiunto otto assist e otto rimbalzi mentre a Charlotte la serata è stata emozionante anche perché gli Hornets hanno onorato lo storico annunciatore Pat Doughty (scomparso durante la scorsa stagione) e hanno mostrato feed in live streaming sul tabellone segnapunti dell’arena di un concerto di beneficenza pieno di star per le vittime dell’uragano Helene che si è svolto a poca distanza, al Bank of America Stadium.
Uno degli artisti del concerto è stato il musicista Eric Church, un proprietario di minoranza degli Hornets.
Gli Hornets (1-2) sembravano fuori sincrono con troppi turnover e sono arrivati per ben due volte palle perse per i 5 secondi sulla rimessa in gioco.
Nonostante ciò e nonostante un punteggio finale non desiderato nella partita inaugurale allo Spectrum Center, pur senza tre importanti titolari, gli uomini di Lee hanno comunque dato tutto per giocarsela contro i Miami Heat fino al suono della sirena finale in una grintosa serata.
I migliori Hornets:
Dopo un inizio modesto per i suoi standard, LaMelo Ball continua a trascinare Charlotte totalizzando 27 punti, 8 nella quarta frazione con un 9/22, 8 rimbalzi e 7 assist in 36 minuti.
LaMelo Ball e Kemba Walker sono ora gli unici giocatori nella storia della franchigia ad aver aperto una stagione con tre prestazioni consecutive da almeno 25 punti.
Miles Bridges ha segnato 16 punti, mentre Nick Richards (12 punti, 12 rimbalzi, quattro stoppate) ha registrato la sua seconda doppia doppia consecutiva.
Punto di svolta: Pareggiando a quota 23 dopo il primo quarto, Miami ha vinto i due frame successivi con un punteggio combinato di 60-49 e ha tenuto gli Hornets a soli 17 tiri su 44 (38,6%).
Charlotte ha giocato in small ball per aprire il quarto periodo, il che ha finalmente messo in moto l’attacco e ha portato a un basket offensivo molto divertente avanti e indietro nel tratto finale.
In vantaggio di tre a 2:30 dalla fine, Miami ha ottenuto un enorme tiro da 3 punti da Jimmy Butler (26 punti) e più tardi, quelli di Tyler Herro (22) e Terry Rozier (19) che gli Hornets non sono riusciti più a recuperare.
La fisicità di Miami è un’arma che al momento (come la scorsa stagione) inficia i tentativi dei rimaneggiati Hornets (Heat quinta miglior difesa della NBA la scorsa stagione) che si sono visti spesso interrompere le linee di passaggio accumulando una ventina di palloni persi in totale subendo 24 punti.
Gli Heat giocano uno stile di basket molto fisico e competitivo, con cui è sempre difficile confrontarsi, e stasera non ha fatto eccezione, ancora una volta.
Il tiro da tre punti – arma sulla quale Charlotte conta – si è un po’ ghiacciato in serata: dopo aver segnato 36 tiri da tre su 90 (40,0%) nelle prime due partite, i tiri lunghi degli Hornets non hanno sortito la stessa efficacia contro Miami (13/41 per un 31,7%), soprattutto nei primi tre quarti (6/29; 20,7%).
Di certo non sembrava che la selezione dei tiri fosse poi così terribile.
Charlotte continua ad aggiungere occasioni extra:
Un punto luminoso per gli Hornets continua a essere il vetro offensivo, un’area in cui hanno trasformato 15 rimbalzi in 20 punti di second chance.
Gli uomini di Lee hanno collezionato 52 rimbalzi offensivi in ​​questa stagione, il massimo in NBA per il momento.
Un motivo potrebbe essere l’aumento dei tentativi da 3 punti, che generalmente porta a un picco di rimbalzi più lunghi.
Citazione post-partita: “I ragazzi non hanno trovato nessuna scusa e volevano solo giocare a basket. Amano competere, amano la palla, amano giocare insieme… Abbiamo appena avuto tre grandi partite che sono state sul filo da cui possiamo imparare. Continueremo a studiare, imparare e crescere, e sono davvero emozionato per questo. Questa squadra, arriva ogni giorno con la mentalità giusta” ha detto l’head coach degli Hornets Charles Lee.
Ora, dopo il back to back contro Miami, gli Hornets avranno tre giorni interi di riposo prima di ospitare i Toronto Raptors mercoledì 30 ottobre a partire alle 19:00 ET (ora americana) allo Spectrum Center.
Charlotte negli ultimi anni ha ottenuto alcune delle sue vittorie più belle contro i Raptors ma Toronto ha vinto tre partite di fila e sette sugli ultimi scontri diretti, per Charlotte è l’ora della riscossa contro i canadesi…
Conclusioni Hornets:
Dopo tre partite di stagione, la profondità di Charlotte è già messa alla prova con tre titolari, Brandon Miller, Mark Williams e Josh Green, tutti fuori gioco per infortuni.
Momento chiave:
Dopo che il tiro in sospensione di Tre Mann ha ridotto il vantaggio a due cifre di Miami nel quarto periodo sino al -3 con 1:36 rimanenti, Herro ha segnato una tripla decisiva dalla top of the key pur marcato.
Un turnover di Ball ha portato a due tiri liberi per Butler.
Rozier ha poi aggiunto un altro tiro da tre dall’angolo, anch’esso “contestato” o meglio, contrastato se preferite, per sigillare la vittoria.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.